martedì 29 maggio 2012

IL SUONO DEL SILENZIO

Qualche insistenza è bastata a far capitolare una già più che convinta XX per le lezioni di musica. In fondo sono due anni che la cucciola grande, naturalmente stonata come e più di un campanaccio da mucca, va cantando e solfeggiando note varie a squarciagola. In fondo sono due anni che la cucciola grande, appena trova una tastiera di qualsiasi genere, tenta di strimpellarla con passione.
Così XX, sfruttando i preziosi consigli dei carissimi Laura&Mau, ha chiamato oggi un loro amico: un curioso, serafico e geniale maestro di musica, Lucaconlabarba. Si chiama Luca, ha la barba, un tono di voce pacato ed interessante e ama arrampicare, oltre alla musica, proprio come la cucciola grande (e anche la cucciola di mezzo per osmosi).
Pare sia stato accolto da due cucciole festose ma nascoste, si sia fatto ascoltare subito dopo averle cercate e trovate e abbia conquistato il cuore della cucciola grande, alla quale ha chiesto di disegnare il silenzio, di fare un ritmo, di riconoscere le note acute da quelle gravi. Lei intanto suona do-re-mi-fa-sol con la mano destra, e all'ora di andare a dormire ha già chiesto il permesso di poter suonare di nuovo domattina in pigiama. Domattina, però, ora suona il silenzio.

sabato 26 maggio 2012

SEMPRE PIÙ BIANCHE, SEMPRE PIÙ PROFONDA

Wow. WOW. È appena terminato il secondo ingaggio di quella magia che è il coro delle mani bianche, impegnato questa volta in una rassegna al teatro Arcimboldi di Milano. Si, proprio quello che ha sostituito il Teatro alla Scala quando questo era in ristrutturazione, quello che ha un'acustica perfetta, quello per cui si vede benissimo dappertutto. E il vostro coro, questi guantini sempre più bianchi, sempre più in vista, sempre più esuberanti, guidati dalle vostre capaci manine hanno emozionato duemila e cinquecento persone. Teatro pieno, cuori gonfi di commozione, qualche occhio gonfio di lacrime (sicuramente i miei), nell'avvertire il miracolo dell'integrazione, della musica ma anche del gruppo, dell'amicizia e dell'apertura a forme diverse di comunicazione. Vi siete esibiti su un palco che in pochi hanno la fortuna di vedere anche da spettatori, ci avete regalato la possibilità di emozionarci con voi dallo stesso palco (mille le raccomandazioni di essere silenziosi e discreti, ma siamo stati emozionati e commossi tanto da non riuscire neppure a fare clac). Mentre cantavate segnando, ho buttato un'occhiata al pubblico: brrr, quanti occhi, quanti cuori tutti per voi, con voi.
Grazie a te, cucciola grande, alla maestra del coro che ha il nome di un mammifero del mare, ma anche alla vulcanica Liluz, a Lapo, Arek, Susanna e tutti gli altri portatori di guantini sapienti.
Le vostre mani, sempre più bianche. La nostra emozione, sempre più profonda.

venerdì 25 maggio 2012

LE MAGLIE

Al ritorno da una giornata e una settimana frenetiche, da una festa esuberante e divertentissima, XX e la cucciola di mezzo incrociano sul marciapiede uno sconosciuto ragazzo che indossa una maglia da calciatore dai colori altrettanto sconosciuti.
"Ma di che maglia è quella maglia?"
"Di quale squadra, dici?"
"Ehh, si, di quale squadra?"
"Mi pare di averla già vista, ma ora proprio non mi ricordo."
"Secondo me, azzurra così, è la maglia della TALANTOLA."
"Perché, com'è quella maglia?"
"Ahh, no, è vero, la maglia della TALANTOLA è azzurra e nera. Quasi come l'Inter, che invece è blu e nera. Quindi l'Inter e la TALANTOLA sono quasi uguali ma non proprio uguali."
Ad una rapida descrizione della maglia a YY durante la cena, si scopre che la maglia non è né dell'Inter (ma questa XX pensava di poterla riconoscere), né della TALANTOLA, ma dell'Argentina.

lunedì 21 maggio 2012

BZZZZ

"La gita di domani è annullata causa maltempo." Domenica sera, ore 21.42. Questo il funesto annuncio della sempre efficiente rappresentante della classe seconda A giunto via mail a tutti i genitori. Vari, pittoreschi e monotematici i commenti delle mamme raggiunte dalla comunicazione. Questa mattina hanno costretto degli immusoniti, delusi, infuriati e recalcitranti settenni, anziché andare a Como in gita a studiare le api, causa acqua a catinelle, ad andare in classe a fare le verifiche di italiano, chi con e chi senza la cartella (ma pare abbiano altruisticamente condiviso fogli, penne, matite e pennarelli).
"Cucciola, vi ė toccato fare la verifica di italiano, allora?"
"Si, ma poi abbiamo almeno studiato le api con Elsa. - la maestra di scienze, ndr - l'ape-regina-depone-almeno-trecento-uova-al-giorno-da-cui-nascono-altre-api-e-qualche-volta-altre-regine-punto-poi-fanno-la-lotta-e-chi-ė-la-più-forte-diventa-la-nuova-regina-"
"Vi ha anche detto come si chiamano le api maschi?"
"BOMBI!"
"No, fuchi."
"Solo-i-maschi-non-hanno-il-pungiglione-punto-le-operaie-nutrono-le-larve-"
"Cosa sono le larve?"
"I piccoli delle api, allora -virgola-le-abbeverano-e-si-prendono-cura-di-tutto-l'alveare-punto-producono-anche-il-miele-virgola-polline-e-nettare".
Quasi come essere stati a vedere le arnie.

giovedì 17 maggio 2012

OGNI VOLTA

Ogni volta che XX viaggia negli Stati Uniti sono sempre di più le domande che le affollano la mente, alcune sempre uguali (possibile che gli americani siano flessibili come degli schiacciasassi?), alcune nuove (sorprendente la capacità che hanno di stupire) ma soprattutto ogni volta XX scopre alcuni dettagli che le erano precedentemente sfuggiti. Per esempio, dopo la scoperta - confermata anche in questa trasferta - che i condizionatori delle stanze d'albergo non dispongono del tasto OFF, XX ha realizzato con sbigottimento che alcuni specchi delle stesse stanze d'albergo rendono l'immagine più magra. Ma di parecchio, anche se ci sono dubbi sulla silhouette percepita dalla gran parte delle persone in sovrappeso, che di sovrappeso qui ne hanno un bel po'. Questa volta XX ha scoperto che per loro anche l'Italia è una repubblica federale, anche senza Umberto Bossi, tanto che è difficile compilare un indirizzo (quello di XX), se non si dispone di informazioni quali 'state' e 'province'. Italy, non basta? No, quello è 'country'.
Ha scoperto anche, e con orrore, che la sua collega americana, non il tassista pachistano arrivato tre settimane fa, si chiede e le chiede se in Italia c'è la democrazia, essendo in realtà un paese socialista perché le scuole pubbliche e le cure mediche sono gratuite e garantite.

sabato 12 maggio 2012

IN SILENZIO AL CONSERVATORIO

La maestra sorridente
con il nome un po' curioso
non s'aspettava tanta gente
come pubblico del coro.
Han provato e riprovato,
con la musica e anche senza
poi i guantini hanno indossato
con le mani in evidenza.
Era il vostro primo impegno
con il coro Mani Bianche
che al canto unisce il segno
che si ascolta e guarda anche.
Tutta la sala gremita,
la "Verdi" del Conservatorio,
il pubblico con le tue dita
non era solo un "uditorio",
soprattutto vi ha ascoltato
con gli occhi, e con il cuore.
Alla fine ha applaudito
anche coi segni, non rumore.
Il tuo occhio era brillante,
le tue mani eran veloci,
l'allegria, cucciola grande,
ha contagiato anche tuoi soci
d'avventura, quegli amici
che alla fine dei bei canti
come te eran felici!
Mille e seicento teste
son più di tremila mani
alzate per applauso e feste
al coro delle bianche mani!

mercoledì 9 maggio 2012

PERCHÉ?

"Microba! Hai mangiato un biscotto. Un biscotto cantuccio. Prima di mangiare la frutta. Perché?"
"EHHMM PE-KÉ...MI SE-VE." (=che domanda è? Perché ho mangiato un biscotto? Perché mi serve: per nutrirmi, sopravvivere, gustare il delicato zucchero di canna che si scioglie fondendosi con la vanillina, mi serve per sorridere alla vita, godere di un momento estatico e nel frattempo crescere anche un po'. Mi serve per placare i morsi della fame, anche se ormai sopiti dai numerosi piatti di pasta cinese che ho comunque ingurgitato, mi serve per stuzzicare quella voglia di buono. In breve, l'ho mangiato perché mi serve.)

lunedì 7 maggio 2012

ED È SOLO (UN ALTRO) LUNEDÌ

La quotidiana routine della mattina ha subito oggi un drastico rallentamento (o accelerazione, dipende da che parte la si vuole guardare) grazie alla presenza delle due cucciole minori, rientrate dalle rispettive trasferte. Riportata la sveglia sulle consuete 6.45, nella mattinata si sono fatti quattro letti, lavati sessanta denti più i propri, pulito un paio di sederi, messe tre scarpe (la quarta graziosamente messa in autonomia dalla collaborativa cucciola di mezzo).
Dopo un convulso giro-scuola, accompagnato dal brivido sull'aver notificato o meno l'assenza della microba al nido, dal daffare dettato dai doveri di rappresentante di classe di XX con foto di classe, raccolta fondi, ecc, XX e YY atterrano più o meno in salvo nei rispettivi uffici.
La logistica del pomeriggio, però, non è prevista leggera: ore 15.30, uscita della microba dal nido (al quale l'assenza era grazie al cielo stata anticipata) recuperata da una provvidenziale e sempre preziosissima nonna MM; ore 16.30, uscita della cucciola grande che di volata viene affidata a due supermamme per recarsi alle prove estemporanee del coro dei guantini bianchi. Nel frattempo, più o meno alla stessa ora, nell'ufficio di XX si scatena il finimondo. Motivo, l'assegnazione ex cathedra dei nuovi uffici in cui lei e i colleghi si dovranno trasferire a breve.
Ore 17.10, XX abbandona il finimondo mentre questo raggiunge il culmine e si precipita alle prove del coro, dove trova una finalmente soddisfatta maestra ma neppure un bambino. Sono già tutti alla festa di Elena, compagna ottenne della cucciola grande. Ore 17.15, XX raggiunge la festa degli esagitati e scatenati compagni, fa mille raccomandazioni alla cucciola grande e la abbandona per precipitarsi a rotta di collo alla scuola materna.
Ore 17.30 arrivo, con tempismo chirurgico, alla scuola materna dove XX recupera la cucciola di mezzo e la sua amica Bea, per l'occasione invitata a giocare con lei e poi a cena. Nel frattempo si rende conto che non ha prenotato l'indispensabile colloquio con le maestre, che la prossima (ed ultima) possibilità di colloquio è prevista per quando lei sarà in volo per gli Stati Uniti, che non ha ancora pagato il pullman del ritorno della gita.
Ore 18.30, YY tenta di distogliere la cucciola grande dalla festa e riportarla a casa, riuscendo ad arrivare finalmente a destinazione alle 19.15.
XX nel frattempo carbonizzava le verdure, serviva in tavola una pastasciutta che i minorenni non hanno mangiato e ringraziava il cielo che di lì a un'ora sarebbe calata la pace. Temporanea, però.

sabato 5 maggio 2012

MMHH, SA DI...

Si narra una conversazione intercorsa tra la microba e la pimpante nonna MM avvenuta in realtà senza testimoni in terra francofona.
"Ti ho visto, stai mangiando un capperotto! Bleah!"
"TI HO MANZATO." (=si, infatti, ho l'ho gustato con piacere)
"Bleah! Scusami, ma di che cosa sa?"
"MMHH ZA DI IL...ZALLO!" (=allora, se mi hai detto bleah non capisco come mai ti interessi tanto il gusto di tali prelibatezze. Comunque, per soddisfare la tua curiosità, direi che questo capperotto sapeva di...GIALLO, che, per inciso, sarebbe anche il mio colore preferito. Quindi è buonissimo.)

venerdì 4 maggio 2012

E POI TU CHE...

E poi anche tu, così intensa, curiosa, sensibile e profonda;
tu che vai a scuola gioiosa, consumi un refill di lusso ogni settimana, costruisci animali e bambole con le tue amiche di scuola con 'diversi materiali' (non meglio definiti);
tu che la tua migliore amica è la cagnolina TT, alla quale riesci a far fare l'obbediente come con nessun altro mai;
tu, che la cagnolina adesso quando passa davanti alla tua scuola, non importa che ore sono e se tu sei appena entrata, si siede e piange e ti aspetta e ti chiama e la sua padrona MONI non sa più che fare;
tu che ami fare gli scherzi e ridi con gli occhi di una risata contagiosa;
tu, saggia e responsabile, che sei riuscita a far scendere da in alto sull'albero la tua sorella di mezzo con un tono rassicurante e dicendole: 'ti devi AFFIDARE', commuovendomi profondamente;
tu che non vedi l'ora di invitare MrDan per mostrargli la perizia con cui maneggi la spada laser e per montare con lui innumerevoli lego di Guerre Stellari;
tu, che approfitti dell'assenza del resto della banda bassotte per leggere i tuoi molti libri tranquilla (ne hai letti due negli ultimi due giorni), e per fare quelle costruzioni difficili, con i pezzi minuscoli, progettate per bambini che hanno il doppio dei tuoi anni;
tu, che ti stai godendo quattro inaspettati giorni di 'figliaunicicitudine', assapori i momenti di pace ma appena la sorella microba telefona vi parlate fitto fitto di animali per mezz'ore;
tu, a cui siamo sempre troppo impegnati a chiedere della scuola, dei compiti, delle maestre, dello sport e ci dimentichiamo di accarezzare la tua profonda emotività.

Sono così contenta di aver potuto gustare con te questi giorni silenziosi.

giovedì 3 maggio 2012

E TU CHE...

E tu che sei l'ultima arrivata, quella che nessuno considera perché nessuno ha mai tempo, tutti sempre troppo impegnati nella gestione compiti/ scuola/ attività sportive per preoccuparci delle tue semplici e tenere richieste;
tu che nonostante questo sei sorridente praticamente sempre, di un sorriso arricciato e contagioso;
tu che quando non sorridi è soltanto perché stai cercando il tuo posto in questa famiglia così fitta fitta, e lo fai gridando NO a pieni polmoni, a più non posso, un no abbigliato anche di un muso corrucciato;
tu che con la tua solarità positiva sei la prima a preoccuparti dell'altra tua sorella, quella che strilla e strepita un po' a casaccio, e a portarle i suoi amici del cuore, i peluche che hai presto imparato la fanno ritrasformare nella deliziosa persona che è;
tu che sembri impermeabile ai castighi, alla voce grossa e che quando decidi di fare di testa tua neppure uno schiacciasassi ti farebbe cambiare strada;
tu che ti sai mettere le scarpe (soprattutto al contrario, che è anche più difficile), che sai fare pipì da sola, che hai una competenza e una autonomia guadagnate grazie a nonsisacosa, sicuramente non grazie a me;
tu che sei stata invitata dalla sempre frizzante e vulcanica nonna MM nella sua casa a Nizza, dove sei con lei ormai da tre giorni;
tu che hai scoperto il piacere della conversazione telefonica e oggi hai raccontato le meraviglie del parco degli animali: TE LO-TE KE FA-ZE-VA-NO TU-FFI, AHAHAHA (= tre lontre che facevano i tuffi, e mi hanno molto fatto divertire), DU-E ZI-VE-TTE DI NE-VE (= due civette delle nevi, veramente belle, bianche e maestose), CAN-GU-RI-NO NE-LLA TA- CA (=il cangurino nella tasca della sua mamma, non si vedeva tanto ma io lo so che voleva uscire, di sicuro);
tu che hai raccontato all'altra tua sorella, quella meno strana, che c'era un coccodrillo ma si vedeva solo a metà perché dormiva appoggiato al muro, che sei stata inseguita da un pellicano, svariate oche e che le tartarughine d'acqua non c'erano più, sostituite da tre tartarugone di terra;
tu che passi le notti fuori, oltre confine, e non hai nostalgia;
tu che impazzisci per le ruspe e costringi i tuoi accompagnatori a stazionare accanto agli escavatori per ore;
tu, che hai conquistato il cuore della nonna MM che ti si dedica con trasporto, hai conquistato anche il nostro, di cuore, mio e di YY, e siamo tanto orgogliosi di te. Anche se ci preoccupiamo sempre prima della scuola, dei compiti e delle attività sportive.

Buona vacanza al mare, indipendente e libera, piccola microba sorridente.

mercoledì 2 maggio 2012

TU CHE...

Tu che sei schiacciata tra due sorelle ingombranti, ma il tuo ego non ci sta a fare la parte del prosciutto nel panino e fai di tutto per plasmare e comprimere l'altrui personalità;
tu che parli, canti, chiacchieri, strilli o protesti a gran voce, tutto pur di non stare in silenzio;
tu che qualche volta (o magari anche un po' più spesso) ti arrabbi di una rabbia cieca ed incontenibile, che poi però riusciamo, con fatica, ad imbrigliare nella sua scatola;
tu che leggi e scrivi con passione, un po' prima del tempo, e i tuoi amici ti chiedono di scrivere per loro il titolo del piano diabolico "come scappare dalla scuola" - e tu lo scrivi senza battere ciglio;
tu che osservi con cura, e il tuo intuito ti mostra aspetti invisibili ai più;
tu che ricordi con precisione, correggendo le molte sviste della tua mamma con piglio napoleonico;
tu che è da un mese che chiedi di preparare i bagagli per la gita e alla fine li abbiamo fatti insieme, con solo qualche giorno di anticipo, perché hai ritenuto indispensabile la tua supervisione;
tu che stamane ti sei alzata entusiasta, ben conscia che oggi era il giorno della partenza, la TUA partenza;
tu che hai corso fino a scuola, hai posato paziente davanti al portone per la foto documentale dell'evento e poi sei entrata diligente e composta come poche altre volte;
tu che sei salita sul pullman della gita tenendo per mano una bambina a me sconosciuta, ti sei accomodata sui sedili e non stavi più nella pelle dalla felicità;
tu che dal finestrino ci hai mandato mille baci, ma hai presto dimenticato i nostri sorrisi commossi per accogliere con intensità questa profonda esperienza;
tu che mi sei sembrata così piccina, eppure così grande e competente...

Buona gita di quattro giorni a scuola natura, cucciola di mezzo.