martedì 31 dicembre 2013

NOICINQUE (LOROTRE) IN FIGURES

Ultima rilevazione dell'anno, sfruttando i giorni di ferie di XX e YY ma non della pediatra d'ordinanza, che visita le cucciole per la rilevazione annuale e il richiestissimo certificato di buona salute per la pratica degli sport. Abbastanza singolare, XX è veramente grata per questo, che le visite dalla pediatra siano unicamente scandite dalla scadenza del certificato, necessario alle millemila attività cucciole.

Cucciola grande: 33 chili spalmati su 140 centimetri di altezza e scoordinazione - dire che corre come Paperino sarebbe riduttivo noi confronti del pennuto - piedi e mani enormi attaccati rispettivamente a gambe e braccia lunghe e non sempre sotto controllo. Continua ad essere una lettrice compulsiva che, terminata la saga di Harry Potter, parla di magie ed incantesimi come fossero il suo pane quotidiano. Da sempre curiosa osservatrice del mondo animale, possiede una minuscola casa per uccelli (disabitata, per ora) accanto ad una conoscenza smisurata delle più curiose notizie bestifere. Stupisce con ragionamenti di una maturità quasi esasperante nella gestione di sorelle e amiche non esattamente tranquille.

Cucciola di mezzo: 23 chili spalmati su 120 centimetri di altezza e coordinazione - continua a stupire la sua straordinaria padronanza del suo fisico - fosse così anche per le emozioni...Scrive con precisione e con invidiabile ordine e rigore, la sua brillante maestra ha giocato un ruolo fondamentale in questo, legge libri di storie di dinosauri con intonazione ed enfasi quasi esagerate. Scrive storie inventate con proprietà di linguaggio imbarazzante e riceve un bacio ad ogni congiuntivo usato correttamente (la regola vale un po' per tutti, in realtà, per sensibilizzare all'uso corretto della lingua - un po' di mindfulness che non guasta). Pratica un sacco di sport, di cui il cavallo per mera emulazione della cucciola grande e il kung-fu per passione viscerale. Unica bambina dei due gruppi tutti maschili di kung-fu, vince la maggior parte delle gare indette dal simpatico maestro guadagnando una quantità imbarazzante di cioccolatini, che grazie al cielo divide talvolta con gli amici.

Microba: 19 chili spalmati su 109 centimetri di simpatia e sfacciataggine (inutile tentare di spiegarle che cento-nove e nove-cento non sono la stessa cosa e la dottoressa NON ha detto che lei è alta novecento). Legge e scrive in stampatello maiuscolo e minuscolo, ha compilato - sotto dettatura delle due interessate sorelle - una richiesta non proprio spontanea per babbo Natale. Continua a parlare, scrivere e disegnare, ma anche l'attività canora la diverte parecchio. Tutti i Noicinque sapevano le canzoni della festa di Natale della scuola, nonostante la consegna fosse stata il segreto più assoluto. Continua il suo inseparabile legame con il solare Potts, primo compagno delle sventure del nido e mai più lasciato, dal quale pare aver anche ricevuto una romanticissima pigna di fidanzamento. Le loro insegnanti li definiscono "c... e camicia", inutile dire che Potts è la camicia.

lunedì 23 dicembre 2013

A SCUOLA SUCCEDE CHE

"Eeehh, lo sai che a scuola succede che Juri non fa religione. No, infatti, perché nell'ora in cui noi facciamo religione viene l'OGOPELOGDISTA che gli insegna le paroline."
"Si invece io devo studiare geografia. Anzi, l'ho già studiata. Mi interroghi? Da qui a qui. Dunque, le alpi orientali sono le alpi CRANICHE e...(Carniche)
...
Da mille a duemila metri sulle alpi ci sono pini, abeti LACERI." (Larici)
Probabilmente la lezione di geografia sarà da ripetere ancora un paio di volte.

venerdì 20 dicembre 2013

CARO BABBO NATALE...

Caro Babbo Natale,
ho da farti una richiesta speciale. Ascoltami...
Io sono una bambina tranquilla di nome cucciola grande e ti chiedo un paio d'ali, per volare tra le nuvole morbide come panna montata, per sorvolare boschi, montagne e deserti, per andare incontro all'alba e al tramonto, ammirare da vicino i loro splendidi colori, rosa, arancione, giallo...ti chiedo questo paio d'ali perché, siccome quando la maestra di italiano, storia, geografia, arte, e per alcuni bambini anche di alternativa, non è presente, c'è quasi sempre confusione, vorrei volare in tranquillità e godermi i paesaggi.
Inoltre sarei felice se mi portassi il libro numero undici della collezione "Principesse della fantasia". Il libro che vorrei avrà il titolo "La strega della cenere". Questo piccolo regalino invece, te lo chiedo perché uscirà ad aprile e io sono impaziente di leggerlo.

La tua lettrice, cucciola grande

mercoledì 18 dicembre 2013

TRE IN UNO

Una giornata speciale, fitta fitta di natali. Un po' di corsa, ma ne è valsa la pena. Ne è valsa la pena perché ancora, alla settima festa di Natale della scuola materna, non riesco a non commuovermi quando tutti i microbi, insieme alla nostra microba, diligentemente vestiti di rosso e blu come da consegna, entrano emozionati e felici e cantano a squarciagola, più stonati che no, le canzoni che si sono allenati a cantare anche a casa, a squarciagola, più stonati che no. Qualcuno balla, qualcuno sbadiglia, qualcuno dorme, molti salutano, tutti cantano e tutti sorridono. La scenografia di grande effetto, la firma di Barbix ben evidente nel grande albero di Natale fatto di lamiera appeso sulle loro teste (speriamo che regga), l'affollato entusiasmo dei genitori, la conclusione in una classe verde addobbata a festa. Qui, cara microba, ti ho visto felice insieme agli amici, primi fra tutti l'inseparabile Potts, ridere e mangiare, scherzare e divertirti come ogni quattrenne dovrebbe fare. Scattata l'ora X, eccomi traslocare alla scuola elementare, le cui classi inaccessibili erano inaspettatamente aperte all'accoglienza dei genitori per una canzone, un augurio sorridente e una fetta di panettone. Trovata la quarta A, ho giocato a indovinare quali erano i tuoi disegni tra gli altri mille disegni, cucciola grande, e confesso che in qualche occasione ho imbrogliato leggendo il nome, piccolo e mancino, scritto a fianco. Ho salutato le tue pazienti maestre e i tuoi esagitati amici, ringraziandole di essere pazienti con i tuoi compagni esagitati (rimane un mistero come voi possiate imparare il congiuntivo, gli ittiti e le divisioni a due cifre nella baraonda che pervade le vostre giornate!).
Un saltello di due porte più in là ed eccomi nella precisissima seconda B, dove ho perso il tuo coro, cucciola di mezzo - nessuno sapeva che avreste cantato - ma dove la tua precisissima maestra dagli occhi azzurri mi ha detto quanto speciale sei quando parli, scrivi e fai di conto. Qui abbiamo fatto lo stesso giochino degli indovinelli, dunque ho cercato di indovinare la quale fosse la "tua" uva - e con il nome nascosto hai dovuto rivelarmelo tu -, il "tuo"acquario e il "tuo" autunno. Ma soprattutto sono stata felice di entrare un po' almeno per qualche momento, nel vostro universo, quello di cui talvolta raccontate bizzarrie e curiosità. Tre universi in un pomeriggio, i vostri universi.

martedì 10 dicembre 2013

UN CORPO CELESTE?

"Eehh, sai, a scuola abbiamo fatto i cariamici."
"Ah, 'Cari amici...', quel lavoro per cui raccontate e scrivete ai vostri amici che cosa avete fatto di speciale nel fine settimana?"
"Eehh, si, io volevo scrivere del cinema degli animali in tredì ma non si poteva, bisognava scrivere qualcosa sul Natale. Quindi ho scritto che abbiamo fatto l'albero, e poi il presepe. Ma mi ero dimenticata di scrivere com'era fatto l'albero, con le collane e le renne, e allora la maestra mi ha fatto un ASTEROIDE."
"Un asteroide sull'albero di natale? Ma un disegno?"
"Eehh, si, quasi. Sai le stelle, una la fai qui e una la fai sotto e scrivi in fondo alla pagina quello che ti sei dimenticato di scrivere prima?"
"Ah, l'ASTERISCO."
Eh già, tra stelle e asteroidi è possibile confondersi...

sabato 7 dicembre 2013

IL BASTIMENTO MATTINIERO

"Eehh, ciao - salti sul letto - giochiamo al bastimento?"
"Umpf. È sabato, sono le sette."
Salti sul letto, sempre più in alto.
"Ok, ma smettila di saltare."
"Eehh, allora, arriva un bastimento carico carico di...V!"
"B?"
"V, come VISO."
"È un animale? È un mammifero? È quadrupede?"
"Si. Non so se fa i cuccioli. Si, ha quattro zampe."
"Noi lo conosciamo? L'abbiamo visto?"
"Mmhh, si, lo conosciamo ma non l'abbiamo mai visto."
"È peloso?"
"Mah, un po', però anche un po' spelacchiato, marroncino."
"Mmhh, fammi pensare... Dillo al papà. Così magari lui sa se è peloso."
"Psssst pssst."
"Non so se questo animale vale, cucciola di mezzo. Non c'è un animale che si chiama VISONTE. Scegli: Bisonte o Visone."

giovedì 5 dicembre 2013

IL COLOSSO

"Con uno slancio
mi balza addosso
l'ombra gigante 
è un gran colosso.
Il colosso è una statua molto grande e massiccia. In senso figurato, si dice anche di una persona grande e grossa, alta e robusta, come per esempio il nonno GG."
"E CO-ME PAPÀ."
"Si, diciamo anche come papà, che è molto alto."
"E CO-ME TE, MA-MMA. BEH, QUA-SI."
Ecco appunto. Quasi.

domenica 1 dicembre 2013

ARTE E IMMAGINE

Prologo
"Ah, mamma, di compito devo fare una ricerca di arte. Su PAUL CEZAN."
"Ok, per quando?"
"Lunedì. E poi la devo studiare per mercoledì. Quindi la devo fare al computer."
...
"Eehh, cucciola grande, su che cosa la dovevi fare la ricerca?"
"Su PAUL CEZAN. È un pittore."
"Eehh, come Giotto, un pittore anche lui, che sapeva fare i cerchi perfetti. E poi c'è anche SCARAFAGGIO."
"Scarafaggio?"
"Eehh, si, quello del quadro dell'autunno che la maestra ci ha fatto vedere per disegnare l'autunno. Hai presente?"
"Ah, CARAVAGGIO."
"Eehh, SCARAVAGGIO, appunto."

mercoledì 27 novembre 2013

THE CAPITAIN SPEAKING

Sembrava un ritorno come tanti, l'ultimo volo della sera pieno zeppo di gente che viaggia per lavoro, zeppo di trolley da incastrare ben oltre le leggi della fisica conosciuta, popolato di visi stanchi e ansiosi di tornare a casa. Sembrava un annuncio come tanti, quello del comandante dell'aereo in partenza. Invece il comandante dice il suo nome, quel nome che su ogni volo speravo di sentire, il nome di un vecchio amico, ma soprattutto amico del mio papà, che con lui ha solcato i cieli nelle limpide domeniche mattina della Brianza, anni fa. Così, dopo aver riflettuto un po' su come chiedere alla hostess di 'andare a salutare il comandante', richiesta forse troppo banale, le ho invece fatto un arzigogolato discorso sul fatto che il suo papà e il mio avevano un aereo insieme. Forse meno comprensibile, ma efficace.
Passa un minuto, e il comandante, per via della gentilissima hostess, mi invita in cabina. Abbiamo subito ricordato le cose importanti, l'amore per il volo, l'aereo della seconda guerra mondiale ancora volante all'aeroporto di Bresso. E poi, l'onore di SEDERE al posto del comandante, le luci della cabina spente apposta per farmi vedere le stelle e le luci di Parigi, uno spettacolo che solo in pochi, a meno di non essere un pilota di linea...
Grazie, comandante del volo AZ 7097 in servizio da Heathrow a Linate questa sera. È stato bello rivederti, scoprire che il tuo cuore è sempre gentile come lo è stato, in volo sulla Brianza per l'ultima volta, quel settembre di diciassette anni fa.

sabato 23 novembre 2013

SI SONO ENTUSIASMATE

"Prontooo! Si, ciao nonna MM. La gara è andata benissimo, ci siamo divertite un sacco. Io ho fatto tutti i top al primo colpo, tranne il sei al secondo tentativo, e poi al cinque mi sono incastrata perché era difficilissimo e bisognava scavallare e poi andare a sedersi su una presa piatta con un buco, come se dovessimo covare le uova. Mi sono tirata su con un ginocchio e alla fine ce l'ho fatta. È stato bellissimo e abbiamo tutti ricevuto un premio."
"Eeehh, pronto, ciao nonna MM. Sai che io i top li ho fatti tutti al primo colpo, anche il sei che era difficilissimo e al cinque invece mi sono incastrata e poi mi sono tirata su con le ginocchia. Poi c'era l'uno dove c'erano le prese nascoste sotto i palloncini e non si vedevano, ma i palloncini non potevano scoppiare. Alla fine bbiamo fatto anche la gara di velocità con l'imbrago, io ho usato l'imbrago che mi ha prestato Mattone e la prima volta ci ho messo 44 secondi, la seconda volta 31 secondi. Bisognava arrivare in altissimo a suonare un bottone rosso e il tempo si fermava. Ci siamo divertite un sacco, c'erano anche la Fatina, Cicatrene, Mattone e Scivolo."
...
La gara di arrampicata è effettivamente stata un momento giocoso e divertente. A parte che i Noicinque sono arrivati in ritardissimo, c'era una discreta confusione, la mibroba si è sdraiata a dormire per terra come in un campo profughi. Le cucciole però si sono molto divertite, hanno arrampicato godendosi il piacere di farlo insieme ai loro amici rampichini di sempre (i sunnominati Mattone, Scivolo, Cicatrene ecc.) Il resoconto non è necessariamente chiaro ai non addetti ai lavori (XX e YY stessi avevano le loro difficoltà a intuire il da farsi), la microba, svegliatasi dal giaciglio del campo profughi, ha arrampicato un po' anche lei e in questa grande baraonda tutti erano contenti. XX teme che il circuito delle gare di arrampicata settimanali, da rincorrere nel dopopiscina e con prestito settimanale delle scarpe puzzolenti, sia ormai quasi inevitabile.

mercoledì 20 novembre 2013

L'INCASTRO

Veramente i Noicinque non sentivano la mancanza di un ulteriore impegno, per quanto divertente e stimolante, il prossimo sabato pomeriggio: la gara di roccia. La rocciosa maestra di roccia l'ha proposto e le cucciole hanno entusiasticamente accettato.
Risultato: negli incastri simil-polisportiva di oggi, c'è stato da incastrare anche il recupero di attrezzatura rocciosa in prestito dalla palestra. Quasi a farlo apposta, anche se oggi la microba avrebbe dovuto trovarsi alla palestra, dunque il recupero di imbraghi e scarpette poteva essere facile, lei si trovava in realtà a festeggiare il compleanno di tre suoi compagni di classe insieme ad una quarantina di nanetti urlanti e mago con esaurimento nervoso. La supernonna MM ha dunque gestito sia la polisportiva kung-fu+scherma più il recupero di scarpe parlanti alla palestra di arrampicata (le scarpe in questione abitano in felice comunità in un enorme bidone metallico da cui XX sospetta escano tutte le notti come i giochi di Toy Story. Sono infatti dotate di puzza vivente che i discreti piedi della cucciola grande non fanno che incrementare).
Il dettaglio: cucciola di mezzo + cucciola grande + nonnaMM alla polisportiva con tanto di fioretto nella custodia della gamba di jeans a tracolla sotto una pioggia battente. Lezione di kung fu della cucciola di mezzo (vincita della gara, del cioccolato e condivisione del cioccolato con gli amici ma non con le sorelle, of course), inizio lezione di fioretto della cucciola grande, vestizione antipioggia della cucciola di mezzo, sfida alle intemperie per recuperare le scarpe parlanti nella palestra di roccia, negoziazione con la rocciosa LUX sulla questione degli imbraghi che si troveranno alla gara, ritorno alla polisportiva sotto le stesse intemperie, recupero della cucciola grande con fioretto a tracolla, ritorno a casa sotto la stessa pioggia battente con scarpe da arrampicata molto puzzolenti in prestito. La puzza funzionerà come i venti anni per uso capione?

mercoledì 13 novembre 2013

I BAFFI DI D'ARTAGNAN

Ore 19 30, una cucciola grande rientra entusiasta dalla lezione di scherma. Il fioretto - sinistro - a tracolla nella custodia di jeans (letteralmente), la maschera tatuata con inchiostro indelebile con il suo nome, e, retaggio della lezione di teatro a scuola, per l'occasione anche un bel paio di baffetti neri come D'Artagnan. Proprio il trucco giusto.

domenica 10 novembre 2013

LEI E IL FIORETTO SINISTRO

Qualcuno ricorderà che il frizzante centro estivo prescolasctico di settembre aveva causato l'iscrizione bisettimanale della cucciola di mezzo alle lezioni di kung fu e l'iscrizione monosettimanale (almeno quello) della cucciola grande alle lezioni di scherma.
XX e YY ingenuamente pensavano che a nove anni, nel corso principianti, l'attrezzatura per la scherma fosse fornita dalla scuola. Comincia invece uno stillicidio di richieste - il guanto, ma anche la maschera, il FIORETTO, il paraseni, il corpetto elettrico. È così cominciata, soprattutto da parte di YY, una indefessa ricerca del famigerato fioretto. Fra l'altro, in alcuni negozi i fioretti per bambini sono in plastica, in altri in metallo, dimensioni diverse (XX ha dubbi sul valore delle gare fatte con fioretti di lunghezza diversa, però), ma soprattutto per mancini. YY batte a tappeto tutti i negozi di Milano, per molti sabati di seguito, sempre senza risultati. Finalmente dopo promesse e assicurazioni i Noicinque atterrano al Decathlon di Cinisello (dove gli unici due fioretti sinistri già disponibili erano sfuggiti a YY in passato per un soffio) e riescono ad aggiudicarsene uno della nuova fornitura. Il negozio non è però attrezzato di tutti gli accessori come una banale custodia a tracolla, dunque la cucciola grande esce dal negozio brandendo il fioretto come Zorro, o come i pirati dei Caraibi, novelli eroi. Escludendo però che la cucciola grande possa giocare a Zorro e jack Sparrow tutti i mercoledì pomeriggio sul tram mentre va e torna da lezione, YY a corollario del fioretto sinistro ha cucito una meravigliosa custodia. Il fioretto sinistro sarà trasportato in una gamba dei jeans, dismessi per l'occasione.

giovedì 7 novembre 2013

I TUOI NOVE ANNI. OGGI

Nove anni fa, davvero minuscola ma con dita lunghissime zampettavi nella culletta termica. Oggi sei una bambina intensa e competente, autonoma e determinata. I tuoi occhi hanno brillato quando hai scartato un nido per uccellini a forma di casetta da appendere sul balcone per aiutare i piccoli passerotti a superare l'inverno. Una maschera da scherma scura e pesante, proprio come quelle vere (anzi, vera). Un numero imprecisato, ma comunque oltre la dozzina, di libri che parlano di boschi incantati, di cavalli, di mondi di magia e animali fantastici. Il manuale del mago, che insegna i meglio trucchi per incantare il tuo pubblico. Così ci ha deliziati, come tue mani grandi (più delle mie) e agili incantandoci con qualche trucco imparato nella privacy del bagno (!!!). Buon nono compleanno, cucciola grande, dal profondo del nostro cuore (mio e di papà YY): ti auguriamo che il tuo sguardo incantato sugli incanti non si spenga, mai.

martedì 5 novembre 2013

UNA GIORNATA TIPO

"Allora, oggi come sono andate le due ore di teatro."
"Mh, non so se ti posso dire il testo. Magari è un segreto. Vabbé, però ti posso raccontare gli esercizi che abbiamo fato."
"Gli esercizi di teatro?"
"Ah-ha. Allora a coppie, dovevamo mimetizzarci quando Carlo, il maestro di teatro, lo diceva. Quindi facevamo finta di essere una foglia, o un fiore, o addormentati. Poi c'è stata la supplente di matematica, ma era meglio la maestra. Poi mancava anche la maestra di inglese, allora la maestra di sostegno ci ha fatto fare due ore di matematica perché la maestra di inglese non aveva lasciato il programma."
"Noi invece non abbiamo fatto motoria perché non c'era la maestra di motoria, allora è ritornata la Dani (la maestra prevalente, ndr)."
"Quindi avete fatto motoria con la Dani?"
"Eehh, ma vaaa, abbiamo fatto italiano. Figurati."
Eh, figurati.
"OZ-ZI LA BEA HA DE-TTO : A-DE-SSO BU-TTA-TE TU-TTE LE CA-CCO-LE A-DDO-SSO AI VO-STRI AMI-ZI! TRO-PPO BE-LLO."
"Scusa, non credo di aver capito. La maestra della classe azzurra ha detto che potevate fare la guerra dei capperotti?"
"NO, AN-CHE LEI." (=ecco, penso proprio di aver avuto la vostra attenzione. Ah, ah.)
Ah, ecco.

mercoledì 30 ottobre 2013

BRASILE!

Altra trasferta, lontanuccia stavolta, nello sconosciuto Brasile. Con tempismo chirurgico anche questa volta il convegno a cui XX partecipa si svolge in giorni festivi in Italia (il primo novembre). La variabile di questa trasferta è che non c'erano più stanze disponibili negli hotel vicini al convegno, dunque XX ha chiesto aiuto ad una assortita squadra di colleghi che le hanno prenotato una casa. In affitto. Per tre giorni. Con tutti i pro e i contro dell'essere in una casa, prima fra tutte la difficoltà logistica di doverne recuperare le chiavi dal padrone dell'appartamento, che si rivela essere un calciatore mancato italo-brasiliano, oggi commentatore sportivo. Dopo una serie interminabile di messaggi e telefonate in un italiano arrangiaticcio, descrizioni sommarie per riconoscersi, a notte fonda (per lei, non ancora così tarda in Brasile grazie alle tre ore di fuso) recupera una chiave con targhetta arancione e viene guidata nella nuova casa. La casa, che è grande come una stanza d'albergo ma ha solo un frigo più grande e più vuoto, si trova al dodicesimo piano del quartiere Barra de Tijuca, ad appena pochi metri dalle fragorose onde dell'oceano. Questo assaggio serale di Brasile è, per ora, curioso e divertente, le onde molto rumorose.

venerdì 25 ottobre 2013

PERÒ CONGIUNTIVO...

In un fine di settimana lavorativa "insolitamente" frenetico, XX dopo aver recuperato una cucciola di mezzo, vincitrice di nuovo dell'odierna gara di kung fu secondo un non meglio identificato criterio, recupera la microba invitata a casa dell'inseparabile Potts, che grazie al cielo abita solo dall'altra parte dell'incrocio. Per attraversare il suddetto incrocio, XX carica le cucciole sulla bici e la spinge a mano sugli attraversamenti pedonali.
La cucciola di mezzo dice serafica: "Aaahh, ma spingi? Pensavo che BICICLESSIMO."
Congiuntivo, però.

martedì 22 ottobre 2013

IERI, OGGI E DOMANI

"OK, lo facciamo un po' per uno: adesso lo faccio io e domani lo fai tu?"
"SI OZ-ZI LO FA-I TU E DO-MA-NI LO FAZ-ZO IO. E IE-RI LO FA-I TU."
Non fa una piega.

venerdì 18 ottobre 2013

CI SCALDERAI SEMPRE

Quegli occhi limpidi che hanno incominciato a vedere più tardi degli altri e allora, quasi a rifarsi del tempo perduto erano capaci di vederti in profondità nell'anima. Quelle mani creative, anche se ultimamente affaticate, capaci di realizzare meravigliose magie con ogni materiale - ago, filo, stoffe, legno, paglia, piume, pongo e fimo, corde e spago - con ogni rimasuglio riuscivano a creare il nuovo e il bello.
Quell'indole accomodante ed empatica, che ti rendeva una nonna adottiva straordinaria - "Le bambine? Noo, non sono le mie nipoti...ME LE PRESTANO."
Restano nel nostro cuore, e anche sui nostri letti a scaldare il dolore di oggi, le meravigliose coperte patchwork che hai confezionato per ognuna delle nostre bambine - cogliendo con la tua scelta di stoffe e colori la più intima essenza del loro essere.
Hai raggiunto i tuoi amati Gheo e Shöni, una presenza indimenticabile del quartiere, lasciandoci qui, a scaldarci con le tue magie, confidando che oggi tu possa trovare quella serenità che non sempre ti è stata concessa qui.
Flavia, ti vogliamo bene, sii serena.

lunedì 14 ottobre 2013

IL TOCCO DELLO CHEF

YY si cimenta in creativi (e fulminei, per l'occasione) piatti serali. Il menù odierno, zuppa di funghi freschi con il tocco dello chef, quadratini di polenta brasati.
Varie le reazioni:
"Eehh, io ho chiuso gli occhi e ho assaggiato. Sapeva un po' di zuppa e un po' di funghi, dunque ho detto: ZUPPADIFUNGHI! E ho indovinato."
"Mmhh, ma quelli sono quadratini di polenta?"
"Si quella è polenta."
"Ah, strano, pensavo non le mangiassi, le uova."
...

sabato 12 ottobre 2013

SCUOLA AND AROUND

Sabato di compiti in casa Noicinque. Così XX sfoglia curiosa e compiaciuta il quaderno del tempo libero della cucciola di mezzo e lo trova pieno di colorati anagrammi del suo nome:
RIMATAGHER
RIMAGHERTA
GHERRITAMA
TAMAGHERRI
ATIREHGRAM
Il concetto dell'uso di lettere nell'anagramma è chiaro. Il fatto che dovrebbero essere parole di senso compiuto, meno.
La cucciola grande si cimenta nel frattempo con la lezione di storia - le civiltà.
"Ok, allora ti interrogo. Dunque, vediamo...che cosa rappresenta questa cartina?"
"Questa è una cartina GEÓSTRICA che fa vedere dove sono nate le prime civiltà fluviali."
La cartina, per la cronaca, è geostorica. Nessuna perla nascosta, o forse sì.

giovedì 10 ottobre 2013

ALTRO CHE TOPINO...

"Pronto!"
"PON-TO. ZAO NON PO-SSO PA-LLA RE PE-KKÈ HO LA BO-CCA PIE-NA."
"Ok, se hai la bocca piena, allora parlo io. Buongiorno microba, come stai, fai la brava, fai la bravissima? Devi per favore dire al papà di accendere skype così ci possiamo vedere e parlare insieme, ok?"
"SI MA NON PO-SSO PA-LLA-RE PE-KKÈ HO LA BO-CCA PIE-NA. PA-PÀ DE-VI A-ZZE-NDE-RE CAI. FA-ZZO CO-NE-TTA RO-SSA PE-KKÈ HO LA BO-CCA PIE-NA."
Click.
"Ehi, ciao microba, adesso sì che ti vedo! Fai la brava, fai la bravissima? Stai facendo colazione?"
"SI IN-FA-TTI NON PO-SSO PA-LLA-RE PE-KKÈ HO LA BO-CCA PIE-NA. ZAO."
"Ciao."
"Ahh, dove sono i denti?? Ciao cucciola di mezzo con i capelli a carciofo, come stai, come state, fai la bravissima? Non vedo nemmeno un dente! Fammi vedere quella finestrella gigante, anzi, quella finestrona panoramica che ti è rimasta al posto dei dentini ballerini di prima?!"
"Eehhh, guarda. Nemmeno un dente. L'ho perso a scuola ieri alla penultima ora. Però non l'ho mangiato, sai."
"Meno male, quindi chissà il topino..."
"Siii, ma tanto i soldi oggi me li darà la nonna."
Alla faccia delle leggende del topino dei denti da latte che ha fatto sognare tutti i bambini.

martedì 8 ottobre 2013

DA, MERCÌ E BLOCCATI

Nell'elenco dei posti non esattamente in cima alla lista del viaggio dei desideri di XX di sicuro c'è Bucarest. Capitalotta brutta e moderna della Romania, è qui che questa volta XX è stata invitata da un collega a fare un seminario, o più seminari in realtà, al mercato locale. Così in questa settimana che sembrerà eterna, in cui parla per ore di seguito a platee che si augura parlino l'inglese, scopre che il rumeno è davvero un melange di culture. Dicono "da", come i russi, per dire si. Dicono "mersì" (quasi) come i francesi per dire grazie. E dicono "bloccati", come gli italiani, quando la porta della sala riunioni si è bloccata e tutti gli averi sono rimasti all'interno.
Ultima notazione - in Romania non basta ordinare un caffè espresso, ristretto. Bisogna anche dare l'indicazione volumetrica: non più di 35 ml. Il sistema metrico decimale, grazie al cielo, è internazionale e lo capiscono (quasi) tutti.

mercoledì 2 ottobre 2013

MA UNA SCHEGGIA?

XX si trova con un piede in Asia, nella parte asiatica di Istanbul, appunto. Durante le sue brevi ore turche ha parlato ad un seminario di fronte a una variegata platea a tratti sonnolenta, ha parlato con le cucciole che le hanno raccontato dei regali meravigliosi che hanno ricevuto (tutte!) alla festa microba da nonne e zie (incuranti delle richieste di YY e XX di festeggiare UN compleanno alla volta). Ha dimenticato il suo meraviglioso e-reader nuovo sull'aereo, convinto la reception dell'hotel a chiamare l'ufficio oggetti smarriti dell'aeroporto turco a ripetizione. L'e-reader è stato trovato, uno sconosciuto autista armato di biglietto da visita di XX firmato ha tentato di recuperarlo all'aeroporto di Sabiha ma serve proprio il passaporto di XX. La scuola elementare ha chiamato XX nel bel mezzo del seminario perché la cucciola di mezzo pare avesse una scheggia in un dito, XX non ha risposto, la scuola ha chiamato YY, intanto XX ha visto la chiamata e ha telefonato alla scuola trovando ora occupato ora nessuna risposta. Nel frattempo, la nonna MM era accorsa a recuperare la cucciola e la sua scheggia - ma ti chiamano e mandano a casa i bambini per una scheggia in un dito?? - recuperando la microba la di lei maestra Taat ha provato a travestirsi da chirurgo ed estrarre la scheggia dal dito cucciolo di mezzo, ahimè senza successo. In farmacia hanno consigliato alla nonna MM di andare al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico - al pronto soccorso per la stessa scheggia in un dito?? - la nonna MM, verificata la perfetta funzionalità della mano confermata da capriole qua e là, l'ha invece accompagnata, come previsto, alla prima lezione di kung-fu, incastrato con una lezione di arrampicata microba in cui si sarebbe giocato con gli elastici e una lezione di scherma della cucciola grande in cui si è invece giocato a bandiera con il guanto da scherma nuovo nuovo.

martedì 1 ottobre 2013

OGGI, FINALMENTE

Sono giorni che lo aspetti con ansia ed eccitazione, sorridente e con pazienza. Qualche giorno fa, quando, come troppo spesso accade, eri stata lasciata al tuo posto a fare colazione mentre noi eravamo nel frullatore dello svegliati-alzati-vestiti e fai i letti con le tue sorelle più pigre, ti ho scoperto ad allenarti con le dita per indicare quattro ma con il mignolo piegato, come fanno i grandi. Difficile, io stessa ci riesco appena e solo con la mano destra. Che tenerezza. Nei giorni scorsi chiedevi con il tuo sorriso arricciato quanto tempo mancava, l'esatto scorrere delle settimane (credo tu abbia imparato i sette giorni anzitempo, grazie a questo compleanno così atteso), abbiamo preparato insieme i sacchettini di delizie per gli amici dell'asilo, hai firmato diligente i piccoli triangolini di cartoncino con il tuo nome scritto creativo (ma corretto!) con tratto dorato; ieri sera abbiamo forsennatamente ritagliato/firmato in oro/piegato gli inviti per la tua festa, prevista ancora una volta al parco in un pomeriggio di pioggia.
Questa mattina sei rimbalzata sul letto come una molla - e senza pipì - hai cercato di scuotere dal sonno profondo le tue sorelle dormiglione contagiandole con il tuo entusiasmo leggero e luminoso. Hai spento quattro candeline incastrate in una tortina minuscola che non mi perdono di aver comprato anziché cucinarla, hai aperto un regalo tutto rosso scoprendo una casetta sull'albero di peppapig; hai atteso paziente che la svitassi dalla scatola; tollerante e senza che il sorriso luminoso ti si spegnesse neppure per un attimo hai accettato l'invadente ingerenza della cucciola grande nella gestione dei tuoi nuovi giochi, hai fatto buon viso al cattivo muso della cucciola di mezzo gelosa che la festa, oggi, toccasse a te. Hai corso con l'inseparabile Potts alla volta della porta dell'asilo, hai distribuito con cura gli inviti negli armadietti degli amici. Hai consegnato le caramelle nei sacchettini alle maestre annunciando che oggi era la tua festa - il tuo compleanno - oggi compi quattro anni - ci sono gli inviti negli armadietti - qui ci sono i sacchettini per dopo - tutto con la tua gioia contagiosa.
Sono felice di essere la tua orgogliosa mamma che, oppressa dai sensi di colpa, mentre festeggerai a merenda con papà e nonne sarà su un volo a cavallo del mediterranneo alla volta di Istanbul. Il mio cuore è colmo della gioia che mi hai saputo dare in questi quattro anni, dei quali la mattina di oggi rappresenta un discreto estratto.
Buon quarto compleanno, microba sorridente, allegra ed affettuosa. Ti voglio bene.

La tua mamma

giovedì 26 settembre 2013

UN THRILLER CALIFORNIANO

A fiera conclusa, XX viene invitata a cena dal locale distributore, gentile signora cino-brasilio-americana e collega bionda con cui ha passato, inseparabile, gli ultimi due giorni. A cena si parla di lavoro e si chiacchiericcia un po' di tutto, e quando arriva il momento di andare, una passeggiata di circa duecento metri nella deserta e centralissima Ocean Road di Long Beach, la bionda collega di accorge che uno strano figuro, alto, grosso e sbrindellato, è dalla toilette del ristorante che le sta seguendo. Ma proprio seguendo. XX suggerisce che tutte entrino al suo hotel che si trova davvero vicino, prima di raggiungere il parcheggio appena di fronte, ma deserto e molto buio. Lo strano figuro non fa una piega, prima si acquatta nei cespugli accanto all'entrata, poi entra nella lobby da una porta laterale, esce dall'ingresso principale e continua a fare su e giù come un leone in gabbia proprio lì davanti. La bionda signora a questo punto avvisa il concerge dell'albergo di XX il quale, come nelle migliori produzioni hollywoodiane, parla in una radiolina all'orecchio con filo attorcigliato, arriva un secondo concierce che anche lui parla nella sua radiolina con filo attorcigliato e ad un tratto arriva il responsabile della sicurezza. Alto due metri, largo uno, scuro scuro, nero nero, con faccia cattiva, radiolina all'orecchio e abito gessato. Chiede che cosa succede, identifica il tizio bizzarro e da lì in poi la storia svanisce nella nebbia del nulla. Le locali colleghe di XX, signora bionda terrorizzata e gentile signora cino-brasilio-americana, scettiche anche alle rassicurazioni di mister sicurezza, prendono un taxi per attraversare la strada e telefonano a XX poco dopo per rassicurarla. Ah, les americains...

mercoledì 25 settembre 2013

CHE COSA SI VEDE

I capelli a carciofo sventolato, gli occhi strappati al sonno e subito svegli, il sorriso spettinato da quell'incisivo destro che balla e dondola da settimane ma non se ne va. XX ha svegliato la cucciola di mezzo nel giorno del suo settimo compleanno da 10.000 km di distanza grazie alla tecnologia. E così sul minuscolo schermo sono spuntati prima i capelli a carciofo, poi il sorriso spettinato e gli occhi subito svegli. Le ha consigliato di andare a sbirciare in soggiorno, magari poteva esserci qualche sorpresa, e ha percorso la casa con la cucciola felice ed eccitata. Ha visto la gioia riflessa negli occhi, ormai sveglissimi, per la bicicletta nuova fiammante (e un po' troppo rosa), il suo rimanere - per una volta - senza parole, il suo ritornare piccina in questo essere la festeggiata protagonista.
Più tardi (a cavallo della notte americana) sempre grazie alla stessa tecnologia XX ha anche partecipato alla festicciola pomeridiana con papà, nonne e zia, a base di regali a forma di frustino, di cap (o panettone?) e la scuola di peppapig con cui pare abbiano giocato grandi e piccine in allegra armonia per svariate ore. In questa scena la cucciola è stavolta comparsa con il cappello giallo con le candeline dei compleanni, la bocca piena di torta di mele e i regali incartati, portati a uno a uno davanti allo schermo affinché XX potesse indovinare, apprezzare la carta, commentare dimensioni e nastrini.
Un ringraziamento alla tecnologia funzionante senza intoppi che ha permesso questa partecipazione virtuale di una mamma appesantita dal senso di colpa ad una festa gioiosa e giocosa e senza nostalgia.

martedì 24 settembre 2013

A TE CHE SEI LÌ

Cucciola di mezzo carissima,
anche se siamo lontane, tu sei proprio qui, nel mio cuore, vicino vicino. Ed è al mio cuore, dove tu sei sempre, che oggi voglio dire buon compleanno, sussurrartelo con una carezza e un sorriso.
Qualche volta succede che non ci ascoltiamo perché gridiamo troppo o il nostro cuore è troppo arrabbiato, ma non è strillando o sbraitando ad alta voce che ci si fa sentire di più: anzi, è proprio il contrario: quando ci sussurriamo qualcosa all'orecchio, stiamo attente a non perdere neppure un piccolo rumore e la nostra attenzione è tutta lì, verso quella piccola porzione attorcigliata del nostro corpo che ci permette di raccogliere i suoni.
Allora fai finta che questa sia una lettera a bassa voce, leggila se vuoi nella mente "come fa la cucciola grande".
Questa è la mia voce sussurrata che ti vuole dire, da vicino vicino, come io sono orgogliosa di una bimba speciale, frizzante, brillante come te. Sono una mamma molto fortunata, anche se a te a volte può non sembrare che io lo pensi perché, gridando tu, gridando io, il sorriso si spegne e facciamo spazio a una rabbia intensa e cieca che non vuole vedere e sentire nulla. Ecco la mia proposta: quando ci succede (a te e a me), che questa arrabbiatura si vuole portare via la serenità, anche se è difficile, proviamo a non lasciarglielo fare: la inchiodiamo su un foglio, in un disegno arrabbiato e lei se ne può solo stare lì, senza fare più male a nessuno.
E nel frattempo ci diamo un abbraccio, vero o disegnato. Io non sono tanto brava a disegnare e un abbraccio stretto mi viene meglio se lo scrivo. Ecco, lo scrivo ABBRACCIO STRETTO STRETTO TRA LA CUCCIOLA DI MEZZO E LA MAMMA.
Ha funzionato? E tu se avrai voglia, puoi disegnare un abbraccio stretto che mi porto sempre con me quando sono in viaggio. A bassa voce, stretto stretto, per sentirlo meglio.
Buon compleanno di sette anni, cucciola, che tu possa avere gioia e serenità nel cuore.

La tua mamma

venerdì 20 settembre 2013

TUTTO DI FRETTA

"Ok bambine, oggi pomeriggio quando la nonna vi viene a prendere potete andare alla festa di Elio al parco ma solo per un po', perché poi quello è l'unico momento per fare i compiti."
"Ma perché, scusa?"
"Perché domani partiamo all'alba per andare a Venezia in giornata, anzi, domattina vi dovete alzare come grilli, altro che i ghiri dormiglioni che ci sono di solito. E poi domenica si parte ancora prima per andare in gita in montagna a vedere i cervi bramire."
"Ma sono lontani, i cervi?"
"Lontanissimi, in Svizzera, si va prima in macchina e poi a piedi. Tutto chiaro?"
...
"Ok bimbe, ve l'ha detto la nonna che non andiamo più a vedere i cervi? La povera Lux si è rotta un ginocchio."
"Ah, così stiamo alla festa?!"
La festa, scopre XX dopo qualche minuto, è stata funestata dalla torta rovesciata dalla cucciola di mezzo, che colpevole quanto inconsapevole ha fatto carambolare la torta di panna e crema sfrittellandola a terra a testa in giù. Risultato: il povero festeggiato ormai inconsolabile, le cucciole, dopo il disastro, appese alle cime degli alberi, la dolce mamma del festeggiato che ha raccolto la frittata di torta con un sorriso.
"Ok, bimbe, a casa che domani si parte prestissimo!!!"

mercoledì 11 settembre 2013

UN ANNO

Un anno fa nella tua bella camicetta a quadretti (ormai tradizionale per il primo giorno di prima elementare, la  conserviamo con cura anche per il primo giorno microbo), un sorriso a mille denti, una cartella nuova nuova e un quintale di emozione, hai risposto all'appello del tuo nome, classe prima B, con alcuni amici noti e molti nuovi, sei andata accanto alla maestra dai limpidi occhi azzurri per cominciare la tua grande avventura.
Oggi, davanti a scuola per il primo giorno, c'era la stessa emozionata folla, le mamme si sono strette in abbracci affettuosi e tu hai ritrovato i compagni di questa impresa. Così hai preso per mano la dolce Arianna, al cui sorriso oggi mancavano due dentoni davanti, ti sei persa nell'abbraccio biondo e riccioluto della frizzante e altissima Cecilia, hai chiacchierato fitto fitto con la bionda e geniale Elsa. Ecco, ci siete tutti, o almeno credo, data la fitta popolazione davanti a scuola, con un po' di centimentri in più, qualche dente in meno, qualche ciocca di capelli più bionda ma il solito, profondo, quintale di emozione. Buon anno di seconda, cucciola di mezzo.

lunedì 9 settembre 2013

VORREI UN MONDO DI...

Vorrei un mondo di: lasagne, di zuppa di zucca, di rapanelli, di scalogno, di ammucchio di cipolla, di pane secco e infine di chiacchiere! (Cucciola di mezzo).
Vorrei un mondo di: pelle di pollo, di bastoncini di pesce, di broccoli e di pane appena sfornato! (Cucciola grande).
Vorrei un mondo di: minestra di patate, di focaccia con i wurstel, di focaccia senza i wurstel, di banane! (Microba)
I gusti di oggi, secondo loro.

venerdì 6 settembre 2013

SPORT?

La settimana al campus sportivo ha scolpito alcune certezze. Gli sport praticati: il saltello di Heidi (salto triplo); il passaggio del testamento (la staffetta); il lancio del vortex (prodromo al lancio di peso/martello/giavellotto).

giovedì 5 settembre 2013

IL BOLLETTINO

"Pronto, ciao nonna MM, come stai, come state, com'è andato il ritorno con le bici?"
"Bene, si, insomma, la cucciola grande aveva perso la chiave della catena della bici."
"Mmhh, e allora?"
"E allora abbiamo smontato tutti gli zaini, cercato le chiavi in palestra con i maestri, poi mi è venuto in mente di dirle di guardare se non erano per caso cadute vicini alla bici ed erano proprio lì sotto."
"WOW, meno male. Tutto bene il ritorno con anche Liluz?"
"Glugluglu."
"Pronto?"
"Si eehh, ciao mamma, stavo bevendo. Voglio fare CUFU. Si può fare al giovedì o al venerdì. Cosa? Ah, si. la nonna dice HO PROPRIO LA STRUTTURA GIUSTA PER FARE LE ARTI MARZIALI, ecco. Ti passo la cucciola grande, ciao."
"Pronto. Ciao. Si, poi le chiavi le ho trovate. Io voglio fare scherma. La nonna ha preso tutto lo schema degli sport. Non lo so che giorno è. Si, in piscina ci siamo divertiti, nessuno ha fatto la cacca."
Click.

domenica 1 settembre 2013

LA SUA ATTENZIONE ALL'AMBIENTE

"Mamma, questo va buttato nell'umido?"
"Si, quello va nell'umido."
"Guarda che però è quasi asciutto..."

giovedì 29 agosto 2013

NON IMPORTA QUANTO LONTANI SIAMO

Quattro ruote, quattro caschi, due cucciole e molti sorrisi sono arrivati questa mattina al campus settimanale. La dolce Veronica mi prende da parte per raccontarmelo. Per raccontarmi che tu, cucciola di mezzo, ti sei arrabbiata forte con un'altra bambina e lei si è arrabbiata forte con te. Per raccontarmi che la loro strategia, quando vi arrabbiate, è quella di farvi disegnare la vostra rabbia, che potete rappresentare come volete. Ma soprattutto, per raccontarmi che dopo la rabbia tu hai voluto disegnare un nostro abbraccio: tu e io, strette con affetto. Soltanto dopo hai finalmente dichiarato di stare meglio.
Grazie Veronica, per averci dato uno spunto così geniale eppure così semplice, nella certezza anche di poter rappresentare tutti gli abbracci che vogliamo, che sono lì, nel nostro cuore e aspettano soltanto una occasione per farsi caldi e stretti tra noi. Li possiamo anche disegnare, non importa quanto lontani siamo.

lunedì 26 agosto 2013

QUESTA SETTIMANA SONO DENNIS, VERONICA E ZOE

L'orario è lo stesso della scuola, 8.30-16.30; i luoghi, gli stessi della scuola, anche se una scuola diversa da quella frequentata durante l'anno. Le attività, giocose e coinvolgenti: la creta, i giochi di ruolo, la tombola che prima si deve fabbricare. Il campus delle cucciole grande e di mezzo questa settimana parla inglese, i maestri si chiamano Dennis, Veronica e Zoe, sanno tutto sullo spazio, in inglese; dunque le cucciole sanno parlare di razzi e meteoriti e sembra che, a differenza delle interminabili settimane di centro estivo di luglio, questa attività di intrattenimento riscuota parecchi favori, per tutti i (quattro) bambini coinvolti. Che a fine settimana sapranno tutto di luna, stelle e pianeti inglesi.

mercoledì 21 agosto 2013

IMPETIGINE, HERPES E ALTRE AMENITÀ

Diagnosi probabile ma non certa della guardia medica campagnola per la cucciola grande: impetigo bollosa, una schifezza batterica che fa venire le vesciche, poi le bolle, poi le cicatrici. Molto contagiosa e pruriginosa, parrebbe. Lei in realtà ha solo una vescica su una gamba, ma la vescica non passava (le circa otto ore quotidiane a mollo in acqua di mare o piscine non hanno certo aiutato) e lo zelante nonno GG ha fatto una visita serale alla guardia medica. Al seguito anche la microba, affetta da brufolosità sul sedere (qualcuno pensa che sia colpa della pipì che si ostina a fare troppo spesso la notte) ma che la guardia medica ha diagnosticato come herpes. E dove l'avrebbe preso? In mare, certo. Ma non bisognava stare attenti alle meduse perché l'acqua era troppo pulita?
Un grato e affettuoso ringraziamento al nonno GG che non solo si fa carico della banda delle tre per tutta la settimana, ma se ne prende cura come, anzi meglio dei loro genitori, per i quali i brufoli della microba erano, beh, brufoli e la vescica della cucciola grande era una vescica.

lunedì 19 agosto 2013

MARTELLO E CACCIAVITE

"Ciao cucciola di mezzo, allora come stai, come state, ti diverti, fate le bravissime?"
"Bene, si, ci divertiamo."
"Allora il nonno mi ha detto che ne avete fatta una pelle, oggi, vero?"
"Si, sai come li abbiamo fatti? A MARTELLO, AVVITAMENTO e a CACCIAVITE!"
"Ma che cosa?"
"I TUFFI!!!"

mercoledì 14 agosto 2013

SCAMBIO DI SORELLE, PROMESSA MANTENUTA

La promessa era stata solennemente recitata in un momento di emergenza estrema, quando un chilo o due della non pulitissima sabbia della spiaggia erano entrati nei verdissimi e profondi occhi di Tins, l'energica sorellina frizzante dell'altrettanto frizzante ELE, storica amica del mare. In quell'occasione Sara, la mamma delle amiche del mare e XX hanno promesso, giurato e assicurato che appena possibile ELE sarebbe stata invitata a dormire a casa Noicinque. Contropartita per Tins: la microcucciola invitata da loro. Così è partita un'organizzazione, facile a dire la verità, assediata da cinque minuscole insistenti come tarli del legno. "Allora quando lo facciamo?? Loro domani non possono, ma poi noi partiamo...magari oggi. Oggi?! VERAMENTE OGGI?? Yeah."
La dolcissima Sara da qualche giorno ha cominciato un'attività di avvicinamento alla microba a base di solletico e coccole che le renderà più facile, se necessario visto che hanno già un magnifico rapporto, l'essere riconosciuta vicemamma. La frizzante Tins pare convinta che lo scambio di sorelle sia definitivo e non ha fatto mistero della sua gioia.
Il programma è stato reso festaiolo dal prologo aperitivo+gelato, ormai diversivo consolidato e vissuto con ridanciana e allegra atmosfera vacanziera.
A casa Noicinque si è poi letta una storia, le cucciole varie si sono raccontate storie e barzellette per poi finalmente piombare in un bel sonno ristoratore, guastato soltanto dalla cucciola grande che è riuscita, a notte fonda, a scaravoltarsi giù dal letto a castello alto. Tutti svegli e vigili, nessuna conseguenza grave. Soprattutto, lei la mattina non ricorda niente, come nelle migliori tradizioni di sonnambulismo.

Dall'altra parte, la microba si è adattata nella sua nuova, provvisoria famiglia come se non meglio che nella sua. È stata recuperata alla spiaggia, oltre due km da casa che pare abbia fatto a piedi e senza protestare, e grazie a un vicepapà accomodante che addormentata le ha fatto fare pipì all'una di notte non ha neppure bagnato il letto. È tornata con un trofeo, un maiale di plastica, regalo della pungente Tins, e un sorrisone che non si spegne.
Nel complesso, il primo esperimento di sisters' switch è stato un successo, tanto atteso e goduto che nel tragitto in bici verso la spiaggia si programmava già il prossimo: estate 2014.

martedì 13 agosto 2013

LUI, LA SUA BARBA E LORO

"Papiiiiiii. Vieniiiiiiii!!"
"Non posso, mi sto facendo la barba."
Passi al galoppo verso il bagno.
"Ma ti fai la barba?"
"Ah-ha."
"Ma come fai a farti la barba?"
"Con il rasoio, che ha delle lame molto taglienti e quando lo passi sulla pelle taglia i peli."
"FAI LA FA-ZZA BU-FFA DE-LLA BA-BA?"
"Uhm."
"Ma a te non piace la barba?"
"In vacanza la taglio quando comincia a darmi fastidio, come oggi."
"KE ZONO È?"
"Oggi è martedì."
"A-LLO-RA LA BA-BA SI FA IL MA-RTE-DÌ."

martedì 6 agosto 2013

LE CHIACCHIERE SUL LUNGOMARE

Dopo una lunga, a tratti entusiasmante crociera di avvistamento cetacei in compagnia dell'inseparabile ELI, - censiti svariati tursiopi, una tartaruga, molte berte maggiori e soprattutto uno zifio, delfinone timido e schivo di circa sette metri - la giornata si conclude con una cena veloce sul lungomare del porto, a Genova. Di fronte ai numerosi ed inspiegabilmente enormi yacht, ad un tratto compare un drappello di carabinieri e un paio di alpini che a passo rapido si dirigono verso il faro. La cucciola di mezzo li osserva: "Hai visto?! C'era la polizia con gli ELFI!".

mercoledì 31 luglio 2013

L'ARIA LEGGERA

Aria leggera di vacanza condita da un sole radioso, un cielo terso di un azzurro intenso, un mare limpido (forse troppo, piace anche a qualche medusa): ecco gli ingredienti dei primi allegri giorni di vacanza dei Noicinque, finalmente tutti insieme. La routine ormai collaudata, le bici traslocate da Milano, la focaccia succulenta, la sempre frizzante ELI e la sua costante dimostrazione del moto perpetuo (fanno gang, nonostante nei lunghi mesi invernali non ci si riesca a vedere molto, come se si fossero lasciate appena ieri) ma anche le scorpacciate di libri - le cucciole appaiono misteriosamente indipendenti, in spiaggia quest'anno - le opere di alta ingegneria in sabbia bagnata, il calcetto sempre sghembo, il ping pong come da ragazzini; questi gli ingredienti dei primi giorni di leggerezza e mente fresca con cui XX e YY riescono a godersi, finalmente senza fretta, il loro rumoroso e affollato essere famiglia.
Buona estate!

giovedì 25 luglio 2013

IL MARE FRANCESE E IL DENTE (QUASI) DISPERSO

Prima vera giornata di vacanza di mare per le tre cucciole con la sempre frizzante nonna MM.
Nelle prime 24 ore di mare francese le cucciole hanno: fatto il bagno in mutande quando dovevano soltanto andare a comprare pane e latte; fatto scambio tra branda e letto per stare più comode; combattuto millemila battaglie d'acqua con gavettoni, secchielli e pistole; perso un dente traballino (la cucciola di mezzo) in mare e miracolosamente recuperato sul materassino sgonfio con cui surfavano sulle onde. Si sospetta che il topino francese sarà molto, molto più generoso di quello italiano.

venerdì 19 luglio 2013

SI PUÒ CAMMINARE


Ancora una volta sono riusciti a stupirla. Questi individui americani che lei frequenta regolarmente saltando di qua e dall'oceano. Questa volta, ecco la conversazione riportata fedelmente anche se tradotta.
"Ecco, lo vedi? Qui siamo a Long Beach, c'è un bel lungomare. Sai, qui è la zona degli hippy. Vedi, infatti si può camminare, andare nei piccoli negozi. Così, visto che nella gran parte delle città americane non si può camminare, qui dove si può ci sono gli hippy."
Gli hippy, certo, dato che si cammina...

giovedì 18 luglio 2013

DA UN GIORNO ALL'ALTRO

"Pronto. Ciao cucciola di mezzo, come stai, come state, fate le bravissime?"
"Grunf. Grunf."
"Che cosa succede? Te lo ricordi che oggi con il centro estivo andate all'acquapark."
"Si. Lo so. Non mi piace perché non è bello. Ti passo la microba."
"Pronto. Ciao microba, come stai, come state, fate le bravissime?"
"ZA-O. TIA-MO FA-ZE-NDO CO-LA-ZIO-NE."
"Si, lo so, che cosa stai mangiando?"
"IL PA-PPO-NE MA CON I PU-NTI NI-BIAN-CHI. DI LA-TTE."
"Mmhh, saranno buonissimi."
"Yawn, pronto?"
"Ciao cucciola grande, come stai, come state, fate le bravissime?"
"Mmhh, si."
"Lo sai che è buffo, qui io sto per andare a dormire mentre voi vi siete appena alzate. Forse, per il sonno che hai, dovresti essere qui andare di nuovo a dormire..."
"Pronto."
"Ciao splendidYY, come stai, come state, le cucciole fanno le bravissime?"
"Si, quasi. La cucciola grande dorme, la cucciola di mezzo si è svegliata alle sei e mezzo e si è messa a leggere e fare i compiti. Poi doveva scrivere una parola sul libro ma c'era poco spazio e allora si è arrabbiata. Adesso mi sta facendo una linguaccia. Mi sa che le prendo la linguaccia e faccio un bel nodo. Anzi, la annodo ai piedi della regina della puzza."
"Perfetto. Divertitevi..."

martedì 16 luglio 2013

BIZZARRIE A CAVALLO DELL'ATLANTICO

XX, di aerei, ne prende qualcuno. Magari anche più di qualcuno. Però non le era ancora capitato di vedere il precisetti di turno che si imbarca, mentre tutti di siedono va alla toilette come se fosse il suo personale camerino e si cambia i jeans con dei bermuda color pisello e la maglia sbrindellata con Lacoste originale. Ripiega con cura i pantaloni e la maglia e li infila sopra ai bagagli a mano come noi facciamo con il pigiama sotto il cuscino. All'atterraggio ripete la manfrina, infilandosi alla toilette-camerino quando sarebbe vietatissimo per rinfoderare i bermuda pisello e indossare di nuovo maglia sbrindellata e jeans.
Accanto a ciò, il bizzarro compagno di fila di XX nelle tredici ore tredici di volo si è scolato nove birre, un quartino di bianco, un quartino di rosso ma nulla, assolutamente nulla di analcolico, neppure un goccio d'acqua.
All'arrivo, a coronamento della giornata delle bizzarrie, XX incappa non nel solito taxista asiatico che parla inglese come se fosse sbarcato ieri in America, ma in un rigoroso signore che scopre essere un architetto di Francoforte che sta sei mesi in Germania a progettare e sei mesi in California a fare il taxista. Per non sbagliare, l'architetto-driver è anche un po' nazista e sostiene che in California ci sono persone di troppe nazionalità, per i suoi gusti. Dunque ogni tre mesi ritorna in Germania, paese più civile. Per mantenersi così dolce e accogliente, XX gli ha visto mangiare un limone verde a morsi mentre guida, con buccia e semi. Quasi come Hannibal Lecter.

domenica 14 luglio 2013

GRAFFITI

Sembrava un ripiego, mentre è stato un successo. Era qualche settimana, ormai, che a XX frullava per la testa l'idea di comprare un gioco in scatola, Taboo, che migliorasse le capacità lessicali e descrittive delle cucciole (visto che farle tacere non si riesce). Così, dopo varie tappe in diversi negozi, scoperto che l'agognata scatola sembra essere molto poco distribuita, si è lasciata convincere, complici le due cucciole più senzienti, dal simpatico e competente proprietario del negozio 'Giochi dei grandi': l'acquisto è stato un gioco un po' diverso, Graffiti, in cui tutti devono disegnare una parola pescata dal mazzo di carte e chi la deve indovinare deve, oltre che identificare la parola giusta, assegnare un premio al disegno migliore e riconoscere l'autore di ciascun graffito. Così il fine settimana caldiccio e pieno di zanzare è trascorso tra scarabocchi e opere d'arte a cercare di rappresentare la fiaccola olimpica, un nonno, una formica, ma anche una zanzara e un elefante, accanto ai meno immediati cereali. La microba ha dato il suo meglio con delle palline (da golf). Naturalmente.

venerdì 12 luglio 2013

LA MELA

Il pranzo combinato nonna MM-MrDan per aggiornamento di prodotti Apple è stato abbastanza un successo.
Dopo che la nonna MM, infatti, fresca di nuovo telefono meliforme non ha risposto per settimane perché c'era l'audio bloccato (e neppure quelli del negozio sono riusciti ad accorgersene), XX ha ritenuto di organizzare un pranzo tutorial affinché la passione che MrDan nutre per i prodotti della mela fosse almeno in parte trasferita alla nonna MM, per ora scettica e anche un filo seccata dalle limitate possibilità del suo telefono nuovo nuovo.
"Mmhh, vediamo, signora, di che colore è il suo telefono? Bianco o nero?"
"Rosso."
Così, di fronte ad una gustosa pizza margherita, si comincia dai concetti base (oltre che dal colore...): l'aggiornamento del software, si ripuliscono i contatti dai doppioni e da quelli desueti, si ingrandisce il carattere. La nonna MM ascolta attenta e interessata, prende qualche appunto, e sgrana gli occhi più o meno come le sue nipotine di fronte allo stupore dei comandi vocali, eseguiti con precisione dal telefono nonostante il rumore ambientale. "Trova una farmacia vicina, che tempo fa a Cupertino e quanti punti ha il Milan."
Un momento di brivido si è avuto quando il telefono ha richiesto il codice e la nonna MM, orgogliosamente, ha dichiarato: "Ah, stavolta lo so, me lo sono scritto." Dove? NEL TELEFONO.
Un caloroso ringraziamento a MrDan che, dopo aver dedicato ore a tutorial informali a tutti i colleghi, ora amplia la sua disponibilità anche ai familiari. Grazie ai comandi vocali, la nonna MM ormai lo adora, tanto da aver scattato foto varie a reportage del tutorial ed averle condivise. Oggetto: Noi.

mercoledì 3 luglio 2013

L'ANGOLO DELLA LETTURA

"Oggi alla tua scuola c'era in programma l'angolo della lettura, vero? Avete letto?"
"SI AB-BIA-MO LE-TTO. CRI-STI-NA HA LE-TTO."
"Che cosa vi ha letto, di bello, una storia?"
"SI. ZE-RA UN RA-NO-CCHIO CHE VO-LE-VA FA-RE U-NA TO-TA, MA NON ZI RIU-SCI-VA. POI VA DA-LLA LE-PE CHE GLI PRE-TA UN LI-BRO."
"La lepre presta al ranocchio un libro di ricette?"
"NO. POI LUI SI FA DE-LLE ALI E VO-LA VIA E LE ALI SI TRA-PPA NO TU-TTE." (=non sono forse sufficientemente chiara nell'esprimere un distaccato disappunto tutti i giorni quando mi scaraventate a scuola, nel mese di luglio, all'alba e con maestre che non conosco nemmeno tutte? Ora volete anche sapere non solo che cosa mi tocca combinare, ma anche il riassunto dei libri che mi leggono...bene, mi ricordo un ranocchio, una lepre, una torta, delle ali, tutto mescolato in insalata. Contenti?)

martedì 2 luglio 2013

LA SUA NINFEA

"Pronto, buonasera, sono il papà della cucciola grande, me la potrebbe passare?"
"COMEE??"
"SONO IL PAPÀ DELLA CUCCIOLA GRANDE, ME LA POTREBBE PASSARE?"
"Un attimo. CUCCIOLAGRANDEEEEE!!"
"Pronto?"
"Ciao cucciola grande, come stai, ti diverti, hai trovato tante amiche? Come si chiama il tuo cavallo? Hai sempre quello? Di che colore è? Fa tanta cacca da spalare?"
"Ciao. Bene. Si. Si. Ninfea. Si. È grigio bianchiccio con delle macchiette grigie. Si. No, fa poca cacca. Spalo poca cacca. Sto mangiando un pezzo di pane. Ciao."
Click.

domenica 30 giugno 2013

CHI L'AVREBBE DETTO?

L'hai chiesto, insistente e determinata, con quella leggera ripetitività che ti caratterizza e ti vale il soprannome di "tarlo". Un po' convinti dalla nonna MM, che per impedirci dire di no ha anche deciso di sovvenzionare l'attività (e tutti la ringraziamo per questo ancora una volta) finalmente abbiamo acconsentito alla tua, tutta tua, settimana a base di cavallo, cavalli e ancora cavallo.
Così oggi ti abbiamo gentilmente "scaraventato" in una sconosciuta struttura sui colli piacentini dove c'erano più cavalli che persone - molti più cavalli che persone - e ti abbiamo accompagnato, insieme all'educatrice Martina, nella tua nuova casetta per questa settimana scoprendo che avresti condiviso la stanza con altre tre bimbe che erano venute insieme. Così ho cominciato a pensare che mentre loro si conoscevano ed erano già amiche, tu avresti faticato un po' di più ad essere integrata. Invece, appena cominciato a sistemare le tue cose, ecco comparire le tue compagne nella miscroscopica stanza: alla mia domanda "vi serve qualcosa?" mi rispondono con uno spiazzante "no, volevamo fare amicizia." Intanto che papà e io cerchiamo di capire la logistica del recupero di sabato prossimo, tu scompari e scopriamo soltanto dopo un po' che siete tutte e quattro spaparanzate in alto sui letti a castello a chiacchierare di Harry Potter e altre magie.
Sono davvero orgogliosa e commossa di come tu sia riuscita a riconoscere la tua forza e di renderla accessibile agli altri. Sei consapevole di che cosa puoi fare, che cosa ti piacerebbe e lo persegui con una costanza scientifica. Buona settimana di cavallo, cucciola grande, che ti porti nel cuore la gioia e la felicità di un'esperienza invidiabile.

lunedì 24 giugno 2013

LE NARICI E LE FRAZIONI

"Eehh, quindi, gli ottavi sono più piccoli e gli UNESIMI sono più grandi?"
"Si."
"Si, infatti, gli UNESIMI sono una mela intera."
"Si, se hai le mele."
"SAI KE GRE-TA IN ZAR-DI-NO HA TRA-PPA-TO U-NA FO-GLIA E L'HA PO-TA-TA IN CLA-SSE. NON SI TRA-PPA LA FO GLIA. E NON SI TRA-PPA LA NA-RI-CE." (=uff, quanto mi annoiano tutti questi discorsi sulle frazioni. Indirizziamo la conversazione verso qualcosa di veramente interessante e, soprattutto, trasgressivo. Lo sapete che quell'acqua cheta della mia compagna Greta, ho fatto anche la rima, ha strappato una foglia in giardino a scuola?! Povera foglia. E povere narici, radici, come le volete chiamare, per me sono le narici.)

mercoledì 19 giugno 2013

LE SIGNORINE TUTTIDIECI

La consegna delle pagelle della scuola elementare si tiene quest'anno nella sede centrale, poco distante dalla scuola solita in realtà, a causa di lavori in corso nella sede frequentata dalle cucciole. Nella posta elettronica di XX sono transitati non meno di quindici messaggi su orari, ordine di arrivo, turni, ordine alfabetico e annunci di scambio turno. Nella realtà, non importa a che ora si arriva, tanto si aspetta lo stesso, come dal dottore.
Così in una scuola bollente e sconosciuta XX compila e firma innumerevoli moduli, prima di sentirsi liquidare dalle sorridenti e quasi sciolte insegnanti della cucciola grande con un 'che dire? Meglio di così...', cerca la postazione della classe della cucciola di mezzo per sentirsi dire, questa volta dalle rigorose ma altrettanto sciolte insegnanti di mezzo, 'che dire? È una signorina tuttidieci'. In effetti la sua pagella questo racconta: tutti dieci, anche se, a corollario come piccola ombra, le maestre indicano una certa tendenza ad infischiarsi delle richieste quando si tratta di riporre i materiali liberi (lei pare arredi il suo banco con milioni di fogli, quaderni, disegni e colori, salvo poi ignorare qualsiasi richiesta delle insegnanti che riguardi il riporre riordinare e prestare attenzione).
Così, prima di fare i complimenti alla signorina tuttidieci, XX e YY sono partiti con predicozzo d'ordinanza sul comportamento. Predicozzo poco sostenibile tuttavia, a fronte di pagella tuttidieci.

domenica 16 giugno 2013

QUEST'ANNO ERANO SCIVOLO, MIBUTTO E SCODELLA

Arriva la domenica di un doppio ritorno cucciolo: XX e YY arrivano, dopo opportuna passeggiata al rifugio Piazza, o, meglio, alla via delle Speranze, la parete rocciosa appena sopra, dove trovano circa sedici nani che arrampicano. La cucciola grande li sfiora appena con un'occhiata distratta per poi tornare ai suoi doveri di 'fare sicura' al suo compagno del momento Scivolo. La cucciola di mezzo li abbraccia con affetto per poi raccontare di essere volata a testa in giù da una delle vie (ma nessuno si è preoccupato, lei non si è spaventata, aveva il casco e la corda della sicura). I compagni di quest'anno, accanto alle amiche Alix, Fatina e Cicatrene, si chiamano Scivolo, Scodella, Mibutto - e pensando che ogni soprannome ha un preciso razionale d'origine, questo è quantomeno bizzarro - ma anche Mattone e Ciuffi, Sandokan, Bradipo e Stringa, che non si sapeva alla cciare le stringhe ma ha imparato da solo il primo giorno. Gli animatori, Drago, Balle e Mostro, non sono sembrati neppure troppo provati dalla settimana di intimità con i sedici nani cinque-ottenni.
Tutti soddisfatti, pare le cucciole abbiano aperto vie, la cucciola grande si è meritata il premio di migliore arrampicatrice della settimana, con medaglia riciclata di due anni fa ma è il successo che conta, si è perso un sacco a pelo, guadagnato due paia di mutande, disintegrato numerose calze incrostate dal ruffo delle scarpette; si sono tinte le unghie di giallo, la mano destra, e di verde la mano sinistra, hanno truccato Drago con unghie di tigre e ciglia finte, hanno cucinato pasta fresca e gnocchi di patate, hanno dipinto, cacciato tesori nella notte, giocato ai ragni con i campanellini e pare sia caduto dal letto soltanto una volta un bambino, ma da un letto basso. L'unica doccia della settimana l'hanno fatta ieri così oggi sembravano quasi puliti, si sono salutati con abbracci e sorrisi e un pezzetto di esperienza gioiosa nel cuore. Lux, grazie.

sabato 15 giugno 2013

LA LOCANDA

Una poesia che mi è entrata nel cuore dalla giornata di silenzio di oggi.

L'essere umano è una locanda,
ogni mattina arriva qualcuno di nuovo.

Una gioia, una depressione, una meschinità,
qualche momento di consapevolezza arriva di tanto in tanto,
come un visitatore inatteso.

Dai il benvenuto a tutti, intrattienili tutti!
Anche se è una folla di dispiaceri
che devasta violenta la casa
spogliandola di tutto il mobilio,

lo stesso, tratta ogni ospite con onore:
potrebbe darsi che ti stia liberando
in vista di nuovi piaceri.

Ai pensieri tetri, alla vergogna, alla malizia,
vai incontro sulla porta ridendo,
e invitali a entrare.

Sii grato per tutto quel che arriva,
perché ogni cosa è stata mandata
come guida dell'aldilà.

(Rumi)

venerdì 14 giugno 2013

VI ASPETTAVATE NULLA DI DIVERSO?

"PRONTOOO, RIFUGIO PIAZZAAA."
"Pronto, buonasera, sono la mamma delle cucciole grande e di mezzo, me le potrebbe passare per favore?"
"NON SENTO QUASI NULLAAA."
"SONO LA MAMMA DELLE CUCCIOLE GRANDE E DI MEZZO, ME LE PASSEREBBE AL TELEFONO?"
"Ok, CUCCIOLA DI MEZZOOOOO!!!"
"Pronto."
"Pronto. Ciao cucciola di mezzo, come stai, come state, vi divertite?"
"Si."
"Arrampicate, giocate? Qualcuno è cascato dal letto? Ti lavi i denti? E ti cambi le mutande?"
"No, anzi, si, mi lavo i denti e mi sono anche cambiata le mutando ma nessuno casca dal letto. Ti passo la cucciola grande. Ciao."
"Pronto."
"Pronto. Ciao cucciola grande, come stai, come state, vi divertite?"
"SIIII. Sai che prima di mangiare abbiamo fatto un gioco con un palloncino attaccato alla caviglia e tu dovevi far scoppiare il palloncino degli altri ma non il tuo? E sai che dopo cena andremo fuori a fare la caccia al tesoro con le torce? E che ieri sera siamo andati a dormire alle UNDICIEMEZZO, tanto che stamattina non ci svegliavamo ed è dovuta venire la LUX a tirarci giù dal letto!? MA CHI È CHE PARLA?"
...

martedì 11 giugno 2013

IN 36 ORE SOLTANTO

Lunedì ore 7.30: due zaini blu che camminano sopra a quattro gambe cucciole si avviano verso il rifugio Piazza, in Val Chiusella, per la consueta ed esplosiva settimana di arrampicata con la rocciosa Lux, guidati da un allegro e mattiniero YY, pronto alla giornata libera alla volta del rifugio.
Lunedì, ore 8.00: due scarpe verde ramarro riempite di piedi microbi si avviano alla suola materna, guidate da una sempre frenetica XX.
Lunedì, ore 8.10: XX sta recuperando in prestito la macchina della nonna MM, che la aspetta davanti a casa come un falco per delle comunicazioni importantissime di cui XX ahimè ha dimenticato il contenuto.
Lunedì, ore 10: YY e cucciole con zaini atterrano in Val Chiusella, dove pare comincino immediatamente tornei di rialzo, guardie e ladri e mago ghiaccio. La cucciola di mezzo riesce, in momenti diversi e in attesa di recarsi al rifugio Piazza, a pungersi con le ortiche entrambe le gambe.
Lunedì, ore 12: XX si avvia, con la macchina della nonna MM, in quel della fabbrica di Settala per contribuire a una ispezione irrinunciabile da parte di algida auditor belga esperta di armi batteriologiche.
Lunedì, ore 15.30: XX diligente restituisce la macchina alla nonna MM che deve pagare il bollo/fare la revisione/controllare le gomme, tutto oggi.
Lunedì, ore 15.45: YY, dopo aver venduto gli zaini blu con gambe cucciole punte dalle ortiche in Val Chiusella alla rocciosa Lux, ritorna appena in tempo per recuperare una microba in inedita versione di figlia unica.
Lunedì, ore 16.30: XX si avvia all'aeroporto con destinazione Barcellona, dove rimarrà il tempo strettamente necessario ad intervenire in un seminario ma non un minuto di più.
Lunedì, ore 20: microba e YY si godono una serata di inusuale intimità - non che le orecchie di YY riposino, ma sicuramente il livello di frenesia casalinga è molto ridotto.
Martedì, ore 8.00: YY scaraventa una microba giuliva alla scuola materna per poi presentarsi alla segreteria del centro estivo, deserta in realtà ad un orario tanto mattiniero, con l'intento di consegnare tutta la richiesta documentazione.
Martedì, ore 10.30: a Barcellona XX comincia la sua parte di seminario
Martedì, ore 14: terminato l'intervento, XX scappa alla volta dell'aeroporto della Catalunia.
Martedì, ore 15: Yy riesce finalmente a consegnare il plico di documentazione alla segreteria del centro estivo cucciolo.
Martedì, ore 15.30: YY si presenta diligente all'appuntamento della festa della scuola, dove i bambini, tutti dotati di maglietta con nome e impronte delle mani del colore della propria classe, parteciperanno ad una bella corsa non competitiva nel vicino parco. Seguirà merenda.
Martedì, ore 16.30: XX atterra a Linate e incappa nel taxista più tiratardi della città (dopo aver provato a gestire la fretta con la meditazione, interviene "scusi, avrei un po' premura, dobbiamo proprio rimanere dietro al tram?" "Signo', mica lo posso superare, il tram!" "No, certo, non qui,  ma magari si potrebbe fare un'altra strada, per esempio senza tram...se non le sa lei, le strade...")
Martedì, ore 17: XX sbarca finalmente (a corsa conclusa e merenda conclusa) nel vicino parco dove per fortuna la festa è ancora in corso e trova una microba paonazza, felice ed ipereccitata che gioca allegra con i suoi mille amici.
Martedì, ore 18.45: XX smonta la microvaligia di Barcellona mentre monta la valigia da mare della microba, che ha scoperto partirà con la nonna MM e la di lei preziosa amica SIL domani dopo pranzo.
Martedì, ore 19.30: la settimanale pratica di mindfulness, la gentile consapevolezza, il sereno disincanto, richiamano XX ai doveri meditativi (non esattamente sotto casa).
Non ci sono notizie delle cucciole grande e di mezzo, con i loro zaini blu che rimarranno intonsi (si spera che almeno la biancheria venga ciclicamente rinnovata), dunque, secondo una delle migliori massime di tutti i tempi, 'niente nuove, buone nuove'
E sono passate soltanto 36 ore.

sabato 8 giugno 2013

INVIATO DA IPAD

Lo scenario: la supernonna MM che ha accettato, ancora una volta, di pascolare le bambine dal sabato pomeriggio fino alla domenica mattina, a casa sua, tutte e tre con trasloco del lettino microbo (oltre allo zoo microbo che però trasloca tutti i giorni anche da e per scuola) e lezione di cavallo del sabato pomeriggio annessa.
XX e YY ritornati adolescenti che sono ad un concerto heavy metal (il primo, chiaramente, della vita di XX), con un'entusiasmo inaspettato.
Il messaggio:
Da: nonnaMM
A: XX

Ciao. passando vicino al vaso dove è rimasto solo lo stecco della pianta, la microba ha commentato: povera pianta, come sei diventata brutta senza NARICI!
Baci.

Inviato da iPad (e ricevuto al più grande concerto metal dell'anno)

XX non sa se essere più divertita dalle radici (narici) della microba o dall'attività di reportage via ipad della nonna MM.

giovedì 6 giugno 2013

IL COLMO

Il colmo è uscire serata di mindulness, la presente consapevolezza, e partire con la catena dello scooter ancora legata alla ruota posteriore.

lunedì 3 giugno 2013

LE GIORNATE CON SIBÌ

Una settimana faticosa, permeata dal triste dolore per la perdita di Lilli, si conclude con un fine settimana funambolico, in cui mentre XX e YY affiancano, sulla costa azzurra, la nonna MM nell'ultimo saluto a Lilli, le cucciole sono prese in carico da un sempre energico nonno GG.
In realtà, proprio a ben guardare, i funambolismi cominciano con una emozionante performance della cucciola di mezzo a scuola il venerdì pomeriggio dove, grazie a degli insegnanti sempre più somiglianti a supereroi, viene messa in scena la fiaba di Hansel e Gretel. In LIS. Attori, tutta la classe in parti diverse. Almeno sette diverse scene (la casa, il bosco, la casa, il bosco, la casa della strega, la prigione, il fuoco, la casa di nuovo), tutte manufatte a cura della classe prima B.
La scuola il venerdì si conclude con una festa al parco, l'esuberante Liluz festeggia i suoi nove anni con una emozionante caccia al tesoro in cui non un solo abitante del parco è sfuggito alla macchina fotografica dei cercatori - di tesori e di immagini - conclusa solo dall'arrivo provvidenziale dell'arca di Gualtie', che al solito parte con tre cucciole, due gatti, un cane, un letto e la spesa per quattro giorni.
YY e XX ritrovano le cucciole domenica mattina dopo che hanno fatto, grazie alla sempre graditissima ed indispensabile presenza della ziastra SIMONBELLE, anche detta Sibì, un bagno con la schiuma, la bomba di schiuma, l'idromassaggio; il bagno al cane con la schiuma, la bomba di schiuma e l'idromassaggio (attenzioni non necessariamente gradite al cane in questione); colorato con gli acquerelli; fatto shopping compulsivo con la carta di credito del nonno GG; coccolato i sette gatti che abitano, a fasi alterne, la casa di campagna; scoperto uno scorpione; mostrato lo scorpione a tutti; scambiato i vestiti (nonostante le rigide assegnazioni di XX) "Perché secondo me con quella maglietta starebbero proprio bene dei pantaloni fucsia", "Eehh, ma quelli non sono della microba, sono MIEIII!", "Vabbè, magari se le vanno bene glieli potresti prestare?", "Occhei". Hanno cucinato, mangiato, mangiato e ancora mangiato. Che belle le giornate dal nonno, insieme a Sibì e i loro gatti.

lunedì 27 maggio 2013

LILLI, CIAO

Li ho vissuti a trecento km di distanza, tuoi ultimi giorni, con le notizie goccia a goccia, come le medicine che riuscivi a prendere, che arrivavano regolarmente dalle telefonate della sempre presente nonna MM.
Vorrei affidare a queste parole il tuo ricordo e il mio saluto, di piccola nipotina ri-conosciuta in età adulta a causa di una famiglia che in un lontano passato era riuscita a creare troppa distanza. Il mio ricordo di te è quello di una signora, anzi Signora con la S maiuscola, che ha molto apprezzato e molto intensamente vissuto ogni momento che la vita le ha voluto regalare. Le tante lingue che parlavi cambiando dall'una all'altra con facilità, il piacere di ricevere, la gioia di raccontare le esperienze uniche che hai vissuto (in quanti, civili, possono raccontare di essere stati portati in aereo su una portaerei della flotta americana?), gli occhi sempre attenti ai molti paesi che ti sono stati "patria" (l'Italia, dove sei nata, gli Stati Uniti, che ti hanno adottato, la Francia che ti ha ospitato per lunghi anni, la Gran Bretagna, la metà del tue sangue era inglese, ma anche molti paesi dell'Africa, dove hai condiviso con André gli impegni professionali). Ma soprattutto, la tua grande generosità. Il tuo sense of humor ereditato da una mamma molto inglese. La tua invidiabile dignità, con la quale hai affrontato anche questa ultima sfida senza un lamento o una lacrima ma con solida determinazione.
Resteranno nel mio cuore le tue battute sagaci, la tua signorilità, il tuo aspetto sempre curato, il tuo affettuoso curarti delle bambine "regalando cultura", la tua attenta e lucida analisi dei fatti del mondo, il tuo affetto intenso ma senza clamore.
Un abbraccio e un dolce ringraziamento per tutto ciò che hai rappresentato, la capacità di essere cittadina del mondo quando ancora il mondo erano tanti mondi.
Lilli ciao, sii serena.

sabato 25 maggio 2013

COME SI CHIAMANO?

"EEhh, e queste come si chiamano?"
"Fave. Sono fave fritte."
"FAVEFRITTE. Eehh, sono degli AGRUMI?"
La cucciola di mezzo, nel pieno delirio botanico che ha fatto crescere erbe aromatiche, si suppone intendesse legumi. Si, le FAVEFRITTE sono dei legumi.

lunedì 20 maggio 2013

LA PRIMA NOTA, E NON È IL DO

Un ritorno alla routine cucciole-scuola-ufficio. Una mattina frenetica tra riunioni e un intervento di primo soccorso piuttosto toccante. Una pratica yoga rilassata. Ma soprattutto una cucciola di mezzo che ne combina una grossa, e una ancora di più.
Si legge sul suo quadernino giallo che funge da diario: "Oggi ci siamo comportati male a tavola e in fila." O meglio, si leggeva. Perché la cucciola di mezzo, cosciente di aver preso la prima nota della sua vita (il contrappasso è che siano i bambini a scriverla, usanza della scuola), l'abbia non solo taciuta, ma anche cancellata. CANCELLATA DAL QUADERNO. A sei anni. Mancano meno di tre settimane alla fine della scuola e lei si fa rimproverare, come oltre la metà dei suoi compagni peraltro, con una nota scritta. E la cancella. XX ancora non si capacita di quanto possa essere diabolica la questione, punizione per ora on hold perché dopo due sgridate differenti dai suoi due genitori è apparsa davvero mortificata. Che fosse una finta?

venerdì 17 maggio 2013

MOMA

In una giornata di trasferimento prima di ritornare finalmente a casa, XX è riuscita a ritagliarsi due ore (clandestine) per andare a visitare il MOMA di New York, che non era mai riuscita a vedere.
Ora, diciamo che l'arte contemporanea non è esattamente la sua preferita, e che l'arte moderna sembra assomigliarle molto. Così ha passeggiato incuriosita ma non troppo entusiasta, tra installazioni di vario genere non esattamente convincenti, tra cui: un rotolo di carta con le impronte dei piedi (le cucciole saprebbero forse fare di meglio, con i loro sei piedi), un giornale tedesco tagliuzzato a quadretti e incorniciato, una bilancia rossa che pesa un libro aperto, varie buste rimandate al mittente (?!), un cubo gonfiabile tutto dorato di due metri e mezzo di lato, la mappa animata dei venti degli Stati Uniti con il vento che si allunga come un vermicello bianco, una vanga appesa al soffitto, un pavimento pieno di matasse di lana, un set di tazza da tè e piattino rivestiti di pelliccia, un incastro sasso+legno che assume esattamente la forma del cappello pensatore di Harry Potter.
XX ha però dovuto raggiungere i piani superiori per emozionarsi davvero: di fronte ai quadri di Matisse, che ha riconosciuto colpita da quanto è stata colpita per aver rivisto molte immagini di un libro d'arte caro dell'infanzia. Si è emozionata di fronte alla notte stellata di van Gogh, a molti quadri di Picasso e alla Marilyn Monroe di Andy Warhol.
La visita in compagnia degli sguardi cuccioli però, avrebbe avuto tutto un altro sapore.

giovedì 16 maggio 2013

CROSTACEI E MOLLUSCHI

Da circa settemila chilometri di distanza sembra ancora più difficile per XX scoprire qualcosa della recente gita scolastica della cucciola di mezzo. Generalmente allegra e chiacchierina, pare che questa volta abbia imitato il reticente atteggiamento della sua sorella grande. Dunque la meta è rimasta sconosciuta, si è soltanto saputo che ad un certo punto la guida ha proposto ai bambini di identificare dei crostacei, lei ne avrebbe pescato uno e i bambini l'avrebbero disegnato e descritto. E che cosa è capitato di disegnare alla cucciola di mezzo? Una LUMACA, che tutto sembra tranne che un crostaceo.
YY si è dilungato in una interminabile dissertazione etologica su molluschi, crostacei e artropodi, ma nessuna ulteriore informazione è per ora filtrata.
Si attende con ansia il sabato, quando i quaderni di scuola saranno finalmente visibili e nei quali ci si aspetta che la lungimirante e rigorosa maestra abbia chiesto di scrivere un bel numero di pensierini sulla gita.

domenica 12 maggio 2013

12 MAGGIO, FESTA DELLA MAMMA

La mia mamma si chiama XX come una pietra preziosa. Ha i capelli e gli occhi castani.
Indossa spesso un golf leggero con i lati lunghi ed ha gli orecchini.
Quando la guardo mi ricorda Pocaontas.
Mi piace fare i lavoretti con lei.
Ha il cuore pieno di bene.
Oggi realizzerò con la mia mamma la spiaggia dove andiamo a Santa Margherita in vacanza. Mi piace quando andiamo al parco Ravizza.
Lavora in un ufficio vicino alla palestra in cui vado al mercoledì.

Cucciola di mezzo

...


Mamma per me sei una nuvoletta dolce.
Alla mia mamma piace il colore giallo,
Alla mia mamma non piace arrabbiarsi,
Di lei apprezzo la sua pazienza.
Vorrei che la mia mamma fosse meno occupata,
Vorrei che la mia mamma fosse più riposata.
La mia mamma è come un angelo,
Con lei mi piacerebbe qualche volta giocare.
Alla mia mamma donerei un suo peluche che adesso è mio.

Cucciola grande



martedì 7 maggio 2013

L'IGNORANTE ATTENZIONE

L'ha corteggiato per mesi, studiato, valutato, immaginato e atteso con l'aspettativa di un bambino. Oggi è cominciato. È il seminario dell'"ignorante attenzione", della consapevolezza benevola e non giudicante, dello stare qui e ora e guardare ciò che accade come se fosse nuovo, in sanscrito smrti, in inglese mindfulness.
Insieme ad altri undici sconosciuti (quasi tutti tranne uno), ha guardato, annusato, ascoltato e stropicciato un'uvetta per oltre venti minuti, si è raccontata e ha raccontato aspettative, speranze e necessità di un percorso che oggi le sembra di aver cominciato in maniera meravigliosamente entusiastica.
Nella speranza di non scivolare più sulla vita con la velocità di un pattinatore sul ghiaccio come le sembra troppo spesso di fare, ma al contrario di immergervisi fino in fondo per apprezzare, qui e ora, le belle gioie e le complicate difficoltà che si affacciano sul nostro cammino. E nella speranza, non detta, di migliorare la sua empatia con una cucciola di mezzo troppo spesso irascibile, irosa e irata (e che rende XX irascibile, irosa e irata a sua volta). Compito: tra l'altro, gustare un pranzo con l'attenzione dedicata all'uvetta.

mercoledì 1 maggio 2013

I PUFFI SECONDO LEI

Opera accuratamente redatta su un cartoncino di colore lilla, incollato a cartoncino di colore rosso e ricoperto da cartoncino di colore turchese puffo, naturalmente. Dotata di puffosa illustrazione multicolor in prima di copertina. I puntini spaziatori sono assolutamente obbligatori nella classe prima B, anche se si scrive per diletto e la maestra, lo scritto, non lo vedrà mai. Ma tra una parola e l'altra vanno fatti tre puntini.

Nel...villaggio...dei...puffi...Gargamella...e...Birba...avevano...messo...una...anguria. Puffetta...la...assaggiò...e...disse...yum...che...buona. Allora...anche...gli...altri...puffi...la...assaggiarono...anche...loro...la...trovarono...squisita. Poi...Gargamella...andò...a...vedere...ma...si...beccò...la...buccia. Da...allora...Gargamella...mise...sempre...la...anguria...nel...villaggio...dei...puffi...ma...i...puffi...che...erano...furbi...si...mangiarono...solo...il...dentro.
Cucciola di mezzo

lunedì 29 aprile 2013

LA FRUTTA DI CASA E LA FRUTTA DI SCUOLA

"Uh, bimbe, ho portato a casa una banana per la microba. Non mi ricordo dov'è, però, ora la cerco."
"Eehh, io ho portato a casa un'arancia."
"Oggi di frutta c'era l'arancia?"
"Si, io l'ho data a Dilmi per fare la spremuta."
"Microba, anche a voi hanno dato l'arancia?"
"SI."
"Ma come fate a mangiarla?"
"GNAM!"
"Certo...e la mela, ve la preparano di solito?"
"Eehh, si, la mela a scuola no ma all'asilo la preparano le signore. A spicchi, oppure a rotoloni. A rotoloni è molto più buona."
Molto più buona. Certo.

sabato 27 aprile 2013

IL SISTEMA METRICO DECIMALE

Pare che le cucciole stiano sviluppando un personalissimo, per quanto non necessariamente efficace, sistema di misura.
Eccone alcuni scampoli:
"Ciao microba, sono contenta di aver fatto in tempo a salutarti prima che ti addormentassi, ti voglio bene, sogni d'oro."
"AN-CHIO TI VO-IO BENE. AL-ME-NO ZE-NTO CHI-LI DI BE-NE." - se consideriamo il bene imponderabile o quasi, si tratta proprio di tanto bene.
...
Al museo della Scienza e Tecnologia, visita al padiglione ferroviario.
"Guardate, cucciole: questa era la locomotiva a vapore più grande e potente d'Italia, pensate, quasi cento anni fa poteva andare addirittura a cento all'ora."
"Mmhh, uau, grande davvero. Ma, esattamente, cosa sarebbero i cento ALLORA?"

venerdì 26 aprile 2013

SUCCEDE CHE

Succede che in una festa della Liberazione festosa e soleggiata, si tiene il segreto sulla gita di oggi.
Succede che si sceglie la gita in segreto e le cucciole bruciano di curiosità.
Succede che i Noicinque ci mettono due ore a fare cinquanta km, complice un momento di quasi esodo vacanziero, ma poi quando si arriva le ore di coda sono dimenticate.
Succede che si è scelto un parco avventura dove ci si arrampica sugli alberi alti, dove si zompetta dall'uno all'altro in quota su fragili ponti di corda.
Succede che stretti su una piattaforma a otto metri di altezza XX si sente dire dal vicino di percorso "Ma tu, a Milano, hai dei bambini alla scuola G. Romano? Mi pareva...". Ma ti pare? Sulla cima di un albero altissimo in una profonda valle lombarda in un giorno di festa?
Succede che le cucciole sembravano Tarzan, aggancia e sgancia i moschettoni e salta nel vuoto e ballonzola sul ponte e lanciati con la carrucola a velocità supersonica e arrampica con le prese e salta sui tronchi di legno che girano, e attraversa come i funamboli.
Succede che XX rimbalza da un lancio con la carrucola e le tocca fare svariati metri, il resto del percorso a mano, tirandosi con le mani sul cavo d'acciaio, cercando di non schiacciarsi le dita nella carrucola, a penzoloni come un fico.
Succede che le cucciole non le perdoneranno questa carenza di agilità e la prenderanno in giro per giorni per il rimbalzo.
Succede che è stata una giornata meravigliosa ed emozionante, anche se succede che per ritornare ci si mettono altre due ore a fare i cinquanta km di ritorno.

martedì 23 aprile 2013

Q DI...

"Eehh, sai che oggi a scuola abbiamo fatto la Q?!"
"Uh, la Q di Quadro, Quattro, Quindici, Questo e Quello, Quando..."
"Si, anche la Q di Quidditch."
"Eehh, che cos'è il CUI-DIC?"
"È un gioco a cui gioca Harry Potter che è bravissimo."
"E come funziona?"
"Dunque, si gioca su una scopa volante, anzi, su tante scope volanti. Anche io vorrei avere una FIRE BOL. Si vola sulla scopa, poi c'è una palla che si chiama pluffa e deve entrare in un cerchio che sta per aria, poi ci sono delle palle velocissime che sono i bolidi e i battitori li battono per disturbare l'altra squadra intanto che il portiere para la pluffa e il cercatore cerca il boccino, che è un pallino d'oro ma vola da solo e ha le ali come un uccello ma vola velocissimo"
"Eehh, non ho capito niente."

sabato 20 aprile 2013

SEMPRE ATTORNO ALLA BOTANICA

"Cucciola grande, ho visto che come compito devi descrivere l'esperienza  'ritmi', che cos'è?"
"È venuta ieri a scuola una signora africana che si chiama Fanta, noi le abbiamo fatto delle domande sull'Africa e lei ci ha insegnato il ritmo a cinque battute."
"E che domande le avete fatto?"
"Io le ho chiesto che piante ci sono in Africa e lei ci ha spiegato che ci sono i manghi e i BOA-B."
...
"Che frutta volete? Mele Fuji, pere coscia, mele golden, banane, fragole..."
"Quelle! Si, era proprio a me, l'anno scorso, che piacevano molto le VESPOLE!"

venerdì 19 aprile 2013

IO, VOI E LA BOTANICA POMERIDIANA

Al termine di una settimana di frenetica trasferta, e di frenetica convivenza di voi bimbe con papà, siamo riuscite a dedicarci un pomeriggio tutto per noi. Per noi e per i mille semi che stiamo cercando di risvegliare alla vita. Così, dopo una inedita sorpresa con uscita anticipata della microba, sorpresa e felice, anche se pare, cara microba, che tu abbia collezionato marachelle a base di corse illecite e panchine e forchette per tutta la settimana, ci siamo dedicate agli esperimenti di botanica.
Prima seminando abusivamente - ma avevamo strappato una parvenza di autorizzazione telefonica - le piante aromatiche di papà; poi costruendo un orto in serra che ci darà pomodori, basilico, lattuga e crescione, quantità stimate dell'ordine dei microgrammi, vista l'estensione delle coltivazioni; poi costruendo un ecosistema con laghi e fiumi, nubi e pioggia (a patto che si sviluppi abbastanza vapore grazie ad un sole che sembra ancora una volta sparito), mentre tu, cucciola grande, proseguivi le attività e l'esplorazione botanica seminando semi di NAURIZI, nome comune nasturzi.
Grazie per queste ore, finalmente, insieme.

domenica 14 aprile 2013

RIPASSIAMO STORIA

"Bimbeee! A che punto siamo con i compiti?"
"EEhh finiti!"
"Finiti, anche io finiti, anche storia."
"Storia: che cosa c'era da fare di storia?"
"Studiare il neolitico."
"Che cosa vuol dire, neolitico?"
"Neolitico vuol dire periodo della pietra recente."
"E prima che cosa c'era?"
"Prima prima il paleolitico, e poi il mesolitico."
"E quindi paleolitico che cosa vuol dire?"
"Mmhh.."
"Scusa, il paleontologo che cosa studia?"
"EEEhhh, i paleontologi sono quelli che studiano le VECCHIETÀ, come i dinosauri."

martedì 9 aprile 2013

SEMPRE LEI

Trasferta lampo in Germania per XX, partita all'alba con in serata, ma non abbastanza presto da poter salutare le cucciole ancora coscienti.
Così, dopo una corsa a perdifiato per acchiappare il trenino verso casa, chiama negli ultimi tre minuti utili prima che scatti il coprifuoco del riposo notturno.
"Pronto, ciao cucciola di mezzo, come stai, come state, avete fatto le bravissime?"
"EEhh, si, stavo leggendo il libro degli Egizi. Sai che Nefertina ha trovato la micetta tutta bagnata e, com'era quella parola difficile? Ah, eccola, ARRUFFATA, e allora capisce che il messaggio non è arrivato. Ti passo la microba."
"Pronto."
"PON-TO."
"Ciao microba."
"HO DE-TTO PON-TO, NON ZAO. AHAH"
Click.
...

domenica 7 aprile 2013

LE MILLE ATTIVITÀ, MA SOPRATTUTTO...

Le trentasei ore passate in libertà nella casa di campagna del nonno hanno visto le cucciole dedicarsi a molteplici attività (che viene anche da chiedersi se abbiano dormito, almeno un po') come realizzare gioielli, molti, fare quadri di brillantini, cucinare biscotti a tema animalier, coccolare i numerosi animali che abitano la casa dentro e fuori, costruire dei portacandele, ma soprattutto, fare il bagno di schiuma, che una schiuma come quella che fa Simonbelle non la sa fare proprio nessuno. Incauta la domanda di XX:
"Allora, c'era tanta schiuma quando avete fatto il bagnetto?"
"EEhhh, tantissima, sembrava panna montata, soprattutto quando abbiamo acceso IL LITROMASSAGGIO!"

venerdì 5 aprile 2013

IL DILUVIO E L'ARCA DI GUALTIE'

Piove, piove e ancora piove, ma il temerario nonno GG, come promesso, si presenta a casa Noicinque per recuperare TUTTEETRELECUCCIOLE e portarle nella casa in campagna, dove XX e YY le recupereranno domenica, blocco auto permettendo. Così comincia il rompicapo del volume per fare entrare tutto e tutti in una pur ampia auto. Tre cucciole, due seggiolini auto, un cane, due gatti, un lettino, una valigia, tre zaini, la spesa pantagruelica. Mancano solo i due leocorni.

giovedì 4 aprile 2013

ALL'INTERVALLO

"Oggi Liluz mi ha fatto leggere solo sei righe di Harry Potter. All'intervallo."
"E poi che cosa hai fatto, se non hai letto, all'intervallo?"
"Poi abbiamo giocato a dama. Solo che i maschi usano le pedine per giocare a calcio, e poi, indovina, mancano un sacco di pedine. Così abbiamo usato gli scacchi e abbiamo giocato con il re, tre birilli e due torri."
"Si, veramente non sono birilli ma pedoni. E tu, cucciola di mezzo, all'intervallo che cosa hai fatto?"
"La cacca."
"Io a scuola non la faccio mai, la cacca."
"NEACH-IO LA FA-ZZO A CUO-LA. TU-TTI LI AL-TRI MI-EI AMI-ZI FA-NNO LA CA-CCA A CUO-LA. IO NO." (=noto con disappunto che nessuno di è degnato di chiedere come ho trascorso io l'intervallo. Ebbene, dal momento che, a differenza della mia sorella di mezzo e di tutti quegli altri miei amici ruvidi e ruspanti con cui condivido le lunghe ore della giornata, non mi sognerei mai di fare la cacca all'asilo, io ho passato l'intervallo, che non so ancora molto bene che cos'è, a fare la tana dei leoni. La tana ruvida e morbida, in classe turchese, tre maschi e molte femmine. - se noi sai rispondere, confondi.)

mercoledì 3 aprile 2013

OGGI SI

Con la complicità di una improbabile quanto breve visita dal dentista dei bambini, oggi pomeriggio ho fatto la mamma: ho raccolto, fuori orario, te, cucciola grande, che quando il custode ti ha avvisato sei arrivata sorridente al galoppo giù dalle scale azzurre, le stesse che nella mia infanzia ricordo come enormi che che invece sono, beh, soltanto scale. Ho incontrato, inaspettata, te, cucciola di mezzo, che trasportavi messaggi da e per gli insegnanti con compita diligenza nel mezzo di un atrio silenzioso e fiorito. Ho assistito ai ventiquattro secondi di visita del dentista, quello che ha detto "Ehhh?! È dal luglio scorso che non ci vediamo?" E subito dopo ci ha dato il prossimo appuntamento per gennaio 2014.
Ho recuperato te, microba sorridente e frizzante, nella ressa dell'uscita del pomeriggio dall'asilo, all'ora piena di nonni e di tate e povera di genitori, ed ero così fiera di vedere il tuo sorriso a venti denti e raccogliere le opere d'arte della giornata (tra l'altro, il ritratto che mi hai fatto con le ciglia arancioni mi piace parecchio, grazie).
Ho infine recuperato te, cucciola di mezzo, quando la tua classe è uscita a sorpresa prima di tutte le altre, e mi sono quasi commossa nel vederti spiegare alla maestra che si, potevi andare perché avevi visto la tua mamma. Mi sono divertita ad accompagnarvi, per una volta, ad arrampicare dalla rocciosa Lux, e siccome siamo arrivate in anticipo ho creduto alla vostra personalissima visione delle regole di arrampicata. "Ma siete sicure di poter arrampicare qui, senza Lux?" "EEHHH, siiii. Tutti possono arrampicare qui tranne i nani." "Ah. E chi sono i nani?" " Irene, Riccardo...i nani." " Mhm, e voi non siete nani?" "No, i nani hanno quattro anni. Anche un po' cinque. Si, però se un bambino ha sette anni ma non ha mai arrampicato prima, è nano anche lui." - un po' di sano nonnismo -.
Tutto per poi scoprire che no, le regole di Lux sono arrampicare nel buco tutti, anche i nani, ma nessuno dove avete invece arrampicato voi per oltre mezz'ora, o "una mezzoraemmezza", che poi sarebbero tre quarti d'ora.
Mi è piaciuto ritornare a piedi chiacchierando, raccontando la storia del Signore degli Anelli, guardare dei piccoli fiori selvatici che "EEEHHH, guarda che bei fiori. Come quelli che abbiamo visto in Sudafrica! Ma più grandi." "Quelli che sembravano cavolfiori?" "Si, un po' più cavolfiori." "Quelli che sembravano pecore?" "Eh, si, un po' cavolfiori e un po' pecore." Trovati a sorpresa vicino al cavalcavia di via Ripamonti.

martedì 26 marzo 2013

LEI, INTANTO

Lei, TT, intanto: ubbidisce al millimetro ad ogni indicazione della cucciola grande, che ne approfitta e la fa saltellare, e sedere, e correre, e sedersi di nuovo, e saltare di nuovo, solo per poterla coccolare come si merita. TT, in una sorta di amplificata captatio benevolenzae, non sgarra e gode di questa ulteriore, inattaccabile simbiosi con la cucciola grande.
Poi arriva il momento per i Noicinque di tornare a casa dopo aver dato il benvenuto a Giomo, TT fa la matta e accompagna la cucciola grande al portone, poi esce e la vede avviarsi verso casa sua con sorelle e genitori. Passa la notte a non darsi pace per non aver controllato che la cucciola grande, l'unico reale capobranco che davvero TT riconosca, sia arrivata a casa sana e salva. Così all'alba, appena riesce a convincere MONI a scendere per fare pipì, approfitta del portone aperto e scappa come un fulmine. MONI, che quando TT corre via non si dà pace e rimette in discussione i suoi sei diversi brevetti di addestratore cinofilo e i due decenni di esperienza con i pelosi, la cerca nel solito prato vicino a casa. Ma TT non è lì. In questo gelida alba di marzo TT è seduta, ansiosa e scodinzolante, davanti a casa Noicinque, non distante ma neppure troppo vicina. MONI, che conosce il ragionare canino, si incolpa dell'accaduto e si rende conto, con crescente orrore, che il senso di protezione e responsabilità che TT prova verso il capobranco (cucciola grande) è ormai incontenibile, e giura che da ora in poi, sempre, accompagnerà la cucciola grande a casa con TT.

lunedì 25 marzo 2013

GIOMO

È arrivato. Atteso da oltre un anno, grandi le aspettative, il suo nome pronto molti mesi prima che nascesse: le tre cucciole fremevano e vibravano di eccitazione quando sono andate, oggi nel tardo pomeriggio, a conoscere Giomo, il nuovo quadrupede inquilino della casa di MONI, la frizzante educatrice cinofila. Giomo ha due mesi, pesa quasi dodici chili, un pelo morbido ma puzzolente, una pigrizia congenita e una sana diffidenza nei confronti dei gradini, anche quelli di pochi centimetri. Nelle venti ore circa di ambientamento a casa di MONI, però, pare aver fatto amicizia, a dispetto di ogni aspettativa, con TT, la cagnolina ad alta frequenza con cui la cucciola grande intrattiene una relazione esclusiva, ha fatto pipì svariate volte ovunque, è caduto nella ciotola dell'acqua mentre beveva (ci si è già accorti che l'agilità non sembra la sua dote migliore), ha rosicchiato le gambe rosa del tavolo rosa e guaisce come un pulcino. Non bacia nessuno tranne la microba, per la quale ha avuto effusioni, ricambiate, umide e generose. TT, dal canto suo, ha ben tollerato l'invasione cucciola e le attenzioni, non tutte gradite (come la microba che allarga le orecchie per fare l'aeroplano) destinate a Giomo. La cucciola grande, con il suo essere empatica con le bestie di ogni ordine e grado, con il suo capire TT con la telepatia ed essere primogenita lei stessa, ha infatti rivolto grande cura all'esuberante TT, che grazie a questo non si è mostrata troppo gelosa del neoarrivato.
Nel ricordo di GHEO, Giomo, stessa razza e stessa futura stazza, si piazza piuttosto in alto nello specialissimo ranking cucciolo, ha da subito conquistato il pubblico minorenne con e senza baci, con il suo pelo morbido e puzzolente, con le unghiette aguzze, con il sedere che ondeggia e con l'attesa che si riveli un compagno di giochi tranquillo e affidabile. Grazie a MONI per aver voluto condividere questo arrivo emotivamente coinvolgente con le emotivamente già parecchio coinvolte cucciole, che saranno investite della responsabilità, non da poco, di fare di Giomo un amico dei bambini.
Benarrivato Giomo, e in bocca al lupo.

sabato 23 marzo 2013

PON-TO

"Pronto. Ciao cucciola, come stai, come state, fate le bravissime?"
"ZA-O."
"Pronto. Ciao cucciola, come stai, come state, fate le bravissime?"
"TI HO DE-TTO ZAO, NON PON-TO."
"È vero, mi hai detto ciao. Allora come stai, come state, fate le bravissime?"
"PI-MA A-VE-VI DE-TTO PO-NTO. IO TI HO DE-TTO ZAO."
"Va bene, anche io ti dico ciao. Senza dire pronto. Ciao cucciola, come stai come state, fate le bravissime?"
"SI. ZAO. SMACK."
Click. Era tutto quel che XX voleva sapere (quasi).

mercoledì 20 marzo 2013

BONNIE&CLYDE

Le lungimiranti maestre della classe verde chiamano la microba e il suo amico Potts BONNIE&CLYDE.
Forse perché hanno rubato, di nascosto, uno per uno, gli gnocchi dal piatto di Taat?

martedì 19 marzo 2013

L'OCA SONIA E LA MINESTRA ARANCIONE

"Pronto. Ciao cucciola, come stai, come state, fate le bravissime?"
"PON-TO. SAI CHE A-BBIA-MO MAN-ZATO LA PI-ZZA E LA MI-NE-STRA A-RAN-ZO-NE?! E POI IL BU- DINO E POI A-BBIA-MO PA-RE-CCHIA-TO."
"Mmhh, buona, la pizz..."
"EEhh, sai che abbiamo mangiato il budino e poi abbiamo visto un film? E forse domani un altro film? Allora, alla fine abbiamo visto Pierino e il Lupo e l'oca Sonia e il gatto Ivan che vuole mangiare il picchio."
"Anche il nonno ha un gatto che si chiama Ivan!"
"EEhh, ma questo gatto Ivan non era a chiazze bianche e nere, era a righe rosse e arancioni. Tutto diverso."
"Ma che cos'è questa storia che a scuola si guardano sempre i film?"
"EEhh, allora, la storia è che il picchio piange perché pensa che il lupo abbia mangiato l'oca Sonia. Era con il cappello."
"Chi aveva il cappello, il picchio?"
"Noo-oo, l'oca Sonia aveva il cappello."
"Pronto. Ciao cucciola, come stai, come state, fate le bravissime?"
"Pronto. Ciao. Abbiamo mangiato la pasta con le foglie di olivo. Alle foglie di olivo. No, delle foglie di olivo. Era buonissima, ciao."

domenica 17 marzo 2013

A PARTE I MIRTILLI

"Pronto. Ciao nonna MM, ho saputo che hai invitato a pranzo le cucciole, come stai, come stanno, fanno le bravissime?"
"Siiiii, bravissimeeeee, VERO BAMBINEEE? Te le passo, ciao."
"Pronto. Ciao. Ho scritto una canzone che avevamo imparato con Mir - la maestra di musica della prima elementare, non la stazione spaziale, ndr - così non la dimentico, aspetta che te la canto:
E   -   ra   -   va   -   mo   -   tar   -   ta   -   ru   -   ghe   -   e   -   cam   -   mi   -   na   -   va   -   mo   -   pia   -   no.
Siam diventati asinelli e trotterellavamo un po'
Poisiamdiventatigazzelleecorriamoapiùnonposso!
Ti è piaciuta?"
"Bella, devi farla sentire anche al maestro di piano, è tutta sul ritmo, così, ti spiega..."
"Si, ciao, devo fare la cacca."
"PON-TO. ZAO. HO FI-NI-TO IL RI-SO-TO ZA-LLO PRI-MA DI TU-TTI."
"Mmhh, che bontà, sono sicura che era squisito!"
"Prontoooo, sai che io ho finito il risotto seconda di tutti. AAHHHH, la nonna ha rovesciato i mirtilli. Quanti mirtilli!"
"I mirtilli? Aiuta la nonna a raccoglierli, allora."
"EEEHHH, lo sto già facendo, ho una mano piena, ma sono millemila e sono rotolati dappertutto."
"Pronto, ciao XX, come stai?"
"Bene, bene, qui fa solo freddissimo. Lì tutto bene? Fanno le bravissime, le cucciole?"
"Sisisi, qui tutto bene, a parte i mirtilli..."