domenica 31 dicembre 2023

QUESTO TEMPO

Oggi è un po’ il tempo Chronos, quello che celebra la fine di un anno. Ed è anche un po’ tempo Kairos, quello profondo e soggettivo che sa e dice di noi, quello che indica che cosa tenere, che cosa dilatare ed espandere, e che cosa invece scegliere di lasciare. 

Così quest’anno più di altri sento questo momento di passaggio proprio come un momento di passaggio, non una data astratta o il calendario da cambiare - è un po’ come se dentro di noi ci fosse la spinta a scegliere: tengo stretto a me, miglioro, approfondisco, amplifico guardo meglio, e pure anche lascio andare, oppure sto in attesa, e gestando, qualcosa di meraviglioso che magari ancora non so.

martedì 26 dicembre 2023

LE COSE BUFFE

A cena, ogni tanto, è divertente ricordare le cose buffe del passato. Che poi, diciamo, non è che sia proprio passato del tutto, ecco. Alcune cose sono rimaste nel ‘diario del capitano’ delle citazioni di famiglia, come ‘hai le lunghie lunghe’ o ‘mi fanno male gli lìnguini’.

Altre hanno anche documentazione visual come ‘mi piace l’afferrari’, scritto con tratto deciso sotto il disegno di una giallissima auto da corsa.

E poi ancora ‘eh, si, quando ero piccola credevo che la medicina per la febbre fosse l’attacchipirina, che attaccava la febbre e la sconfiggeva’ - del futuro nel naming microbo abbiamo già detto.

Quando però, leggendo una lista di canzoni che XX ha scritto a mano per una nuova playlist, qualcuna chiede ‘che canzone è ‘la isola baita?’’, in riferimento alla hit di Madonna su Portorico, ecco che le cose buffe non sono più soltanto nel passato.

Il tutto, naturalmente, al netto delle performance geografiche. Quelle non passano mai di moda.

lunedì 25 dicembre 2023

QUANDO SEMBRA CHE QUALCOSA SIA CAMBIATO

È comodo, il Natale di lunedì. Permette quell’avvicinamento un po’ più lento, una sorta di avvento condensato, in cui sembra esserci il tempo per le incombenze pratiche e anche per fare un po’ spazio, dentro e fuori. Spazio per quello che è stato e per quello che sarà.

Così accade che il giorno di Natale si presenta uguale a molti altri e anche diverso. XX ha appeso le foto del Natale, tre cucciole che di anno in anno sono passate da dimensioni molto ridotte a dimensioni adulta+; ogni anno convincere, incantare con le corna di renna, blandire, premiare o minacciare per riuscire ad avere l’immagine natalizia con cui fare i bigliettini e spedire regali e auguri. Così XX ha sfrugugliato, forte del tempo quasi lento, nei file delle foto per trovare i Natali a partire dal 2006, da quando almeno due cucciole andavano al mondo. In qualche caso di è usata una foto di Halloween o di Ferragosto in absentia della foto di rito, ma in linea di massima, dopo un sacco di risate a crepapelle nel rivedere e ricordare le dimensioni piccole, la casa è stata addobata dei ricordi dei Natali passati. Ci sono linguacce, smorfie, qualche sorriso e svariate facce insofferenti sotto le corna di renna e il cappello di Natale.

Tuttavia è come se questo scorrere del tempo messo così, sotto gli occhi di tutti e tutte, abbia contribuito alla magia: il Natale 2023 è stato sereno e gioioso, i cuginetti e le cuginette più piccine divertite all’accompagnamento di cugine grandi e un po’ misteriose, che sembrano avere le chiavi di parecchie cose sconosciute, alcune delle qualimnon sono prive di fascino. Così la cucciola grande tiene lezioni sulle redini del cavallo, nella cucina trasformata in pasticceria due cucciole ingaggiano assaggiatrici che hanno un terzo dei loro anni, la stanza microba si apre, suo malgrado, alle visite curiose.

sabato 9 dicembre 2023

A PROPOSITO DI BELLO

Sabato piove. Si tenta di rimodulare il programma della giornata con un primo brunch alle Galeries Lafayettes più antiche e famose - YY non saprà che hanno mangiato la pizza e che era pure buona - un tentativo di visitare il teatro dell’opera, che pare che con i teatri ci sia un momento di interesse. Solo che il teatro, chiuso da manuale il giorno di Natale e il primo maggio, era pure chiuso per non meglio specificato evento straordinario anche questo sabato, e anche la domenica per non dare false speranze, con XX sotto la pioggia che traduce la delusione ai turisti americani dietro di loro.

Serve un piano B che possibilmente eviti le file chilometriche davanti al Louvre. Lo sfarfuglio online della mattina ha indicato come punto di interesse condiviso il Musée d’Orsay, dove pare esserci anche una mostra temporanea di Van Gogh. Va bene, e arte sia. Passano accanto a un milione di statue, che nei giardini delle Thuileries e nel museo riconoscono: ‘Guarda! Questo è Ercole Farnese. Dietro ha i pomi delle esperidi. L’ho studiato in arte.’ ‘Quello è Teseo.’ ‘Ah, e questi sono i Gracchi.’

E poi, davanti a un cupo ed enorme quadro barocco: ‘Quello è un funerale di gente povera. L’ho studiato alle medie, c’è anche un cane.’ La visione microba del bello.

venerdì 8 dicembre 2023

SU, SU, IN ALTO

E così mi avete convinto, con quella saggezza innocente che ha voglia di vedere e sapere le cose nuove. ‘La torre Eiffel!!’, mi avete detto. E io, che la intravedo di striscio tutte le volte che mi trovo a Parigi, ho pensato che uff, forse ci potevano essere mille cose più interessanti. Intanto ho comprato i biglietti per salire a piedi, facendo dei calcoli a spanne sulla luce e il tempo e il freddo e il ritmo di salita, chiedendovi nel frattempo di organizzare un defibrillatore per la vostra mamma in caso di schianto delle coronarie. E dunque eccovi, eccoci salire i millemila gradini di metallo, un po’ bagnati e un po’ scivolosi, accanto ai quali scorrono dei cartelli motivazionali che nemmeno il meglio mental coach. ‘Lo sapevi che ci sono oltre due milioni rivetti sulla Tour Eiffel?’ ‘La maggior parte delle persone ci mette tra dieci e venti minuti per la salita fino al primo piano.’ ‘Il menù bimbi del ristorante a soli 28 euro!’ e cose così.

Arriviamo su su, in alto fino a dove è consentito salire a piedi e si apre uno scenario pazzesco che abbiamo provato ad immortalare con le vostre arti fotografiche in immagini che ci fanno solo ricordare l’immagine di bello, di scoperta, di panorama, di bellezza.

Abbiamo pazientemente aspettato il tramonto, la ‘couche du soleil’, che ci ha regalato in lontananza il profilo di una mongolfiera e ha spalmato tutto di una luce d’oro.

Scendere è stato facile e veloce, e non ancora paghe della luce assorbita, attraversata la Senna abbiamo aspettato l’ora esatta, quando accanto al blu zaffiro del cielo la torre si è accesa di mille lucine intermittenti in un gioco di contrasto di colore indimenticabile.

E poi che, non vuoi approfittare delle crepes calde calde e dolci dolci che vendono al mercatino di Natale lì accanto, anche lui reso accogliente e delizioso da mille altre lucine.

Ecco, mi avete fatto fare pace con il monumento più iconico di Parì, grazie alla voglia di scoprire che il bello sta dove lo vuoi trovare.

giovedì 7 dicembre 2023

QUESTA PARIGI INSIEME

È meno esotico dell’India, e ha anche richiesto un’orgnizzazione meno articolata, seppur non semplicissima, questo viaggio francese. L’occasione: XX ha impegni vari in Francia nella settimana dopo il ponte. E allora, perchè non partire prima e passare il ponte insieme a Parì?

Così, in formazione varia giacchè YY ha una montagna di impegni legati alla sua pallavolo, sua e dei suoi fanciulli (ivi compreso l’ingaggio di un metal coach, allenamenti e partite varie della sua e altre squadre di cui fa il supplente di qualcuno che è in luna di miele, eccetera), e la cucciola grande ormai scorrazza per mezza Lombardia, con targhe o senza, e sostiene di dover preparare i primi esami all’università al gusto di riconoscimento delle ossa animali e indovinelli sui vetrini al microscopio.

Così la formazione è un po’ ridotta, ma sempre frizzante, e prevede un’andata insieme verso la ville lumière e un ritorno autonomo di microba e cucciola media, con arrivo alla Malpensa al terminal piccolo e trenino da acchiappare.

I voli non sono stati semplici, e meno male che XX ha ereditato un contatto di quelli preziosi quando bisogna combinare voli complessi con le cucciole, come questo, l’India o gli Stati Uniti.

Grazie a quegli intrecci che non sai davvero bene come funzionano, hanno affittato un micro appartamento in una zona super, recuperato le chiavi a Milano dal padrone di casa (italiano) con piede rotto e sono arrivate nella capitale francese. La zona è bellissima, la casa trasuda sapore parigino con la vista sui tetti e sul Sacro Cuore e lo spazio minimal e i letti che quando li apri poi di devi sdraiare perché non c’è spazio per stare altrove.

Se solo non avessero preso tutta quella pioggia sugli Champs Elysés e dintorni e non fosse entrata tutta quell’acqua negli unici paia di scarpe…

venerdì 1 dicembre 2023

COSÌ FIERA

È la tua festa, oggi. Fai finta di no, che non vuoi festeggiare, ma in realtà poi ci inviti tutti fuori a cena nel nuovo ristorante che ha aperto in zona e che ha un menù succulento.

Tu che fai le torte per tutti noi, per la famiglia allargata, per la nonna del maneggio mandandole (finalmente!) le tue ricette da assaggiare attraverso una nipote automunita (della tua auto, in effetti); tu che per la stessa nipote ora fai anche le torte salate da portare all’università, che si trova fuori città e lei non riesce più a venire a pranzo da te - vorrai mica abbia fame; tu che facevi anche un analogo di torta per il tuo nipote cavallo - andando a fare scouting tra i mille banchi di verdura alla ricerca delle insalate più sofisticate di cui era più ghiotto.

Tu che hai scarrozzato la tua nipote grande per le strade di mezza Lombardia in orari in cui il mondo era a dormire, tornando a sera inoltrata dopo essere stata sequestrata per ore nel maneggio di turno, e in quelle ore approfittavi per esercitare la fine arte in cui sei maestra, quella della relazione. E allora via allo scambio di uova di gallina ruspante con uova di quaglia ‘che non le hai mai assaggiate, te ne porto io dal mercato di Milano’; via alle conversazioni autentiche con François il poeta, con i piedi infangati e le parole magiche.

Tu che nelle ore intorno al tuo xfwssyvcygesimo compleanno ti fai consigliare un salone di auto, mi ci trascini e hai prenotato un test drive, e vediamo se ti piace, la macchina che ti hanno proposto. Non ho dubbi che ci sia un acquisto all’orizzonte, e intanto ti indigni perché per legge alla tua età le auto non si possono più prendere a noleggio (e infatti, tocca comprarla…).

Tu che senza le trasferte in mezza Lombardia dici che ti annoi e allora programmi e progetti per il futuro, il nostro e soprattutto quello delle ragazze.

Tu che conti i passi con il telefono e macini chilometri e audiolibri ad un ritmo vertiginoso, tu che quando vai da tutti gli specialisti per i check up loro sono sempre garruli e pieni di complimenti.

Tu che hai cavalcato il tempo delle guerre grandi (la storia dell’ospedale di Niguarda bombardato appena dopo la tua nascita, e tu eri dunque salva), del dolore enorme (ancora vivissima la mancanza del tuo coraggiosissimo papà, del mio e del tuo bellissimo, brillante e troppo giovane fratello), della fatica, del lavoro, dell’autonomia (la storia del mal di mare a nave ferma nel tuo battesimo dell’acqua resterà nei libri di storia, la storia della vostra partecipazione di nozze datata due dicembre ‘ops…ci siamo sposati ieri’ pure), dell’indipendenza, del saper fare, del voler fare e dell’imparare a fare, ma soprattutto del saper essere.

E poi hai cavalcato il mondo delle opportunità, le hai colte e fatte fiorire e come sai fare con tutti i fiori e le piante che ti regaliamo. Ecco, sì, con il tuo saper essere fai fiorire. E così grazie a te è fiorita e continua a fiorire una genealogia di femmine, piccole e meno piccole, che non possono altro che fiere di essere figlie e nipoti di una madre così. Che continua a cavalcare il mondo e ci mostra come essere.

Buon compleanno, mamma