martedì 15 marzo 2016

E QUELL'ALTRO ABBRACCIO EMOTIVO, SOLENNE E INATTESO

La solita fila. Non importa quali siano le strategie per organizzarla, ma il giorno delle pagelle, a scuola, si fa la fila. Si fa la fila un po' in tensione, davanti ad una coloratissima porta chiusa. Che poi, è anche bello condividere questi lunghi momenti di attesa. Altre mamme, altri papà, altri bambini. Ma le stesse solenni insegnanti. Che questa volta hanno scelto la linea dura, la solennità, la porta chiusa, la modalità stile commissione d'esame schierandosi strette dietro i banchi. Pare infatti che i bambini della quartabí si stiano comportando proprio male, dunque la contromossa è non solo intervenire con i bambini ma con tutti i genitori. Quale migliore occasione se non la consegna delle pagelle. Cosí la sfilata dei genitori racconta una collezione di visi che sfumano dal furibondo al deluso, dall' innervosito al vendicativo. Quando tocca a noi, varchiamo la soglia variopinta con espressione sospesa. Indipendentemente dal rendimento scolastico, la cucciola di mezzo non brilla per tolleranza e si tuffa nei guai con energia stellare. Invece. Invece più delle parole, più dei voti, più della pagella hanno parlato i sorrisi accoglienti e il linguaggio del corpo delle tre insegnanti, che da oltre due ore indossavano la maschera d'acciaio della severità. Ci accolgono dicendo "Ah, ora ci possiamo rilassare. Tutto benissimo." Ebbene, cucciola di mezzo. Io lo so che è difficile. Chè è faticoso chiamarsi fuori dalle marachelle che sembrano sempre divertenti; che è difficile dire ai tuoi amici "guarda che quella che vuoi fare è una scemenza e io non la faccio. Non dovresti farla nemmeno tu." So anche che la gran parte delle marachelle sono legate in particolare ad una delle insegnanti, forse non troppo fortunata, che non piace nemmeno a te. Ma tu hai avuto la forza granitica di dire no. Io non ci sto. E questa consapevolezza ha abbracciato i nostri cuori orgogliosi.

domenica 13 marzo 2016

QUELL'ABBRACCIO STRETTO AL MIO CUORE

Sono stata via per tre giorni. Rientrata a tarda sera, accanto alle evidenti incombenze legate al ripristino di un minimo di ordine e smontaggio bagagli, c'è quel momento speciale, quell'attimo sospeso tra il vostro sonno e la mia veglia: è il momento in cui l'amore sconfinato si fa quasi fisicamente percepibile, in cui guardarvi abbandonate ai sogni belli con il viso sereno e il corpo rilassato mi commuove. Questa volta, però, insieme ai mugugni assonnati e inconsapevoli delle tue sorelle, quando mi sono avvicinata alla tua "tana", tu hai sorriso, aperto gli occhi e ti sei sciolta in un abbraccio cosí spontaneo, intenso e inconsapevole che mi sembrava venuto dal cielo. Nonostante ci siamo anche scambiate qualche parola, la mattina non ti ha permesso di avere memoria di quell'abbraccio speciale che abbraccia il mio cuore e non lo lascia più. Fra le tue braccia, cucciola di mezzo.

giovedì 3 marzo 2016

HO PRESO...

"Sai che oggi abbiamo fatto il dettato? E tutti hanno scritto una cosa sbagliata, con la lettera minuscola, solo io l'ho scritta giusta. Allora la maestra, siccome ho fatto tutto giusto, mi ha dato un budino."
"Hai preso "budino" nel dettato?"