venerdì 28 maggio 2021

DUE ORE DI SPERANZA

La microba, dopo l’entusiasmo iniziale, ha realizzato di essere finita in una classe frizzante, come lei, che all’esuberanza non ha esattamente mai rinunciato, ma diciamo che a partire del lock down di maggio ne ha fatto un modus vivendi un po’ faticoso e sopra le righe. Per lei e per gli altri, a partire dalle comunità in cui passa la gran parte del suo tempo, che sono casa Noicinque e la scuola. Qui, nonostante tutto, sembra intendersi a meraviglia con la prof di matematica, che con un uso sapiente di bastone e carota con lei e con la comunità della classe cerca di tranquillizzarla. Tutti tutti tranquilli non sono, però, tanto che tra zuffe e castighi (e non sempre, o non solo, c’è lei di mezzo), in questo fine anno le famiglie hanno cominciato a farsi qualche domanda. Così XX, insieme alle altre rappresentanti di classe e alla speciale Cril, anche lei impegnata a gestire l’esuberanza undicenne di Potts, si sono presentate a colloquio con il preside della scuola. Alla ricerca di un confronto e possibili soluzioni.
Prima impressione: che bello parlarsi dal vivo, anche se con le mascherine e sedute sulle piccole sedie dei banchi di scuola.
Seconda impressione: che grande capacità di ascolto, quella dell’uomo che ha ricevuto il timone di questa scuola il primo settembre, in piena pandemia. 
Terza impressione: che belle le soluzioni che propone, dopo aver ascoltato attento (e preso parecchi appunti alle descrizioni che hanno visto la microba protagonista).
Così  sembra che l’anno prossimo la classe sarà ingaggiata a darsi delle regole, scelte da loro. 
Per adesso tutti contano le ore che mancano alla fine delle lezioni e speriamo che il pensiero e l’impegno di questo preside, che intende partecipare a tutti gli scritti - che significa un ascolto e un pensiero per ciascuno degli alunni della scuola - funzioni. 
La speranza, nelle due ore di confronto, ha preso quota.
Stay tuned...

 

venerdì 21 maggio 2021

UN RITORNO UN PO’ COSÌ

La cucciola grande, in genere, al maneggio sgarrupato sta bene. Segue ritmi tutti suoi e qualche volta dei cavalli, che conosce, insegue e gestisce come e meglio di un cane da pastore. E anche con il dito ferito e senza montare, tutto sembrava andare abbastanza bene. Sembrava. Perché un po’ non si capisce, un po’ forse non si dice, ma al maneggio con Liluz questa volta il clima è meno bucolico del solito. Così si discute spesso, non solo di cavalli ma di massimi sistemi, di rispetto di regole e molto altro che XX e YY non hanno del tutto capito.

In soldoni, al maneggio, in questo momento, non si sta più bene e sia le cucciole vogliono tornare, sia l’istruttore le vuole riportare a casa. Ma non insieme, per motivi oscuri, dunque parte tutto un balletto di chiamate incrociate che si conclude con YY che recupera le cucciole e Liluz in un autogrill dove si erano fermati (a fare benzina, a continuare la discussione e chissà che altro).

Così in un pomeriggio si sbriciolano i programmi delle successive due settimane. Non male, come imprevisto estivo. Non male, le ripercussioni sul futuro. A suivre…


lunedì 17 maggio 2021

PRIORITÀ

Da cucciola grande a XX (e ritorno, in surreale conversazione whatsapp):
->Hai una sciarpa nera?
E abbiamo un remo?
->Una sciarpa nera si. Un remo no.
->thumb up. E un bastone?
->Il bastone di tua sorella del kung fu.
per???
->La foto di classe.
La facciamo a tema divina commedia.
E io sono Caronte.
->Ti manca la barca.
Gli occhi di bragia li hai.
->Per la barca, mi metterò su una panchina.

mercoledì 5 maggio 2021

ANCORA LEI

Il contesto: la microba fa dei piegamenti sulle braccia usando i piani della cucina come parallele simmetriche.

‘Microbaaaa - la cucina non è una palestra.’

‘Si, Ma io voglio smettere di fare atletica e fare ginnastica.’

‘Mmhh, quindi vuoi fare ginnastica artistica?’

‘No, voglio fare questa ginnastica. Perché le femmine non possono fare ginnastica artistica maschile?’

Chissà che tu non lo scardini, questo mondo dall’ordine precostituito, con i tuoi capelli corti e la mancanza di adesione agli stereotipi.

lunedì 3 maggio 2021

BIOLOGIA

 Talvolta, la conversazione a cena tocca temi di attualità, intrecciati con alcuni dei temi studiati a scuola. Nello specifico, la peste nera.

‘...e i medici non sapevano che i baccelli della peste stessero nelle pulci dei topi sulle navi. Così le navi sono arrivare a Genova, i topi sono sbarcati e le persone di sono ammalate.’

‘Comunque è il bacillo della peste, il baccello è quello in cui stanno i piselli.’

‘Ah, ok, quindi, il virus della peste...’

‘Aspetta, microba, scusa se ti interrompo di nuovo, ma per quanto possa sembrare simile l’epidemia della peste nera alla pandemia di oggi, quello che porta la peste è un batterio, non un virus.’

‘Ah, ok.’

‘Sai che differenza c’è? Che i virus non possono riprodursi da soli, senza una cellula ospite.’

‘Scusa, ma neanch’io posso riprodurmi da sola.’

...


domenica 2 maggio 2021

QUARANTINED

Il giorno dopo sarebbe, da oltre sette mesi, il primo giorno in cui tutte le cucciole sarebbero finalmente andate a scuola. Tra le zone rosse, arancioni e gialle e i turni del liceo, oggi la configurazione astrale prevedeva scuola per tutte e tre. Anzi, avrebbe previsto. Perché non succederà. Alle 19 di questa fresca domenica di maggio, arriva la comunicazione: la classe 4C è in quarantena per un caso di COVID in classe. 
La cucciola di mezzo lo sa già, ai teenagers non serve il 5G per essere rapidissimi. Così ci si ricasca, lei sembra resiliente, non si capisce bene che cosa faranno a scuola con il principio delle verifiche solo in presenza (al rientro, resteranno meno di tre settimane di scuola). Il Wi-Fi di casa continua a soffrire, XX e YY anche, saltano le risate con le amiche, le mille interrogazioni di fine anno (che gli insegnanti si ostinano ad esigere di fare in presenza, anche quando palesemente la presenza non ci sarà), la pallavolo e le prime partite. Le merende al parco, le passeggiate con l’amica del cuore e molto altro cui i genitori sono di solito lietamente ciechi.
Quarantined, again. Nel mese di maggio, quando sembrava poterci cominciare ad essere un minimo di normalità, dopo quattrodici mesi da eroi ed eroine, i teenagers di oggi.