mercoledì 26 dicembre 2018

IL VULCANO DEL SACRO FUOCO

Dicesi “sacro fuoco” quella compulsione di cui XX è preda, circa intorno al Natale, che prevede una riorganizzazione delle domestiche cose con approccio minimal. Si butta tutto quello che non è servito nelle 24  ore precedenti. Il sacro fuoco è tanto più intenso quanto più gli strati di accumulo sono antichi, voluminosi e sconosciuti. Tipicamente si applica alle cose cucciole.
Così, nell’odierno sacro fuoco la microba è riuscita a procrastinare di qualche giorno lo smaltimento di un vulcano home made che richiede un magheggio chimico a base di aceto e bicarbonato per mimare un’eruzione (al termine della quale il suddetto, imperdibile oggetto, avrà inesorabilmente concluso la sua funzione a casa Noicinque).
Apparentemente interessata di scienza, una sorella si informa: “Ma il vulcano non l’avete ancora fatto ERUGGERE?”

lunedì 24 dicembre 2018

LE FORME

Leggendo qua e là: “Così Odd prese una selce e...”
“Ti ricordi che cos’è la selce?”
“Certo. È una pietra tagliente a forma di amigdala.”
Amigdala. Ovvio.

venerdì 21 dicembre 2018

ECCO LA LETTERA CHE...

Tema in classe di Natale (prof.ssa Maps, secondaà)
Ecco la lettera che non ho mai osato scrivere...

Cari genitori, (eccoci qua)
è da tempo che voglio scrivervi questa lettera. - col senno di poi, la traccia del tema ci appare un po’ un colpo basso da parte della professoressa Maps, in effetti.- Ma non solo io, forse tutti gli adolescenti - tutti. Nientedimeno - vorrebbero scrivere questa lettera ai propri genitori. Nessuno trova il coraggio, così ho deciso di farlo io. Io, noi, stiamo attraversando un periodo molto fragile della nostra vita; - veramente siamo anche noi genitori, sai, a sentirci fragili, in bilico su un baratro di cui non sembriamo avvertire la profondità- si tratta del periodo in cui commettiamo i nostri più grandi errori, il periodo in cui otteniamo le nostre più grandi conquiste, - aggiungerei, e non mi sembra uno spunto da poco, il periodo in cui scorpite e scegliete chi essere. Non che cosa fare, ma che persone diventerete. E per adesso, nonostante alcune puntuali rivendicazioni, sembrereste evolvere in belle persone - il periodo in cui non ci si ferma mai e in questo turbinio di scuola, sport, compiti e amici non troviamo mai il tempo di sospendere tutto e pensare a noi stessi. - ad un occhio poco esperto potrebbe sembrare che voi pensaste a voi stessi piuttosto spesso e con una centralità tutta vostra, anche se sappiamo che il pensiero lineare non appartiene necessariamente a questi momenti...- Alla nostra famiglia. Ma io penso che qualche volta dovremmo farlo. Fermare tutto, anche solo per un giorno, scordarsi di essere adolescenti, lasciarsi tutto alle spalle e stare un giorno con la propria famiglia. Un giorno soltanto.
Perché non è facile essere adolescenti; tutti i compiti, lo stress, le insicurezze, le urla, i pianti prima di dormire, i primi sfuggenti amori e i casini e le litigate. Ma so anche che non è facile essere genitori. Noi vi sembreremo fragili e stupidi, pronti a fare qualsiasi cosa pur di diventare popolari. È facile dire “No, non fumerò.”, ma quando ti ritrovi in discoteca insieme ai peggio ragazzi del quartiere che ti offrono una sigaretta per entrare nella loro gang, beh, allora non ragioni più così lucidamente. - Magari di questa cosa della discoteca e dei peggio ragazzi del quartiere la discutiamo a voce, eh? - Noi, o perlomeno io, non vorremmo farlo, io ho paura di questo, dell’adoloscenza, è un momento che noi viviamo anche come una sofferenza. Ma questo voi non sembrate capirlo. Io non so per quali motivi voi abbiate cancellato l’adolescenza, la vostra adolescenza, dalla mente, e l’abbiate rimpiazzata con il solito stereotipo: “STUPIDITÀ”. E tutte quelle voci nella vostra testa che dicono “ Non lasciate che i vostri figli escano di casa troppo spesso.” “Non ragionano.” “Non lasciate che frequentino brutte persone.” “Dovete controllarli.” - In effetti sappiamo oggi che alcune tappe caratteristiche dello sviluppo del cervello adolescente sono la ragione fondamentale alla base degli atteggiamenti che niente o poco hanno a che fare con la stupidità.
Io lo so che lo fate per il nostro bene, ma questo è il nostro momento, è la nostra adolescenza, dobbiamo provare, sbagliare e poi imparare dai nostri sbagli. Dobbiamo avere la nostra libertà. Abbiamo bisogno di imparare dalla nostra esperienza, non dalla vostra. - Perfetto, possiamo partire da qui: dalla vostra esperienza, dalla tua, che sei libera di vivere all’interno di alcune regole del buonsenso, del vivere civile e della gentilezza che siamo tenuti a definire non soltanto per ruolo. Siamo stati adolescenti, eccome. Non troppo ribelli, forse. Non troppo arrabbiatati. Ma su quell’ altalena che in una giornata ti porta dalle stelle al buio del magone più nero ci siamo stati anche noi, ed è per questo che cerchiamo di accompagnare, anche se tutto è perfettibile, questi anni vorticosi. Con qualcosa che non si alza e si abbassa, però. Con qualcosa che sia la certezza di un’ancora, la sicurezza di un porto rispetto al mare in burrasca. Il nostro bene.-
Non so che cosa vuol dire essere genitore, genitore di un adolescente. Ma so che cosa vuol dire essere adolescente.
Ed ho bisogno di viverlo. - E noi saremo fieri di esserti a fianco, facendo il tifo per te e per la persona che sceglierai di diventare. Il tifo per te. Sempre. Dal tuo porto dove trovare rifugio dalla tempesta. -

Con immenso affetto,
Cucciola di mezzo

Con immeso affetto,
La tua mamma e il tuo papà

giovedì 6 dicembre 2018

IN JAGUAR

Alla nonna MM succedono talvolta cose bizzarre. Tra queste, le capita di avere un problema ad un dente e lei, come tutti, chiama lo studio del dentista. Il giorno è prefestivo e il dottore è a studio a Cremona. A tutti gli altri sarebbe stato chiesto di rimandare la visita al dopo-ponte, portando un po’ di pazienza. La nonna MM invece riceve la chiamata del medico, che si informa sul problema, ma soprattutto la informa sui suoi spostamenti, disponibile ad aprire lo studio a Milano alle nove di sera di un giorno di partenze, al ritorno dalla giornata cremonese.
Non pago, le chiede dove abita ed essendo in zona, si offre di andarla a prendere per andare in studio insieme. Lei fornisce i dettagli e dopo poco si trova infilata in una Jaguar spider bianca, nuova fiammante, che sfreccia per le strade di una città ormai quasi vuota. 
Arrivano a studio, visita, attività di minima manutenzione (rimandando in effetti la soluzione definitiva al post-ponte), riaccompagnamento a casa in Jaguar fiammante.

Visto così, sembrebbe quasi che le facesse la corte.