martedì 30 ottobre 2012

INVECE LEI DICE...

"Bimbeee! Come è andata oggi a scuola? Tutto bene? L'interrogazione di inglese? E matematica?"
"Bene."
"Che cosa avete mangiato?"
"Pasta al sugo. Poi, al posto della carne, un AMMUCCHIO di lenticchie. E poi i fagiolini."
"Ammucchio di lenticchie?"
"Si. Sai che ho letto su un libro che gli elefanti africani possono essere mancini?"
"Come fanno a essere mancini?"
"Usano la zanna sinistra."

domenica 28 ottobre 2012

DICE (E BASTA)

Mentre XX ha scampato a fatica una faticosissima trasferta proprio nel cuore della "tempesta perfetta", quell'uragano Sandy che gli americani non hanno tardato a ribattezzare 'Frankenstorm', ci si gode una serena domenica famigliare tra compiti, shopping e tempo libero.
La microba, che non tace neppure quando dorme e se ha finito le cose da dire (succede di rado), piuttosto che perdere l'allenamento alla parola, canta, ha intrattenuto i Noicinque con fantasiose amenità.
"Guarba, microba, ci sono tutti i tuoi amici, il leone, Gloria l'ippopotamo..."
"SSSSIIIII, GUA-DA, HO VI-STO AN-CHE GUFUPANDA!"
"GufuPanda? Ah, si, eccolo lì. Bella, questa musica, questa è la canzone di Romeo. So' Romeo..."
"SSSSIIII, È ME-LI HAVISTOGATTI."
"Microba, mi aiuti a preparare le castagne? Tu me le passi, io le taglio, poi tu le metti nella padella coi buchi. Ok?"
"NNNOOOOO. QUE-STA NO VA BE-NE. VE-DI CHE DI QUA È TU-TTA BU-FFI-TA?!

venerdì 26 ottobre 2012

DICE DI QUEL CHE FA

"Ciao microba, come stai? Com'è andata a scuola oggi?"
"BE-NE. PAO-LO DI CLA-SSE VIOLA HA FA-TTO LA PI-PÌ IN ZAR-DI-NO. SI È TOL-TO I PA-NTA-LO-NI E AN-CHE LE MU-TA-NDE. AHAHA"
"Bello. Immagino sia stata contenta la sua maestra. L'ha sgridato?"
"SI. E IO E POTTS ABBIAMO ZOCATO CO LA PIPÌ ME-LLA TE-RRA CO I BA-STON-ZI-NI."
"Bello. Saranno state contente le vostre maestre."

sabato 20 ottobre 2012

NON CAPITA SPESSO, MA QUANDO SUCCEDE È BELLISSIMO

In effetti, visti per la gran parte gli orari proibitivi, non capita spesso che XX trovi ad accorglierla gli altri quattro quinti da famiglia. Ma quando succede, é un'emozione grande. Ed é successo proprio oggi, quando XX ritornava da Jo'burg (con scalo provvidenziale a Parigi all'alba in modo da poter perdere la valigia), e in un limpido sabato mattina ha trovato, agli arrivi dell'aeroporto di Linate, tre sorridenti, giocose e canterine cucciole ben oltre le barriere consentite al pubblico non viaggiante

venerdì 19 ottobre 2012

SOWETO, JOBI, ZA

Al termine dei lavori del convegno, dato che i voli dal Sud Africa partono la sera, XX e colleghi sono riusciti a ritagliarsi qualche ora di turismo culturale: visita al museo dell'apartheid e al quartiere di Soweto.
Dopo aver scoperto una serie di curiosi, ma indispensabili particolari (come il fatto che l'indirizzo 62, 10th street, Johannesburg possa indicare almeno sette luoghi diversi a meno che non sia fornita anche l'indicazione del quartiere, non necessariamente disponibile), XX e colleghi saggiamente decidono di affidarsi ad una guida esperta che li porti alla scoperta della storia recente del loro paese.
Così scoprono che il Sud Africa ha undici lingue ufficiali (la guida ne parla solo sette), che i sudafricani decidono quale lingua parlare in funzione delle caratteristiche somatiche (so che lui é di etnia zulu e gli parlo zulu, o tsutu, o molti altri idiomi a seconda dell'occasione), e che l'apartheid é stato un brutto affare non solo per la gente di qui ma per il mondo intero, che con un intervento tardivo contro le regole di segregazione ha perso la faccia agli occhi scuri e profondi dei neri.
Hanno scoperto, XX versando più di qualche lacrima in varie aree del museo, che il premio Nobel per la pace insieme a Mandela era stato riconosciuto all'allora presidente (bianchissimo) De Klerk, che non potevi dire alcune parole come equal rights senza correre il rischio di essere arrestato. Hanno scoperto che molti bambini sono stati uccisi perché non volevano l'afrikaans come lingua ufficiale delle lezioni scolastiche, che oggi le scuole non sono più per bianchi o neri, ma ti sfido a trovare un bianco in una scuola di neri (mentre si comincia a trovare qualche raro, ricco e fortunato nero nelle scuole dei bianchi).
Hanno scoperto che Soweto non è uno slum ma una città nella città in cui vivono quasi quattro milioni di persone orgogliose di Soweto, dove ci sono 140 scuole elementari e 75 licei, dove c'é l'unico ospedale al mondo in grado di prendersi carico di qualsiasi malattia (dal Guinnes dei primati del 1997). Hanno scoperto però che che la strada verso l'integrazione é ancora molto lunga, che se non si comincia da piccoli diventa difficile imparare da grandi, che alcune ferite sono ancora troppo fresche per essere dimenticate.
Hanno scoperto che i matrimoni misti sono rarissimi, quei pochi che si celebrano sembrano fallire troppo presto e che ci sono ancora dodicimila bambini dispersi dalla rivolta di Soweto.
XX torna a casa con il cuore gonfio di emozione che spera di riuscire a raccontare almeno alle due cucciole grandi e di mezzo, tramite una piccola candelina di solidarietà comprata proprio a Soweto.
Tra due mesi si torna nel paese arcobaleno, questa volta tutti e cinque i Noicinque a caccia dei cinque grandi (i 'big five') che per ora XX ha soltanto visto sulle banconote da 100 rand.

martedì 16 ottobre 2012

JO'BOURG, ZA

Questa, per XX, é un po' diversa dalla solita trasferta. Un po' perché la destinazione é di quelle ambite, rare e preziose, di quelle che fanno un po' invidia: Jo'bourg, Johannesburg, Sud Africa. Un po' perché, a differenza di molte altre volte, in questo caso i dati che XX ha da presentare sono sotto forma di poster, non di lecture, quindi per una volta assiste alle conferenze mentre gli altri parlano. Un po' perché a Jo'bourg ci tornerà tra appena due mesi in vacanza, con tutto il resto dei Noicinque (e non vede l'ora).
In queste poche ore, di questa patria così variegata é stata accolta da:
- un elefante di perline a grandezza naturale che campeggia in una sala dell'aeroporto con zanne, orecchie e tutti gli accessori sempre di perline;
- una fila più che chilometrica al controllo passaporti che le ha richiesto oltre un'ora per uscirne;
- una popolazione che parla correttamente un ottimo inglese, ma talvolta non si capisce niente;
- una serie di ruspe ora rosa, ora gialle, ordinatamente disposte appena fuori dall'aeroporto allineate e sonnacchiose;
- un'autostrada con guida a sinistra su cui sfrecciano rapide auto tedesche accanto a lenti camion che trasportano terra e persone, tutti insieme sul pianale posteriore.
La quotidiana comunicazione con casa ha raccontato a XX invece di perline infilate a collana, non a forma di elefante, di lezioni di ginnastica e pianoforte frequentate con diligenza e di una monella microba che pare essersi nascosta in giardino con il suo amico Potts alla scuola materna, attività per la quale ha subito un non meglio identificato castigo di durata incerta, peraltro (che dunque potrebbe durare anche domani e poi chissà). La serafica nonna MM ha commentato che forse, anziché nascondersi, i microbi non avevano sentito il richiamo delle maestre. XX pensa invece che si stessero nascondendo. A tre anni, alla scuola materna, ridendo come matti. La microba naturalmente nega qualsiasi addebito.

venerdì 12 ottobre 2012

'NOTTE

"Ok, bimbe, allora buonanotte. Vi ho rimboccato, scaldato i piedi, dato tutti gli orsi che volevate, ora è proprio ora di dormire. Vi voglio bene, buonanotte."
"'Notte. Ah, mamma: non lasciare accesa nessuna luce in corridoio, che mi hai spiegato che poi c'è la melina della luce che non ci fa dormire."
La melatonina nella speciale interpretazione della cucciola di mezzo.

lunedì 8 ottobre 2012

LE CALDARROSTE

"Bimbeee! Avete voglia di mangiare le caldarroste?"
"SIIIIIII!"
"MMHH, buone. Allora, visto che le castagne le mangiamo oggi per la prima volta quest'anno, possiamo esprimere un desiderio."
"Ok."
...
"Mamma, che desiderio hai espresso?"
"Che siate felici, sempre. E tu?"
"Di non mettere più il muso e sorridere di più."
"WOW, che desiderio, davvero bello. Mi piace molto."
"Anche il tuo desiderio era bello."
"Io invece ho ESPRITO di avere una famiglia di foche."

venerdì 5 ottobre 2012

PRESENTAZIONI

"Oggi a scuola é venuta in classe la preside. Ha detto - ciao, io sono la nuova preside. - Si chiama Crocetta. Come la fermata del tram."
Pare invece che secondo qualche altro compagno la stessa nuova preside si chiami Incrocia...