sabato 25 ottobre 2014

LA PRIMA CENA PARIGINA

"Buona, la mia omlèt. E quella che cos'è?"
"Questa è la senape, ma è un po' piccante. Gli stessi grani che si usano per fare questa salsina si usano per fare la mostarda, che è piccante anche lei. Infatti la senape in francese si chiama moutarde."
"MUTAND?"

lunedì 20 ottobre 2014

LA "CATASTROFE"

La cucciola grande ritorna, grazie all'aiuto logistico di Tatogiù, dalla sua lezione di scherma.
"Ehi, cucciola grande, bentornata. Tutto a posto?"
"Oohhh...non sai...è successo un disastro, ma guarda, proprio una catastrofe..."
"Un disastro? Tipo?"
La cucciola comincia a pescare viti, vitine e rondelle da una tasca della borsa sportiva.
"Ecco, guarda!"
"Mmhh, che cos'è successo? Il fioretto ha perso una vite?"
"No, non ha solo 'perso una vite'. Mi si è sbriciolato in mano durante un assalto a lezione. Ma proprio sbriciolato in mille pezzi. Non ti sembra un disastro, una catastrofe?"
Beh, magari proprio una catastrofe no, ma diciamo che la riparazione urgente di un fioretto sinistro all'unico negozio della città che chiude prima delle diciotto ha senz'altro un discreto impatto sulla prossima logistica Noicinque...ma si sbriciolano, i fioretti?

venerdì 17 ottobre 2014

MASSIMO, CIAO

È poco il tempo che ho per cercare nel cassetto dei ricordi gioiosi e felici, renderli vividi per poterli condividere, dunque proverò a tracciare un ricordo di Massimo con l'aiuto delle immagini, quelle che ritornano alla mente ora cariche di malinconia.
Il mio sarà un ricordo parzialissimo di uno zio che ha saputo essere brillante e acuto, giocherellone ed affascinante e che mi ha insegnato alcuni gesti indispensabili nella vita di tutti noi. Come fare la gara e sputare i noccioli delle ciliegie più lontano degli altri, ad esempio, nel giardino della sua mamma.
Il primo sorriso che spunta sul mio viso mentre pesco tra i cassetti dei ricordi è una foto. La foto rappresenta una bambina paciocca e infagotta come una cipolla di circa un anno. In un cestino di quella carta straccia, di quelli che c'erano a Milano alcuni decenni fa, grigi e con una fila di buchini rotondi. ecco: Massimo mi aveva messo, per ridere e fotografarmi, in un cestino nel quale peraltro sembravo stare benissimo. Soltanto un'immagine, che ci racconta con quanta gioia e giocosità sapeva vivere.
Un altro ricordo gioioso di bambina di cui vi vorrei raccontare è la felicità di ritornare dall'asilo con lui sulla sua lambretta su cui stavo, in barca alle più elementari norme di sicurezza, in piedi sulla pedana davanti. E poiché con la sicurezza non si scherza, una volta c'è anche stato qualcuno che ha parte la portiera dell'auto, proprio mentre passava la nostra lambretta, con qualche livido e un ginocchio sanguinante.
Di Massimo ho nel cuore la profonda passione per le barche, il lago, il suo lago, lo sci nautico, le miniature, la storia e la sua profonda conoscenza dei personaggi famosi di cui leggeva avido le biografie, i quadri, la mano ferma e i pennelli fini. E in tempi più recenti il suo essere bambino con le mie, di bambine, e farsi gli scherzi a tavola e giocare con la pastasciutta.
Ho nel cuore i suoi grandi e limpidi occhi grigi o azzurri a seconda della luce, la parlata fornita e brillante che lo ha reso un professionista stimato, lo spirito ironico e affascinante e la grande generosità che si sono trasmessi immutati nel bell'Alessandro. Quello,spirito che purtroppo una malattia crudele ha allontanato da tempo, ma che non è sbiadito nel ricordo di quel che è stato e che ha lasciato a tutti noi nel mostrarci come amare la vita.
Vorrei lasciarti con questa preghiera, caro Massimo: che il tuo amore giocoso per la vita possa essere eredità preziosa per noi che ci stringiamo nel salutarti nella certezza che il tuo spirito sia vivo e vitale in noi.
Ti vogliamo bene.

lunedì 6 ottobre 2014

UNA SFIDA, LA LOGISTICA

Parte oggi la prima vera sfida logistica intensiva. All'attivo come aiutanti l'indimenticato Tatug ma soprattutto il di lui fratello aspirante filosofo Tatogiù.
L'inizio della sfida ha comportato un primo recupero microbo da parte della nonna MM, un seguente recupero delle altre due cucciole con rispettiva spedizione a catechismo e a scherma (tram, biglietto, autonomia). Il resto della logistica è risultato incastrato e complesso.
Ore 17.37 XX si fionda fuori dall'ufficio, parcheggia la bici in volata e incontra alle 17.50, all'appuntamento fissato davanti a scuola, Tatug e Tatogiù che la aspettano. Di buon passo si avvino al recupero dal catechismo della cucciola di mezzo.
Ore 18, arrivo all'uscita del catechismo. Pare che la religione sia un po' prolissa, oggi, e i bambini escono soltanto alle 18.15.
Di passo ancora migliore si lanciano alla fermata del tram, direzione: la lezione di kung fu avanzata.
Perso di un soffio il tram, prendono il secondo e in un ritardo folle sulla tabella di marcia sbarcano finalmente alle 18.40 alla lezione di kung-fu. O almeno, pensavano.
La lezione si tiene infatti in altra sede, lontana qualche centinaio di metri e raggiunta ormai di corsa.
Ore 18.47, sbarco della cucciola di mezzo - finalmente - alla lezione di kung-fu, i tre tornano sempre di corsa alla sede sportiva di prima a recuperare la cucciola grande. Qui alle 19.03 lei si presenta sorridente e stravolta Con maschera e fioretto, per rientrare finalmente a casa.
Ore 19.25, XX, lasciati per stasera Tatug e Tatogiù sul tram, torna a casa con la cucciola grande. 
Ore 19.40, XX esce alla volta della sede nuova di kung-fu. 
Ore 20.05, il maestro li lascia finalmente liberi. XX e la cucciola di mezzo galoppano in scooter verso casa, dove arrivano alle 20.20.
Alle 20.30, con un piatto di pasta inghiottito quasi intero, YY si catapulta fuori di casa diretto ai suoi allenamenti, XX catapulta la cucciola di mezzo nella vasca da bagno e alle 20.53 le cucciole sono in branda, denti lavati, luce spenta e occhi chiusi.
Trenta secondi dopo dormivano, loro. XX pure, anche se con gli occhi aperti.

mercoledì 1 ottobre 2014

CINQUE ANNI

Un ombrello tutto bianco, dimensione nani, da dipingere come vuoi tu, con fiori e animali, sole e arcobaleno, ma più probabilmente draghi, mostri e squali dentuti. Un mosaico magnetico per creare magnifici disegni. Una costruzione con ingranaggi, degna dei più sofisticati lavori di ingegneria meccanica. Questi gli ingredienti della tua festa di cinque anni, organizzata con le nonne e la zia in tardo pomeriggio, al rientro dalle millemila attività del mercoledì.
Cinque anni. Cinque anni in cui il tuo sorriso arricciato e sempre pronto a scoppiare in risata ci ha resi più completi, cinque anni in cui hai sparigliato gli equilibri (mai raggiunti, in realtà) con le tue sorelle per trovarne di nuovi, magici ed inaspettati, che ti rendono il sorriso circolante in casa.
Cocciuta, brillante, disegni, ma soprattutto scrivi quel che vuoi e leggi anzitempo, salti, arrampichi e fai le capriole appena puoi e sai regalare gli abbracci più "abbracciosi" di tutti.
Buonissimo quinto compleanno, microba.