martedì 28 agosto 2012

IL MONDO MARINO

La spumeggiante nonna MM ha ereditato le tripotine per una intera settimana, in attesa dei dell'inizio dei campus prescuola del comune. Le attività di oggi prevedevano di trascorrere l'intera giornata a Marineland, un parco marino non lontano con attrazioni entusiasmanti.
"Prontoooo! Ciao cucciola grande, come stai, come state, fate le bravissime, vi siete divertite?"
"BUUUU! ahahahaha. Si, è bellissimo, ahahahaha. L'orca ci ha bagnate tutte con la coda, dopo che avevano detto di mettere via tutti i telefoni. Ahahahaha. Devo provare un'altra maschera da dinosauro, ciao ciao."
"Prontoooo! EEhh? Si, ci siamo bagnate tutte, l'orca ci ha fatto scendere vicino al vetro e poi ci ha lavato con una codata. Io mi sono bagnata più di tutti, non è rimasta nemmeno una GOCCIA del vestito asciutta! Ti passo la microba, ciao."
"NO-O VO-IO." (= pensavo l'aveste capito, fra tutti, ormai, che non ho assolutamente intenzione di parlare con i miei sciagurati genitori al telefono. Loro mi lasciano ovunque nel mondo e poi pretendono di parlare con me come se niente fosse, figuriamoci. Sono offesa a morte, e già che siamo qui nella boutique di Marineland vorrei proprio comprare questo bello scatolone, sì, proprio bello.)
"No microba, questo è proprio troppo grande. E poi costa settantasette euro. Voi avete dieci euro a testa, ha detto la mamma, nei vostri portamonete a casa. No, quella foca rosa non è bella. Meglio quella bianca. Si, ma non tutte le cose che hai in mano, una sola. Ciao, devo andare, sto cercando di limitare i danni alla boutique."
Click.

venerdì 24 agosto 2012

UN VIAGGIO LUNGO, MEZZO BISCOTTO E LA NOBILE ARTE

Sorelle, condividono una larga parte del loro patrimonio genetico, ricevono la stessa educazione nello stesso ambiente famigliare, ma hanno un approccio profondamente diverso alla nobile arte della condivisione.
Le maggiori differenze emergono nei momenti di difficoltà, emergenza o estrema necessità, come un lungo viaggio in auto, ben fissate ai regolamentari seggiolini d'ordinanza, con viveri scarsi e contingentati.
A peggiorare alcune situazioni, la microba sconta un castigo NIENTECARAMELLE, per cause varie.
XX possiede un pacchetto che contiene circa quindici biscotti croccanti, unico avanzo delle colazioni vacanziere.
"Bimbe, volete una caramella o un biscotto?"
"SSIIIIII!!!!"
"Ok, ecco tre biscotti, ve li distribuite voi? Grazie."
...
Dopo alcune ripetizioni della stessa scenetta:
"VO-RREI PE-PIA-ZE-RE IL BI-CO-TTO." (=ok, ora che mi avete legato come un salame nel mio seggiolino, io sono qui buona da oltre due ore, fa un caldo pazzesco, non mi è chiarissimo perché si debba andare a un altro mare se al mare ci eravamo già, ho mangiato cinque biscotti e ne vorrei un altro. L'ho chiesto bene, dicendo per favore, in più non crediate che io dimentichi l'oltraggio di aver visto le mie sorelle rosicchiare almeno tre caramelle a testa mentre a me non ne avete data nessuna. Bene, il mio biscotto, per cortesia.)
"Microba, i tuoi biscotti sono finiti. Ce ne sono ancora due ma sono delle tue sorelle, che li hanno mangiati con meno voracità."
"VO-RREI IL MIO BI-CO-TTO-OH."(=allora non ci siamo capiti. Non mi interessa chi ha mangiato quali e quanti biscotti, ce ne sono due e li vorrei, per favore, grazie, subito-o.)
La cucciola di mezzo, di cui molto si può dire ma non che sia egoista, spezza a metà il suo biscotto e lo divide con la microba in un gesto di spontanea, commovente e gratuita condivisione.
La cucciola grande, all'avvicinarsi della tempesta microba e per emulazione di un gesto che sa sarà lodato (magari anche premiato) spezza una briciola microba dal suo biscotto e la regala alla microba, che sta già masticando tutta soddisfatta l'altra metà ricevuta dalla sorella di mezzo come se le fosse spettato di diritto assoluto.
XX e YY redigono le personalissime leggi della proprietà applicabili ai beni di consumo:
Microba: se lo voglio mi spetta, se ne voglio ancora mi spetta di più. Se è finito procuratelo e dammelo.
Cucciola grande: esigo la mia parte con precisione. Sono restia a cederla, ma con promesse di tornaconto adeguato posso fare uno sforzo e destinarne circa l'uno percento in beneficenza.
Cucciola di mezzo: se me lo chiedi, te lo do, prima metà, così divido in parti uguali, ma se ne vuoi ancora te ne do ancora. In realtà non serve che tu me lo chieda, con le mie antenne ascoltatutto so quando ne vuoi e te ne darò ancora prima che tu me lo domandi.

domenica 19 agosto 2012

ANCHE UN PO' MEGLIO DI COSÌ

Dopo una serata scoppiettante all'insegna del moto perpetuo di cui si alimentano, oltre alle cucciole, la vivace amica ELE e la di lei sorellina Tins, nella notte YY, forse come conseguenza del moto suddetto, ha sviluppato calore eccessivo non dissipato, leggi un febbrone da cavallo, curiosamente sorto nella giornata più calda dell'anno. Sopravvissuto a stento ad un risveglio cucciolo piuttosto movimentato, YY ha invano tentato di curarsi nella sua tana nelle prime ore della mattinata in cui le cucciole erano ancora casalinghe.
Affinché rimanesse solo a curare e modulare la sua termoregolazione, XX si è avviata alla solita spiaggia (lontana) con il solito mezzo (le bici) e lo stesso numero di cucciole (tre), ma due ruote di meno. La carovana di cicli era dunque composta da una saettante cucciola grande che guizzava sull'Aurelia a velocità inarrivabili, con dietro (molto indietro) un caravanserraglio che arrancava a fatica trasportando una mamma, due cucciole, tre caschi, un metro cubo di accessori da spiaggia sandalidigomma-occhialini-asciugamani-costumi, una cintura galleggiante, un sifolotto galleggiante - entrambi appesi al manubrio - un litro e mezzo di acqua di cui un litro congelato, un kg di frutta, un kg di focaccia dopo la sosta dalla intensa panettiera di Tutankamon, una quantità di sassi non pervenuta che le cucciole nascondono in ogni anfratto di bici e borse.
Alla spiaggia, nella giornata più bollente dell'estate, mancava la compagnia delle amiche ELE e Tins, così le cucciole erano alle prese con la litania bagno-focaccia-gelato-sabbia senza soluzione di continuità. Per godere di un briciolo di ombra nell'immediato dopopranzo, hanno ingaggiato partite a carte triplicando il numero normale di carte da distribuire ad ogni giocatore (così la partita dura di più).
Nel pomeriggio è comparso un sempre febbricitante YY, che almeno ha aumentato il numero di ruote si cui distribuire le masserizie del ritorno.
Finalmente a casa, le cucciole litigiose si sono prese a forchettate mentre la forza di gravità vinceva sull'attrito e una bottiglia di olio, piena, si fracassava sul pavimento appena prima di cena.
Deposte le armi, YY si ė ricomposto per la cena in compagnia, e poi, sempre febbricitante, ha eliminato quasi tutte le tracce di vetri e acidi grassi dalla cucina. XX nel frattempo tentava di eliminare frammenti di vetro da piedi cuccioli e cocciuti che si ostinavano a camminare nudi.
Va detto, nel complesso di solito queste vacanze sono state anche un po' meglio di così.

martedì 14 agosto 2012

DUE UNIVERSI, NEPPURE UNA STELLA IN COMUNE

Dove: alla solita spiaggia di sempre, dove i Noicinque sono ormai di casa e che raggiungono con sei ruote distribuite su tre biciclette che trasportano ogni giorno un volume di alcuni metri cubi di masserizie marine.
Nello specifico, nel piccolo rettangolo di sabbia agghindato di giochi da sabbia, palette, secchielli, formine, setacci, scivoli, palme di plastica, trattori e ruspe, rastrelli, biglie e vari passatempi. Il piccolo rettangolo, in genere piuttosto affollato, è frequentato tutto il giorno da fauna nana di varia dimensione (da sei mesi a sedici anni circa), impegnata nelle attività più disparate, tra cui le più estreme sono il nutrirsi di sabbia e altri minerali disponibili (a sei mesi), o guerreggiare a gavettoni (a sedici anni).
Che cosa: YY e XX hanno assistito sornioni ad una animata conversazione, discussione, confronto, tra due fazioni frequentanti il rettangolo di sabbia. Universo uno, composto da due (poi tre) nani maschi armati di pallone da basket. Universo due, composto da circa cinque nane cinque-settenni, comprese le cucciole grande e di mezzo, impegnato nel ricreare l'atmosfera di un raffinato ristorante che serve polpette, gelati, torte ed altre golosità, tutte rigorosamente in sabbia.
"Scusate, potete stare un po' più attenti che è la seconda pallonata che ci tirate addosso?"
"EEE, allora andate via che noi siamo qui a giocare a palla. E poi voi siete tutte femmine."
"La sabbia è di tutti, noi non stiamo dando fastidio a nessuno. State più attenti con quella palla."
"SSIIII, ma chi vuoi comandare, tu? Guarda che non sei più grande degli altri, e poi sei una femmina."
"A parte che cosa ne sai tu se io sono più grande o no? Vi abbiamo detto solo di non tiraci la palla addosso."
"OOO, guarda che ora vado a chiamare mio fratello che ha dieci anni ed è sicuramente più grande di voi, poi vediamo."
"Che paura." - l'ultimo commento giunge da una vibrante cucciola di mezzo, che per dimensione risultava la più minuta nella disputa ma la cui lingua tagliente e affilata come un bisturi ha generato alcune vittime.
Come è finita? Che le "femmine" si sono saggiamente spostate di circa dieci centimetri. Il fratello grande, giunto sul terreno della disputa come il settimo cavalleggeri, ha chiesto poco convinto chi fossero le "femmine" che infastidivano il piccolo di famiglia senza ottenere risposte chiare, la palla è stata requisita da alcuni sedicenni che giocavano a calcio e la micro cucciola si ė sistemata esattamente nell'area di rigore del campo di gioco. Miracolosamente, pare non sia stata colpita mai, e questa volta nessuno protestava.
I lavori del ristorante di sabbia sono proseguiti serenamente. L'universo uno ha abbandonato il campo.

giovedì 9 agosto 2012

STESSA SPIAGGIA, STESSO MARE

Per quest'anno, non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare. Promessa mantenuta grazie all'entusiasmante invito della zia SIMONBELLE, la zia ganza e speciale a cui confidare segreti e confidenze, con cui bucare le onde più alte e conoscere tutti gli animali del circondario. Le cucciole sono state infatti invitate a trascorrere un'intera giornata al mare di Lavagna, già teatro di divertimento smodato lo scorso anno grazie alla presenza non solo di SIMONBELLE, ma anche di NICO, biondo, bello, simpatico e che lascia le cucciole vincere a calcetto.
Sulla via del ritorno, su un breve tratto di autostrada deserta a causa del l'orario improbabile, di parecchio oltre il consueto coprifuoco, XX e YY tentano di estorcere qualche breve informazione sulle lunghe ore trascorse in libertà.
"Quindi vi siete divertite, avete visto NICO, avete giocato a calcetto e bucato le onde?"
"EEhh, no, pensa che NICO, è andato via subito, alle due, alla pallanuoto e poi non è nemmeno tornato. - l'oltraggio sarà rigorosamente registrato e vendicato quando opportuno - e poi le onde erano piatte, non si poteva bucare un bel niente."
"Sai che c'era una bambina piccolissima, di sole due settimane? Ma soprattutto avevano anche un cane - decisamente più interessante - un cane simpaticissimo."
"Com'era il cane?"
"Com'era come?"
"Era grande, piccolo..."
"Era grande come un leonberger, ma più piccolo."
"EEhh, si, aveva il pelo, come GHEO, ma di meno."
"Si chiamava Trilli. E cercava i gatti. Era bravo, affettuoso."
Soprattutto con i gatti.
Altri frammenti di informazione estorti con l'inganno raccontano di un canotto troppo piccolo per un numero di bambini troppo alto, per cui democraticamente i piccoli dentro e i grandi fuori a remare con i piedi.
SIMONBELLE pare essersi divertita, ha coinvolto tutti i protagonisti della settimana dello scorso anno e si sono ritrovati tutti con gioiosa allegria. Stessa spiaggia, stesso mare.
Stessa, meravigliosa, zia ganza.

domenica 5 agosto 2012

NEI PRIMI DIECI

Nei primi dieci minuti del primo bagno nel limpido mare del Tigullio, la cucciola di mezzo e papàsplendYY sono stati vittime di un attacco marino da parte di invisibili, impunite ma molto urticanti meduse.
La cucciola di mezzo, che nel corso dell'estate ha inanellato una indimenticabile serie di disastri e guai di cui si è resa protagonista (si ricordino le ustioni con il sugo, le bolle proliferanti mai identificate, la maledizione egizia, la corda ingarbugliata, ecc), ha trovato profondamente ingiusto essere stata l'unica vittima, oltre a YY, mentre le sue sorelle, in acqua ad appena qualche centimetro da lei, sono scampate al pericolo.
Bolle rosse e dolorose lungo mezza schiena, le cellule della medusa grattate via con la tessera del supermercato, l'ammoniaca del bagnino che fa poco o nulla. Risultato, tutti, ma proprio tutti i bagni successivi richiedevano d'obbligo la maschera d'ordinanza. Per vedere le meduse prima che loro vedessero lei, che invece pare aver visto dei calamari.

giovedì 2 agosto 2012

LO SPIRITO OLIMPICO

"Maaa...qual è quella squadra che ha due righe rosse ai lati e una foglia in mezzo?"
"Il Canada?"
"Eh, il Canada. Abbiamo fatto una gara contro il Canada."
"Ma a che cosa?"
"Alla pallavolo da due. Italia e Canada."
"Ah, a beach volley."
"Eh, BICHBOLLEI, si. Abbiamo vinto?"
"Si, credo che abbiamo vinto due a uno."
"Ah, si, certo, abbiamo vinto anche il primo set."