sabato 31 ottobre 2015

TROVA IL NUMERO DI CANI E BAMBINI

È lei, sempre la vulcanica MONI. Questa volta ha assoldato un numero imprecisato di amici e conoscenti, ha commissionato con anticipo biscotti fatti in casa, ha assemblato sacchetti di squisitezze proibite con ragnatele e zucche, li ha sapientemente distribuiti prima del pomeriggio dei festeggiamenti. Ha raccolto cani e bambini del quartiere e la baraonda di zombi, streghe, scheletri e spiderman ha passeggiato suonando campanelli ad hoc e ricevendo leccornie di ogni genere. Venti gambe pelose, quattordici gambe cucciole, un numero imprecisato e fluido di accompagnatori adulti che andavano accompagnando la strana processione che ha raccolto dolci per un reggimento. Ancora grazie a MONI, alla cagnolina TT che ha portato una gioia fiammante nel cuore della cucciola grande, a tutti i bambini e i pelosi che hanno partecipato a questa festa pagana degli spiriti del male, che però hanno portao  un asafco di buoni sorrisi

venerdì 16 ottobre 2015

QUELLA VOLTA (SBAGLIATA) CHE LA SVEGLIA NON SUONA

Due giorni di fiera a Madrid, un filotto di incontri programmati e non, il pullmann stile gita scolastica per gli spostamenti. E poi, finlamente, il venerdí quasi all'alba, il rientro con una batteria di colleghi, tra cui anche il generale più alto in grado, con cui XX vola per la prima volta in quattrodici anni di servizio. Appuntamento nella lobby alle sette e un quarto e, come probabilmente capita a molti, anche XX quando l'indomani deve prendere un volo presto tende a svegliarsi molte volte con quella sottile inquietudine e diffidenza per la tecnologia della sveglia. Non questa mattina, però, quando alle sette e mezza del mattino lei dorme come un ghiro quando il tutt'altro che discreto squillo della telefono in camera le provoca un quasi infarto alle coronarie. All'altro capo del filo il suo capo "Scusa, ma su che volo sei? Sono le sette e mezza...""Aahhh NONÈSUONATALASVEGLIAAAA!". In un centinaio di secondi circa si libera del pigiama, si lava i denti, chiude la valigia, stacca tutti i device tecnologici dalle rispertive cariche, dimentica gli orecchini e si catapulta nella lobby dove la aspettavano svariati colleghi, neppure troppo impazienti.
Arrivata al sicuro sul taxi diretto in aeroporto chiama a casa, cerca di restarurarsi un minimo il viso stravolto dallo spavento del telefono, scarica la carta d'imparco che però non è disponibile per problemi al server della linea aerea (sarà costretta a ristamparla in aeroporto) e si vergogna moltissimo. I colleghi, tutti uomini, sembrano in realtà impressionati più da quanto XX abbia fatto in fretta a presentarsi che dalla sveglia che non ha suonato.
Un ritorno con brivido. Ah, gli orecchini saranno spediti a Milano insieme a un golfino dimenticato nell'armadio da una collega. Poteva andare peggio, molto peggio.

giovedì 15 ottobre 2015

QUANDO LA BUROCRAZIA ABDICA AL BUONSENSO, QUASI

"Pronto, buongiorno, è la scuola, parlo con la mamma della cucciola grande? Ha mal di testa, la può venire a prendere?"
"Guardi, mi dispiace, sono a Madrid per lavoro, non posso venire, va bene se mando la nonna?"
"Certo. Ma...la nonna ha la delega?"
"Delega? Ma la delega per cosa, scusi, che i ragazzi entrano ed escono da scuola sempre da soli?"
"Eh, ma fuori orario ci vuole la delega. Ma lei non può venire?"
"No, mi dispiace, sono sempre a Madrid per lavoro. Ma non è sufficiente questa mia delega telefonica, vi informo del nome della nonna ecc..."
La delega telefonica non era naturalmente sufficiente. XX ha dovuto chiamare, nell'ordine: la segreteria della scuola; la vicepreside; la nonna MM; YY che ha fatto una magia mandando un documento scansito a una mail che sembrava un codice fiscale senza sbagliare; la nonna MM.
In tutto questo, fatti salvi i rigidi regolamenti scolastici, e ladelega una tantum via mail, la cucciola grande era tutt'altro che moribonda, aveva mal di testa e grazie a questa uscita anticipata ha saltato un'ora di musica e una di religione. A metà pomeriggio era un fiore. XX invece era un po' appassita.

martedì 13 ottobre 2015

QUELL'ENTUSIASMO CHE È ORMAI DENTRO DI LORO

È alta, giovane, energica e magnetica, ha i capelli raccolti, una voce squillante e racconta i ragazzini della classe primacì con contenuto entusiasmo. Si tratta della professoressa di italiano della cucciola grande, uno di quei misteriosi personaggi attorno ai quali si era creato, nel mese passato, un alone di magia sconosciuta. Lei che ha iniziato il programma di antologia con le favole di Esopo, che chiede come compito di disegnare a fumetti e che distribuisce link via mail per fare compiti facoltativi aggiuntivi. Poi c'è la prof coloratissima e frizzante che, a dispetto delle apparenze, insegna matematica e scienze. Piú scienze che matematica, a dire la verità, vista la sua formazione in scienze naturali e il suo passato di giornalista scientifica. Lei che li ha conquistati con la sua esperienza sul comportamento degli animali, e che li ha convinti quasi tutti a fare le gare dei giochi matematici. XX, durante la prima - e probabilmente unica - riunione di classe della prima media, ha conosciuto anche la giunonica e platinata prof di inglese, quella che si manca un compito, o anche solo un pezzo, ti dà subito una nota così almeno non ti dimentichi più, anche se lei sostiene che sia unicamente per informare la famiglia e non una punizione. Lei che ha già organizzato uno spettacolo di teatro in inglese tra due settimane e che sostiene che si, la classe è interessata e partecipe ma molto vivace, la parola più pronunciata durante l'incontro. Il parco insegnanti raccoglie anche una compita professoressa di musica che farà scegliere ai ragazzi lo strumento da suonare "ma se poi ci sono troppe tastiere e pochi flauti non va bene perchè le tastiere non si sentono al saggio". (Pazienza, pensa XX, anche se teme che la cucciola grande, nonostante i brevi trascorsi di pianoforte, si dedicherà al rumoroso e fischiante flauto perchè è più leggero e meno ingombrante da portare). Arte: l'occhio un po' annebbiato, la evve moscia, la volontà di abbellire la classe con i loro lavori, la professoressa di educazione artistica si lancia in una programmazione fitta di che cosa sarà fatto: creatività, immaginazione, precisione, tecnica. Alcuni di loro non sanno nemmeno tenere la matita. Beh, cominciamo bene. E poi la granitica prof di storia, aggregata a questo collegio docenti per due sole ore ma presente e rilevante come se fossero duecento. Anche lei, senza voce "ma non per colpa dei vostri figli, è colpa del tempo" - ah, meno male - racconta di una classe partecipe e vivace, curiosa e chiacchiericcia in cui si insegnerà la storia a partire dalle invasioni barbariche fino all'umanesimo. Completa il collegio il marziale prof di educazione fisica, quello che è stato in piedi, postura militare, per tutta la riunione, che dice che i ragazzi sono vivaci ma basta riprenderli e tutto torna nella norma. Soprattutto se insieme a riprenderli li sfianchi con un allenamento di corsa, balzi, flessioni e addominali che nemmeno i navy seals. Nell'immaginario della cucciola grande lui è il più severo di tutti, anche se ha conquistato un posto nel suo cuore quando ha saputo che lui sta programmando una gita con loro sui navigli...per andare in canoa!
Nel complesso di questo assaggio di scuola media XX ha trovato grande competenza ed empatia, affiancati dal giusto rigore, un grande entusiasmo per questa avventura che la cucciola grande sembra accogliere con diligente determinazione, la sensazione di un gruppo omogeneo, esuberante quanto basta, curioso e partecipe. E anche tra le mamme e qualche papà XX ha ritrovato conoscenze passate di sentieri che si erano già incrociati e che la ruota del mondo ha riportato a percorrere insieme un pezzetto di percorso. Con l'entusiasmo della prima media quando sai di avere il mondo in mano.

venerdì 2 ottobre 2015

DIMMI CHE COSA TI REGALANO E TI DIRÒ CHI SEI

Settimane intense di inizi, bilanci, festeggiamenti. Lei, la microba, che ormai veleggia pericolosamente verso la statura della cucciola di mezzo, oggi compie sei anni. In altre occasioni, in giorni di festa come questi, XX sceglieva di raccontare l'evoluzione delle sue piccole grandi persone di anno in anno. Ebbene, oggi tenta di descrivere l'incontenibile energia della microba attraverso i doni che le persone che la amano più di più hanno scelto per lei.
Uno skateboard, regalato da mamma e papà che hanno la certezza che lei, al momento, non lo sappia usare; una bomba, un gioco imprevedibile che ticchetta e scoppia a sorpresa e senza preavviso, un po', ogni tanto, come lei; uno scheletro di mezzo metro, appeso ad un piedistallo di metallo che pesa almeno mezzo chilo. In attesa di trovare una sistemazione più privata, lo scheletro abita per ora sulla scrivania della microba vegliando attento sulle sue attività; una tartaruga robot che nuota in un catino trasparente del diametro di mezzo metro (quasi una piscina per lo scheletro). Il messaggio: Voi due, si, proprio voi due. I miei genitori, quelli che talvolta tollero a malapena e a cui rivolgo, quando necessario, sguardi di brace...si proprio voi due che non mi permettete di allevare tartarughe vere. Guardatemi qui, costretta a giocare con una tartaruga robot.