domenica 31 dicembre 2023

QUESTO TEMPO

Oggi è un po’ il tempo Chronos, quello che celebra la fine di un anno. Ed è anche un po’ tempo Kairos, quello profondo e soggettivo che sa e dice di noi, quello che indica che cosa tenere, che cosa dilatare ed espandere, e che cosa invece scegliere di lasciare. 

Così quest’anno più di altri sento questo momento di passaggio proprio come un momento di passaggio, non una data astratta o il calendario da cambiare - è un po’ come se dentro di noi ci fosse la spinta a scegliere: tengo stretto a me, miglioro, approfondisco, amplifico guardo meglio, e pure anche lascio andare, oppure sto in attesa, e gestando, qualcosa di meraviglioso che magari ancora non so.

martedì 26 dicembre 2023

LE COSE BUFFE

A cena, ogni tanto, è divertente ricordare le cose buffe del passato. Che poi, diciamo, non è che sia proprio passato del tutto, ecco. Alcune cose sono rimaste nel ‘diario del capitano’ delle citazioni di famiglia, come ‘hai le lunghie lunghe’ o ‘mi fanno male gli lìnguini’.

Altre hanno anche documentazione visual come ‘mi piace l’afferrari’, scritto con tratto deciso sotto il disegno di una giallissima auto da corsa.

E poi ancora ‘eh, si, quando ero piccola credevo che la medicina per la febbre fosse l’attacchipirina, che attaccava la febbre e la sconfiggeva’ - del futuro nel naming microbo abbiamo già detto.

Quando però, leggendo una lista di canzoni che XX ha scritto a mano per una nuova playlist, qualcuna chiede ‘che canzone è ‘la isola baita?’’, in riferimento alla hit di Madonna su Portorico, ecco che le cose buffe non sono più soltanto nel passato.

Il tutto, naturalmente, al netto delle performance geografiche. Quelle non passano mai di moda.

lunedì 25 dicembre 2023

QUANDO SEMBRA CHE QUALCOSA SIA CAMBIATO

È comodo, il Natale di lunedì. Permette quell’avvicinamento un po’ più lento, una sorta di avvento condensato, in cui sembra esserci il tempo per le incombenze pratiche e anche per fare un po’ spazio, dentro e fuori. Spazio per quello che è stato e per quello che sarà.

Così accade che il giorno di Natale si presenta uguale a molti altri e anche diverso. XX ha appeso le foto del Natale, tre cucciole che di anno in anno sono passate da dimensioni molto ridotte a dimensioni adulta+; ogni anno convincere, incantare con le corna di renna, blandire, premiare o minacciare per riuscire ad avere l’immagine natalizia con cui fare i bigliettini e spedire regali e auguri. Così XX ha sfrugugliato, forte del tempo quasi lento, nei file delle foto per trovare i Natali a partire dal 2006, da quando almeno due cucciole andavano al mondo. In qualche caso di è usata una foto di Halloween o di Ferragosto in absentia della foto di rito, ma in linea di massima, dopo un sacco di risate a crepapelle nel rivedere e ricordare le dimensioni piccole, la casa è stata addobata dei ricordi dei Natali passati. Ci sono linguacce, smorfie, qualche sorriso e svariate facce insofferenti sotto le corna di renna e il cappello di Natale.

Tuttavia è come se questo scorrere del tempo messo così, sotto gli occhi di tutti e tutte, abbia contribuito alla magia: il Natale 2023 è stato sereno e gioioso, i cuginetti e le cuginette più piccine divertite all’accompagnamento di cugine grandi e un po’ misteriose, che sembrano avere le chiavi di parecchie cose sconosciute, alcune delle qualimnon sono prive di fascino. Così la cucciola grande tiene lezioni sulle redini del cavallo, nella cucina trasformata in pasticceria due cucciole ingaggiano assaggiatrici che hanno un terzo dei loro anni, la stanza microba si apre, suo malgrado, alle visite curiose.

sabato 9 dicembre 2023

A PROPOSITO DI BELLO

Sabato piove. Si tenta di rimodulare il programma della giornata con un primo brunch alle Galeries Lafayettes più antiche e famose - YY non saprà che hanno mangiato la pizza e che era pure buona - un tentativo di visitare il teatro dell’opera, che pare che con i teatri ci sia un momento di interesse. Solo che il teatro, chiuso da manuale il giorno di Natale e il primo maggio, era pure chiuso per non meglio specificato evento straordinario anche questo sabato, e anche la domenica per non dare false speranze, con XX sotto la pioggia che traduce la delusione ai turisti americani dietro di loro.

Serve un piano B che possibilmente eviti le file chilometriche davanti al Louvre. Lo sfarfuglio online della mattina ha indicato come punto di interesse condiviso il Musée d’Orsay, dove pare esserci anche una mostra temporanea di Van Gogh. Va bene, e arte sia. Passano accanto a un milione di statue, che nei giardini delle Thuileries e nel museo riconoscono: ‘Guarda! Questo è Ercole Farnese. Dietro ha i pomi delle esperidi. L’ho studiato in arte.’ ‘Quello è Teseo.’ ‘Ah, e questi sono i Gracchi.’

E poi, davanti a un cupo ed enorme quadro barocco: ‘Quello è un funerale di gente povera. L’ho studiato alle medie, c’è anche un cane.’ La visione microba del bello.

venerdì 8 dicembre 2023

SU, SU, IN ALTO

E così mi avete convinto, con quella saggezza innocente che ha voglia di vedere e sapere le cose nuove. ‘La torre Eiffel!!’, mi avete detto. E io, che la intravedo di striscio tutte le volte che mi trovo a Parigi, ho pensato che uff, forse ci potevano essere mille cose più interessanti. Intanto ho comprato i biglietti per salire a piedi, facendo dei calcoli a spanne sulla luce e il tempo e il freddo e il ritmo di salita, chiedendovi nel frattempo di organizzare un defibrillatore per la vostra mamma in caso di schianto delle coronarie. E dunque eccovi, eccoci salire i millemila gradini di metallo, un po’ bagnati e un po’ scivolosi, accanto ai quali scorrono dei cartelli motivazionali che nemmeno il meglio mental coach. ‘Lo sapevi che ci sono oltre due milioni rivetti sulla Tour Eiffel?’ ‘La maggior parte delle persone ci mette tra dieci e venti minuti per la salita fino al primo piano.’ ‘Il menù bimbi del ristorante a soli 28 euro!’ e cose così.

Arriviamo su su, in alto fino a dove è consentito salire a piedi e si apre uno scenario pazzesco che abbiamo provato ad immortalare con le vostre arti fotografiche in immagini che ci fanno solo ricordare l’immagine di bello, di scoperta, di panorama, di bellezza.

Abbiamo pazientemente aspettato il tramonto, la ‘couche du soleil’, che ci ha regalato in lontananza il profilo di una mongolfiera e ha spalmato tutto di una luce d’oro.

Scendere è stato facile e veloce, e non ancora paghe della luce assorbita, attraversata la Senna abbiamo aspettato l’ora esatta, quando accanto al blu zaffiro del cielo la torre si è accesa di mille lucine intermittenti in un gioco di contrasto di colore indimenticabile.

E poi che, non vuoi approfittare delle crepes calde calde e dolci dolci che vendono al mercatino di Natale lì accanto, anche lui reso accogliente e delizioso da mille altre lucine.

Ecco, mi avete fatto fare pace con il monumento più iconico di Parì, grazie alla voglia di scoprire che il bello sta dove lo vuoi trovare.

giovedì 7 dicembre 2023

QUESTA PARIGI INSIEME

È meno esotico dell’India, e ha anche richiesto un’orgnizzazione meno articolata, seppur non semplicissima, questo viaggio francese. L’occasione: XX ha impegni vari in Francia nella settimana dopo il ponte. E allora, perchè non partire prima e passare il ponte insieme a Parì?

Così, in formazione varia giacchè YY ha una montagna di impegni legati alla sua pallavolo, sua e dei suoi fanciulli (ivi compreso l’ingaggio di un metal coach, allenamenti e partite varie della sua e altre squadre di cui fa il supplente di qualcuno che è in luna di miele, eccetera), e la cucciola grande ormai scorrazza per mezza Lombardia, con targhe o senza, e sostiene di dover preparare i primi esami all’università al gusto di riconoscimento delle ossa animali e indovinelli sui vetrini al microscopio.

Così la formazione è un po’ ridotta, ma sempre frizzante, e prevede un’andata insieme verso la ville lumière e un ritorno autonomo di microba e cucciola media, con arrivo alla Malpensa al terminal piccolo e trenino da acchiappare.

I voli non sono stati semplici, e meno male che XX ha ereditato un contatto di quelli preziosi quando bisogna combinare voli complessi con le cucciole, come questo, l’India o gli Stati Uniti.

Grazie a quegli intrecci che non sai davvero bene come funzionano, hanno affittato un micro appartamento in una zona super, recuperato le chiavi a Milano dal padrone di casa (italiano) con piede rotto e sono arrivate nella capitale francese. La zona è bellissima, la casa trasuda sapore parigino con la vista sui tetti e sul Sacro Cuore e lo spazio minimal e i letti che quando li apri poi di devi sdraiare perché non c’è spazio per stare altrove.

Se solo non avessero preso tutta quella pioggia sugli Champs Elysés e dintorni e non fosse entrata tutta quell’acqua negli unici paia di scarpe…

venerdì 1 dicembre 2023

COSÌ FIERA

È la tua festa, oggi. Fai finta di no, che non vuoi festeggiare, ma in realtà poi ci inviti tutti fuori a cena nel nuovo ristorante che ha aperto in zona e che ha un menù succulento.

Tu che fai le torte per tutti noi, per la famiglia allargata, per la nonna del maneggio mandandole (finalmente!) le tue ricette da assaggiare attraverso una nipote automunita (della tua auto, in effetti); tu che per la stessa nipote ora fai anche le torte salate da portare all’università, che si trova fuori città e lei non riesce più a venire a pranzo da te - vorrai mica abbia fame; tu che facevi anche un analogo di torta per il tuo nipote cavallo - andando a fare scouting tra i mille banchi di verdura alla ricerca delle insalate più sofisticate di cui era più ghiotto.

Tu che hai scarrozzato la tua nipote grande per le strade di mezza Lombardia in orari in cui il mondo era a dormire, tornando a sera inoltrata dopo essere stata sequestrata per ore nel maneggio di turno, e in quelle ore approfittavi per esercitare la fine arte in cui sei maestra, quella della relazione. E allora via allo scambio di uova di gallina ruspante con uova di quaglia ‘che non le hai mai assaggiate, te ne porto io dal mercato di Milano’; via alle conversazioni autentiche con François il poeta, con i piedi infangati e le parole magiche.

Tu che nelle ore intorno al tuo xfwssyvcygesimo compleanno ti fai consigliare un salone di auto, mi ci trascini e hai prenotato un test drive, e vediamo se ti piace, la macchina che ti hanno proposto. Non ho dubbi che ci sia un acquisto all’orizzonte, e intanto ti indigni perché per legge alla tua età le auto non si possono più prendere a noleggio (e infatti, tocca comprarla…).

Tu che senza le trasferte in mezza Lombardia dici che ti annoi e allora programmi e progetti per il futuro, il nostro e soprattutto quello delle ragazze.

Tu che conti i passi con il telefono e macini chilometri e audiolibri ad un ritmo vertiginoso, tu che quando vai da tutti gli specialisti per i check up loro sono sempre garruli e pieni di complimenti.

Tu che hai cavalcato il tempo delle guerre grandi (la storia dell’ospedale di Niguarda bombardato appena dopo la tua nascita, e tu eri dunque salva), del dolore enorme (ancora vivissima la mancanza del tuo coraggiosissimo papà, del mio e del tuo bellissimo, brillante e troppo giovane fratello), della fatica, del lavoro, dell’autonomia (la storia del mal di mare a nave ferma nel tuo battesimo dell’acqua resterà nei libri di storia, la storia della vostra partecipazione di nozze datata due dicembre ‘ops…ci siamo sposati ieri’ pure), dell’indipendenza, del saper fare, del voler fare e dell’imparare a fare, ma soprattutto del saper essere.

E poi hai cavalcato il mondo delle opportunità, le hai colte e fatte fiorire e come sai fare con tutti i fiori e le piante che ti regaliamo. Ecco, sì, con il tuo saper essere fai fiorire. E così grazie a te è fiorita e continua a fiorire una genealogia di femmine, piccole e meno piccole, che non possono altro che fiere di essere figlie e nipoti di una madre così. Che continua a cavalcare il mondo e ci mostra come essere.

Buon compleanno, mamma

mercoledì 29 novembre 2023

IL PRIMO (?) REATO

h 21.25 ‘Pronto mamma…aehm…no, no, tutto bene. Volevo dirti che ho parcheggiato la macchina - sotto gli alberi va bene vero? - poi stavo venendo via, c’era la targa storta, ho cercato di raddrizzarla e si è tolta.’

‘In che senso si è tolta? La targa?’

‘Nel senso che è venuta via. Mi porti un cacciavite a croce?’

‘Ma scusa, cacciavite per le viti? Come ha fatto a venire via se ci sono le viti?’

‘Si si le viti ci sono. Ti aspetto.’

XX era pronta per la notte, diciamo, essendo, in effetti, notte - il sole tramontato da almeno cinque ore. Si riveste. Cerca di riflettere con pensiero creativo, recupera dei pennarelli indelebili, tre cacciaviti a croce di diverse dimensioni, tre rotoli di  nastro adesivo di materiali differenti compreso uno scotch da pacco, delle forbici per mancini, dei fogli di carta, due cartellette trasparenti in caso la targa fosse da riscrivere e rimontare in versione provvisoria.

Così si trovano accucciate tra due auto, la targa in terra, la smontano dalla cornice di gomma, svitano viti, spingono perni e fanno leve strane per cui, ad un certo punto, non si sa come la targa torna ad essere montata. Sembravano due ladre acquattate tra le auto, strumenti per il furto, la targa in mano che sarebbe un reato.

‘Eheh…comunque io l’ho solo raddrizzata, la targa, ed è venuta via.’

‘Non so che dire…io guido da quasi trentacinque anni e le targhe sono sempre rimaste al loro posto under my watch, tu guidi da cinque giorni e ti ritrovi la targa della nonna in mano…’

‘Eheh, vabbè, siamo state brave, abbiamo risolto in un attimo.’

‘Certo, a parte che ero in pigiama e sono dovuta venire in soccorso?’

‘Ma non sei uscita in pigiama?’

‘Ma ti pare?’

‘Bah, io sarei uscita in pigiama e poi al massimo lo cambiavo.’

Eccola, tutta qui la filosofia della sua vita. ‘Esco in pigiama e poi al massimo lo cambio.’

venerdì 24 novembre 2023

SATURNO A FAVORE (E PURE TUTTE LE STELLE)

Questo è uno di quei giorni. Di quelli dove tutto succede, dove le attese trovano una felice conclusione.

Primo: dopo mesi di drive-sitting a base di foglio rosa, sempre su tutte le strade della Lombardia, dopo mesi di ‘andiamo che guido io così mi alleno a guidare’ - e si allenano anche le coronarie dei genitori, - la cucciola grande esce per andare a fare l’esame pratico di guida. Lo passa, manda una foto effimera della sua patente, torna a casa, prende la macchina (della nonna) e chi la rivede più (lei, e la nonna la sua macchina).

Secondo: dopo tre anni e sei mesi di negoziazione e discomfort, è stato finalmente chiuso da una bella parete in vetro con porta l’ufficio di XX, che ha combattuto con il rumore e i visitatori per tutto questo tempo.

Terzo: sempre a XX oggi è arrivato un nuovo telefono, che adesso vediamo quanto ci si mette a trasferire i dati (poco) e a farlo funzionare (moltissimo) per questioni marginali come lo spid e la banca.

Saturno a favore e pure tutte le stelle.

venerdì 17 novembre 2023

LE RISERVE DI CIBO

Giorno, giorni di gara di cavallo. Tra i mille dettagli di questa organizzazione dell’alba, spicca una conversazione.

‘Scusa, ma abbiamo dovuto anche comprare il fieno? Non ce l’aveva già il suo fieno, la creatura?’

‘Si, si, ce l’aveva. Infatti abbiamo provato a portarlo, solo che il van è piccolo quindi i balloni di fieno ci stavano solo insieme ai cavalli. E loro in viaggio l’hanno mangiato.’

Storia che ricorda ancora una volta il rompicapo del lupo, la pecora e il cavolo. Solo che questa volta qualcuno ha rischiato l’indigestione.

venerdì 3 novembre 2023

NEL DESERTO

Loro, alla guida, hanno gli abiti arabi tradizionali, tutti bianchi che ti viene da chiederti che cosa ci sta sotto. Le jeep hanno le gomme un po’ sgonfie, adatte alla sabbia; la carovana si avventura verso il deserto che sembra lontanissimo e invece è lì accanto, appena fuori città. Le dune color miele, l’auto che ospita le ragazze più giovani che fa le manovre più azzardate (nel sillogismo ‘guido bene= sono figo e vi faccio divertire e non avete ancora visto niente’ che in tutto il mondo, e soprattutto lì, è ancora troppo vivo; ci si sbatacchia ovunque, come quando al mare con gli amici in canotto si faceva apposta a prendere le onde di traverso e saltabeccare di qua e di là, e si arriva al ristorante in mezzo al deserto.

Lo spettacolo è organizzato naturalmente per i turisti, c’è la falconeria con una falchetta che viene quando vuole lei più che quando vuole il suo falconiere. Le danze, le musiche, le luci e un passaggio di cammelli sulle dune completano una scenografia spettacolare.

venerdì 27 ottobre 2023

LA PICCOLA RIVOLUZIONE

Lo sguardo, che sembra una piccola cosa. E invece è una grande cosa. Così in questi suoi giorni in un paese nuovo, diverso e lontano e anche umano ed inaspettato, XX ha provato a farci caso, allo sguardo. Al suo sugli altri, e a quello altrui su di lei.

Così accade che nella gran parte delle riunioni a cui partecipa lei è l’unica donna, tutti gli altri sono omoni e ometti in gran parte con lunga barba ed abiti tradizionali pakistani. Qualcuno, ma sono pochi, veste ‘all’occidentale’ con camicia e pantaloni, all’appello un giorno compare addirittura una cravatta. Loro si stringono la mano, per salutare lei mano sul cuore. Tradizione? Cura? Diffidenza? Paura?

Poi le riunioni cominciano, e a quel punto l’interesse verso i contenuti ha la meglio sulla forma. Così loro parlano e discutono tra loro, poi quando comincia a parlare anche XX comincia ad esserci un piccolo spostamento. Lei parla, non possono più rivolgere sempre lo sguardo altrove. ‘Addirittura risponde alle nostre domande.’ Così il piccolo spostamento fa sì che gli sguardi includano anche lei nella discussione, che spesse volte diventa stimolante e proficua. 

Non sempre, ma talvolta, dopo le foto di rito di fine incontro, le stringono addirittura la mano.

martedì 24 ottobre 2023

COSE NUOVE

Nel suo lavoro, i posti dove XX va sono ormai quasi sempre gli stessi. Quasi. Perché oggi, in un momento in cui il mondo è in fiamme, è arrivata in un paese inconsueto, meno battuto dalle rotte internazionali: il Pakistan.

La prima impressione è che mezzo paese fosse nel finger dell’aereo all’arrivo: erano in 23, con maglietta gialla fosforescente che è la divisa di chi lavora in aeroporto, molti con una sedia a rotelle piegata e pronta ad aprirsi per accogliere qualcuno. Sono le tre del mattino e lo sbarco è affollatissimo.

In questa prima giornata è stata portata in giro da mister Shabbir, la barba più lunga che si sia mai vista, perfino più lunga di quella finta di Babbo Natale.

Mister Shabbir emana tranquillità, pace e serenità; riceve una telefonata via l’altra, l’unico gesto che fa è mettersi un auricolare senza fili che porta al collo, nascosto dalla lunghissima barba, e parla, lavora, rassicura, convince, e tu non sai mai davvvero se parla al telefono o con i presenti.

Quando in Italia si parla di Pakistan, il sentire comune rabbrividisce al ricordo della tragica uccisione di Saman da parte della sua famiglia, pakistana, perché la ragazza aveva rifiutato un matrimonio combinato. Quindi, quando XX è partita, l’ha fatto con il peso di questo pregiudizio.

Invece. Invece quello che XX ha trovato è un paese curioso, è vero che molte donne hanno il capo coperto ma il volto scoperto. Le pubblicità ricordano molto le immagini di Saman in Italia, e la tradizione sembra mescolarsi con un’idea di modernità non demonizzata.

Al momento ci sono i mondiali di cricket, lo sport nazionalissimo, e il cielo ci scampi se si perde contro l’India.

Animali avvistati: numerosissimi asini e somari che tirano carretti, bufali, mucche e vitelli, un cammello sul guard rail della tangenziale, dei cavalli altissimi da polo.

In Pakistan si guida a sinistra come in India ma il traffico sembra meno congestionato. Le strade sono rese allegre dai camion che sono dipinti di tutti i colori, delle vere opere d’arte. Ci sono moltissime moto che portano un numero variabile di persone (XX ne ha contate 5 sulle stesse due ruote). La lingua ufficiale è l’urdu, che si parla come l’hindi e si scrive come l’arabo. Per esempio, mister Shabbir conosce l’arabo scritto ma non parlato. Che misteri.

Al lato della strada un venditore di enormi orsi di pezza ne ha ammucchiati una dozzina esemplari color fuchsia in un insolito girotondo accanto a un palo, al centro di una rotonda. Gli orsi di pezza hanno le dimensioni dei bambini delle elementari (inoltrate) e la visione dell’ensemble risulta piuttosto surreale.

Sulla banconota da 500 rupie pachistane campeggia l’immagine verde del fondatore del Pakistan, che agli occhi occidentali sembra un elfo dei boschi del Signore degli Anelli.

sabato 21 ottobre 2023

NEI DINTORNI

Oggi si fa una nuova esperienza: la stessa creatura che si libera e si aggira per il maneggio di notte viene portata in passeggiata ad esplorare i dintorni insieme ad altri tre o quattro amici. In questo modo la cucciola grande comincia a conoscere le strade e i campi vicini. Il racconto della passeggiata è molto buffo e racconta ancora l’originalità del cervello equino: colui che ha paura di molte cose, in passeggiata ‘voleva stare primo’, superare tutti, al galoppo ha corso più forte degli altri per essere capofila. Quasi come quando si va in gita all’asilo.

mercoledì 11 ottobre 2023

LA CREATURA

‘Stanotte Gino è evaso.’

‘In che senso è evaso???’ (Sottotitolo: con quello che costa, in termini di denaro ed energia e cura, e speriamo non abbia causato danni a nessuno…)

‘Nel senso che è uscito dal suo box e si aggirava per il maneggio esplorando.’

Ora. Si vocifera che la creatura abbia paura di tutto, della sua stessa ombra, non gli piace l’acqua, è intimorito da un sacchetto che rotola al vento o dalla palla per giocare. E allora, si chiede XX, come diavolo è possibile che la stessa creatura da mezza tonnellata, al posto di dormire il sonno dei giusti nel suo bel posto nuovo e bucolico, abbia deciso di forzare l’uscita e aggirarsi nell’oscurità della notte per posti inesplorati? Non aveva paura del buio?

Strano, come funziona il cervello equino.

domenica 1 ottobre 2023

NON È ANDATA PROPRIO COSÌ

Non è andata così. Ti ho chiamato per dirti BUONCOMPLEANNOOOOOO, pensando di partecipare ai consueti festeggiamenti della colazione. Soltanto che tu eri sveglia e solitaria, con una sorella che dormiva ancora e un’altra già verso il suo nuovo baricentro fuori provincia, quello a base di cavallo e università. Papà accanto a lei, che ha ancora il foglio rosa e non può guidare da sola.

Così abbiamo fatto colazione insieme, consumando quel tempo whatsapp che non avevi voglia di usare con me…mi hai fatto vedere una bellissima torta che ti aspettava, infilzata sì di candeline ma senza nessuno che le accendesse, avevi toccacciato i pacchetti dei regali che comunque già conoscevi, schivavi con abilità i momenti in cui qualcuno dalla mia parte dello schermo ti guardava e hai atteso la festa.

Ci siamo ritrovate in serata, io nutrita e sazia delle emozioni Toscane, tu nutrita e sazia della consapevolezza di stare crescendo.

‘Non così in fretta’ (Potter)…è per un sacco di motivi una delle mie citazioni preferite.

QUATTORDICI

Ti immagino, ti so: l’eccitazione tutta frizzante, un po’ gioiosa, un po’ curiosa che accompagna questa giornata di festa. Ti alzi dal letto, dove magari sei stata qualche minuto a poltrire assaporando i momenti che verranno, carichi di sorrisi. Il letto ha le coperte tutte arrotolate in fondo, non si capisce dove sia il lenzuolo e la coperta della giraffa, quella tua. I ricciolotti un po’ ribelli, che diventano un po’ più ricci o un po’ meno a seconda del tempo, dell’umore e dei cataplasmi. Sbuchi da dietro un angolo della casa, incontri papà, tu fai ‘Bu!’, lui risponde ‘Buon compleanno microbaaaa! Tanti auguri!!’. E poi si fa il giusto rumore perché compaiano anche le sorelle, in modo che le candeline vengano spente insieme a tutti, o quasi. Non so ancora bene come sarà la nuova logistica delle domeniche alla scuderia nuova, quella di François il poeta, e spero che la cucciola grande sia a casa a festeggiarti. ‘Non che le interessi, non che mi interessi’, potresti pensare. E invece io penso di sì. 

La torta che non si sa quale sarà (sorpresa! Magari il papà si è esibito in qualcosa di super, oppure la slurposissima torta al cioccolato della nonna ti aspetta al tuo posto tutta infilzata di candeline).

La sedia carica di pacchetti, a fatica coperti da una tovaglia troppo corta per nasconderli. Non è più una sorpresa, quella dei doni della sedia. È semplicemente il posto dei doni di compleanno, ed è bello trovarli lì. Con la nonna MM e il nonno li trovavamo li, mi piace pensare che sia il loro posto nel mondo.

Troverai dei pacchi bianchi, un nastro verde un po’ schiacciato, dei regali che desideravi. E magari arrivano anche dei nuovi buchi alle orecchie, magari insieme ad una sorella distante, e chissà che fare i buchi alle orecchie insieme non stringa degli altri fili invisibili. Chissà.

E poi non lo so più, che cosa ti riserverà questa giornata. So soltanto che ne immagino l’inizio e la festicciola e le tue sensazioni e tutto questo è nel mio cuore, che ti guarda con un amore sconfinato.

E poi questa sera ci vediamo di nuovo, per abbracciarti e sbaciucchiarti tutta e rivivere il tuo essere, così tutta tu.

Buon quattordicesimo compleanno, microba.

venerdì 29 settembre 2023

D DAY E ANCHE E-DAY E F-DAY: TUTTO OGGI

Succede tutto oggi.

All’alba la nonna MMUber e la cucciola grande escono, direzione tangenziale, area di servizio chissàcosa, dove hanno appuntamento con François il filosofo e il suo trasporto cavalli. Cambiare maneggio non è proprio come portare il cane in pensione, il cavallo ha bisogno di essere trasportato con mezzo omologato ai cavalli. Quindi, siccome nel vecchio maneggio non vogliono mostrare che qualcuno se ne va, Gino se ne va alla chetichella, lontano dagli occhi. All’alba, per l’appunto.

Nel frattempo, a Roma, dopo l’ennesimo seminario XX sta per incontrare una e molte delle allieve di una scuola speciale sulla differenza, che vede il mondo in un’altro modo e la nutre nel profondo. Sta per salire in macchina, dopo qualche breve scambio whatsapp, con chi ha conosciuto solo online eppure con cui ha condiviso un’intimità quasi cellulare. È talmente emozionata che in ascensore, prima dell’incontro, piange di gioia, al telefono con uno sbigottito YY.

Nel frattempo, nel maneggio accanto alla tangenziale, il cavallo sale docile, François parte per la sua campagna e cucciola e nonna MMUber si precipitano da un notaio in centro a Milano dove succede che la cucciola firma, con YY al suo fianco, alcuni documenti da grande, parecchio.

Dopo che gli atti vanno un po’ per le lunghe, le due rientrano al volo a casa giusto per saltare in macchina alla volta della scuderia nuova, quella fuori provincia, un sacco di insalata pan di zucchero di cui il cavallo è ghiotto per consolarsi dallo stress del cambiamento.

Nel frattempo arrivavano video di ambientamento, ‘Benvenuto Gino’, con le parole sussurrate di François. 

La cucciola grande arriva al maneggio ad accudire, Gino sembra agitato ed è convinto di essere in gara, qualsiasi cosa questo significhi.

Nel frattempo XX è su una macchina con due nuove e antiche amiche, quelle della scuola con cui si condivide grande profondità; non ci crede, si toccano e si abbracciano, si raccontano e si guardano, si misurano nel mondo vero. Arrivano alla loro destinazione, un campeggio in Toscana dove stanno arrivando in molte altre da molti altri luoghi. Si riconoscono, si conoscono, si abbracciano e si raccontano, stanno. XX piange e ride, per lo più piange di gioia, commozione, incredulità, e ancora gioia. Studiano, ascoltano, scrivono, leggono e muovono le montagne dentro di loro, lasciando spazio al bello, alle parole corpose, alle frasi pietra.

Anche soltanto mezza delle molte cose che sono accadute oggi ne avrebbe fatto un punto di non ritorno. Tutto insieme, tutto oggi, tutto cambia, tutto muove.

lunedì 25 settembre 2023

MATRICOLA ALL’ORIZZONTE

Esce di casa alle sette del mattino, la cucciola grande. La logistica per l’università non è ideale, deve ancora scoprire come ottimizzarla e la bicicletta pieghevole per prenderci il treno e la metropolitana comprata ieri sera un po’ in urgenza non è ancora operativa.

Quando ritorna, dopo svariate ore di lezione ed è ormai sera, i racconti sono sereni e bizzarri - si parla di omeri di cane e tibie di cavallo, faranno l’esame di anatomia comparata a partire da un osso di qualcosa, lo faranno nella sala degli scheletri così potranno aiutarsi al riconoscimento per similitudini con gli scheletri esposti.

‘Ah, e poi ci servono anche gli strumenti per sezionare le gambe in laboratorio. Li compriamo su Amazon, non è urgente, servono fra due mesi.’

‘Aspetta, non ho capito, dovete dissezionare…?’

‘Si sì, l’ospedale ha le gambe di cane, e anche di cavallo e di bue. Ma il laboratorio non comincia subito.’

E XX ingenua che pensava le servissero dei libri…

domenica 24 settembre 2023

BUON COMPLEANNO, PICCOLO NAVIGLIO

Essere nata all’inizio della scuola ha i suoi lati positivi. Per esempio la possibilità di festeggiare in grande stile con molti amici ancora tutti giocosi dalle vacanze. E come avevi fatto a sei anni, invitando mezza scuola e gli amici della piscina e del parco e dell’arrampicata e alla fine erano quaranta, così hai fatto ieri, stile moderno e adulto, con l’aperitivo (che comincia alle nove di sera come si fa oggi) a cui hanno partecipato amici e amiche e amici e amiche di amici e amiche, mentre tu come una regina della tela tieni traccia di fili visibili e invisibili e di percorsi che si intrecciano.

I tuoi occhi colore del caffè sono sempre più intensi, la tua consapevolezza pure e il tuo cuore attraversa momenti di grandi altezze e anche di grandi turbolenze.

E come ogni naviglio ha il suo porto sicuro, quello dove quando arriva lo tsunami o la tempesta ci si può rifugiare, ecco, anche senza sapere qual è lo tsunami o da dove arriva, ricordati che c’è sempre il porto sicuro dive tornare, non importa quanto alte le onde o gli scossoni.

Buon diciassettesimo compleanno, naviglio mio, esploratrice di mondi.

domenica 17 settembre 2023

FRANÇOIS IL FILOSOFO

Il maneggio accanto alla tangenziale, quello raggiunto in bici innumerevoli volte e con ogni condizione atmosferica dalla cucciola grande, non è più il posto giusto per il cavallo Gino e la sua amazzone. Le regole sono molto stringenti, i cavalli si annoiano - sembra si badi di più al pelo lucido che al benessere degli equini. Nelle scorse settimane è dunque partito uno scouting esteso a tutte le province della regione, la nonna MM, ormai soprannominata nonna MMUber, ha macinato centinaia di chilometri pascolando la cucciola grande in tutte le scuderie della pianura padana (certo, ad avere la patente…). E meno male che l’università comincia soltanto la settimana prossima.

Così la domenica che sarebbe giorno di riposo la cucciola grande trascina XX nel maneggio selezionato, ‘dai, vieni a vederlo anche tu, ho prenotato una lezione, così vedo come insegnano.’

Il provino all’insegnante.

Dopo essersi perse (tecnicamente a guida cucciola con foglio rosa, navigazione a cura di XX con doppio navigatore GPS con voce maschile e femminile in conflitto - poteva uscirne solo quello che è successo, la strada senza uscita con muro di cemento nei campi e inversione da fare su stradina minuscola con macchina sette posti, e infatti) e ritrovate, arrivano nel maneggio di pace, non lontanissimo dall’università bucolica ma comunque in un’altra provincia.

Le accoglie François, l’istruttore e co-pilota della scuderia, che sembra uscito da due stampini differenti: gambe magre e sottili da fantino, busto e spalle da taglialegna.

Le accoglie con parole e occhi gentili ed enormi dietro le lenti degli occhiali, fa le presentazioni tra la cucciola e la cavalla che monterà a lezione, ‘si chiama Happy, Happy, questa è la cucciola’.

E poi comincia la poesia.

‘Quando il sapere non arriva subentra la forza, ed è l’inizio del decadimento’…

‘Tu non la comandi, fai una domanda e aspetti la risposta - quando ti risponde, smetti di fare la tua domanda ma non l’abbandoni’

‘Adesso ti ascolta a metà perché non sei precisa nella tua richiesta’

‘Quando hai la risposta, cavalca l’onda come un ballerino’

‘Certo, è difficile, e sono le cose difficili che ti insegnano nella vita. Le cose facili non insegnano a nessuno’

‘Fatti grande col corpo, fai spazio. Non guardare con il tuo occhio, ascolta la musica!’

Lo spettacolo puro di François il filosofo. Ça va sans dire, si è scelto il maneggio e lo splendore di François.

mercoledì 13 settembre 2023

IL PRIMO GIORNO, UN PO’ ALLA SCOPERTA

XX ci aveva provato, a scrivere al nuovo liceo microbo per capire come fossero distribuite le classi e come attivarsi per comprare i libri. Le è stato risposto ‘no, le classi si sapranno il primo giorno.’, rendendo di fatto impossibile che i ragazzi e le ragazze potessero avere i libri in un tempo congruo.

Ci aveva provato anche ad essere di sostegno, chiedendo alla microba se voleva essere accompagnata, anche solo per fare insieme una strada fino ad allora sconosciuta (al netto di una perlustrazione su due ruote con YY per valutare la sicurezza delle piste ciclabili).

Ne ha ricevuto in risposta uno sguardo molto eloquente, che senza parlare diceva ‘no, grazie, guarda, non so come ti sia venuto in mente ma questo è il mio tempo’. Touchée.

Della giornata si sa pochissimo, sulla chat di famiglia spunta ad un certo punto un telegrafico ‘1f’ ad indicare la sezione, e nulla più.

Al ritorno si scopre qualche informazione ulteriore, pare siano comparse alcune insegnanti di latino, italiano e scienze che per ora sembrerebbero ok. Diciamo che i ‘comparables’, per usare un termine economico, non erano difficilissimi da battere…

martedì 12 settembre 2023

HO DUE FOGLI

È suo il primo inizio: il liceo al quarto anno inizia come al solito, mentre l’università e la prima microba accadranno domani o più in là.

Lei, la cucciola di mezzo che inizia prima di tutte, si prepara con cura che non è ancora l’alba, esce prestissimo per la battaglia dei posti ed è accessoriata di una pochette 3x8cm.

‘Ciao cucciola, buona giornata, buon primo giorno di seconda liceo! È prestissimo! E…la cartella?’

‘No ma va, oggi non serve.’

‘E se devi prendere appunti?’

‘Ho due fogli piegati nella pochette.’

martedì 5 settembre 2023

SE TELEFONANDO

Scena: sala meeting, piano -1, hotel Marriott, Tunisi

È appena passata l’alba, XX e collega francese stanno si stanno preparando per il seminario imminente. Computer, connessione, proiettore, slides, si vede bene, mica tanto, c’è il lampadario in mezzo e chi si siede dalla terza fila in poi non vede quasi nulla, i colori sono tutti sul verde e non si legge niente e tutte quelle cose lì.

Squilla il telefono di XX - il display dice ‘cucciola grande’.

Mentre sta per rispondere, nella mente di XX prendono corpo alcuni scenari:

  1. È caduta da cavallo e si è rotta la clavicola (chissà perché la clavicola, chissà perché il cavallo all’alba)
  2. È successo qualcosa a YY e lei come ufficiale più alto in grado telefona
  3. Si è persa chissà dove e il gps non prende

Invece: ‘MAMMASONOENTRATAAMILANOOO!’

Ci vuole una frazione di secondo al cervello di XX per processare l’informazione e spazzare via gli scenari di cui sopra.

‘MammasonoentrataaMilano’ si traduce, dall’asciutta e sintetica lingua cucciola, nel parecchio più esplicativo: ‘Sono appena uscite le graduatorie del test di ingresso dell’Università e non devo aspettare lo scorrimento, mi hanno già preso alla sede di Milano - che è quella che avevo chiesto e che in realtà è a Lodi.’ Il corso di studi è veterinaria, ndr.

Insomma, ce l’ha fatta a dispetto della statistica, cento posti a Milano per ottomila domande in totale. E lei è tra i cento che studiano per diventare veterinari, per prendersi cura delle creature altre dall’uomo.

Dopo la frazione di secondo necessaria ai processi cognitivi e all’elaborazione delle emozioni, XX intavola una fitta, per quanto breve, conversazione entusiasta…

‘Oh, sono così felice cucciola grande…sei stata bravissimissima, con quel test! Brava brava! E adesso? Bisogna fare l’iscrizione? L’immatricolazione? Dov’è la sede? Ah, si, a Lodi. E ci arriva il treno? Come sono felice! Emozionata! Alla faccia della maturità sfortunata, davvero brava, che bello!’ Lacrime, emozione, gioia.

Il tutto di fronte ad uno sbigottito collega francese che non parla l’italiano, che ha assistito alla conversazione emotivamente carica chiedendosi se stava assistendo alla comunicazione di una sciagura o di una gioia grande, e valutando come uscire dalla giornata in caso XX fosse stata impossibilitata dalla sciagura a proseguire con il programma previsto.

Che bella, questa telefonata a cavallo del mar Mediterraneo che porta notizie di futuro.

lunedì 4 settembre 2023

IT MONDIALE

Non è la prima volta che le succede. Negli annali sono rimaste le connessioni dal taxi di San Paolo con la vpn in Ungheria, fatto sta che talvolta, quando XX viaggia, la tecnologia la lascia a piedi. Succede nella calda serata tunisina: arriva in hotel, le danno la camera ma non la chiave perché il sistema che gestisce le chiavi elettroniche è in crash. Come pure sembra in crash il suo computer, alla vigilia di un bel seminario di tre ore da fare l’indomani.

Comincia a chiamare l’helpdesk (a ben pensarci, il numero avrebbe tutto titolo di stare insieme ai contatti frequenti come la mamma), che è non attivo perché troppo tardi. È possibile chiamare un altro numero, risponde Franco dall’Argentina che le chiede di identificarsi che nemmeno alla NASA, non potendo collegarsi al computer che ha crashato. Parla parla e scava scava, si scopre che i driver Wi-Fi sono corrotti. E siccome Franco sta in Argentina, lui potrebbe dare una password di amministratore provvisoria, si, ma soltanto in America. E siccome l’account di XX ha base in Europa, questo non si può fare. Franco contatta quindi i fortunatissimi del turno di notte in Europa, XX chatta e parla con Lazlo che sta in Ungheria e che può darle la password per re- installare i driver. La password non è facile da decodificare, ci sono le elle minuscole che sembrano i maiuscole e bisogna fare mille prove con mille font per capire come scriverla. XX sbaglia due volte, Lazlo mette la pressione dei cinque tentativi e poi si blocca tutto (meno male che non sono tre, i tentativi…), la password finalmente funziona ma la soluzione no. 

Lazlo dice devi cercare un cavo e collegarti, lei ubbidisce e a serata inoltrata chiede alla reception dell’hotel alla periferia di Tunisi come trovare un cavo ethernet. Con l’occasione mi date anche la chiave della stanza, magari? ‘Ah, nó nó madame, il cavo in questa zona non scè…bisogna andare in un scentro commerciale, domani.’ Lei insiste, loro ricordano di avere un servizio IT, dopo mezz’ora compare un garbato giovane con cavo ethernet (lungo molto meno di quello che servirebbe, ma almeno funziona) e lo collega ad una presa. Nel frattempo è diventata notte e anche il turno di Lazlo è finito, XX lo chiamerà domani con il cavo, e farà un’offerta per la benevolenza degli dei della tecnologia.

L’indomani il cavo, Lazlo dall’Ungheria e gli dei della tecnologia benevoli risolvono.

sabato 2 settembre 2023

BUSINESS

Si è data alla rivendita, con quello spirito tutto speciale che i teenagers hanno di considerare la proprietà, il valore relativo e il riuso.

Online spuntano siti e piattaforme di vendita di qualsiasi cosa, dai frullatori al fiorentissimo mercato dei vestiti usati, fino ad arrivare al parzialmente esplorato mondo del baratto e delle feste di scambio di abiti, accessori, eccetera.

La microba esplora, nelle ore di noia che precedono l’inizio della scuola, i siti principali, comincia a mettere online vestiti dismessi delle sorelle che normalmente avrebbero avuto un ciclo di vita di riuso solidale secondo i canali soliti. Non si sa se pensa di arricchirsi molto, comunque ha fatto foto, creato accounts, negoziato i primi ordini.

La nonna MM si lascia sedurre e, su altre piattaforme, il duo MM-microba, soprannominato per l’occasione MM&m, attivo in questo e molti altri campi, inventaria, pulisce, rende presentabili, fotografa, tagga, descrive e mette a disposizione su uno svariato numero di portali una discreta quantità di mercanzia, che spazia dalle cinture ai vasi di peltro.

À suivre, la nuova attività della banda.

giovedì 31 agosto 2023

VENI, VIDI, VICI: UN ALTRO CESARE

Nel parco sotto casa Noicinque ci sono due campi da ping pong, e dopo le tesissime partite del mare, microba e XX si sfidano alla luce calda della golden hour.

Una partita pari, poi accanto al campo si materializza un canuto signore che chiede allegro se può sfidare la vincitrice.

Loro dicono ok, la vincitrice è la microba che gioca con qualcuno che pare avere almeno sette volte la sua età, che sceglie la sua pallina, sfodera una racchetta professionale e una battuta tesa, tagliata ed insidiosissima. Si nuove al rallentatore, dichiara che con il ping pong ‘per vincere bisogna fare di tutto’, e stravince. Con la microba e con XX.

Cesare e i suoi rapidi successi. Al tennistavolo.

mercoledì 30 agosto 2023

OFF LABEL

La creatività non è venuta meno. La microba pare avere un raffreddore da ormai alcuni giorni, talvolta corredato da febbriciattola o febbrone saltuario. Lei è restia a prendere pastiglie o bustine e rimpiange la sciroppo antipiretico di quando era neonata - solo che ora per avere un dosaggio attivo ne dovrebbe bere una botte al giorno, alta com’è.

Quello che la infastidisce è il naso che cola, in cui spruzza o fa spruzzare acqua di mare, sempre come quando era neonata. Poi, la svolta: compare dietro un angolo di casa con qualcosa di bianco in una narice. XX pensa sia del cotone, epistassi.

‘Oh, microba, ti è uscito sangue dal naso?’

‘Do, è aglio. Adesso betto ud altro spicchio dell’altra darice.’

‘…’

‘Respiro cod la bocca. Così bi passa il daso tappado.’

Uso di aglio off label. E uno.

A cena, poco dopo, rientra anche la cucciola grande dall’esperienza inedita di staff volontario ai campionati europei di equitazione. Ha due belle treccine fini fini, una sorella le chiede se le ha fermate con gli elastichini del cavallo, e lei dichiara:

‘No, sono gli elastici che mi aveva dato il dentista per l’apparecchio.’

Uso di elastici odontoiatrici off label. E due.

Aspettiamo nuovi spunti.