lunedì 29 dicembre 2014

I SENSI, SECONDO LEI

XX sta cucinando in vista dell'attesissima del cuginetto GG per pranzo.
La cucciola di mezzo sfrutta la compagnia intanto che crea il finale di un racconto che aveva da scrivere per compito.
"Cucciola, che cosa dici, apro un po' la finestra che la cipolla sta cominciando a dare fastidio agli occhi?"
"Boh, io non l'ho mica guardata..."

domenica 28 dicembre 2014

DAL NATALE: IL NUOVO TABOO

Il Natale, tra i mille doni, ha portato alla cucciola di mezzo un gioco in scatola tradizionale che ha molto divertito XX e YY in passato: Taboo, si tratta di far indovinare alla propria squadra una parola senza pronunciarne altre in genere cruciali.
Ecco un esempio di quello che è successo:
"Mmhh..allora, vediamo, hai presente Gatto Silvestro?"
"Si, che parola è, Titti? Cartone animato? Personaggio?"
"No, pensa all'ultimo episodio di Gatto Silvestro. Hai presente che cosa canta lui alla fine dell'episodio?"
"Mmhhh, no."
"TEMPOSCADUTO!!!!"
"Ok. Gatto Silvestro canta SIGAROOO, SIGARO QUA SIGARO LÀ. La parola era SIGARO."
"Si, ma Gatto Silvestro cantava Figaro..."
Partita interessante, come tutte le altre che sono seguite, del resto.

mercoledì 17 dicembre 2014

YES WE CAN ?!

La metà della frenetica settimana prenatalizia segna un picco ulteriormente fuori scala.
h 13.46, XX esce di volata dall'ufficio al termine di una riunione fiume (di quelle abbondanti come la gramigna proprio in questa settimana infernale);
h 14, atterra frettolosa a casa per ingurgitare un hamburger di soya;
h 14.15 XX e YY escono emozionati alla volta della festa di Natale della scuola materna, l'ultima della loro vita...
h 14.30, inizio di una toccante celebrazione natalizia a base di canti e sorrisi commossi;
h 16.30, recupero delle altre due cucciole dalla scuola elementare, spedizione della cucciola grande al catechismo, recupero dell'amico Potts e tragitto in tram alla volta dell'arrampicata;
h 17, arrivo in volata alla palestra di arrampicata, sistemazione, cessione dei nani alla rocciosa Lux;
h 18, vestizione nana al cronometro, passeggiata di buon passo con i tre nani alla volta del kung fu della cucciola di mezzo;
h 18.30, arrivo al kung fu, rapidissimo cambio di scarpe e riscaldamento. I micronani, la microba e il suo amico Potts, corrompono il maestro Ciop e gli strappano il permesso di assistere, buoni, zitti e in un angolo, ai primi dieci minuti di riscaldamento;
h 18.40, XX faticosamente recupera i micronani che balzano e piroettano mimando le figure più ardite per tutta la larghezza del marciapiede;
h 19, sbarco a di Potts a casa Potts con promesse al gusto di "vieni a mangiare da me", "vieni a dormire sotto il mio letto", "vieni a sciare con noi";
h 19.10, arrivo di XX e microba a casa;
h 19.20, abluzioni quotidiane di microba e cucciola grande, intanto che YY prepara gli antipasti da surgelare del pranzo di Natale;
h 19.25, la cucciola grande guarda perplessa il pettinino dei pidocchi; tra mille proteste, applicazione damparte di XX di schiumina antipidocchi al crapone della cucciola grande;
h 19.30, uscita di YY per l'ultima partita del 2014;
h 19.40, lavaggio, spulciamento e rimessa a nuovo della cucciola grande;
h 19.45, atto di fiducia estrema con cui XX lascia una cucciola e una microba a casa da sole e va a recuperare la cucciola di mezzo al kung fu;
h 20, recupero cucciola al kung fu, dimenticanza scarpe, ritorno al kung fu, recupero scarpe;
h 20.15, arrivo a casa dove le due cucciole hanno sorprendentemente i denti puliti, preparato i biglietti per la festa della scuola e ubbidito a tutte le consegne;
h 20.20, abluzioni della cucciola di mezzo;
h 20.30, cena rapidissima cucciola di mezzo;
h 20.45, il mondo finalmente tace per le cucciole che vanno a letto e dormono;
h 20.50, XX passa la successiva mezz'ora ad impacchettare le sorpresine della festa di Natale di domani.

Forse sarebbe stato meglio dire di si e partecipare alla cena aziendale...

lunedì 15 dicembre 2014

COME IN ATTESA DEL GIUDIZIO UNIVERSALE

Per la famiglia Noicinque, come pure per qualsiasi altra famiglia multifigli, la settimana prima di Natale andrebbe abolita. È in questa settimana, infatti, che il mondo intero si comporta come fosse in attesa del giudizio universale, come se l'intero universo volesse dimostrare di essere stato all'altezza del compito ricevuto. Ecco dunque che si accavallano, oltre ai regolari impegni dalla logistica già forsennata, galà e premiazioni senza fine, saggi, feste di Natale e manifestazioni varie. Le feste della scuola, che si sovrappongono con precisione chirurgica anche se la scuola materna e le elementari distano solo cento metri (in quanto a comunicazione, sembrerebbero distare anni luce). La complessità si accentua, naturalmente, al triplicare del numero di figli e alla quantità di impegni di ciascuno di essi. Arrivano le pagelle, anch'esse chiaramente sovrapposte, arrivano le cene di Natale con i colleghi, le cene di squadra, i compleanni a sorpresa alla maestra di yoga. Gli,impegni di circa quattro mesi in cinque giorni.
Ebbene, caro Babbo Natale, dall'anno prossimo non si potrebbe far sparire dal calendario, all'improvviso (se no non vale) la settimana prima di Natale? Saremo buoni, attenti, gentili, corretti e premurosi tutto l'anno, e forse non hai bisogno che te lo dimostriamo proprio in questi ultimi giorni, che non abbiamo bisogno della gara di kung fu fuori provincia per divertirci di questa curiosa disciplina che la cucciola di mezzo ama profondamente?
Potresti anche far capire al nevrastenico mondo del lavoro che una scadenza prevista per il 24 dicembre fa ridere? E che il mondo non si fermerà se lo stesso progetto sarà presentato il sette di gennaio, magari godendo di una riposata rilettura in più?
Grazie, da parte della nostra e di tutte le famiglie multifigli.

venerdì 28 novembre 2014

FANTASY A COLAZIONE

"A religione abbiamo visto il film di Narnia, perché la maestra è convinta che parli di religione..."
"Ma parla di religione veramente?"
"Boh, veramente no. Però è un fantasy."
"Eehh, siiii, come lo Hobbit e Harry Potter. Infatti: Harry Potter è FANTASIOSISSIMO, si è dovuto perfino inventare i nomi degli incantesimi in latino!"

martedì 25 novembre 2014

LA VERIFICA DI ITALIANO

"Allora, cucciola di mezzo, tutto bene oggi a scuola?"
"Eehh, si, abbiamo anche fatto una verifica."
"Mmh, come ti è sembrata?"
"Abbastanza facile. C'erano IL LO LA I GLI LE L CON L'APOSTROFO. Poi bisognava scrivere cinque parole per ogni articolo determinativo."
"Ok. E?"
"Per IL io volevo scrivere: IL REGGISENO."
...

mercoledì 19 novembre 2014

IL COGNOME

"Come si chiama quel tuo amico di kung fu che fa il ponte da in piedi?"
"Eehh, boh? Andrea?"
"MA AN-DREA È UN NO-ME DA MAS-CHIO O DA FE-MMI-NA?"
"In Italia è tipicamente un nome da maschio."
"SCU-SA E LA MIA A-MI-CA AN-DREA?"
"Infatti la tua Amica andrea è l'unica che conosciamo."
"NOO-OO. AN-DREA DE-LLE LE-GO FRENDS È U-NA FE-MMI-NA. MA CHE SI CHIA-MA FRENDS DI CO- GNO-ME."

venerdì 7 novembre 2014

LE DIECI RAGIONI CHE TI FANNO SPECIALE

1 Perché dal primo istante in cui ho saputo che eri, invisibile fagiolino nella pancia, ho avuto la chiara consapevolezza che sarei stata la tua mamma, per sempre.
2 Perché ci hai reso famiglia, squadra, team, truppa, banda, brigata...
3 Perché hai fatto di me la mamma che sono.
4 Perché hai fatto di YY il papà che è.
5 Perché sei diventata sorella maggiore ma anche semplicemente sorella, complice, divertente e divertita, di due impegnative e chiacchierine sorelle minori, ma anche 'solo' sorelle.
6 Perché sai essere amorevole con gli animali come e meglio che con le persone - sono nel mio cuore le ghiande che hai accostato accanto ad uno scoiattolino morto in un parco e il legame profondo con la cagnolina TT, che anche a distanza di anni dall'ultima volta si ferma davanti alla tua scuola e ti aspetta.
7 Perché ti ricordi di cose che io sistematicamente dimentico.
8 Perché non racconti molto di te, ma talvolta lo fai con una chiarezza cristallina e disarmante.
9 Perché anche se sembri vivere in una bolla di inconsapevole leggerezza sai essere organizzata, determinata, puntuale e metodica come sono in pochi a dieci anni. E lo sai nascondere anche molto bene.
10 Perché quando esci dalla tua bolla la tua curiosità, la tua saggezza, la tua empatia, la tua capacità di leggere i libri ma anche il grande libro del mondo ti rendono meravigliosamente speciale.
Buon decimo compleanno, cucciola grande.

giovedì 6 novembre 2014

CHE SIA...?

Che sia quella divisa orientale, tutta nera e con il contrasto della cintura bianca, che vi fa apparire eleganti come cigni - neri, però, e determinati come tigri? Che sia la voce decisa e baritonale di Ciop, o IlMaestro, che vi diverte, vi sprona, vi motiva e vi chiede quali sono le cinque virtù del kung-fu al termine di ogni lezione, dalla quale uscite chiacchierini, sudati, stravolti e felici?
Che siano il rigore, la disciplina, l'impegno e la determinazione che ti sono richiesti?
Che sia tutto questo ad averti reso più serena, più allegra, più sicura, più tollerante, più affettuosa, che sia tutto questo ad aver incrinato la scorza ruvida e spigolosa di prima ed aver fatto emergere la splendida persona che sei?
Sono sicura che sia tutto questo, e che siano la tua costanza e la tua determinazione a riequilibrare le sorti del tuo umore, che da qualche settimana, guarda caso proprio da quando i nostri tempi sono scanditi dal tempo del kung-fu, vede più sorrisi a denti giganti e sparpagliati di quanti ne abbia mai visti in tutto il resto di questi otto anni.
Così, cucciola di mezzo, se anche per tre volte la settimana, sfidando le intemperie di ogni genere, qualcuno di noi all'ora della cena e del riposo cavalca lo scooter per venirti a recuperare, se poi siamo sempre di corsa, in ritardo, stravolti e all'inseguimento di tutto ciò che resta indietro, sono proprio felice di saperti felice, sorridente, fiduciosa, empatica. Tutto grazie a quel kimono nero (che funziona anche quando lo metti al contrario!).

sabato 1 novembre 2014

TRA BICI, MUSICA E RELIGIONE

La seguente conversazione ha avuto luogo in centro a Milano, tra la bici cucciola di mezzo e la bici XX.
"Mamma, ma...Gesù e Lucio Battisti sono cugini?"
"Mmhh, mi sembra difficile, perché Lucio Battisti è, diciamo, un personaggio contemporaneo, mentre Gesù è vissuto più di duemila anni fa..."
"Ah. Ma don Antonio dice che sono cugini..."
"Aahhh! GIOVANNI BATTISTA! Si, erano cugini, e Giovanni Battista è stato la persona che ha battezzato Gesù nel fiume Giordano."
"Aahh, già, Lucio Battisti è quello che cantava il maestro di Kung-fu, ti ricordi? Mare nero, mare nero lalala."
Eccome, no?

sabato 25 ottobre 2014

LA PRIMA CENA PARIGINA

"Buona, la mia omlèt. E quella che cos'è?"
"Questa è la senape, ma è un po' piccante. Gli stessi grani che si usano per fare questa salsina si usano per fare la mostarda, che è piccante anche lei. Infatti la senape in francese si chiama moutarde."
"MUTAND?"

lunedì 20 ottobre 2014

LA "CATASTROFE"

La cucciola grande ritorna, grazie all'aiuto logistico di Tatogiù, dalla sua lezione di scherma.
"Ehi, cucciola grande, bentornata. Tutto a posto?"
"Oohhh...non sai...è successo un disastro, ma guarda, proprio una catastrofe..."
"Un disastro? Tipo?"
La cucciola comincia a pescare viti, vitine e rondelle da una tasca della borsa sportiva.
"Ecco, guarda!"
"Mmhh, che cos'è successo? Il fioretto ha perso una vite?"
"No, non ha solo 'perso una vite'. Mi si è sbriciolato in mano durante un assalto a lezione. Ma proprio sbriciolato in mille pezzi. Non ti sembra un disastro, una catastrofe?"
Beh, magari proprio una catastrofe no, ma diciamo che la riparazione urgente di un fioretto sinistro all'unico negozio della città che chiude prima delle diciotto ha senz'altro un discreto impatto sulla prossima logistica Noicinque...ma si sbriciolano, i fioretti?

venerdì 17 ottobre 2014

MASSIMO, CIAO

È poco il tempo che ho per cercare nel cassetto dei ricordi gioiosi e felici, renderli vividi per poterli condividere, dunque proverò a tracciare un ricordo di Massimo con l'aiuto delle immagini, quelle che ritornano alla mente ora cariche di malinconia.
Il mio sarà un ricordo parzialissimo di uno zio che ha saputo essere brillante e acuto, giocherellone ed affascinante e che mi ha insegnato alcuni gesti indispensabili nella vita di tutti noi. Come fare la gara e sputare i noccioli delle ciliegie più lontano degli altri, ad esempio, nel giardino della sua mamma.
Il primo sorriso che spunta sul mio viso mentre pesco tra i cassetti dei ricordi è una foto. La foto rappresenta una bambina paciocca e infagotta come una cipolla di circa un anno. In un cestino di quella carta straccia, di quelli che c'erano a Milano alcuni decenni fa, grigi e con una fila di buchini rotondi. ecco: Massimo mi aveva messo, per ridere e fotografarmi, in un cestino nel quale peraltro sembravo stare benissimo. Soltanto un'immagine, che ci racconta con quanta gioia e giocosità sapeva vivere.
Un altro ricordo gioioso di bambina di cui vi vorrei raccontare è la felicità di ritornare dall'asilo con lui sulla sua lambretta su cui stavo, in barca alle più elementari norme di sicurezza, in piedi sulla pedana davanti. E poiché con la sicurezza non si scherza, una volta c'è anche stato qualcuno che ha parte la portiera dell'auto, proprio mentre passava la nostra lambretta, con qualche livido e un ginocchio sanguinante.
Di Massimo ho nel cuore la profonda passione per le barche, il lago, il suo lago, lo sci nautico, le miniature, la storia e la sua profonda conoscenza dei personaggi famosi di cui leggeva avido le biografie, i quadri, la mano ferma e i pennelli fini. E in tempi più recenti il suo essere bambino con le mie, di bambine, e farsi gli scherzi a tavola e giocare con la pastasciutta.
Ho nel cuore i suoi grandi e limpidi occhi grigi o azzurri a seconda della luce, la parlata fornita e brillante che lo ha reso un professionista stimato, lo spirito ironico e affascinante e la grande generosità che si sono trasmessi immutati nel bell'Alessandro. Quello,spirito che purtroppo una malattia crudele ha allontanato da tempo, ma che non è sbiadito nel ricordo di quel che è stato e che ha lasciato a tutti noi nel mostrarci come amare la vita.
Vorrei lasciarti con questa preghiera, caro Massimo: che il tuo amore giocoso per la vita possa essere eredità preziosa per noi che ci stringiamo nel salutarti nella certezza che il tuo spirito sia vivo e vitale in noi.
Ti vogliamo bene.

lunedì 6 ottobre 2014

UNA SFIDA, LA LOGISTICA

Parte oggi la prima vera sfida logistica intensiva. All'attivo come aiutanti l'indimenticato Tatug ma soprattutto il di lui fratello aspirante filosofo Tatogiù.
L'inizio della sfida ha comportato un primo recupero microbo da parte della nonna MM, un seguente recupero delle altre due cucciole con rispettiva spedizione a catechismo e a scherma (tram, biglietto, autonomia). Il resto della logistica è risultato incastrato e complesso.
Ore 17.37 XX si fionda fuori dall'ufficio, parcheggia la bici in volata e incontra alle 17.50, all'appuntamento fissato davanti a scuola, Tatug e Tatogiù che la aspettano. Di buon passo si avvino al recupero dal catechismo della cucciola di mezzo.
Ore 18, arrivo all'uscita del catechismo. Pare che la religione sia un po' prolissa, oggi, e i bambini escono soltanto alle 18.15.
Di passo ancora migliore si lanciano alla fermata del tram, direzione: la lezione di kung fu avanzata.
Perso di un soffio il tram, prendono il secondo e in un ritardo folle sulla tabella di marcia sbarcano finalmente alle 18.40 alla lezione di kung-fu. O almeno, pensavano.
La lezione si tiene infatti in altra sede, lontana qualche centinaio di metri e raggiunta ormai di corsa.
Ore 18.47, sbarco della cucciola di mezzo - finalmente - alla lezione di kung-fu, i tre tornano sempre di corsa alla sede sportiva di prima a recuperare la cucciola grande. Qui alle 19.03 lei si presenta sorridente e stravolta Con maschera e fioretto, per rientrare finalmente a casa.
Ore 19.25, XX, lasciati per stasera Tatug e Tatogiù sul tram, torna a casa con la cucciola grande. 
Ore 19.40, XX esce alla volta della sede nuova di kung-fu. 
Ore 20.05, il maestro li lascia finalmente liberi. XX e la cucciola di mezzo galoppano in scooter verso casa, dove arrivano alle 20.20.
Alle 20.30, con un piatto di pasta inghiottito quasi intero, YY si catapulta fuori di casa diretto ai suoi allenamenti, XX catapulta la cucciola di mezzo nella vasca da bagno e alle 20.53 le cucciole sono in branda, denti lavati, luce spenta e occhi chiusi.
Trenta secondi dopo dormivano, loro. XX pure, anche se con gli occhi aperti.

mercoledì 1 ottobre 2014

CINQUE ANNI

Un ombrello tutto bianco, dimensione nani, da dipingere come vuoi tu, con fiori e animali, sole e arcobaleno, ma più probabilmente draghi, mostri e squali dentuti. Un mosaico magnetico per creare magnifici disegni. Una costruzione con ingranaggi, degna dei più sofisticati lavori di ingegneria meccanica. Questi gli ingredienti della tua festa di cinque anni, organizzata con le nonne e la zia in tardo pomeriggio, al rientro dalle millemila attività del mercoledì.
Cinque anni. Cinque anni in cui il tuo sorriso arricciato e sempre pronto a scoppiare in risata ci ha resi più completi, cinque anni in cui hai sparigliato gli equilibri (mai raggiunti, in realtà) con le tue sorelle per trovarne di nuovi, magici ed inaspettati, che ti rendono il sorriso circolante in casa.
Cocciuta, brillante, disegni, ma soprattutto scrivi quel che vuoi e leggi anzitempo, salti, arrampichi e fai le capriole appena puoi e sai regalare gli abbracci più "abbracciosi" di tutti.
Buonissimo quinto compleanno, microba.

venerdì 26 settembre 2014

FACCE DA TOAST E NON SOLO

Grazie alla segnalazione di un illuminato collega, XX scopre che il venerdì pomeriggio e sera ci sarà la notte dei ricercatori, una manifestazione per portare la scienza verso i bambini all'insegna di giochi e laboratori bizzarri. Così XX recupera le tre dalle varie scuole e le carica sul tram per andare ad incontrare i ricercatori. Qui, la curiosità non fa loro difetto, si infilano ad analizzare conchiglie e coralli bianchi al microscopio, studiano statistica scegliendo palline colorate e creando improbabili cocktail, che poi assaggiano anche - indovinandone la composizione a colpo sicuro mentre altri ragazzi con il triplo dei loro anni hanno fatto ipotesi sbagliate. Si tolgono calze e scarpe senza paura e saltano nelle sabbie mobili di amido, materiale intelligente che se sottoposto a sollecitazioni forti (i salti cuccioli) si comporta come un solido mentre se lo accarezzi diventa liquido come una sabbia mobile - i salti sono stati più che sufficienti a non rimanere intrappolate. Hanno fatto reagire ioduro di potassio e nitrato di piombo, precipitando ioduro di piombo di un bel giallo intenso, intrecciato cannucce a formare strutture cristalline e fotografato robot accessoriati con boa di piume di struzzo viola. Ma soprattutto hanno composto la loro faccia da toast: una fetta di pane, qualche goccia di salsina arancione per un po' di colorito, gli occhi di pomodoro, l'iride di rotelle di oliva. Un naso di zucchina, un sorriso di ceci, capelli di carota a julienne e sopracciglia di lenticchie. Orecchie di fagioli e orecchini di peperone giallo. Creato, fotografato, piegato a metà e mangiato per cena.

lunedì 22 settembre 2014

LE MILLE SFUMATURE DI BLU

In una logistica sempli-amplificata, la cucciola grande ritorna ormai da casa degli amici da sola. Sfruttando queste briciole di pomeriggi ancora liberi prima dell'inizio delle mille attività, è sempre una sorpresa non trovarla a casa salvo poi vederla materializzarsi con chirurgica precisione appena prima dell'ora di cena. Più che attratta dal tempo con gli amici, però, XX sospetta che la cucciola grande sia magnetizzata dagli animali che i suoi amici possiedono. Oltre ai mai dimenticati canti e gatti, gli amici più cari lo sono proprio in virtù del fatto di possedere tartarughe, pesci, criceti. E pappagalli. Ed è proprio con una beccata di pappagallo che la cucciola è ricomparsa stasera, ferita e felice.
"Si, il pappagallo blu - Blu mi ha dato una beccata sull'orecchio. Guarda?!"
"Accidenti, che beccata. Ma com'era questo pappagallo?"
"Blu. Con la coda azzurrignola. E blu cobalto, un po' violetta. E morde le orecchie."
"Eh, lo vedo. Ma oltre a beccare le orecchie, parla?"
"No, veramente fischia."

mercoledì 17 settembre 2014

UN LEGAME PROFONDO

Era una fine d'estate di ormai quattro anni fa, quando il caso e una fortuna speciale ci spingevano tra le  accoglienti braccia del tuo amico Potts. Insieme ne avete passate tante, tra quei primi giorni al nido in cui, tra una lacrima, un sorriso e qualche capocciata, avete stretto un legame raro a quell'età, un anno scarso. E poi l'anno scarso è diventato due anni, a tre lo stesso caso favorevole vi ha permesso di trascorrere insieme anche gli anni successivi alla scuola materna sotto l'energica guida di Taat e Barbix. Da quel secondo inserimento alla ricerca delle relazioni sociali alla suola materna di anni ne sono passati altri due, e oggi hai festeggiato il quinto compleanno di Potts a cena, con gli amici, a casa sua. Come una quindicenne, tu che di anni ne avrai cinque tra due settimane. Così ora in questa amicizia speciale sai condividere i giochi, i sorrisi, le idee, gli amici, gli scherzi (e i rutti, di cui sei indiscussa campionessa, nonostante tutti i nostri sforzi). E anche la doccia di casa Potts, mi racconta la sua grandiosa mamma, che ha saputo accompagnarti in questa amicizia così unica.

venerdì 12 settembre 2014

IL PRIMO GIORNO

Eccolo, il nuovo primo giorno di quest'anno di scuola elementare. Eccolo, il primo peso, il primo senso di colpa per aver perso l'ultimo primo giorno di scuola elementare della cucciola grande. Peso per XX, che rientrerà dal Brasile due giorni troppo tardi per esserci, mentre la cucciola non sembra tenere in modo particolare a questi piccoli appuntamenti.
Il reportage del primo giorno di scuola racconta di una grande cagnara di fronte a scuola, di due cucciole che hanno portato tutto il materiale per l'anno in partenza, compresi i quaderni di scorta e i (quindici) libri che la cucciola di mezzo ha letto nel corso dell'estate.
Si racconta di una nuova bimba nella classe di mezzo che ha tre nomi e un cognome (che abbondanza), di banchi per ora assegnati in libertà - ma da lunedì cambiamo posto; si racconta di un primo giorno leggero, di treccine del mare e di amici ritrovati, di storie da scoprire e racconti da ascoltare.

lunedì 8 settembre 2014

IL CONTRABBANDO MODERNO

Prima trasferta intercontinentale del dopo estate per XX, che dopo aver perso l'anno scorso quattro pagelle su sei, ora perde il primo giorno di scuola. Stavolta si tratta di Brasile, dove la aspettano riunioni e seminari e un collega italiano, ormai trapiantato brasileiro, che si scontra con la burocrazia italo-brasiliana ogni giorno (ancora da definire quale sia la peggiore...).
Per questo, nei giorni appena precedenti la partenza, a XX sono arrivate le richieste più disparate di importare in Brasile campioni di varia natura, pastiglie anonime in scatole anonime, oli e polveri che manderebbero chiunque in galera salvo poi essere liberati dopo opportuna analisi cromatografica, forse. Così XX ha inzeppato la valigia di carta e documenti, pastiglie, polveri e il sempre sospetto - ma immancabile - tappetino di yoga e ha passato fiduciosa i controlli doganali di San Paolo.
Qui però, come forse c'era da attendersi, prima di uscire, tutti i bagagli, grandi e piccoli, a mano e spediti in stiva, vengono passati un'ultima volta ai raggi X. Ed ecco che casca l'asino. La zelante signorina ai controlli attiva un per fortuna meno zelante poliziotto per controllare la valigia grande. Al momento di aprirla, una nuvola di assorbenti sparsi si sparpaglia sul tavolo. In bella vista le scatole degli integratori, che però non contenevano affatto quanto indicato sulla scatola (pastiglie anonime in scatole di altro trafugate - le scatole - alla nonna MM che fa uso abbondante di integratori). Il poliziotto sembrerebbe però più interessato a non meglio identificati "libri" - anche in questo caso XX trasporta faldoni e documentazione per almeno quindici chili. Visto un angolo di una cartelletta, si è ritenuto soddisfatto e l'ha lasciata andare. Fiuuuu.
Bene, a completamento di questo contrabbando in entrata in Brasile, a XX è stato appena richiesto un traffico di farmaci da banco per il mal di testa, questa volta in entrata in Italia. "Sembrano miracolosi, si vendono solo in Brasile, quattro o cinque scatole, se puoi."
Eggià, serve altro, per caso?

sabato 6 settembre 2014

METTI IL CASO

Metti un collega di YY un po' buffo con baffi e candidi capelli a paggetto. Metti che lo stesso collega sia stato un giovane amico d'infanzia della nonna MM. Metti che sia appassionato di alberi e sia diventato una guardia ecologica esperta in riconoscimenti arborei. Ecco, insieme a tutto ciò, un po' di fortuna, un bel sole e tanta curiosità, stamattina i Noicinque hanno imparato a riconoscere alberi sempre visti ma mai veramente GUARDATI nel parco sotto casa: hanno scoperto le storie e gli aneddoti del gelso, in milanese "murun", hanno accarezzato le foglie di velluto dell'albero di velluto, scovato la varietà rossa di un prugno senza clorofilla ma dalle foglie rubizze, conosciuto l'albero dei tulipani - i cui fiori sembrano un tulipano e le cui foglie sembrano la maschera di Batman.
Il caso ha messo tutta la sua abilità per regalare una mattina di dolci curiosità, storielle divertenti offerte dalle guardie ecologiche del comune di Milano che hanno raccontato con simpatia e leggerezza di una botanica antica. Metti il caso.

venerdì 5 settembre 2014

LE UNITÀ DI MISURA

Ripresa l'accogliente abitudine di leggere insieme prima di andare a nanna, anche se l'uditorio ormai legge abbondantemente anche in autonomia, il libro in lettura attualmente è una bella collezione di racconti di Roald Dahl.
Qui si parla di tesori nascosti e disseppelliti in un campo.
"...il campo era di cinque ettari a sud dell'appezzamento..."
"Cos'è un ettaro?"
"L'ettaro è una misura di superficie, misura lo spazio occupato di qualcosa."
"Ah. Viene dopo la tonnellata?"

domenica 31 agosto 2014

DIARIO DI BORDO

Ho visto la nave e mi sono emozionata.
Quando siamo partiti siamo corsi al bordo della nave a vedere la barca che si staccava dal molo. Poi ho visto la stanza e ho detto: "Certo che la potevano fare più grande!"
Cucciola di mezzo
Quando sono salita sulla nave sono rimasta stupita e un po' inorridita: troppo lusso.
La cabina era minuscola: per dormire avevamo solo un letto matrimoniale e un divano letto. Ero stupita e arrabbiata.
Cucciola grande
Siamo scese a Messina, in Sicilia. Lì abbiamo incontrato una carrozza con i cavalli e abbiamo prenotato. Il signore che guidava la carrozza ha detto: "Lascio questi signori e arrivo."
Dopo venti minuti arrivò con altri signori e disse: "C'erano prima loro!". Noi aspettammo, ma lui non passò. Allora la nonna disse di tornare sulla nave. Noi arrabbiatissime abbiamo ubbidito.
Cucciola di mezzo
Mi piacciono tantissimo le piscine, soprattutto perché ogni giorno ne scopriamo una nuova. Mi piace anche lo scivolo d'acqua (anche se io non ci posso andare).
Quando siamo scese a Tunisi siamo andate a prendere dei bollini con sopra scritti i numeri. In pullman ci hanno portato al villaggio dei pescatori con le case tutte bianche e blu.
Cucciola di mezzo
CARA NONNA TI VOIO TANTO BENE.
Microba

sabato 30 agosto 2014

AVVISTAMENTI NEL MEDITERRANEO

"Pronto."
"Pronto, ciao cucciola grande, come stai, come state, fate le bravissime? Finalmente riusciamo a sentirci, mentre nei giorni scorsi quando eravate in mezzo al mare non si poteva. Che cosa mi racconti? Qual è il ricordo più speciale?"
"Ehm, ciao. Si, bene. Comunque in tutta la crociera non abbiamo visto nemmeno un animale. Niente delfini. La nave va troppo piano, dunque non fa le onde e loro quindi non vengono a saltare sulle onde della barca. E poi non abbiamo visto nemmeno una tartaruga. Ah, no, anzi, un animale l'abbiamo visto, ieri, nel porto a Barcellona."
"Ah, bene, che cosa avete visto?"
"Una medusa. Ma era larga almeno una spanna."
Apperò.

lunedì 25 agosto 2014

UN ADDIO NEI TUOI COLORI

Ho imparato che quando qualcuno se ne va, non sparisce proprio davvero. Rimane di lui, nel cuore di chi lo ha amato, di chi ha intrecciato la sua strada per mille motivi, un semino di essenza fatto di ricordi, di insegnamenti, di memoria di quel che è stato. Questa memoria, come quando a scuola si imparano le tabelline per la prima volta, ha bisogno di essere rinfrescata ancora e ancora affinché il semino di essenza non sia sepolto troppo in profondità, troppo difficoltoso da andare a ripescare quando ne abbiamo bisogno.
Per questo vorrei rivivere i miei più vividi ricordi della persona speciale che sei stata.
Quella volta, questo me l'hai raccontato tu, che con il mio papà avete fatto deragliare un tram con un petardo dalle parti di piazzale Martini a Milano. Saranno stati gli anni cinquanta, probabilmente di marachelle ce ne sono state molte altre ma questa forse è stata la migliore.
Quella volta che ti ho raccontato festosa che la creatura che aspettavo alla prima ecografia si muoveva tantissimo, e tu mi hai spiegato, con la saggezza dei sapienti, che "i feti femmina hanno una maggiore mobilità" - poco dopo è arrivata la prima di tre bambine.
Quando raccontavi aneddoti irresistibili che riguardavano il tuo impegnativo lavoro per il quale sei stato riconosciuto innovativo pioniere dalla comunità scientifica in Italia e non solo - sono sicura che non solo io ricordo una bottiglia e un vetraio.
Quando hai saputo portare una famiglia allargata che mi comprendeva fino alla fine del mondo a visitare con occhio curioso e cuore speciale, le terre di Patagonia. E poi c'è stata quella speciale destinazione, scelta con cura, che sugli atlanti è piccina piccina: l'isola di Pasqua, con gli alti mohai e le rocce appuntite. 
Siamo stati insieme in Namibia sorvolando le dune rosse e contando foche a centinaia. E poi ancora, viaggiatore instancabile, sono pochi gli angoli del pianeta che hanno ancora qualche segreto.
Hai saputo tracciare, con poche commosse e commoventi parole, un ritratto del mio papà Giorgio, quando ci ha lasciato, per cui ti sarò grata, sempre.
La tua musica, il clavicembalo antico che ci hai mostrato con una luce speciale, ma anche la chitarra, i concerti e la curiosità intellettuale sempre viva. La tua pittura, i tuoi colori, i paesaggi di questa regione che avevi ormai fatto tua.
Ci mancherai Aldo, uomo, marito, papà, nonno, zio, medico, pittore, musicista sensibile e profondo.
Ti voglio bene.

sabato 23 agosto 2014

IL RECUPERO, I RACCONTI E LA PROSSIMA PARTENZA

Ora di recuperare le cucciole, che hanno messo a dura prova le energie del nonno GG e PP durante la settimana più piovosa dell'anno. Loro si sono inventati le attività più varie, dal nutrire i gatti, pulire i gerani, andare al mercato, al negozio di animali, fino alla passeggiata a cavallo, programmata da inizio settimana e finalmente goduta ieri, unico giorno senza pioggia. I racconti della giornata equestre si susseguono senza posa, e XX e YY scoprono che la passeggiata era in realtà una giornata, che siccome le cucciole non avevano i guanti sono state fornite di guanti da giardino di qualche misura più grande che sembravano pinne. Il cavallo montato dalla cucciola grande di chiamava Liquid, la cucciola di mezzo era su un ponigrande biondo che rispondeva al nome di Duncan. Sono andate al passo sfidando nuvole di tafani mai viste, ma hanno anche trottato e galoppato dietro il maestro, che conduceva la carovana a bordo di un quod e riuniva il gruppo a suon di fischietto, moderno pastore. Hanno pranzato a casa di Greta, una bambina della carovana la cui mamma ha fornito salamelle a turno perché i cavalli non erano legati e bisognava tenerne due per volta intanto che gli altri mangiavano. Una delle cavalle non era ancora domata e pare si sia imbizzarrita tre volte, il simpatico bambino che la montava ha dichiarato di essersi sentito come Zorro.
Non si sa se grazie ai cavalli o per infestazione pregressa, le cucciole sono tornate ancora una volta dotate di pidocchi, scoperti in serata dopo che, al ritorno a casa e prima della prossima partenza crocieristica domani, hanno riscoperto il gioco dei travestimenti e si sono provate almeno due dozzine di cappelli.
XX non è sicura di voler lavare a 60 gradi tutto il serbatoio di copricapo di lana invernali...

lunedì 18 agosto 2014

PONIPICCOLI E PONIGRANDI

"Pronto, ciao XX, almeno tu rispondi."
"Si, sono in ufficio e avevo il telefono accanto. Tutto bene nonno GG?"
"Sissi, volevo sapere: le bambine hanno le scarpe da ginnastica?"
"Si, le hanno in valigia."
"Ah, perfetto. Allora possono fare la gita a cavallo, dalle nove alla una. Te le passo."
"Pronto."
"Pronto, ciao cucciola grande, come stai, come state, fate le bravissime?"
"Si, ehm, mamma. Le abbiamo le scarpe da ginnastica? Allora possiamo fare la passeggiata a cavallo. Qui ci sono i ponipiccoli, i ponigrandi che sono grandi come dei cavalli e poi i cavalli."
"Ah, e voi la passeggiata con che animale la fate?"
"Boh. Cavallo, penso. Noi sappiamo andare a cavallo. Ciao."
Vuoi mettere, che ponipiccoli e ponigrandi funzionino in modo diverso?

domenica 10 agosto 2014

PICCOLI E FASTIDIOSI

Due teste in quattro giorni, due teste cucciole da liberare da parassiti piccoli marroncini e zamputi. Le teste in questione erano quella della cucciola media, la cui infestazione è stata rinvenuta a Monterosso dalle amiche quattro giorni fa e dunque disinfestata a tarda sera, e la testa della cucciola grande, con infestazione rinvenuta al momento di andare a letto e conseguente disinfestazione, posa, doccia, spulciamento, asciugatura capelli ed entrata in branda un'ora secca più tardi.
La curiosità morbosa per gli indesiderati parassiti genera conversazioni bizzarre.
"Chissà perché la cucciola grande ha sempre dei pidocchi grandissimi. Poi ce ne sono anche alcuni più piccoli."
"Quelli grandi sono le femmine. Quelli più piccoli i maschi."
"Ah. Sei anche pidocchiologo?"
Quasi, ormai.

lunedì 4 agosto 2014

FILO LUNGO LUNGO

Con quell'aria un po' così, di lei che si, ok, si è anche divertita con gli amici nuovi figli degli amici antichi che sono venuti a trovarli. Che si, è stata in spiaggia tutto il giorno a ridere, nuotare e divertirsi con il calcio balilla. Ma poi, quando proprio dopo la merenda, il sole comincia a calare, lei ritiene che sia ora di tornare. Dunque chiede il permesso, ottiene - in prestito - le chiavi di casa e il telefono di YY, e torna. Cammina per due km sulla via aurelia e tra i carrugi, torna a casa, sistema i cuscini sulle sdraio sul terrazzo e legge, legge e legge. Quando poi, però, si rende conto che da pagina ottantaquattro è arrivata alla pagina centoquarantuno, beh, si chiede che fine abbia fatto il resto della famiglia, che stava in realtà salendo le scale di casa, e telefona.
Lei, la cucciola grande, quell'aria serena con le chiavi in tasca e un filo lungo lungo. Veramente lungo.

venerdì 1 agosto 2014

GLI OCCHIALINI

"MA-MMA. QUE-STI O-CCHIA-LINI."
"Si, belli questi occhialini arancioni. Ci vedi bene sott'acqua?"
"SI. DA LO-NTA-NO LA TUA PA-NCIA SE-MBRA MA-GRA."
"Si?!"
"SI. POI DA VI-CI-NO SI VE-DE COM'È."
"..."

lunedì 28 luglio 2014

LA PAGAIA, LA SCOPA E IL RETINO

Prima giornata di vero mare per i Noicinque, che hanno recuperato alcune biciclette giurassiche per andare al mare e legarle in cima alla spiaggia più vicina all'acqua cristallina di Paraggi. Al momento di ripartire, l'accrocchio di bici subisce, le malelingue dicono provocato da XX, uno scossone che fa volare il casco della - indovina - cucciola di mezzo, sull'irraggiungibile tettoia del bar della spiaggia. XX e una afflitta cucciola di mezzo chiedono l'assistenza dei sempre disponibili Gio&Rino, i gestori della spiaggia i quali, con spirito d'iniziativa degno del miglio McGiver, attaccano una pagaia ad una scopa consumata ad un retino rosa fucsia. Il tutto a creare un manico di oltre quattro metri, legato con uno scotch industriale, con cui tentare il recupero del casco. L'affare sembrava un po' arrangiaticcio, ma oltre al casco si sono recuperati anche un bracciolo azzurro e una bottiglia di vino.

mercoledì 23 luglio 2014

GLI ANAGRAMMI E POI

"Ne-ve. Ve-ne."
"Eehh, è un anagramma. Come Trilussa. Che in realtà si chiamava Sallustri."
"Chi è Trilussa?"
"Quello che ha scritto dell'autunno. Che ha paragonato le foglie gialle a farfalle SPENSIEROSE."
Chi non vorrebbe essere un po' spensieroso?

domenica 20 luglio 2014

QUEI MONTI DEL CUORE

L'amica preziosa e antica SJ ha invitato, per una giornata di camminata, aria fresca e monti limpidi, tutti i Noicinque a Champoluc, dove ormai troppo tempo fa la stessa accogliente e preziosa SJ trascorreva, adottando temporaneamente una XX ragazzina, estati serene e giocose. Così si programma una gita compatibile con la tribù di bambini che li accompagna, compatibile con il legamento crociato rotto di XX, con qualche accurata distrazione realizzata per l'occasione come un provvidenziale albero delle caramelle, proprio alla fine della salita più dura, guarda un po'. La gita attraversa pascoli e prati, una capanna costruita un paio di settimane fa, un "lago delle rane" che ha stimolato interessanti discussioni di carattere naturalistico. "Sei riuscito a prendere un girino?" "Siiii, guarda!" "Mmhh, ma secondo te i girini respirano? Cioè, sono già anfibi come le rane? Hanno i polmoni?" "Boh, secondo me in acqua fanno come i pesci...".
La ricca biodiversità dei prati alpini induce attente riflessioni sulla tassonomia botanica. "GUA-RDA UN DE-NTE DI LEO-NE.""EEhh, guarda, e questo?" "QUE-STO È UN DE-NTE DI LEO-NE-SSA." E poi si sono composti mazzi di fiori di campo, campanule barbute, qualche ortica e un curioso fiore dal nome tedesco 'zampine di gatto'.
Il cuore di XX si è sciolto nel riconoscere i profili di quei monti, i nomi familiari delle vette e dei ghiacciai, il sorriso caldo e familiare di SJ.

giovedì 17 luglio 2014

17

Tanti sono gli anni che ci hanno separato. Era un pomeriggio tempestoso di un luglio passato ma non per questo meno doloroso quando quella forza cattiva chiamata tumore, più forte del tuo corpo di paparone forte, vinceva proprio su di esso, mentre eri riuscito, appena qualche mese prima, a vedere con orgoglio la cerimonia della mia laurea (la carazostatina, ti ricordi?) e mentre la sempre vitale nonna MM riversava nel suo amato giornale la forza di resistere al dolore della tua malattia.
Sono tornata, certo lo sai, grazie all'altruismo della nonna MM, a vivere nella 'nostra' casa, resa rumorosa da tre nipotine vocianti. Qui trovo, oltre che nel mio cuore, i piccoli ma forti segni di te: il cavo di acciaio teso oltre venti anni fa e ancora tesissimo per stendere, dei biglietti e dei carteggi che ci scambiavamo e che ho conservato a dispetto di riordini di decenni, la tua preziosa collezione di libri di fumetti, che divertono oltre a me le suddette vocianti nipotine le quali hanno imparato, come tu avevi insegnato a me, ad amare profondamente i libri ed averne estrema cura.
Vorremmo venire più spesso a trovare i luoghi dei tuoi voli, i laghetti, lasciando amorevoli bigliettini al destino dell'acqua e del vento. Gli stessi biglietti, però, li potremmo scrivere proprio qui, per dirti come sei forte, vivo e amato dentro di me.
Mi manchi, papà

martedì 8 luglio 2014

CHE TRASFERTA

Con uno di quegli incastri che neppure con il tetris, XX è riuscita a combinare una trasferta e un trasloco cucciolo. Dunque, partenza alle 7.40 di un nuvoloso lunedì di luglio, appuntamento con la nonna XX sul lungomare nizzardo per lo sbarco in corsa delle due cucciole, successivo appuntamento con la collega francese all'aeroporto di Nizza, riunioni a Monaco, deposito della collega francese all'aeroporto in serata, cena e notte con le cucciole e rientro a Milano il martedì mattina.
Tutto incastrato perfettamente, sennonché...
Sennonché, dopo aver passato la domenica precedente a derrattizzare gli strati geologici di briciole dall'interno della macchina, proprio in dirittura d'arrivo nel viale di Nizza dove è IMPOSSIBILE fermare l'auto, la cucciola di mezzo dice "mamma..." e vomita su seggiolini, sedili, cintura, maglietta, braghine, tappetino, scarpe, ipad. XX non riesce a fermarsi, lancia sul sedile posteriore fazzoletti e sacchetti di plastica, poi si ferma, blocca il traffico lungo la direttrice nord-sud direzione sud, cambia la cucciola, raccoglie quello che può e tenta freneticamente di contattare la nonna MM, a mollo nel mar Mediterraneo.
Riesce a contattare la nonna appena in tempo per lo sbarco in corsa, sbarca due cucciole e vola verso l'aeroporto, dove la collega un po' naif le dà appuntamento al terminal sbagliato. Dopo essere entrata e uscita da tre parcheggi aeroportuali, recupera finalmente la bionda parigina per le riunioni a Monaco. Terminate le riunioni, risbarca la stessa parigina bionda all'aeroporto, questa volta al terminal giusto, e comincia cercare di far funzionare quell'incantesimo della tecnologia con il telefono della nonna MM, telefono che si collega inevitabilmente ad una segreteria telefonica francese.
XX è ormai fuori casa sul lungomare di Nizza dove non ti puoi fermare nemmeno se hai una gomma a terra, nessuna traccia di nonna né cucciole. Riesce, per un insperato colpo di fortuna, a trovare un posticino temporaneo ai parchimetri lì intorno, continuando ininterrottamente a sperare nell'incantesimo del collegamento telefonico. Percorre chilometri di lungomare come una vedetta nautica nel tentativo di avvistare dei crapini noti che nuotano, fa il giro dell'isolato per citofonare a casa (stesso risultato dell'incantesimo tecnologico) quando finalmente il magico collegamento si stabilisce e la nonna MM, alla domanda "MA DOVE SIETE?" risponde garrula "Al Parco Phoenix. E tu?". Ora, il parco Phenix si trova a circa 45 minuti, previsione ottimistica, da casa, al netto di tre cucciole in fase di protesta per il fatto di doversene andare così presto. XX rimane, con la macchina in multa, ad aspettare fuori casa per circa un'ora, non spiegandosi l'urgenza di dover proprio andare al parco fuori città quando avranno una settimana a disposizione per farlo con più calma.
Dopo una cena a base di pizza francese (!) un invito neppure troppo velato ad andare lei dalla vicina a dormire anziché la nonna MM "così possiamo stare con la nonna" (fa niente se con la nonna staranno una settimana e se per questo schiaffo morale XX avrebbe voglia di mettersi in macchina e tornare subito) e dopo una notte comunque movimentata dalla tosse asinina della cucciola grande, che minacciava di alzarsi alle quattro e mezza ed è tornata a più miti consigli limitandosi a mettersi a leggere la sua irresistibile lettura attuale, XX riparte alle otto e mezza lasciando delle cucciole mezze assonnate e mezze in pigiama, a godersi una giornata da urlo, con mare e sole in grande spolvero.

domenica 6 luglio 2014

L'ORGOGLIO, LA FIDUCIA, LA CONFIDENZA E L'AUTONOMIA

È arrivato il giorno del ritorno, il giorno in cui non riesco a non farmi scappare qualche lacrimuccia appena la maestra di cavallo della settimana vi chiama a raccontare qualcosa di voi e del rapporto con il vostro cavallo e voi, con voce squillante, raccontate la meraviglia di questa confidenza. È proprio questo che mi stupisce e scalda il cuore, la confidenza che riuscite ad avere con i sentimenti di bestioni si sei quintali ai quali vi siete dedicate per tutta la settimana. Così scopro che sapete slegare, legare e condurre i cavalli a piedi, che attendete pazienti che si grattino le gambe, oltre a conoscere le piccole testardaggini di ciascuno dei vostri animali "non mi piace quando Pawab non si vuole far mettere la capezza". Per una settimana avete accarezzato, accudito, montato, condotto e coccolato degli animali straordinari che vi hanno reso un affetto incondizionato. Con orgoglio avete descritto non solo il vostro cavallo ma anche le loro virtù "mi piace Melissa perché è bella e veloce quando facciamo lezione, più di tutti mi è piaciuto galoppare alla passeggiata in campagna". La fiducia non è venuta meno, cucciola grande, neppure quando la bella e obbediente Melissa, proprio al carosello del saggio, ti ha fatto fare un volo al galoppo che neppure uno stuntman: con coraggio e determinazione sei risalita subito in groppa, hai concluso il tuo show inghiottendo le lacrime e poi hai anche fatto la pace con lei. Non posso fare a meno di pensare che riuscire a leggere e stare con i sentimenti altrui, anche se "l'altro" ha quattro zampe, quattro zoccoli, mangia carrube e pesa seicento chili, vi insegnerà a saper stare con i vostri e i sentimenti altrui che incontrerete sul vostro sentiero.
Che orgoglio grande che ho provato nel vedere che grande fiducia, confidenza e autonomia.

martedì 1 luglio 2014

I POMPIERI SUB E QUEL CAVALLO CHE...

"Pronto. Si, ciao XX, noi tutto bene. Ho un telefono nuovo francese ma non ci ho ancora fatto amicizia, quindi non mi è facile telefonare. Però ti sento benissimo se mi telefoni tu. Oggi, vero microba, è successa un'avventura sulla spiaggia. C'erano i pompieri sub, proprio sulla nostra spiaggia. Sembrava lo sbarco in Normandia, una motovedetta della polizia si è fermata cento metri al largo e loro hanno nuotato fino alla riva. Poi sono usciti dal mare, la microba sparava con le pistole ad acqua e loro ridevano. Dei fustacchioni...poi hanno camminato sugli scogli e un furgone li ha recuperati. Ti passo la microba."
"Pronto, ciao microba, come stai, fai la bravissima?"
"SI ZE-RA-NO I POM-PIE-RI TU-TTI NE-RI, E-RA-NO POM-PIE-RI SUB. FA-CE-VA-NO U-NA GA-RA. POI IL MA-RE FA LE ON-DE GRA-NDI-SSI-ME. IO FA-CCIO IL BA-GNO CON AN-DREA. POI LE MA-CCHI-NE A-VE-VA-NO LE BAN-DIE-RE DE-LLA FRAN-CIA AL PO-STO DE-LLE AN-TEN-NE E SUO-NA-VA NO I CLAC-SON PER-CHÈ HA VIN-TO LA FRAN-CIA. CIAO, MUA."
"Pronto? XX? Qui comunque stiamo benissimo, la microba ha un sacco di amici, soprattutto Andrea che ha nove anni e la invita a fare il bagno. Un bacio!"
---
"Prontoooo. Si, buonasera, sono il papà della cucciola grande e della cucciola di mezzo, le posso salutare?"
"Cuccioleeeeeee! Telefonooooooo! Pronto. Si, ciao papà. Si, mi diverto, sai come si chiama il mio cavallo? M..."
"Marta."
"No. ME..."
"Medaglia."
"No. MEL..."
"Mela."
"No. MELI..."
"Melinda."
"No. MELIS..."
"Melissa!"
"Si Melissa. E la monto solo io."
"Wow, allora la devi sellare e dissellare tutta da sola..."
"Si, ma è bellissimo. E poi non ha ancora fatto la cacca in giro, quindi non ho ancora spalato niente! Ciao, ti passo la cucciola di mezzo."
"Pronto, ciao cucciola di mezzo, come stai, ti diverti?"
"Si, come si chiama il mio cavallo? P..."
"Paolo."
"No. P..."
"Pongo."
"No. PA..."
"Boh...aiutaci..."
"PAWAB."
"Pawab? Come facevamo a indovinare? Ma è un cavallo o una cavalla?"
"Boh? Dicono che è BISESSO."

sabato 28 giugno 2014

QUELLE BARZELLETTE DA BAMBINI

Ci sono un inglese, un olandese e due italiani. L'inglese vive in Turchia, l'olandese prima era in Zimbawe e ora in Uzbekistan. Si sono raccolti in quattro poltrone in una lounge di Mosca, guardano la partita Cile Brasile con commenti russo. Global world.

UN LUNGO RITORNO

La logistica del ritorno riprende quella dell'andata via Mosca, ma si parte con un brivido: l'ospitalità della Cina meridionale prevedeva infatti un driver dell'ospite che portasse XX e il collega in aeroporto, ma il driver, unicamente sinofono, guidava pianissimo per vie secondarie in cerca di nonsisache. XX e il suo collega saltano allora fuori dalla macchina, si sbracciano per fermare un taxi e trasbordano i bagagli, quando dal nulla appare un conosciuto impiegato cinese che insiste per accompagnarli.
Il ritorno è lungo, i voli tranquilli ma XX sembra essere stata colta dalla maledizione del colpo della strega cinese e si muove a fatica.
Nel frattempo le cucciole, che lei ha tentato di raggiungere con la videochiamata, hanno preferito passare il pomeriggio con l'amatissima MONI e le sue otto zampe pelose.
YY le ha impegnate per tutto il sabato con la valigia per la settimana di cavallo, un 'salto' in libreria e l'irrinunciabile appuntamento di addestramento canino.

giovedì 26 giugno 2014

IL SUD, SEMPRE IN CINA

Guanzhou, anche se meno nota, è per importanza commerciale la terza città della Cina. Vi abitano in venti milioni, ammassati in orribili casermoni pieni di grate e griglie, intervallati da moderni e bizzarri grattacieli luminescenti dalle forme scombinate. Vi scorre un fiume, enorme agli occhi europei, un torrentino agli occhi cinesi, dal nome suggestivo, Pearl River.
Come in tutte le parti del mondo, anche in Cina più vai a sud più l'ospitalità si fa rituale e possessiva, tanto che XX e collega vengono abbandonati soltanto per le circa sei ore (scarse) di sonno ogni giorno. Le cene a Guanzhou assomigliano a quelle di Shanghai, solo che il cibo pare essere quello tipico della regione del Guandong. Si comincia con la stessa, costosissima grappa, che in questa versione di gradi ne ha soltanto 52 ma un leggero aroma di piedi che nella versione precedente non era stato percepito. Nel Guandong servono maiale frullato con carne di storione a decorarlo, tagliatelle di riso cinesi, trasparenti e mollicce, un non meglio identificato frutto che sa di legume, sembra un tubero e si chiama taro, ma soprattutto una zuppa dolce di fagioli come digestivo.
Anche qui XX ha tenuto un seminario di una giornata con 170 paia di occhi a mandorla che la fissavano inespressivi, una traduzione puntuale ed una giornata intera dedicata alle domande.

martedì 24 giugno 2014

IN CINA, AL GALOPPO

L'ultima trasferta intercontinentale di XX prima delle vacanze ha una logistica concitata, imprevisti infernali e un rancio curioso. XX parte dall'aeroporto della Malpensa una comoda domenica mattina, con cucciole accompagnanti e in fibrillazione, per veder sparire l'orologio da polso intelligente, regalo di YY ai controlli di sicurezza. La logistica di un viaggio in Cina via Mosca vede dispersi ben due bagagli (il suo e quello del collega) all'arrivo a Shanghai, con conseguente fuga al più vicino negozio (cinesissimo) per acquisto di accessori di base quali mutande e maglietta/camicia non reduci da quattordici ore di volo, il tutto di gusto molto cinese.
Dopo un meeting di preparazione al meeting, una cena estenuante, un seminario lungo tutto una giornata, XX ha potuto godere della proverbiale ospitalità cinese che prevede una serie di cibi, bevande e rituali inusuali.
Si comincia con grappa di riso fermentata da 53 gradi, la più costosa della Cina che la annusi e perdi la sensibilità delle vie aeree. Se qualcuno batte il bicchiere, si alza e ti invita a bere, devi bere con lui secondo l'invito (un sorso, metà o tutto tutto giù), secondo un rigoroso codice. Alla grappa fermentata si sono aggiunte altre bevande quali un vino rosso annacquato e un frullato di lenticchie gialle servito caldo nel bicchiere. A XX sembrava un innocente succo di frutta e ne ha bevuto un po' mentre realizzava che si trattava di tutt'altro.
Grazie all'alimentazione vegana è riuscita a schivare la zampa di gallina lessa e caramellata che tutti succhiavano con gusto, i gamberetti baffuti e occhiuti in brodino giallo e il pesce di fiume giallo di cui si mangia anche la pelle, cioè le squame. Si è invece servita di spugnetta di tofu abbronzato, radici sconosciute, fagioli giganti conditi con pepe di Sichuan (va assaggiato, vi frizza la bocca per venti minuti!) e strudel dolce di fagioli rossi. Tutto sommato, poteva andare peggio. E sono passate soltanto trentasei ore.

martedì 17 giugno 2014

A REGIME

Rientrata nei ranghi anche la microba, sorridente, abbronzata e pestifera come e più di prima, si sono inaugurate questa settimana le attività di "tamponamento" estive. A parte la microba stessa, il cui asilo funziona ancora a regime fino alla fine del mese e nel quale lei ha dunque ritrovato gli amici, le maestre, gli spazi e le attività consuete, si è inaugurato il famigerato centro estivo per le cucciole più grandi. Il centro è estivo così: può essere molto bello, o molto noioso fino a diventare molesto, a seconda di chi lo frequenta e di chi lo guida, più o meno come ogni altro luogo al mondo.
Quest'anno sembrano esserci maestri arzilli e spiritosi, niente zanzare e qualche amico ritrovato che, per ora, rendono le giornate tollerabili, o quantomeno le proteste della cucciola di mezzo vengono zittite in fretta e lei si rassegna (salvo poi probabilmente divertirsi davvero).
Oggi pare che la cucciola grande sia salita in altissimo su un albero, sia scesa senza farsi beccare salvo poi scoprire che, per il suo allegro maestro, l'albero era vietatissimo.
La cucciola di mezzo ha ritrovato amiche antiche del nido e dell'asilo, nella sua classe conosceva già tutti - su questo erano pochi i dubbi - e, non lo ammetterà mai, ma probabilmente si diverte.

sabato 14 giugno 2014

"NON STUZZICARLA PERCHÈ...TI UCCIDE."

Giornata del recupero delle cucciole arrampicanti. Quest'anno, oltre a Scivolo, Cicatrene e Ballerino, sono arrivati, tra gli altri, anche un Killer, Una Mano e Vertigine. Sorpresa delle sorprese, è stato finalmente trovato anche il soprannome per la cucciola grande, che fino ad ora non aveva ancora ispirato la rocciosa creatività della maestra Lux. Ebbene, la cucciola grande quando arrampica si chiama Otto, dal nome del nodo di sicurezza che si fa sull'imbraco e che lei ha imparato a fare prima e meglio degli altri.
Al solito quando arrivano i genitori sulla parete accanto al rifugio, questi vengono accolti da un sorriso sfuggente e distaccato dei nani per che subito si concentrano, da climber o da sicura, sulla via del momento. Persino YY si è cimentato, con alterne avventure, su almeno tre delle vie aperte dai nani.
E poi, al solito, dopo festa e ringraziamenti arriva il tempo delle pagelle, momento in cui si raccontano, con un minimo di cabaret, i punti di forza e le debolezze di ognuno. E proprio parlando di debolezze, pare che ci fosse qualcuno che non ne perdonava. Proprio lei, la cucciola di mezzo, per l'occasione Minimarghe. "Non stuzzicarla perché...ti uccide.", la serafica presentazione a lei dedicata. Pare infatti si sia azzuffata allegramente con un certo Killer tutta la settimana, dormendo in tre letti diversi (uno era un castigo) per limitare l'insubordinazione. Nonostante un caratterino esplosivo, ha anche ricevuto il premio come miglior arrampicatrice della settimana, oltre ad uno dei premi 'salvacorda' dedicato a chi ha profuso energia nel tentativo di non far bagnare dalla pioggia violenta metri e metri di corde colorate sparpagliate per la montagna, recuperandole velocemente.
La cucciola grande, oltre al soprannome nuovo nuovo di cui è orgogliosissima, è tornata anche lei con premio salvacorda e testa piena di pidocchi.
Ora si aspetta soltanto il recupero della microba, con cui si sono raccontate stasera svariate avventure al telefono e che rientrerà domani.

venerdì 6 giugno 2014

AMBI...

Faticosamente la fine della scuola è stata raggiunta, e per festeggiare le cucciole hanno invitato, in un finalmente caldo pomeriggio di giugno, due compagni a casa. I compagni, simpatici ed educati, sono rimasti per cena e le posizioni intorno al tavolo, grazie anche all'assenza della microba in trasferta con la nonna MM da oggi, si sono un po' intrecciate.
"Cucciola grande, ma lui è destro o mancino? Se state vicino vi scontrate con i gomiti?"
"Lui...boh?"
"Certo, in fondo siete in classe insieme solo da quattro anni..."
"Io sono destro."
"Ah, ok. Allora vi scontrate i gomiti."
"Io invece sono ambidestro."
"Ma con che mano scrivi?"
"Con la sinistra. Però mangio con la destra."
"E a calcio con che piede giochi?"
"Sinistro."
"Ah-ha, allora sei ambidestro."
"Eehh, no scusa, allora sei AMBISINISTRO."

mercoledì 4 giugno 2014

TANTI PICCOLI SPIDERMAN

La chiamano anche la 'scuola di ladri', più propriamente 'city bouldering'. Succede quando una maestra di roccia rocciosa, sempre vestita di bianco con la battuta sempre pronta, decide di portare le sue classi di nani rampicanti a festeggiare l'ultima lezione non più sugli alberi del parco, ma ad appiccicarsi (e salire) le facciate delle case adiacenti. Succede quando la banda di nani blocca il marciapiede rendendo difficoltoso il passaggio pedonale, peraltro parecchio rallentato da una inevitabile curiosità - "ma che cosa stanno facendo?" "Arrampicano." "Ah. Ma prima erano sull'orologio..." "Prima hanno arrampicato sull'orologio, infatti." Succede quando sotto alle case si dispongono i materassi così anche se si cade non ci si fa male, succede quando Lux ti indica gli appigli con uno scopertone per i pavimenti, succede quando due poliziotti stanno venendo a chiedere che succede e vengono distratti dalla sorridente e scollata Pitona, ufficiale in seconda del generale Lux. Succede quando ti aspetti che la signora sotto le cui finestre si accalcano decine di nani vocianti, e qualcuno si appiccica e sale anche lungo la facciata, risponda con una bella secchiata d'acqua gelata, ma pare non sia ancora successo. Succede quando i nani, sorridenti e complici, scarpette ai piedi e mani spelacchiate dalle grigie facciate delle case di Milano, felici e divertiti si danno appuntamento ad appena tra qualche giorno al rifugio di Traversella, dove con i soliti Scodella, Godzilla, Scivolo, arrampicheranno sulle alte falesie. Succede quando uno sport diventa (anche) un modo di vivere la città. Non si sa se del tutto legale...

UNO, DUE TRE E QUATTRO! (E CINQUE)

Difficile combinarne di più, in effetti. Le due settimane che precedono la fine della scuola, quest'anno - probabilmente come tutti gli anni - hanno un che di disumano, per bambini e genitori. Si intrecciano infatti le ultime verifiche (da cui i genitori non sembrano ancora essere toccati, grazie al cielo), la festa di classe (per tre), la pizzata tutti insieme (soltanto per due), il saggio di kung-fu, la lezione di arrampicata libera sugli alberi del parco, la lezione di LIS dei bambini ai genitori, la riunione della fine del progetto sulla consapevolezza del corpo, la riunione di classe (per due) il colloquio di fine anno della microba, il tutto costellato da tre o quattro feste di compleanno disseminate qua e là.
In questo ultimo martedì di scuola, i Noicinque hanno collezionato: la festa della scuola microba, che non si fa più a scuola ma si è trasformata in una gioiosa corsa non competitiva al parco con tanto di servizio d'ordine fornito dai vigili, ambulanza e punti di ristoro-merenda da far invidia alla maratona di New York. Per concludere non sono mancati il tiro alla fune dei papà e la corsa nei sacchi delle mamme. In contemporanea alla scuola elementare aveva luogo un'anarchica festa in classe della cucciola grande, dove l'obiettivo comune è stato il tentativo estorcere ad XX il permesso di andare al cinema a vedere un film pauroso. In contemporanea a tutto ciò, la cucciola di mezzo, con i suoi bizzarri compagni di seconda, hanno messo in scena una vera e propria lezione di LIS, con tanto di alfabeto, tabelline, interrogazioni ai genitori, scenette e saluto finale. A conclusione di una giornata facile facile, con un'organizzazione maldestra e spontanea, ma ciononostante molto ben riuscita, la "festa insieme" della classe della cucciola grande,originariamente prevista al parco, è stata spostata in corsa causa pioggia. Ritrovo dunque per tutti all'oratorio sempre aperto, dove grandi e piccoli, fratelli e sorellacce si sono meravigliosamente mescolati in sfide a calcio, un due tre stella, calcio balilla, esibizioni di ginnastica e nascondino, nutrendosi unicamente di patatine e pop-corn e facendo tardi ben oltre l'usuale coprifuoco. Totale della giornata: uno, festa con corsa non competitiva; due, festa anarchica in quarta; tre, lezione di LIS e interrogazioni a tappeto; quattro, festona quasi spontanea della classe della cucciola grande. Cinque, a coronamento di una giornata per nulla impegnativa, YY aveva gli allenamenti di pallavolo con nuovo allenatore e valutazione della rosa dei giocatori. Urge decompressione da una frenesia eccessiva...

domenica 1 giugno 2014

IN QUOTA

In quota non è, come si potrebbe immaginare, dove saranno le cucciole tra una settimana ad arrampicare (o meglio, saranno in quota anche lì).
Questa volta, 'in quota' si riferisce a dove dormirà, da stasera, la microba. Consolidata, con fatica e innumerevoli lavatrici, la notte senza pipì, la cucciola ormai taglia poco microba si è guadagnata il diritto ad un letto grande. Misure, 90x200. Quota, 185cm dal pavimento. Si guadagnano così quei due metri quadri di pavimento, si scala l'Annapurna per andare a dormire, tutte le cucciole sono già complici nel fingere che i letti, a quote diverse, siano navi dei pirati, astronavi interstellari o, più semplicemente, piattaforme aeree per leggere in santa pace. Dal letto in quota toccano il soffitto, spostano i quadri e fanno dondolare senza posa i pianeti del sistema solare appesi alla trave portante.
Confidando che la sponda sia resistente quanto un guardrail, da stasera si inaugureranno le notti alte. Che sorpresa!

lunedì 26 maggio 2014

QUEL RIGORE DELLE ARTI ANTICHE

Tempo di feste di scuola, di feste di classe, di pizzate tra mamme, salsicciate tra papà e...saggi sportivi. Nella fitta agenda di lezioni aperte, giochi di arrampicata e festa del nuoto, brilla per quanto è mattiniero l'impegno del saggio di kung-fu della cucciola di mezzo. Appuntamento domenica mattina, ore nove. Anzi, no, anche nove e mezza. Ah, ok. Ma il saggio a che ora è? Dalle undici alla una. Ah. XX accompagna una serena e serafica cucciola di mezzo al suo impegno mattiniero, il maestro non si vede ma lei viene traghettata nei segretissimi spogliatoi da insegnanti di altre discipline. Finalmente alle undici, tra una folla festante e caciarona di di genitori, nonni, zii e fratelli, il sipario virtuale si alza per mostrare delle figurine nerovestite, ordinate e perfette, con qualche tocco di colore qua e là. Spiccano le cinture bianche, viola e blu. Alla cucciola di mezzo è toccato il posto centrale della prima fila, la sua precisione e la sua determinazione hanno quasi commosso. Tutte le figurine nere rispondono con pronta e inossidabile disciplina ai comandi, si mostrano le figure del kung-fu, si mimano combattimenti, compaiono anche alcuni bastoni da combattimento fatti di legno vero. Nei venti minuti di emozionante dimostrazione, i piccoli nerovestiti hanno dato prova di un rigore, di una disciplina e una determinazione che XX si augura di continuare a vedere con quell'ordine, quella pulizia e quella dedizione così tipiche delle arti marziali di origine antica. Grazie, shifu (che vuol dire maestro).

mercoledì 21 maggio 2014

SE LUI FOSSE:

Alla scuola materna della microba, in forza con i gradi di giraffa verde, le brillanti educatrici alla fine della riunione d'ordinanza propongono ai genitori intervenuti un gioco.
"E se il tuo bambino fosse un mezzo di trasporto? Disegnalo."
XX, dopo qualche attimo di riflessione, disegna un razzo coloratissimo con i propulsori accesi: se la microba fosse un mezzo di trasporto, sarebbe proprio così, frizzante, colorata, pronta a spiccare il volo per orizzonti lontani con la grande energia di una curiosità senza confini.
E poi: "Se il tuo mezzo di trasporto avesse la bocca, che cosa ti direbbe?" - "Tieniti forte" e "Guarda che meraviglia!"
"Se avesse le braccia?" - "Mi terrebbe stretta."
"Qual è la cosa più bella che il tuo mezzo di trasporto ha visto?" - "La luce delle stelle che brilla in un tempo antico."
E infine: "Se ti potesse dare un consiglio?" - "Osserva le cose da lontano, con un po' di distacco e senza giudicare."
Un bel regalo il disegno per la microba giraffa verde, un bell'esercizio di riflessione il regalo per XX.

sabato 17 maggio 2014

LA NOSTRA MERAVIGLIOSA FRECCIA

E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
“Parlaci dei Figli”.
E lui disse:
i vostri figli non sono vostri.
Sono i figli della brama
che la Vita ha di sé stessa.
Essi vengono attraverso di voi
ma non da voi.
E sebbene siano con voi
non vi appartengono.
Potete donare loro il vostro amore
ma non i vostri pensieri.
Poichè hanno pensieri propri.
Potete dare rifugio ai loro corpi
ma non alle loro anime.
Giacchè le loro anime
albergano nella casa del domani,
che voi non potete visitare neppure in sogno.
Potete tentare d’essere come loro,
ma non di renderli come voi siete.
Giacchè la vita non indietreggia
ne s’attarda sul passato.
Voi siete gli archi dal quali i figli vostri,
viventi frecce,
sono scoccati innanzi.
L’Arciere vede il bersaglio
sul sentiero dell’infinito,
e vi tende con la sua potenza
affinchè le sue frecce
possano andare veloci e lontano.
Sia Gioioso il vostro tendervi
nella mano dell’Arciere;
poichè se ama il dardo sfrecciante,
così ama l’arco che saldo rimane.
(Gibran)

Ecco cucciola grande. Un po' complessa, forse, ma magari la leggiamo insieme (e siamo sicuri che a qualcuno di noi potrebbe scappare qualche lacrimuccia), questa poesia. Questa poesia che dice che tu sei speciale e che noi siamo solo il mezzo con cui tu sei arrivata alla vita. Questa poesia che spiega di un Disegno grande, di cui tu sei parte, oggi sempre di più. In questo disegno, tu sei rappresentata come una freccia che viene scoccata dall'arco, che siamo invece noi, papà e mamma. Oggi questo arco sta dicendo che la nostra freccia è pronta, quando vuole, ad andare (e venire) in autonomia. A casa e fuori. Con le tue chiavi.
Vola alto, vola dove saprai scegliere, meravigliosa freccia.

Il tuo papà e la tua mamma commossi ed emozionati

venerdì 16 maggio 2014

MMHH, SA DI...

"Ehi, pronto...si ciao mamma...si, è tardi, ho sonno..."
"Ehi, cucciola grande, allora com'è andata la preparazione alla prima Comunione? Tutto bene?"
"Sisisi, tutto bene. Mmhh, ma è vero che l'ostia sa di carta?"
"Beh, si, è un po' vero. E poi magari si appiccica anche al palato."
"E poi è vero che si spiegazza tutta, in bocca? Quando non è più appiccicata al palato?"
"Si, in effetti si spiegazza un po'. Ma ve l'hanno spiegato?"
"Nooo, ce l'hanno fatta assaggiare. Quella non consacrata però. Ma è vero che dopo, quando è consacrata, sa di pizza?"
...

martedì 13 maggio 2014

L'ANTICA ARTE DEL BARATTO

"Prontooooo? Ciao cucciola di mezzo, come stai, come state, fate le bravissime, com'è andata la gita? E il picnic?"
"Eehh, si bene. Abbiamo fatto dei giochi, mi sono divertita. Come picnic avevo il panino con lo scalogno e il formaggino, le carotine e le ciliegie. Ho dato una carotina ad Arianna che mi ha dato tre mandorle. Poi ho dato due carotine a Ludovica che mi ha fatto posto vicino a lei sul telo. Poi ho scambiato tre ciliegie con Cecilia che aveva i biscotti. E poi anche ho dato un po' di ciliegie a chi me le chiedeva."
"Mmhh, bello. E le altre carotine le hai finite tutte?"
"No, nemmeno una. Le ho scambiate tutte."
Nessuno vuole sapere con che cosa.

mercoledì 7 maggio 2014

QUEL NOVE PIÙ NOVE CHE FA QUASI DICIOTTO

< CIRCOLARE N. 268. Si comunica che nei giorni 6 e 7 maggio a causa di sciopero degli insegnanti non sono assicurate le lezioni. >
< da: rappresentante di classe, quarta a
Vi comunico gli orari della scuola: martedì 8.30-12.30
Mercoledì 10.30-12.30
Ciao >
Questo l'antefatto che ha ovviamente creato ben più di qualche scossone nella fragile organizzazione quotidiana di molte famiglie.
Corsi di disegno improvvisati, nonni d'emergenza, pranzi con la focaccia del panettiere. Ma quelle due ore, quelle due ore della prima parte della mattinata del mercoledì, come gestirle?
"Secondo me può stare da sola. Le lascio le mie chiavi, le insegniamo a chiudere, le mettiamo la sveglia all'ora giusta così anche se sta leggendo il libro dei lupi si accorge che è ora di andare...che dici?"
"Assolutamente. Va però mantenuto un nebuloso riserbo con nonne e zie che altrimenti si precipitano qui a farle compagnia"
"Ok."
Tel da AmicaMi, mamma del fascinoso, serio, diligente e preciso Mats, compagno della cucciola grande
"Ma tu cosa, fai per quelle due ore domani?"
"Noi la cucciola grande la lasciamo a casa. Con le chiavi. (Le mie). Poi le mettiamo la sveglia così si accorge quando è l'ora giusta."
"Mmhh, siete troppo avanti!"
"Beh, se vuoi,potrebbero stare insieme, porti qui Mats e li lasciamo insieme."
"Gliene parlo, grazie!"

La cucciola grande e il suo amico Mats hanno chiacchierato, letto insieme, chiuso la porta di casa, si sono nascosti al passaggio di una manifestazione di protesta dal provveditorato, hanno suonato il portone della scuola in orari non canonici e si sono presentati a scuola all'ora prevista, anzi, forse anche un po' in anticipo.
La casa era regolarmente chiusa e non allagata e i due, dopo due striminzite ma intense ore di matematica, sono andati a pranzo dalla nonna MM che li ha foraggiati di polpette e chiacchiere; loro per ringraziarla progettavano di farle scherzi di ogni genere che fallivano grazie al loro essere leggeri e silenziosi come giganti delle montagne; finalmente a metà pomeriggio Tatitta ha preso in carico le tre cucciole e Mats è stato riconsegnato alla sua tatitta.
Sono stati a casa da soli, usciti da soli all'ora giusta (dopo aver chiuso la complessa porta blindata) e andati a scuola. Quasi come se loro nove più nove anni facessero diciotto.

lunedì 5 maggio 2014

SI, MA...

"E così, grazie alle donne Sabine, che all'inizio erano state rapite dai giovanotti Romani capitanati da Romolo, ma che poi si sono adattate e hanno finito per apprezzare il loro ruolo, Sabini e Romani hanno fatto la pace e sono diventati un solo popolo. Piaciuto, questo mito?"
"Si, ma, esattamente, i ratti in questa storia cosa c'entrano?"

domenica 4 maggio 2014

LA LORO ROMA

Girare una città con occhi nuovi, ad altezza variabile tra un metro, un metro e quindici e un metro e trenta, è tutta un'altra cosa. Quando gli occhi sono a quelle altezze vedono cose scontate con lo stupore di un neonato. Le colonne antiche, dopo un po', vista una viste tutte. Ma i gabbiani o i gatti che incidentalmente hanno fatto, delle suddette colonne, la loro provvisoria dimora...eh beh, QUELLI SI che si meritano attenzione, entusiasmo e fotografie a bizzeffe.
Prendiamo l'area sacra, ad esempio. Quella zona ricchissima di templi, tra cui il tempio circolare della fortuna del giorno di oggi - una sorta di mindulness all'antica -: in quella zona abitano moltissimi gatti "residenti", nutriti e curati da una sorta di gattile all'aria aperta. Vuoi mettere, il gatto ciccione che si è fatto una specie di nido proprio al centro del tempio? Si, proprio lì, vicino alla colonna.
Oppure il gabbiano sfrontato che atterra proprio sulla terrazza del Vittoriano che a lui sembra un po' troppo nel cielo. Vuoi mettere, la gioia di inseguire e ritrarre il gabbiano senza troppo curarsi del panorama mozzafiato dell'intera Roma che si estende sotto di te? "Sisisi, le ho viste, le cupole. Ma l'hai visto, quel gabbiano che plana nel vento?"
E vuoi mettere l'emozione della lucertola verde, ma verde brillante, non verde lucertola, che si insinua tra le fessure del muro all'interno del Colosseo? Si, c'erano i gladiatori, gli animali feroci - "Ma li cacciavano? Anche leoni e rinoceronti e bisonti? Ma POVERI!!", poi, appunto, gli animali, l'ingresso sotterraneo dell'imperatore, le vestali che sedevano proprio allo stesso livello; si, ma l'avevi vista la lucertola? Hai visto che bel colore?
Il comune di Roma, poi, nel tentativo (di sicuro successo) di puntare sulla fauna endemica anziché sulle antichità per ammaliare gli occhi delle altezze comprese tra un metro e un metro e trenta, racconta che sotto ai fori imperiali vive una popolazione di granchi di fiume, la cui comunità non è collegata ai granchi di fiume che abitano le acque sotterranee di Castel S.Angelo.
E poi vuoi mettere, la gioia di censire le carrozze a cavallo che "scarrozzano", per l'appunto, i turisti qua e là? La cucciola grande ne ha censite 68 nei tre giorni di visita, con una sola certezza - ce n'era una, con cavallo bianco e i permeabile blu, che SICURAMENTE è stata contata una volta sola. Le altre probabilmente no.
Più che a Roma, a XX e YY pare di essere stati allo zoo per tre giorni, con una casuale commistione con le scienze spaziali dello Star Wars Day, che ha visto amanti della saga in costume sfilare accanto al maestoso Colosseo. Salvo poi scoprire che, a furia di miti e leggende, magari le colonne no, ma le cucciole sanno tutto di Romolo e Remo, Augusto e anche di quel matto di Nerone. Per fortuna.

venerdì 2 maggio 2014

UN PO' DI LATINO

"Ecco bambine, dopo questa passeggiata siamo arrivati ad uno dei monumenti più importanti della Roma antica, l'ara pacis. Si tratta di un monumento fatto costruire dall'imperatore Augusto per celebrare una lunga pace all'interno dell'impero."
"Mh, mamma...scusa, ma il nome, anziché la pace, suggerirebbe proprio il contrario. RAPACIS sembra più qualcosa legato alla guerra..."

giovedì 1 maggio 2014

TRENITALIA

"Eehh, ma scusa, questo treno che abbiamo preso si chiama Frecciarossa perché va velocissimo, più veloce delle macchine?"
"Ah-ha."
"Beh, allora avrebbero dovuto chiamarlo SFRECCIA ROSSA."
In effetti. Un futuro nel naming.

giovedì 24 aprile 2014

IN VACANZA, SI RACCONTANO LE ORE DI SCUOLA

"Eehh, quando mi casca questo dente me ne saranno cascati otto e potremo andare dal dentista. Yeah!!"
"Guarda che non è mica un divertimento, andare dal dentista."
"Eehh, invece sì, perché almeno salto scienze. E musica."
"Con chi la fate, musica?"
"Mmhh, con la maestra Muff. Uffa."
"Ah, la stessa di scienze."
"Eehh, appunto. Uffa."
"Noi invece a scienze passiamo almeno una mezz'ora dell'ora di scienze a parlare."
"Ah, bene. A parlare di cosa?"
"Di scienza, no?! E poi a musica invece possiamo scrivere e disegnare liberamente."
"E la musica?"
"Eh, la maestra ci mette la musica. È l'ora di musica, no?"
Eh, già, è l'ora di musica.

mercoledì 23 aprile 2014

I CAVALLI POLIZIOTTO

Quarto giorno di "non scuola" per le cucciole, ma di "si lavoro" per XX e YY e di "impegnotuttoilgiorno" per  la sempre speciale nonna MM. Nonna MM che si inventa le più disparate attività e dopo il cinema, il cavallo, le pitture delle uova sode, gli acquarelli, oggi è il turno del parco di Porta Venezia. Qui ha messo in pista un picnic, ha affittato un bi-triciclo per venti minuti assegnando rigorosamente sette minuti per uno per le pedalate (si, ha imbrogliato di un minuto con qualcuno), ha comprato una palla gialla con le spine, trascorrendo la giornata in un ambiente un po' diverso.
Tanto diverso, che ad un certo punto, se XX ha inteso bene il racconto cucciolo, è spuntato un grande camion della polizia pieno di cavalli della polizia. Pare i cavalli siano stati portati a passeggiare al parco in camion. Non è mancata naturalmente la socializzazione con i poliziotti, ma soprattutto con i cavalli poliziotto. Carta d'identità: cavalli poliziotto, altissimi (ma stanchi, se no perché li dovevano portare con il camion?), cavalcati da poliziotti vestiti di blu, nomi di battesimo (dei cavalli) : Sceriffo (eccerto) ed Eroldo (mah...).

martedì 22 aprile 2014

lunedì 14 aprile 2014

POI SCRIVE ANCHE LEI...

Al laboratorio Epsilon, ho imparato che l'acqua ha una pellicina sulla superficie, poi ha delle calamite che se l'acqua si muove si aprono e poi si richiudono velocemente. Però se l'acqua è calma restano chiuse, ho imparato anche che le bolle di sapone (tensioattivo) vengono sempre rotonde, persino se le fai con un ottagono. L'acqua lo fa per risparmiare pellicina.
Le bolle di sapone che ho fatto mi sono venute proprio bene!
Dal quaderno di scienze della cucciola di mezzo, classe seconda B.

domenica 13 aprile 2014

VOGLIA DI VOLARE...

Sono un uccello piccolo, pieno di colori, volo alto nel cielo e gioco con le nuvole, sorvolo montagne e colline, mari e oceani, fiumi e laghi...quanto è bello!
All'improvviso sento un rumore dietro di me, mi volto e vedo un'aquila che mi sta alle calcagna, un'aquila grossa, con le piume marroni e con gli artigli sfoderati. Con gli occhi taglienti si lancia su di me, e per poco non mi prende.
Comincio a sbattere le ali il più veloce possibile, cerco un rifugio, non so cosa fare...ad un certo punto vedo una foresta e mi getto in picchiata, seguita dall'aquila.
Comincio a fare lo slalom tra gli alberi. Più volte mi salvo dal becco possente del mio nemico lanciando i di lato.
Non ho più energie, non ce la faccio più, sono stanca morta ma...CRAC! CRAC!
Cos'è questo brutto rumore? Non capisco cosa sta succedendo, ma oso guardare indietro e...l'aquila è rimasta incastrata tra due grossi rami che io avevo superato molto facilmente!
Ritorno a volare in pace.
Mi sento più tranquilla.
Mentre volo sento una brezza leggera sulle piume, guardo il tramonto ed i suoi colori, annuso l'aria primaverile e mi sento...felice.
Cucciola grande
dal quaderno di italiano della cucciola grande, classe quarta A.

venerdì 11 aprile 2014

IL NASTRO

XX si trova oltreoceano, saltellando si stato in stato in America, e questa volta la differenza di fuso orario rende impossibile la comunicazione con Skype.
Niente paura, il ricorso alla tecnologia cambia solo tempo ma non forma: XX e le bambine si scambiano, mattino e sera (più o meno), divertenti videomessggi con gli aggiornamenti della giornata.
Così mentre XX spiega che andrà a Chicago (che però in inglese si può dire) e chiede dei compagni di kung-fu della cucciola di mezzo che hanno fatto l'esame per diventare cintura viola, le cucciole nel videomessaggio successivo sghignazzano chiedendo se c'era puzza a ci-caga e la cucciola di mezzo spiega che sì, i suoi amici hanno passato l'esame, ma che non hanno proprio proprio una cintura viola. Piuttosto, un bel nastro.

sabato 5 aprile 2014

SAI CHE...

La conversazione a cena a casa Noicinque, stasera, ha preso una piega strana.
"Eehh, sai che, se ci SLOGASSIMO l'intestino, diventeremmo altri tre piani?" (Ottimo uso del congiuntivo, ndr).
"Mmhh, sai che il papà, quando fa la cacca..."
"Non riesce MAI A STARE DA SOLO!!!"
"No, dicevo, in realtà è lì che gioca con l'ipod."
Forse è proprio per quello, che non riesce a stare da solo.

venerdì 4 aprile 2014

IO SONO...

Io sono   birichina
Io sono  brava
Io sono  piccola
Io sono  felice
Io sono  simpatica
Io sono  allegra
Io sono  attenta
Io sono  bella
Io sono  intelligente
Io sono  disubbidiente
Io sono  curiosa
Io sono  golosa
Io sono  veloce
Io sono  sportiva
Io sono  forte
Io sono  sdentata

Dal quaderno cucciolo di mezzo, classe seconda B.
Il voto? "Tu sei speciale".

sabato 29 marzo 2014

RECORD DEL MONDO

"Ok, mamma, senti. Siamo arrivati a ottantuno, con la microba."
"A fare che cosa?"
"A stare zitta. Lei è stata zitta e noi abbiamo contato fino a ottantuno. Veloce, però, unoduetrequattrocinqueseisette...La seconda volta fino a cinque. E la terza volta fino a sei."
"Ah, ecco, mi pareva. Cinque mi sembra più nella media. Ottantuno è record del mondo di silenzio."

domenica 23 marzo 2014

LA MATEMATICA È

"Dunque non avevi nessun compito di matematica?"
"Eh, no. C'era la supplente, sapete che cosa ha detto? Ha detto che lei il venerdì i bambini la fa riposare perché sono stanchi. Quindi le abbiamo chiesto anche noi - NIENTE COMPITI? - e lei: - No niente compiti per lunedì. - IIEEEEEE!!! - infatti non mi piace fare matematica."
"Beh, peccato. Sai che la matematica è alla base di tutte le scienze? Per esempio, io ho studiato fisica e le formule matematiche servono per descrivere come funzionano le cose. È molto importante. Anche la mamma ha usato la matematica per studiare la chimica. Beh, insomma, meno, però."
"Si, meno, però con la stechiometria i calcoli di devono fare."
"Eehhh, che cos'è la SECCHIOMETRIA? Lo studio dei secchi?"
"Quella casomai sarebbe la SECCHIOLOGIA. La secchiometria, casomai, sarebbe la MISURA - metria - dei secchi."

sabato 22 marzo 2014

IL KUNG-FU, LA SLA, BATTISTI E CINISELLO

Lei, la cucciola media, ha insistito per settimane, mettendo in pratica le più sottili arti di persuasione, strappando una promessa. Lui, il maestro di kung-fu, ha messo in pratica le stesse sottili tecniche con i suoi allievi. Risultato: lui, oltre a insegnare kung-fu, canta le canzoni di Battisti. L'ha fatto anche stasera per beneficenza per sostenere le famiglie dei malati di SLA, davanti ad un pubblico generoso ed appassionato in cui i suoi piccoli allievi non potevano mancare, e infatti non mancavano. Così, sotto una pioggia battente, XX e cucciola media sono partite di volata dopo cena per affrontare strade sconosciute della periferia nord. Hanno raggiunto la sede del concerto, lei ha scorrazzato con gli amicikdikungfu, hanno abbracciato con affetto il maestro-cantante, hanno estratto emozionati i biglietti della lotteria. Hanno ascoltato canzoni antiche urlate a squarciagola da un pubblico canuto. Debito di sonno, quattro ore e mezza. Credito di gioia, incalcolabile.

lunedì 17 marzo 2014

AL "TREDESIN"

Quest'anno cadeva il sedici, il tredici di marzo. Ossia, la festa del "tredicino"' in milanese il "Tredesin de mars", la festa di primavera dalle radici antiche che si celebra nel quartiere di casa Noicinque. Con una differenza, però. Mentre tutte le altre volte di trattava di un bel mercato di fiori e piante e tante altre cose e passeggiandoci in mezzo capitava di incontrare amici e vicini, compagni e maestri, questa volta la scuola elementare delle cucciole era parte attiva della festa. Sono state prodotte da mamme e nonne con il pollice dolce una settantina di torte vendute al banchetto della scuola (vendute tutte in una giornata!), biscotti, magliette e spille con disegni splendidi donati da illustratrice professionista. Ma soprattutto quella rete di affetto e condivisione che ruota attorno alla scuola si è fatta più fitta, il banchetto è diventato il fulcro della festa, ci si ritrovava tutti lì, i bambini si incontravano allegri giocando a biglie con i mattoni, disegnando squali e balene enormi con i gessetti. La scuola, accogliente e agghindata a festa come mai prima, è diventata inedita location per la mostra dei bambini che lavorano da mesi realizzando quadri, alberi, ghirlande, vetrate colorate. È stata una giornata speciale, intensa e luminosa, in cui tutti hanno trovato il loro spazio di primavera. Grazie alla scuola e alle meravigliose famiglie che la rendono così speciale.

mercoledì 12 marzo 2014

CHI?

Driiinnn, driiin driindriiin...
"XX, rispondi tu, è il mio telefono ma io sono al telefono da questa parte."
"Ok, YY. Pronto?"
"Pronto, buonasera. Sono il papà di Gabriele. Mi ha dato questo numero Enrichetta."
"...?...si?"
"Mio figlio ha una gara domenica e Enrichetta suggeriva che la cucciola grande, che è l'unica altra bambina mancina del gruppo, gli prestasse il suo fioretto. Però lei oggi non aveva il fioretto."
Ora almeno XX comincia a capire che si sta parlando di fioretto, perché fino a un attimo prima non aveva la più pallida idea di chi o che cosa cercasse la persona dall'altra parte del telefono.
"Eh, si, infatti, perché oggi la tata Tatitta si è dimenticata le chiavi, dunque dopo la scuola sono tutte andate alla polisportiva senza fioretto né maschera, senza kimono da kung fu, senza scarpe per arrampic...si, bene, come possiamo fare per il fioretto?"
"Le passo mia moglie così vi mettete d'accordo."
Ecco appunto.
Dopo un faticoso accordo con la mamma di tale, sconosciuto, Gabriele, a base di portinerie, di fioretti portati in ufficio e recuperati dopo la scuola, YY si rivolge a XX con sguardo interrogativo. A questo punto interviene la cucciola grande, reticente fino a un momento prima.
"Sisssissssi, me l'ha detto Enrichetta, se potevo prestare il fioretto a Gabriele. Gabriele fa già i fili e per la gara Enrichetta ha detto che è sempre meglio avere un secondo fioretto, però lui è mancino e di fioretto ne ha uno solo. Infatti ha una mano sinistra sola. Però io oggi non avevo il fioretto. Così come facciamo a darglielo?"
"Lo porto io in ufficio domani e la sua mamma lo viene a prendere nel mio ufficio. Ok?"
"Ok."

venerdì 7 marzo 2014

SCI, GIORNO 6

Extended skiing time oggi per XX e YY che, consegnate le cucciole alle dieci del mattino, le recupereranno soltanto dopo il pranzo passato, ancora una volta, con i coraggiosi maestri. Pare che Gabriele abbia tagliato undici cotolette e rubato in cambio innumerevoli patatine fritte, probabilmente meritandosele tutte.

giovedì 6 marzo 2014

SCI, GIORNO 5 - IL MUCCHIO SELVAGGIO DIVENTA UNA FILA

In una bella giornata di sole splendente, neve brillante e monti maestosi, il giovedì regala emozioni diurne, nell'intercettare finalmente il mucchio selvaggio dei microbi capitanati dal coraggioso Gabriele che è magicamente trasformato in fila (quasi) ordinata con undici paperottoli che seguono con precisione il maestro. La serata regala anche emozioni notturne con la settimanale fiaccolata, prima della quale i bambini sono invitati ad una pizzata con il proprio maestro. Il maestro della cucciola di mezzo si dà malato, lei senza il casco e gli occhialoni da sci non riconosce i suoi compagni che invece per fortuna riconoscono lei e la trascinano al tavolo giusto, dove un maestro supplente che non conosce nessuno riesce subito a scatenare risate ed allegria. La cucciola grande è invece accompagnata dal suo compagno quello dei graffi, ora in via di guarigione, al tavolo dove allegri chiacchierano fitti fitti. La microba, a cui è assegnato il secondo turno, pare mangi pizza a quattro palmenti, segua con palloncini e fiaccola il maestro Gabriele salvo poi spaventarsi quando, a fine spettacolo, i fuochi d'artificio scoppiano proprio sopra di lei. Duecento fiaccole, una serata speciale e suggestiva accesa da mille e mille stelle "brillarelle" come a Milano non si vedono mai. Enorme orgoglio microbo per la sua prima fiaccolata.

mercoledì 5 marzo 2014

SCI, GIORNO 4

Oggi XX ci ha provato, a sciare con cautela, con un ginocchio fragile e la ginocchiera del dr Gibot (non è per dire). Si gode l'energia, l'esaltazione delle cucciole e la meraviglia dello stare insieme sulla neve, in un paesaggio magico che regala anche la comparsa di qualche timido raggio di sole. Scopre dal coraggioso Gabriele, il maestro della microba, che oggi è stato costretto a portarla per un pezzo di pista rossa. Scopre dalla microba che oggi è toccato a lei perdere un bastoncino sulla seggiovia, ma meno male che Gabriele l'ha recuperato. Un compagno della cucciola grande è stato riconsegnato come se avesse avuto un incontro con una tigre, con la faccia graffiata dappertutto. Il serafico commento del maestro: 'no, niente, ha preso una facciata nella neve.' Loro sono allegre ed entusiaste, non si fanno mancare neppure un salto e ora di sera la microba ha collezionato ben più di una pista rossa.

martedì 4 marzo 2014

SCI, GIORNO 3 - IL MUCCHIO SELVAGGIO

In un altro giorno di riposo sciistico per XX, le cucciole sono invece, al solito, scatenate. XX le raggiunge per pranzo alla malga in quota, dove bisogna avere mille occhi per il riconoscimento a distanza di maestro e prole. Lì YY racconta che poco prima ha intercettato la classe della microba, guidata dal coraggioso Gabriele: mentre stavano per partire, il buon Gabriele si raccomanda: "allora, bene in fila dietro di me!". Si gira, parte, e dietro di lui si assembra in un secondo il cosiddetto "mucchio selvaggio", una banda di microbi esaltati che di stare in fila non hanno la minima intenzione. Qualcuno con i bastoncini, qualcuno senza, qualcuno con uno soltanto. Il mucchio selvaggio arriva poco dopo alla spianata dei maestri. Qualcuno con i bastoncini, qualcuno senza, qualcuno con uno soltanto. La microba è orgogliosissima di poter usare i bastoncini da domani.

lunedì 3 marzo 2014

SCI GIORNO 2

Quest'anno, tra gli altri, sono Nicola, Andrea e Gabriele i coraggiosi personaggi che si fanno carico di microbi e nani dalle dieci del mattino fino alla una traghettandoli su cabinovie e seggiovie, su piste che non ricordavano così tanta neve da decenni. Pare che, dopo l'eterna selezione degli oltre cento bambini che dovevano essere assegnati ai maestri, YY sia stato precettato dal maestro Gabriele, quello più coraggioso di tutti che scorrazza con quattro-seienni tutta la mattina, affinché gli desse una mano a rimettere sci e contare caschi ed accompagnare il gruppo microbo sulla cabinovia. Pare anche che, nell'assegnazione degli sci, un bambino si fosse presentato con sci palesemente non suoi con gli attacchi di un palmo troppo larghi, e che solo per uno di quegli inspiegabili miracoli che ogni tanto avvengono, sia comparso il legittimo proprietario degli sci troppo grandi, che a sua volta non riusciva a mettere degli sci troppo piccoli, in una confusione che neppure nel gran bazar di Istanbul. Per oggi, le ore di libera sciata di YY si solo dunque ridotte a una sola, quando poi ha recuperato le tre cucciole dai rispettivi tre coraggiosi maestri al punto di ritrovo. Pare che la cucciola grande sia entusiasta del suo maestro Nicola che oggi ha insegnato la "frenata spaziale". Hanno pranzato sotto la neve e ricominciato il loop scio-prendo la seggiovia-scio e non mi fermo. Il loop, questa volta, era complicato dal fatto che YY era solo a seguire le tre, e la microba non è ancora abbastanza veloce da non far scalpitare le sue empatiche e amorevoli sorelle, che dunque facevano la stessa pista duemila volte come criceti in attesa che anche lei arrivasse in fondo, salvo poi, una volta avvistatala, ripartire come fulmini ancora una volta. Non contente delle ore di sci, alle quattro e mezza del pomeriggio si presentano in camera, consegnano a XX la microba che vorrebbe - finalmente - dormire e spariscono per andare a scivolare con i palettini. La giornata si concluderà non senza un bagno in piscina a base di tuffi e allegria.

domenica 2 marzo 2014

SCI, GIORNO 1

La neve copiosa del giorno prima, caduta senza sosta anche nella notte, regala paesaggi da favola, degni nientemeno che dei più suggestivi scenari di Frozen. Gli scarponi già pronti, alle otto e trenta le cucciole sono operative sulla neve, scalpitanti ed eccitate. Si scia un po' come se non si fosse mai smesso, ma invece è passato un anno, e finalmente arriva l'appuntamento della microba per la sua lezione privata, che serve a verificare se è in grado di fare il corso di sci come le sue sorelle, quello con il maestro tre ore ogni mattina, la pizza, la fiaccolata e il pranzo insieme. Appuntamento in quota con il maestro Ivo che si presenta, prende in carico la microba e con lei sparisce sotto la neve. Le altre due esagitate ed entusiaste, costringono XX e YY ad un tour de force scio-prendo la seggiovia-scio non mi fermo mai. XX soffre la neve pesante e non battuta e mentre uno sci si incastra lei sente il ginocchio sinistro che fa "cloc", accanto a un dolore di discreta intensità. Mentre le cucciole e YY sono verso valle a recuperare la microba assolutamente inconsapevoli, XX giace come una balena spiaggiata nel mucchio di neve. Si fermano altri sciatori gentili, arrivano i soccorsi, XX viene insalamata nel toboga e trascinata a valle, riuscendo appena ad intercettare XX grazie alla rete di protezione e di radioline degli onnipresenti maestri di sci.
Dopo una discesa non proprio rilassante a base di gobbe e cunette, viene sbarcata nell'ambulatorio - deserto - del medico di turno. Il medico, un signore marocchino simpatico in sostituzione estemporanea che non sembrava avere nelle gambe rotte la sua specialità, compare dopo un po', la visita, le mette una fasciatura con una stecca, le dice di non sciare per due giorni e cerca di chiedere alla radiolina dove affittare due stampelle. Lei lascia l'ambulatorio indossando gli scarponi da sci, usando sci e racchette a mo' di stampelle per atterrare finalmente in camera. Sci giorno uno, menisco sinistro infortunato.

sabato 1 marzo 2014

"DOTAZIONI INVERNALI"

Dopo una minuscola tappa milanese di XX, i Noicinque partono per l'annuale settimana bianca, non prima di aver frequentato il corso di nuoto del sabato mattina. Dopo un viaggio sotto una ininterrotta pioggia battente (e le altrettanto ininterrotte richieste del quanto manca-quando arriviamo-quanto ci mettiamo), ad appena sei chilometri dalla meta la pioggia battente si trasforma in una copiosa nevicata, proprio dove i tornanti si fanno più intensi. Ecco, le "dotazioni invernali": si tratta di montare le catene alle ruote anteriori dell'automobile, quella cosa che sembra semplicissima e invece provoca principi di congelamento ed esaurimento nervoso conclamato. Dopo una buona mezz'ora, un altra auto che slittando si è messa di traverso ad appena dieci cm dalla macchina dei Noicinque (che hanno pure dovuto rispingere l'incauto dalla sua parte di carreggiata) e un'altra sosta di assestamento dotazioni invernali, eccoli finalmente giunti a godersi sci, monti e neve. E speriamo anche qualche raggio di sole.

lunedì 24 febbraio 2014

ASHTANGA, GREECE

Si ricomincia un po', dopo la pausa invernale, a fare le trottole per il mondo. Le cucciole accomodanti, la logistica sistemata, oltre al lavoro XX si può dedicare al suo personalissimo "pellegrinaggio dello yoga", questa volta ad Atene, dove è stata trascinata a fare seminari tutti uguali per tre giorni a fila. Ha scritto un messaggio alla scuola di yoga chiedendo informazioni, ha ricevuto informazioni e gentilezza, ha trovato la strada per il centralissimo centro di astanga ad Atene nella prima serata in trasferta.
Qui sale con un montacarichi un po' inquietante fino al quarto piano dove una porta l'aspetta rimanendo aperta grazie a un paraspifferi a forma di serpente. Si apre un ambiente enorme, tappezzato di tappeti rossi pelosi e piante rigogliose. Eleftheria, la maestra gentile, è accogliente e spettinata, ospiterà un seminario di Eddie Stern il mese prossimo e crede fermamente che lo yoga si debba fare in centro città. In effetti lei è molto in centro, nella zona pedonale a due passi dall'acropoli. Parla in greco in continuazione alla sua classe mysore richiamando l'attenzione su banda e drishti. Nel fiume di parole greche ogni tanto risuona un "a-spe-tta-mi", indubbiamente rivolto a XX che arranca nelle posture più complicate. Fa aggiustamenti energici ed empatici, frequenti e mirati. Un altro posticino in cui sentirsi accolti, ashtanga, greece.

martedì 18 febbraio 2014

IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE

Tutto nasce da una telefonata della serata di ieri: -Pronto, ciao XX, sono Tatug, ti devo dare una notizia brutta e una buona. La notizia brutta, ehm, si fa per dire, è che ho trovato lavoro e quindi non vi posso più aiutare con le cucciole. Quella bella è che ho la soluzione, si chiama Tatitta, è una mia amica simpaticissima, affidabile che ha già lavorato con i bambini. Se va bene, domani sera te la presento e da mercoledì facciamo il giro insieme per il passaggio di consegne. OK? - ...ok.
Così, puntuali come orologi svizzeri, Tatug e Tatitta si presentano a casa Noicinque. Le cucciole, da copione, si esibiscono nei loro numeri migliori parlando di Harry Potter, cantando le canzoni di Frozen che Tatitta conosce a menadito in inglese, mostrando disegni e costellazioni, quaderni e capriole. Tatitta accolta dal branco, anzi, riconosciuta capobranco da domani quando si cimenterà nella giornata polisportiva roccia-scherma-kung fu; ha solo esitato un istante all'avviso delle maestre cucciole in forma di warning, che richiedeva di controllare i capelli dei propri figli. Sembrano tornati i pidocchi. Tranquilla, Tatitta, capelli controllati: per oggi niente parassiti. Domani vedremo.

lunedì 17 febbraio 2014

ANCHE LAGGIÙ NELL'OCEANO INDIANO

Da: ElenadiYoga
A: XX

Ciao XX!
Con mia sorella alle Maldive abbiamo identificato due nuove tartarughe.
Ho pensato di battezzarle Cucciola grande e Microba. Una Media c'era già nel database.
Ti mando le foto di tutte e tre e, nel caso mia sorella le vedesse di nuovo, ti manderemo gli aggiornamenti.
Spero che le bimbe siano contente di avere delle loro omonime che nuotano nell'oceano indiano!
un bacio grande
Elena​diYoga

L'amica preziosa dello yoga con cui XX ha viaggiato in un magico percorso indiano ha un'affascinante sorella che fa l'intrigante lavoro della biologa marina, nientemeno che alle Maldive (certo, Milano non sembrava una buona piazza). Durante un recente viaggio, nel corso dell'accurato censimento che i biologi marini sono chiamati a fare delle creature marine, ecco che spuntano due nuove tartarughe. In visita, trasferite da altre acque o forse soltanto a zonzo al caldo dell'oceano indiano, sono inciampate nella macchina fotografica dell'attenta biologa. Lei ha pensato alle cucciole Noicinque. E ora ci sono delle tartarughe, omonime delle cucciole, che sguazzano nelle tiepide acque maldiviane, accuratamente censite all'anagrafe delle tartarughe marine. Pazzesco.

domenica 16 febbraio 2014

CREO UN TESTO NARRATIVO

PROTAGONISTI: signor Rispetto e signora Educazione
ANTAGONISTI: Rabbia e Gelosia
ALTRI PERSONAGGI: Amicizia e Amore

ELEMENTO SALVIFICO: l'aria

COME FAREMO? (Titolo)
C'era una volta una scuola. Dentro la scuola c'era una classe. Nella classe c'erano dei bambini. Questi bambini erano calmi, silenziosi perché in quella classe gironzolavano il signor Rispetto e la signora Educazione.
Questi vivevano tranquilli, passeggiando e giocando con gli alunni. (giocavano anche con i loro figli Amore e Amicizia). Ma un brutto giorno arrivarono la Rabbia e la Gelosia, che fecero scoppiare una rissa tra i bambini. E mentre i nuovi arrivati se la ridevano, i quattro abitanti (della classe) cercavano un rimedio.
Questa situazione durò giorni, settimane, mesi...
Proprio quando Educazione, Amore, Amicizia e Rispetto stavano per perdere le speranze, le finestre si spalancarono ed entrò un vento molto forte che le fece volare via tutti e sei!
Il vento li portò sulla cima di una albero. - Come faremo a scendere? - si domandarono Rabbia, Gelosia, Rispetto ed Educazione. - E gli alunni? Come faranno senza emozioni? - si chiedevano Amicizia e Amore. In effetti anche per gli scolare le cose andavano male: senza emozioni non provavano niente, non sapevano cosa fare, era come se si fossero dimenticati ogni cosa!
Intanto, sull'albero, era cambiato qualcosa: a furia di stare con Amore, Amicizia, Educazione e Rispetto, Rabbia era diventata Gioia, Gelosia si era tramutata in felicità.
Così si misero d'accordo sul costruire una corda con dei rametti per scender, ma poi restava la strada di scuola da trovare!
Con pazienza, provarono prima una strada, poi un'altra e un'altra ancora...alla fine trovarono la strada per la scuola, ci tornarono e ringraziarono il vento.
cucciola grande

Dal quaderno di italiano cucciolo grande, classe quarta A. Ora il blog lo scrive lei...