lunedì 26 maggio 2014

QUEL RIGORE DELLE ARTI ANTICHE

Tempo di feste di scuola, di feste di classe, di pizzate tra mamme, salsicciate tra papà e...saggi sportivi. Nella fitta agenda di lezioni aperte, giochi di arrampicata e festa del nuoto, brilla per quanto è mattiniero l'impegno del saggio di kung-fu della cucciola di mezzo. Appuntamento domenica mattina, ore nove. Anzi, no, anche nove e mezza. Ah, ok. Ma il saggio a che ora è? Dalle undici alla una. Ah. XX accompagna una serena e serafica cucciola di mezzo al suo impegno mattiniero, il maestro non si vede ma lei viene traghettata nei segretissimi spogliatoi da insegnanti di altre discipline. Finalmente alle undici, tra una folla festante e caciarona di di genitori, nonni, zii e fratelli, il sipario virtuale si alza per mostrare delle figurine nerovestite, ordinate e perfette, con qualche tocco di colore qua e là. Spiccano le cinture bianche, viola e blu. Alla cucciola di mezzo è toccato il posto centrale della prima fila, la sua precisione e la sua determinazione hanno quasi commosso. Tutte le figurine nere rispondono con pronta e inossidabile disciplina ai comandi, si mostrano le figure del kung-fu, si mimano combattimenti, compaiono anche alcuni bastoni da combattimento fatti di legno vero. Nei venti minuti di emozionante dimostrazione, i piccoli nerovestiti hanno dato prova di un rigore, di una disciplina e una determinazione che XX si augura di continuare a vedere con quell'ordine, quella pulizia e quella dedizione così tipiche delle arti marziali di origine antica. Grazie, shifu (che vuol dire maestro).

mercoledì 21 maggio 2014

SE LUI FOSSE:

Alla scuola materna della microba, in forza con i gradi di giraffa verde, le brillanti educatrici alla fine della riunione d'ordinanza propongono ai genitori intervenuti un gioco.
"E se il tuo bambino fosse un mezzo di trasporto? Disegnalo."
XX, dopo qualche attimo di riflessione, disegna un razzo coloratissimo con i propulsori accesi: se la microba fosse un mezzo di trasporto, sarebbe proprio così, frizzante, colorata, pronta a spiccare il volo per orizzonti lontani con la grande energia di una curiosità senza confini.
E poi: "Se il tuo mezzo di trasporto avesse la bocca, che cosa ti direbbe?" - "Tieniti forte" e "Guarda che meraviglia!"
"Se avesse le braccia?" - "Mi terrebbe stretta."
"Qual è la cosa più bella che il tuo mezzo di trasporto ha visto?" - "La luce delle stelle che brilla in un tempo antico."
E infine: "Se ti potesse dare un consiglio?" - "Osserva le cose da lontano, con un po' di distacco e senza giudicare."
Un bel regalo il disegno per la microba giraffa verde, un bell'esercizio di riflessione il regalo per XX.

sabato 17 maggio 2014

LA NOSTRA MERAVIGLIOSA FRECCIA

E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
“Parlaci dei Figli”.
E lui disse:
i vostri figli non sono vostri.
Sono i figli della brama
che la Vita ha di sé stessa.
Essi vengono attraverso di voi
ma non da voi.
E sebbene siano con voi
non vi appartengono.
Potete donare loro il vostro amore
ma non i vostri pensieri.
Poichè hanno pensieri propri.
Potete dare rifugio ai loro corpi
ma non alle loro anime.
Giacchè le loro anime
albergano nella casa del domani,
che voi non potete visitare neppure in sogno.
Potete tentare d’essere come loro,
ma non di renderli come voi siete.
Giacchè la vita non indietreggia
ne s’attarda sul passato.
Voi siete gli archi dal quali i figli vostri,
viventi frecce,
sono scoccati innanzi.
L’Arciere vede il bersaglio
sul sentiero dell’infinito,
e vi tende con la sua potenza
affinchè le sue frecce
possano andare veloci e lontano.
Sia Gioioso il vostro tendervi
nella mano dell’Arciere;
poichè se ama il dardo sfrecciante,
così ama l’arco che saldo rimane.
(Gibran)

Ecco cucciola grande. Un po' complessa, forse, ma magari la leggiamo insieme (e siamo sicuri che a qualcuno di noi potrebbe scappare qualche lacrimuccia), questa poesia. Questa poesia che dice che tu sei speciale e che noi siamo solo il mezzo con cui tu sei arrivata alla vita. Questa poesia che spiega di un Disegno grande, di cui tu sei parte, oggi sempre di più. In questo disegno, tu sei rappresentata come una freccia che viene scoccata dall'arco, che siamo invece noi, papà e mamma. Oggi questo arco sta dicendo che la nostra freccia è pronta, quando vuole, ad andare (e venire) in autonomia. A casa e fuori. Con le tue chiavi.
Vola alto, vola dove saprai scegliere, meravigliosa freccia.

Il tuo papà e la tua mamma commossi ed emozionati

venerdì 16 maggio 2014

MMHH, SA DI...

"Ehi, pronto...si ciao mamma...si, è tardi, ho sonno..."
"Ehi, cucciola grande, allora com'è andata la preparazione alla prima Comunione? Tutto bene?"
"Sisisi, tutto bene. Mmhh, ma è vero che l'ostia sa di carta?"
"Beh, si, è un po' vero. E poi magari si appiccica anche al palato."
"E poi è vero che si spiegazza tutta, in bocca? Quando non è più appiccicata al palato?"
"Si, in effetti si spiegazza un po'. Ma ve l'hanno spiegato?"
"Nooo, ce l'hanno fatta assaggiare. Quella non consacrata però. Ma è vero che dopo, quando è consacrata, sa di pizza?"
...

martedì 13 maggio 2014

L'ANTICA ARTE DEL BARATTO

"Prontooooo? Ciao cucciola di mezzo, come stai, come state, fate le bravissime, com'è andata la gita? E il picnic?"
"Eehh, si bene. Abbiamo fatto dei giochi, mi sono divertita. Come picnic avevo il panino con lo scalogno e il formaggino, le carotine e le ciliegie. Ho dato una carotina ad Arianna che mi ha dato tre mandorle. Poi ho dato due carotine a Ludovica che mi ha fatto posto vicino a lei sul telo. Poi ho scambiato tre ciliegie con Cecilia che aveva i biscotti. E poi anche ho dato un po' di ciliegie a chi me le chiedeva."
"Mmhh, bello. E le altre carotine le hai finite tutte?"
"No, nemmeno una. Le ho scambiate tutte."
Nessuno vuole sapere con che cosa.

mercoledì 7 maggio 2014

QUEL NOVE PIÙ NOVE CHE FA QUASI DICIOTTO

< CIRCOLARE N. 268. Si comunica che nei giorni 6 e 7 maggio a causa di sciopero degli insegnanti non sono assicurate le lezioni. >
< da: rappresentante di classe, quarta a
Vi comunico gli orari della scuola: martedì 8.30-12.30
Mercoledì 10.30-12.30
Ciao >
Questo l'antefatto che ha ovviamente creato ben più di qualche scossone nella fragile organizzazione quotidiana di molte famiglie.
Corsi di disegno improvvisati, nonni d'emergenza, pranzi con la focaccia del panettiere. Ma quelle due ore, quelle due ore della prima parte della mattinata del mercoledì, come gestirle?
"Secondo me può stare da sola. Le lascio le mie chiavi, le insegniamo a chiudere, le mettiamo la sveglia all'ora giusta così anche se sta leggendo il libro dei lupi si accorge che è ora di andare...che dici?"
"Assolutamente. Va però mantenuto un nebuloso riserbo con nonne e zie che altrimenti si precipitano qui a farle compagnia"
"Ok."
Tel da AmicaMi, mamma del fascinoso, serio, diligente e preciso Mats, compagno della cucciola grande
"Ma tu cosa, fai per quelle due ore domani?"
"Noi la cucciola grande la lasciamo a casa. Con le chiavi. (Le mie). Poi le mettiamo la sveglia così si accorge quando è l'ora giusta."
"Mmhh, siete troppo avanti!"
"Beh, se vuoi,potrebbero stare insieme, porti qui Mats e li lasciamo insieme."
"Gliene parlo, grazie!"

La cucciola grande e il suo amico Mats hanno chiacchierato, letto insieme, chiuso la porta di casa, si sono nascosti al passaggio di una manifestazione di protesta dal provveditorato, hanno suonato il portone della scuola in orari non canonici e si sono presentati a scuola all'ora prevista, anzi, forse anche un po' in anticipo.
La casa era regolarmente chiusa e non allagata e i due, dopo due striminzite ma intense ore di matematica, sono andati a pranzo dalla nonna MM che li ha foraggiati di polpette e chiacchiere; loro per ringraziarla progettavano di farle scherzi di ogni genere che fallivano grazie al loro essere leggeri e silenziosi come giganti delle montagne; finalmente a metà pomeriggio Tatitta ha preso in carico le tre cucciole e Mats è stato riconsegnato alla sua tatitta.
Sono stati a casa da soli, usciti da soli all'ora giusta (dopo aver chiuso la complessa porta blindata) e andati a scuola. Quasi come se loro nove più nove anni facessero diciotto.

lunedì 5 maggio 2014

SI, MA...

"E così, grazie alle donne Sabine, che all'inizio erano state rapite dai giovanotti Romani capitanati da Romolo, ma che poi si sono adattate e hanno finito per apprezzare il loro ruolo, Sabini e Romani hanno fatto la pace e sono diventati un solo popolo. Piaciuto, questo mito?"
"Si, ma, esattamente, i ratti in questa storia cosa c'entrano?"

domenica 4 maggio 2014

LA LORO ROMA

Girare una città con occhi nuovi, ad altezza variabile tra un metro, un metro e quindici e un metro e trenta, è tutta un'altra cosa. Quando gli occhi sono a quelle altezze vedono cose scontate con lo stupore di un neonato. Le colonne antiche, dopo un po', vista una viste tutte. Ma i gabbiani o i gatti che incidentalmente hanno fatto, delle suddette colonne, la loro provvisoria dimora...eh beh, QUELLI SI che si meritano attenzione, entusiasmo e fotografie a bizzeffe.
Prendiamo l'area sacra, ad esempio. Quella zona ricchissima di templi, tra cui il tempio circolare della fortuna del giorno di oggi - una sorta di mindulness all'antica -: in quella zona abitano moltissimi gatti "residenti", nutriti e curati da una sorta di gattile all'aria aperta. Vuoi mettere, il gatto ciccione che si è fatto una specie di nido proprio al centro del tempio? Si, proprio lì, vicino alla colonna.
Oppure il gabbiano sfrontato che atterra proprio sulla terrazza del Vittoriano che a lui sembra un po' troppo nel cielo. Vuoi mettere, la gioia di inseguire e ritrarre il gabbiano senza troppo curarsi del panorama mozzafiato dell'intera Roma che si estende sotto di te? "Sisisi, le ho viste, le cupole. Ma l'hai visto, quel gabbiano che plana nel vento?"
E vuoi mettere l'emozione della lucertola verde, ma verde brillante, non verde lucertola, che si insinua tra le fessure del muro all'interno del Colosseo? Si, c'erano i gladiatori, gli animali feroci - "Ma li cacciavano? Anche leoni e rinoceronti e bisonti? Ma POVERI!!", poi, appunto, gli animali, l'ingresso sotterraneo dell'imperatore, le vestali che sedevano proprio allo stesso livello; si, ma l'avevi vista la lucertola? Hai visto che bel colore?
Il comune di Roma, poi, nel tentativo (di sicuro successo) di puntare sulla fauna endemica anziché sulle antichità per ammaliare gli occhi delle altezze comprese tra un metro e un metro e trenta, racconta che sotto ai fori imperiali vive una popolazione di granchi di fiume, la cui comunità non è collegata ai granchi di fiume che abitano le acque sotterranee di Castel S.Angelo.
E poi vuoi mettere, la gioia di censire le carrozze a cavallo che "scarrozzano", per l'appunto, i turisti qua e là? La cucciola grande ne ha censite 68 nei tre giorni di visita, con una sola certezza - ce n'era una, con cavallo bianco e i permeabile blu, che SICURAMENTE è stata contata una volta sola. Le altre probabilmente no.
Più che a Roma, a XX e YY pare di essere stati allo zoo per tre giorni, con una casuale commistione con le scienze spaziali dello Star Wars Day, che ha visto amanti della saga in costume sfilare accanto al maestoso Colosseo. Salvo poi scoprire che, a furia di miti e leggende, magari le colonne no, ma le cucciole sanno tutto di Romolo e Remo, Augusto e anche di quel matto di Nerone. Per fortuna.

venerdì 2 maggio 2014

UN PO' DI LATINO

"Ecco bambine, dopo questa passeggiata siamo arrivati ad uno dei monumenti più importanti della Roma antica, l'ara pacis. Si tratta di un monumento fatto costruire dall'imperatore Augusto per celebrare una lunga pace all'interno dell'impero."
"Mh, mamma...scusa, ma il nome, anziché la pace, suggerirebbe proprio il contrario. RAPACIS sembra più qualcosa legato alla guerra..."

giovedì 1 maggio 2014

TRENITALIA

"Eehh, ma scusa, questo treno che abbiamo preso si chiama Frecciarossa perché va velocissimo, più veloce delle macchine?"
"Ah-ha."
"Beh, allora avrebbero dovuto chiamarlo SFRECCIA ROSSA."
In effetti. Un futuro nel naming.