domenica 31 agosto 2014

DIARIO DI BORDO

Ho visto la nave e mi sono emozionata.
Quando siamo partiti siamo corsi al bordo della nave a vedere la barca che si staccava dal molo. Poi ho visto la stanza e ho detto: "Certo che la potevano fare più grande!"
Cucciola di mezzo
Quando sono salita sulla nave sono rimasta stupita e un po' inorridita: troppo lusso.
La cabina era minuscola: per dormire avevamo solo un letto matrimoniale e un divano letto. Ero stupita e arrabbiata.
Cucciola grande
Siamo scese a Messina, in Sicilia. Lì abbiamo incontrato una carrozza con i cavalli e abbiamo prenotato. Il signore che guidava la carrozza ha detto: "Lascio questi signori e arrivo."
Dopo venti minuti arrivò con altri signori e disse: "C'erano prima loro!". Noi aspettammo, ma lui non passò. Allora la nonna disse di tornare sulla nave. Noi arrabbiatissime abbiamo ubbidito.
Cucciola di mezzo
Mi piacciono tantissimo le piscine, soprattutto perché ogni giorno ne scopriamo una nuova. Mi piace anche lo scivolo d'acqua (anche se io non ci posso andare).
Quando siamo scese a Tunisi siamo andate a prendere dei bollini con sopra scritti i numeri. In pullman ci hanno portato al villaggio dei pescatori con le case tutte bianche e blu.
Cucciola di mezzo
CARA NONNA TI VOIO TANTO BENE.
Microba

sabato 30 agosto 2014

AVVISTAMENTI NEL MEDITERRANEO

"Pronto."
"Pronto, ciao cucciola grande, come stai, come state, fate le bravissime? Finalmente riusciamo a sentirci, mentre nei giorni scorsi quando eravate in mezzo al mare non si poteva. Che cosa mi racconti? Qual è il ricordo più speciale?"
"Ehm, ciao. Si, bene. Comunque in tutta la crociera non abbiamo visto nemmeno un animale. Niente delfini. La nave va troppo piano, dunque non fa le onde e loro quindi non vengono a saltare sulle onde della barca. E poi non abbiamo visto nemmeno una tartaruga. Ah, no, anzi, un animale l'abbiamo visto, ieri, nel porto a Barcellona."
"Ah, bene, che cosa avete visto?"
"Una medusa. Ma era larga almeno una spanna."
Apperò.

lunedì 25 agosto 2014

UN ADDIO NEI TUOI COLORI

Ho imparato che quando qualcuno se ne va, non sparisce proprio davvero. Rimane di lui, nel cuore di chi lo ha amato, di chi ha intrecciato la sua strada per mille motivi, un semino di essenza fatto di ricordi, di insegnamenti, di memoria di quel che è stato. Questa memoria, come quando a scuola si imparano le tabelline per la prima volta, ha bisogno di essere rinfrescata ancora e ancora affinché il semino di essenza non sia sepolto troppo in profondità, troppo difficoltoso da andare a ripescare quando ne abbiamo bisogno.
Per questo vorrei rivivere i miei più vividi ricordi della persona speciale che sei stata.
Quella volta, questo me l'hai raccontato tu, che con il mio papà avete fatto deragliare un tram con un petardo dalle parti di piazzale Martini a Milano. Saranno stati gli anni cinquanta, probabilmente di marachelle ce ne sono state molte altre ma questa forse è stata la migliore.
Quella volta che ti ho raccontato festosa che la creatura che aspettavo alla prima ecografia si muoveva tantissimo, e tu mi hai spiegato, con la saggezza dei sapienti, che "i feti femmina hanno una maggiore mobilità" - poco dopo è arrivata la prima di tre bambine.
Quando raccontavi aneddoti irresistibili che riguardavano il tuo impegnativo lavoro per il quale sei stato riconosciuto innovativo pioniere dalla comunità scientifica in Italia e non solo - sono sicura che non solo io ricordo una bottiglia e un vetraio.
Quando hai saputo portare una famiglia allargata che mi comprendeva fino alla fine del mondo a visitare con occhio curioso e cuore speciale, le terre di Patagonia. E poi c'è stata quella speciale destinazione, scelta con cura, che sugli atlanti è piccina piccina: l'isola di Pasqua, con gli alti mohai e le rocce appuntite. 
Siamo stati insieme in Namibia sorvolando le dune rosse e contando foche a centinaia. E poi ancora, viaggiatore instancabile, sono pochi gli angoli del pianeta che hanno ancora qualche segreto.
Hai saputo tracciare, con poche commosse e commoventi parole, un ritratto del mio papà Giorgio, quando ci ha lasciato, per cui ti sarò grata, sempre.
La tua musica, il clavicembalo antico che ci hai mostrato con una luce speciale, ma anche la chitarra, i concerti e la curiosità intellettuale sempre viva. La tua pittura, i tuoi colori, i paesaggi di questa regione che avevi ormai fatto tua.
Ci mancherai Aldo, uomo, marito, papà, nonno, zio, medico, pittore, musicista sensibile e profondo.
Ti voglio bene.

sabato 23 agosto 2014

IL RECUPERO, I RACCONTI E LA PROSSIMA PARTENZA

Ora di recuperare le cucciole, che hanno messo a dura prova le energie del nonno GG e PP durante la settimana più piovosa dell'anno. Loro si sono inventati le attività più varie, dal nutrire i gatti, pulire i gerani, andare al mercato, al negozio di animali, fino alla passeggiata a cavallo, programmata da inizio settimana e finalmente goduta ieri, unico giorno senza pioggia. I racconti della giornata equestre si susseguono senza posa, e XX e YY scoprono che la passeggiata era in realtà una giornata, che siccome le cucciole non avevano i guanti sono state fornite di guanti da giardino di qualche misura più grande che sembravano pinne. Il cavallo montato dalla cucciola grande di chiamava Liquid, la cucciola di mezzo era su un ponigrande biondo che rispondeva al nome di Duncan. Sono andate al passo sfidando nuvole di tafani mai viste, ma hanno anche trottato e galoppato dietro il maestro, che conduceva la carovana a bordo di un quod e riuniva il gruppo a suon di fischietto, moderno pastore. Hanno pranzato a casa di Greta, una bambina della carovana la cui mamma ha fornito salamelle a turno perché i cavalli non erano legati e bisognava tenerne due per volta intanto che gli altri mangiavano. Una delle cavalle non era ancora domata e pare si sia imbizzarrita tre volte, il simpatico bambino che la montava ha dichiarato di essersi sentito come Zorro.
Non si sa se grazie ai cavalli o per infestazione pregressa, le cucciole sono tornate ancora una volta dotate di pidocchi, scoperti in serata dopo che, al ritorno a casa e prima della prossima partenza crocieristica domani, hanno riscoperto il gioco dei travestimenti e si sono provate almeno due dozzine di cappelli.
XX non è sicura di voler lavare a 60 gradi tutto il serbatoio di copricapo di lana invernali...

lunedì 18 agosto 2014

PONIPICCOLI E PONIGRANDI

"Pronto, ciao XX, almeno tu rispondi."
"Si, sono in ufficio e avevo il telefono accanto. Tutto bene nonno GG?"
"Sissi, volevo sapere: le bambine hanno le scarpe da ginnastica?"
"Si, le hanno in valigia."
"Ah, perfetto. Allora possono fare la gita a cavallo, dalle nove alla una. Te le passo."
"Pronto."
"Pronto, ciao cucciola grande, come stai, come state, fate le bravissime?"
"Si, ehm, mamma. Le abbiamo le scarpe da ginnastica? Allora possiamo fare la passeggiata a cavallo. Qui ci sono i ponipiccoli, i ponigrandi che sono grandi come dei cavalli e poi i cavalli."
"Ah, e voi la passeggiata con che animale la fate?"
"Boh. Cavallo, penso. Noi sappiamo andare a cavallo. Ciao."
Vuoi mettere, che ponipiccoli e ponigrandi funzionino in modo diverso?

domenica 10 agosto 2014

PICCOLI E FASTIDIOSI

Due teste in quattro giorni, due teste cucciole da liberare da parassiti piccoli marroncini e zamputi. Le teste in questione erano quella della cucciola media, la cui infestazione è stata rinvenuta a Monterosso dalle amiche quattro giorni fa e dunque disinfestata a tarda sera, e la testa della cucciola grande, con infestazione rinvenuta al momento di andare a letto e conseguente disinfestazione, posa, doccia, spulciamento, asciugatura capelli ed entrata in branda un'ora secca più tardi.
La curiosità morbosa per gli indesiderati parassiti genera conversazioni bizzarre.
"Chissà perché la cucciola grande ha sempre dei pidocchi grandissimi. Poi ce ne sono anche alcuni più piccoli."
"Quelli grandi sono le femmine. Quelli più piccoli i maschi."
"Ah. Sei anche pidocchiologo?"
Quasi, ormai.

lunedì 4 agosto 2014

FILO LUNGO LUNGO

Con quell'aria un po' così, di lei che si, ok, si è anche divertita con gli amici nuovi figli degli amici antichi che sono venuti a trovarli. Che si, è stata in spiaggia tutto il giorno a ridere, nuotare e divertirsi con il calcio balilla. Ma poi, quando proprio dopo la merenda, il sole comincia a calare, lei ritiene che sia ora di tornare. Dunque chiede il permesso, ottiene - in prestito - le chiavi di casa e il telefono di YY, e torna. Cammina per due km sulla via aurelia e tra i carrugi, torna a casa, sistema i cuscini sulle sdraio sul terrazzo e legge, legge e legge. Quando poi, però, si rende conto che da pagina ottantaquattro è arrivata alla pagina centoquarantuno, beh, si chiede che fine abbia fatto il resto della famiglia, che stava in realtà salendo le scale di casa, e telefona.
Lei, la cucciola grande, quell'aria serena con le chiavi in tasca e un filo lungo lungo. Veramente lungo.

venerdì 1 agosto 2014

GLI OCCHIALINI

"MA-MMA. QUE-STI O-CCHIA-LINI."
"Si, belli questi occhialini arancioni. Ci vedi bene sott'acqua?"
"SI. DA LO-NTA-NO LA TUA PA-NCIA SE-MBRA MA-GRA."
"Si?!"
"SI. POI DA VI-CI-NO SI VE-DE COM'È."
"..."