mercoledì 28 dicembre 2022

GINO GOURMET

Tutti i bambini imparano che le scimmie mangiano le banane, i cano risicchiano gli ossi e i cavalli sono ghiotti di carote e carrube. Per quanto possano non aver presente come sono fatte queste ultime, è sapere comune che le carrube sono il cibo preferito dei cavalli. 

Quasi tutti, perché la nonna MM, che da fine conoscitrice delle piante ha identificato due alberi proprio di carruba nel parco accanto a casa, è andata a raccogliere le carrube cadute. Ne ha consegnato un pacco alla cucciola grande per il cavallo, ormai di famiglia, e lui…non le mangia! Così le carrube sono state la ghiottoneria di tutti gli altri cavalli del maneggio, e a lui rimarranno le carote comprate apposta. È un po’ come dire che a un cane non piacciono gli ossi, o a una bambina gli gnocchi…vi ricorda qualcuno?

sabato 3 dicembre 2022

PANE PER IL CUORE

La scuola microba ha lanciato qualche tempo fa una raccolta di doni da consegnare, impacchettati, con indicazione di età (ed eventualmente genere di atteso interesse, per quanto questo sia sempre meno rilevante) del gioco contenuto. Ad ognuno era richiesto di portare un dono destinato ad un coetaneo, o ad una coetanea.

La risposta é stata enorme, si sono raccolti più di duemila regali che i volontari sono andati a recuperare con un camion. 

L’idea era distribuire un dono ad ogni bambino che si presentava, con un adulto, a fruire della distribuzione di cibo giornaliera presso la locale e celebre mensa di beneficienza. I volontari, impegnati nella gestione delle oltre duemila persone in coda, hanno chiesto a qualche genitore della scuola di assisterli nella distribuzione dei regali. Così XX, in una gelida mattina del suo compleanno, ha potuto vivere la città solidale, la città piena di chi fatica, la città fredda e grigia dove trovi una mano. Con altri genitori della scuola, imbacuccati che neppure in Lapponia, hanno cercato di dare ordine alla massa di pacchetti e pacconi, l’ordine che si disordinava in un niente - ha visto occhi gentili e occhi inariditi dal dolore, ha assaporato sorrisi e ricevuto parole più dure in un caleidoscopio di emozioni di grande intensità. Nel suo cuore resteranno il bimbo che accompagna la mamma, e che parla un italiano perfetto e senza inflessione, facendo da interprete alla mamma, e che chiede al banchetto pieno zeppo di doni: ‘Sono stato buono, posso avere anch’io un pacchetto anche piccolo?’ con un garbo, una gentilezza e quasi troppa umiltà rispetto alla spavalderia che si vede troppo spesso.

E poi, due signore, età stimata sessantacinque, facilmente sorelle o amiche: l’una accompagnava l’altra più in difficoltà. Chiedono un regalo anche loro per la signora in difficoltà, dietro il banchetto riflettono su che cosa ci possa essere di adatto, dopo aver avuto un cenno di assenso dai rigidi volontari che mantenevano l’ordine ‘Solo bambini qui! Solo bambini!’ E poi ti accorgi che le conoscono, le sue signore, e che quella più in difficoltà è come una bambina, e che allora ok, a lei si accorda un dono. Si, ma che cosa? Così tutti cominciano a toccacciare i pacchetti per identificare qualcosa di morbido, se ne sbirciano un paio e voilà, eccone uno che dobrebbe contenere un peluche di forma indefinita, da un piccolo strappo nella carta se ne indovinano i mille colori. Il pacchetto viene consegnato nelle mani fredde e tremanti e gioiose, viene abbracciato con tutte le braccia in un gesto ineguagliabile, ancora con tutta la carta; intuendo nell’abbraccio la morbidezza del contenuto, il viso della signora bambina, fino ad allora incerto, si arriccia in un sorriso sdentato di gioia purissima, di quella che XX non ricorda di aver visto. Un viso che si apre alla felicità di essere stato riconosciuto in un bisogno così piccolo, sembra a noi, come quello di ricevere un piccolo peluche di tutti i colori in una gelida mattinata di dicembre. E a XX torna alla mente quello studio che dice che le scimmie, e un po’ anche noi, sviluppano attaccamento con le cose morbide e coccolose più che verso chi li nutre: cose morbide e coccolose, fisiche o astratte nel valore della relazione, di un gesto gentile, contano più del bisogno primario di nutrimento. Tutto in quell’attimo di sorriso sdentato di gioia purissima.

giovedì 1 dicembre 2022

PALINDROME

Il primo giorno di dicembre, nella famiglia di origine di XX, è sempre stato una doppia festa. È infatti il compleanno della supernonna MM e anche l’anniversario di un matrimonio modernissimo della nonna con l’ineguagliabile papà di XX. Così XX ricorda, nella creatività della sua infanzia, di aver prodotto innumerevoli lavoretti per celebrare la doppia ricorrenza speciale. Collane di carta stagnola, riproduzioni degli sposi con i rotoli di carta igienica appoggiati, ottimisti e fieri, su una altrettanto improbabile torta, e molte altre amenità.

In questo primo di dicembre, invece, ricorre il numero 8 1 1 8, le età, palindrome, della nonna MM e della cucciola grande, neoadulta. Così le torte si girano e i numeri sembrano quasi uguali, e nel giro di una manciata di appena tre settimane in casa noicinque si sono celebrati due compleanni sontuosi a base di otto e di uno. 

A pensarci, questi numeri, l’otto che se lo sdrai vedi l’infinito e l’uno che indica la via, sono proprio due numeri belli. Mescolali come vuoi, ma in questa giornata di età palindrome si appiccicano ad una mamma e nonna meravigliosa, che ha vissuto l’impossibile e lo trasferisce, con un amore senza tempo e senza confini, alle sue nipoti(ne) adoratissime, raccontando le storie del passato ma anche una lettura di questo strano presente, mettendo a disposizione il suo tempo, i suoi manicaretti e la sua macchina alle necessità di nipoti e cavalli; gli stessi numeri si appiccicano alla cucciola grande,  neodonna meravigliosa, che vede molto e parla poco, almeno con chi abita con lei, risparmiando le sue molte e belle parole per il resto del mondo, meglio se con pelo, squame, zampe, zanne, ali, probiscidi, zoccoli, fanoni o altri accessori.

Così questa giornata di otto e di uno vuole celebrare gli otto dell’infinito, del colorato passato e del  caleidoscopico futuro, e la direzione di una gioia di ieri, di oggi e di domani. Gli otto e gli uno palindromi.