mercoledì 29 giugno 2011

LA META'

Oggi. La metà della nostra vita insieme. In sei parole, davvero un universo di vita  in cui siamo cresciuti, diversi ma complici, in una sinergia che ricorda molto spesso quella delle squadre di vela, o, per un paragone un po’ più vicino a noi, quella delle squadre di pallavolo. E come in una squadra, tu sei di solito il regista e il bravo difensore, e io qualche volta attacco e urlo un po’ troppo. Grazie, in questa mezza vita, perché ci siamo scelti e siamo riusciti a plasmare e smussare i nostri spigoli, a rendere morbidi e accoglienti i nostri spiriti. Tanto che abbiamo accolto tre piccoli mostri che ti adorano, come me del resto. Metà della nostra vita insieme. Oggi.

lunedì 27 giugno 2011

QUELLA PICCOLA T

TIIIAAAA – TIIITAAAAA sono i due nomi con cui la microcucciola apostrofa le sue sorelle. Tia, la cucciola GRANDE, che con lei ha instaurato un legame stretto e giocoso. Titaaaa, la cucciola semigrande, che con lei ha instaurato un legame stretto e giocoso a corrente alternata. In quella piccola T di differenza tra i due “nomi”, un universo di differenza tra loro, che pure con lei sono allegre, affettuose e responsabili. Fino a quando non le insegnano le cose moleste, non le fano le pernacchie che lei restituisce amplificate di almeno un ordine di grandezza, non la stuzzicano dicendole di rubare le scarpe/nascondere le chiavi/pulirsi i piedi con lo spazzolino da denti/buttare un orso a caso nel water ed altre serene amenità, che la microcucciola è ben lieta di fare aggiungendovi anche una creatività tutta sua.

sabato 25 giugno 2011

LA SPESA

Si, è vero, XX era preoccupata. Preoccupata per un sabato da trimamma, con la spesa da fare, le cucciole da intrattenere e YY meritevolmente a giocare un torneo di pallavolo sull’erba fuori Milano, per tutta la giornata. La partenza della giornata avrebbe potuto andare meglio, ora che è riusciti a uscire di casa, con tutta l’inerzia che questo comporta, sono circa le 11 e i supermercati il sabato a quell’ora non sono propriamente deserti. Finalmente si arriva alla meta, dove la cucciola semigrande, animale sociale per eccellenza, esige di usufruire delle divertenti attrazioni per bambini che il supermercato offre ai poveri genitori il sabato mattina. Così, prontamente equipaggiati di calze antiscivolo, la cucciola sociale viene depositata nell’apposita area di pascolo, dove dopo venti secondi conosceva già tutti. XX comincia a fare la spesa con il magico lettore prontospesa, che, un po’ perché in mano alla cucciola GRANDE, un po’ perché alla microcucciola è caduto una dozzina di volte, a metà spesa ha smesso di funzionare. Proprio quando la cucciola grande esigeva anche lei di fruire dello spazio giochi apposito, naturalmente dalla parte opposta del supermercato. Sedata la microcucciola con una quantità indefinita di focaccine semiunte, XX ha concluso la spesa senza il lettore. Si è presentata alla cassa dove ha segnalato il problema della metà spesa non letta e la cassiera le ha chiesto di mettere sul nastro tutto quanto. Anzi, no, c’è la rilettura, allora prima tutto quello già letto. Così, dopo circa 1h45 minuti di affollato shopping, XX e microcucciola sono tornate a recuperare due felici, tranquille e socievoli cucciole allegre e affamate nello spazio giochi, dove hanno prodotto una quantità impressionante di coloratissimi capolavori.

mercoledì 22 giugno 2011

IL DENTE DONDOLA

“Caspita, come dondola, il dente!”
“Si, dondolissima, riesco a donodolarlo anche con la lingua!”
“Occhio a non perderlo a scuola, che magari poi non lo trovi più.”
“Sai che Tommy un dente l’ha trovato nel vomito e un altro un’altra volta nella cacca?!”
(YY, La voce della saggezza) “Ecco, noi, nella cacca, NON lo troveremo.”
“Il maestro italiano dice di non mandarlo giù.”
“Si, questo aiuterebbe a non doverlo cercare nella cacca. Come si chiama il maestro italiano?”
“John.”

IN GITA...DI PIACERE

La cucciola grande, insieme al campus di inglese, oggi ha trascorso la giornata in una non meglio precisata gita al museo. Pare le sia piaciuto tutto molto, ma anche gli indizi ("Scrivete sul quadernino le cose che vi sono piaciute di più.") non sono stati di grande aiuto. La cucciola ha infatti elencato, in bell'ordine solo con qualche lettera scritta a rovescio qua e là:
LA RODA DASIA/ROSA DEL DESERTO/PREHENITE/MESOLITE/SCOLECITE/NAUTILUS VIVENTE/TUATARA/TANISTROFEO/AMMONITE/UROCORDATI/TRICERATOPO/TIREX/STEGOSAURO/LA LUCERTOLA PAPPAGALLO/ARTIDOTTILI/PIPISTRELLO NANO/L’ANALISI DEI CRUMOLI VEGETARIANI/POCILLOPORA DAMICORNIS/IL GRANCHIO DEL GIAPPONE/DARDANUS ARROSO/PIANTA CARNIVORA/SCORCIO FORESTA/ELEFANTI/TIGRI/CERBIATTI/CIVETTA ZIBETTO/NARVALI/TRICHECO/FOCA/VOLPE BIANCA/ORSO BIANCO/CAMMELLO/CAPRIOLO/CERVI/MARMOTTA/LINCE e un numero imprecisato di altre attrazioni. Imperdibili.
XX osserva sconsolata che lei conosce il significato di meno della metà delle voci in elenco.

giovedì 16 giugno 2011

ED ORA...LET'S PARTY 2

Con un ulteriore chirurgico tempismo  è arrivata anche la festa del nido della microcucciola. Grandi preparativi, salone riservato alla sua classe, grande attesa per l’entrata, che si è rivelata una simpatica fila indiana di microscimmiette a piedi nudi i cui volti si illuminavano al vedere la propria mamma, o papà, o nonna, seduti comodamente sulle loro microseggioline in attesa dello show. Quando ciascuna scimmietta ha raggiunto la propria parte adulta di famiglia, è partita la simpatica e giocosa rappresentazione che mostrava le scene quotidiane del nido. Con una musica allegra sono passate immagini di microscopici nanetti travestiti da pimpa, con il muso nella pasta al pesto, con i gomiti nella farina gialla, col le mani arancioni, gialle, verdi e blu, intenti ad annusare una foglia di basilico, a seminare una lenticchia sul cotone, a travestirsi con gli occhiali, a fare e rincorrere le bolle, ad addormentarsi nel piatto, a spegnere una candelina infilata su un panino. XX e YY (particolarmente a suo agio, con le sue chilometriche gambe, nelle microseggioline) si sono un po’ commossi e molto divertiti. E’ proprio vero che “Un bambino è la forma più perfetta di un essere umano” (V. Nabakov). A parte qualche, rarissimo, momento di transitoria imperfezione.

mercoledì 15 giugno 2011

ED ORA...LET'S PARTY 1

Con un tempismo chirurgico, la festa in pompa magna della scuola materna della cucciola di mezzo è prevista il giorno dopo il ritorno dalla Francia. E con una richiesta logistica ulteriore, è previsto che i bimbi siano ritirati dalla scuola per poi rientrarvi a festeggiare con i famigliari, mezz’ora dopo. XX arriva in volata alla scuola elementare, dove oggi anche la cucciola GRANDE si è inserita al campus di inglese, e sempre per farle sentire che il prossimo ha fiducia in lei ha trovato una infastidita nonna MM che la rimprovera per i quindici secondi di ritardo nel ritirare la cucciola grande come aveva promesso. Prese in carico da XX le cucciole GRANDE e di mezzo, la nonna MM se ne va con la microcucciola che creerebbe uno scompiglio irrimediabile alla festa dei grandi. Qui, prima di entrare la cucciola di mezzo pretende di agghindarsi con il suo costume nuovo nuovo di Rapunzel, che secondo XX avrebbe avuto le seguenti teoriche controindicazioni: è di velluto; ha le maniche imbottite parecchio; ha varie sottogonne di tulle; ha il cerchio per mantenere la forma. Insomma, tiene un caldo da polo nord quando fuori fanno quasi trenta gradi, e dentro la scuola quasi trentacinque. Ma ormai si sa che la capacità termica degli abiti per la cucciola di mezzo è irrilevante, così una entusiasta Rapunzel in miniatura sale orgogliosa le scale della scuola, senza inciampare nel cerchio neppure una volta. La festa è stata divertente e faticosa, come sono faticose tutte le cose divertenti. Le cucciole sono tornate con: una faccia truccata da tigre (indovinate chi) e una faccia truccata da puffetta (indovinate chi altro?), delle bolle di sapone vinte ai birilli, due collane di pasta colorata, una corona piena di perline brillanti (che con il vestito di rapunzel stava un bijoux) e un sacco di patatine nello stomaco. Ca va sans dire, non hanno cenato.

martedì 14 giugno 2011

DISNEY, WALT

Istruzioni per l’uso:
Alzarsi all’alba; il parco, per chi risiede negli hotel all’interno, apre due ore prima che per i parigini, si dovrebbe trovare meno gente;
Il giorno prima è opportuno prenotare la colazione per la mattina seguente, preferibilmente non oltre le per evitare di attendere anche per sedersi a tavola di prima mattina;
Essere pronti all’acquisto di un numero imprecisato di orecchie da topo, da cane o altri animali variopinti – quelle da topo sono comunque le più gettonate;
Circolare per un numero sfiancante di ore vestiti da principessa, con gonna, sottogonna e cerchio; non importa quanto caldo o freddo può fare;
Armarsi di tanta santa, santissima pazienza perché si fa la coda per qualsiasi cosa, anche per fare la foto insieme a Pluto. E la coda normalmente è piuttosto lunga .
Prevedere di programmare le attrazioni più popolari, a patto di non essere impressionabili o dallo stomaco delicato;
Divertirsi a vedere una schiera di principesse di tutte le fiabe possibili, dall’esotica Tiana alla più sprintosa Rapunzel, e di tutte le dimensioni possibili;
Aprire il proprio cuore alla gioia e allo stupore, i bimbi in questo hanno da insegnare moltissimo;
Infine, il lunedì che cade 40 giorni dopo la Pasqua in Francia è giorno FESTIVO.

IL MIO POSTO NEL MONDO

Aeroporto di Roissy Charles de Gaulle, Parigi. Dopo una partenza rocambolesca dal parco di divertimenti, fatta di conversazioni frenetiche con i portantini delle valigie, di bus in ritardo di un’ora, di passeggini da imbarcare tra i bagagli di dimensioni eccezionali, finalmente si arriva al gate per partire. Qui, le tre pittrici si sdraiano per terra e con vari successi disegnano, dipingono e colorano un milione di librini portati dall’Italia. Si parte, e durante il decollo la microcucciola è sistemata sulle lunghe gambe del suo papà, con un supplemento di cintura di sicurezza tutta per lei. Lei è inquieta, gioca con lo schermo sul sedile di fronte, allaccia e slaccia la cintura di sicurezza, almeno la sua parte, quando non si può, abbassa il tavolino anche durante il decollo, quando non si può, disturba il passeggero davanti e si dimostra parecchio inquieta. Soltanto quando, con il permesso della hostess, siede in un sedile tutto suo, con una cintura tutta sua, si comporta da viaggiatrice modello. Voleva solo il suo posto nel mondo.

lunedì 13 giugno 2011

DOVE SEI?

L a famiglia Noicinque è arrivata all’ora di cena in un mondo da fiaba, fatto di personaggi e ambienti, sogni che si possono toccare e realtà da sogno. Hanno cercato di mangiare un boccone nel più tradizionale dei fast food, hanno cercato di stare tranquilli e dormire sereni tutti e cinque nella stessa camera per la prima volta. La tranquillità è stata un po’ scossa, intorno alle due del mattino della prima notte, da quella paperissima della cucciola di mezzo che strillando a pieni polmoni PAPAAAA-AAA’ ha svegliato di soprassalto XX e YY, che si alzano di scatto nel tentativo di silenziare la sirena urlante. Mentre YY cerca senza successo la cucciola di mezzo nel lettone che divideva, anche se in parti non necessariamente eque, con la cucciola GRANDE, XX scendendo dal letto mette un piede sul naso di mezzo. Che di trova, sorpendentemente SOTTO il letto di XX e YY. Al grido di: “Non trovo il cuscino!”. “Il cuscino?! Il LETTO, non dovresti trovare!”.

sabato 11 giugno 2011

LIBERTÉ, ÉGALITÉ, FRATENITÉ, MA SOPRATTUTTO LIBERTÉ

Non sembra vero, a XX, di avere circa sei ore libere, tutte per lei, nella più bella città del mondo. Eppure, nell’attesa dell’arrivo allegro e rumoroso degli altri quattro quinti, in arrivo con il volo AF275 al terminal 2F dell’aeroporto Roissy CDG, XX si gode svariate ore di indiscussa e stellare libertà.
Nel tempo che le è concesso si dedica a:
-           fare le valigie senza che qualcuno provveda a tirare fuori tutto immediatamente, possibilmente le cose più laboriose da ripiegare;
-           vagabondare senza meta e senza preoccuparsi altro che di sé, respirando un’aria libera e frizzante, senza inseguire nessuno;
-           tentare di ricondurre al suo albergo sconosciuto un bizzarro personaggio americano che si è perso facendo jogging lungo la Senna. Unico indizio: una fontana – “I am sorry but from the way I came, I saw no fountains”…
-           fermarsi a piacere sulle panchine sparpagliate un po’ ovunque ad osservare ed ascoltare la città che si sveglia in un pigro sabato mattina;
-           dotarsi di una sciarpina kitchissima con Notre Dame e la scritta PARIS ricamata ovunque per sopravvivere ad un vento tutt’altro che primaverile;
-           comprare delle meringhe grandi come meloni, come solo i francesi le sanno fare;
-           perdersi nel mercato dei fiori di fronte a Notre Dame;
-           fare cose da parigini, suggerite ai parigini da un librino dagli spunti curiosi.
Nel corso delle sei ore libere, forse ascoltando il richiamo del cuore XX è riuscita anche a capitare nel quartiere indiano che più indiano non si può, a nord della Gare du Nord. Qui ha trovato una parlata famigliare che le scioglie sempre un pezzettino di cuore, un traffico molto più indiano che francese con uso del clascon molto più indiano che francese. Una folla molto più indiana che francese, i profumi, i colori, i negozi, tutto indianissimo. Ne ha naturalmente approfittato per regalarsi un indianissimo pranzo a base di riso basmati e lassi, anche lui di un indianissimo color rosa acceso, che alla cucciola di mezzo sarebbe piaciuto parecchio (a XX un po’ meno).