sabato 17 febbraio 2024

LANKA

Nuova meta, ancora una volta. Dopo un rapido passaggio in India, dove avvoltoi grandi come pterodattili si buttavano in picchiata davanti alle finestre dell’ufficio di Mumbai, con una seconda sveglia alle quattro del mattino nelle 48 ore XX è sbarcata a Colombo, Sri Lanka. Abitualmente fuori dalle comuni rotte legate al business, Ski Lanka dopo alcuni anni di crisi economica si sta riaffacciando al mondo con un’economia sostenuta dalla vicina India, e così in effetti vale la pena provare a far partire le cose anche qui. Queste le ragioni del cervello (e del business).

Gli occhi, sbarcati all’aeroporto di Colombo, registrano una quantità di immagini di animali che sembra di essere sull’arca di Noè: dalle balene ai pavoni, dalle aquile ai leopardi, dalle tigri agli elefanti, il paese in queste immagini sembra ospitare una biodiversità da manuale. 

In più, alle spalle della polizia doganale all’immigration, impossibile non vedere enormi cartelli che minacciano pena di morte per reati di droga; la chiameranno anche tolleranza zero, ma l’idea della pena di morte stride un po’ con l’immaginario accogliente dell’isola di Ceylon…

E poi, sempre in accoglienza all’aeroporto, una enorme statua di Buddha ti accoglie a braccia aperte (metaforico), con una curiosità: puoi fotografare la statua, ma non girarle le spalle per fare foto - la dinamica dei selfie è quindi tutta da ripensare.

In Sri Lanka si guida a sinistra, ci sono posti dai nomi bizzarri come Girulla e Negombo, in questa stagione l’isola è una stazione sulla rotta di migrazione dei pellicani che si riposano sui pali della luce.

Si mangia con le mani, XX è ospitata in una mensa industriale dove si ricicla meglio che in Svizzera (con competizione tra i reparti per minimizzare l’umido…XX ha barato e ha messo il suo in un secchio diverso da R&D, che erano i suoi ospiti).

Così, dopo un paio di giorni,  anche lei come i pellicani riparte, con gli occhi pieni di novità.

sabato 10 febbraio 2024

QUELLA LOGISTICA CHE NIENTE LA FERMA

La socialità adolescente, si sa, è ipertrofica. Vedersi, stare insieme, riconoscersi e riflettersi nei pari, costruire la propria identità, cominciare a chiedersi (e rispondersi) chi siamo attraverso gli altri. Il confronto, la complicità, le risate, il senso di appartenenza, trovare un posto, il proprio posto, tutto questo e molto altro sta in quelle ore interminabili e che subito finiscono degli adolescenti che stanno insieme. E tutto questo è talmente prezioso che nulla li ferma. Così la cucciola di mezzo, che usa la bici come fosse Uber, si ripresenta a casa oltre la mezzanotte, bagnata fradicia, dopo un’uscita di quelle imperdibili, che costruiscono chi sei e chi sarai. Ecco, averla vista bagnata come un pulcino e con negli occhi la luce dell’eroina che torna con la bici da una cosa preziosa è stato bellissimo.

domenica 4 febbraio 2024

SOLO LEI

Sulla chat di famiglia appare il seguente scambio:

Cucciola grande: ‘Ho fatto benzina con la carta di un altro AHAHAH’

Nonna MM: ‘Spiegami come si fa.’

Ora. Che la cucciola grande guidi da una manciata di settimane ed abbia già inanellato una serie di accadimenti quantomeno improbabili (la targa che si stacca, la benzina fatta ma non erogata e lei che torna il giorno dopo dal benzinaio e si fa fare il pieno), è ormai cosa nota. Che si continui sulla scia del ‘faccio benzina e vediamo che succede…’ è altrettanto evidente. Che rubi la benzina ad altri…E che la nonna faccia il tifo per lei?

sabato 3 febbraio 2024

COSE SEMPRE DI QUELL’ALTRO MONDO

Ci sono Nike, King Sauro, Ortensia del Sole, Itaca di Alma Terra, Esmeralda di Villa Giove II, Cachon, Mi Scusi, Kirita, Hei Nino, Lux (proprio come lei!!). E poi Chronos, Idalgo di Belvedere, Dono del Vento, Venus di Val Litara, Iupiter del Laghetto, Felicia, Very Easy, Genesis de l’Epinette e molti altri. Sono gli eroi dell’evento, i cavalli pascolati e pasciuti e coccolati e strigliati e tosati e pettinati e acconciati per l’occasione. E siccome l’occasione è la gara di Carnevale, tra i cavalieri sono stati notati almeno tre Zorro di taglie diverse (uno ha la Z anche sul cavallo, che quasi quasi sembra uno dei carri armati russi, di questi tempi), Morticia Addams che potrebbe sembrare anche  Bellatrix Lestrange, la cattivissima di Harry Potter, e poi l’Ape Maia, due elfi, una coccinella, Supermario Bros, l’uomo ragno con il viso tutto mascherato, un unicorno, Shrek, Cappuccetto Rosso, due conigli blu, un numero imprecisato di mantelli rossi, un ghepardo, il genio della lampada.

E si, la gara si è fatta così, con i cavalli a pois e con la zeta di Zorro e i loro cavalieri in tenuta da carnevale.

La cucciola grande aveva un costume da unicorno bianco e azzurro e il corno, azzurro anche lui, ci mancherebbe, spunta anche sulla fronte di Gino.

I due saltano fluidi, risultato delle gare: due secondi e un quinto posto, ma con gli ostacoli più alti. Bravi voi!!

E sembra sempre di più un altro mondo.

venerdì 2 febbraio 2024

IL TUO CORAGGIO

Mille domande, la ricerca di risposte, una sensazione di malessere, inadeguatezza, forse, misti a coraggio potente, una forza energica e morbida che ti ha fatto chiedere.

E così ora c’è anche un’altra sponda nella tua e nella nostra vita di famiglia, dove mettere e appoggiare le fatiche dell’oggi. E non sarò mai abbastanza grata per il tuo gesto, cucciola di mezzo.

IL TEMPO LIEVE

Sono ancora loro, Sa e Sì, i protagonisti di questa serata. Insieme alle colorate e sempre più lunghe e belle e autonome Ele e Tins, hanno accettato un invito a cena un po’ bislacco, voi venite e prendiamo le pizze, la microba non si sa bene quando arriva dall’arrampicata.

Così le ragazze si trovano e si incontrano e si intendono come da quando sono, cioè da sempre. E XX e YY si intendono pure loro come in un’armonia musicale con Sa e Sì, guardando e vedendo il mondo e le loro frizzanti adolescenti da punti di vista prossimi.

Non mancano le imperdibili chicche di geografia (su Salisbrurgo si sono toccate vette massime - è in Francia, no in Piemonte..) a cui loro hanno ribattuto con il gergo di oggi, apparentemente sconosciuto ai genitori boomer.

E allora che cosa vuol dire ghostare, shippare, droppare, blastare, cringe, stonks…e giù tutti a ridere alle interpretazioni boomer.

La perla è la microba che compare con la sua cuffia salvariccioli, una cosa lucida e scivolosa di colore bordeaux e dal design rinascimentale.

‘Ah, eccola, la cuffia. È di seta?’

‘No, è di Amazon.’

Intendendo, alle risate sguaiate del consesso, che era stata acquistata online a basso costo dunque improbabile fosse di seta vera. Dice lei…

Che bel tempo lieve, questa serata con Sa e Sì.

mercoledì 31 gennaio 2024

UN’ALTRA LINGUA

Si legge su una chat di gruppo improvvisamente comparsa anche sul telefono di XX (e si sospetta abbia a che fare con la prossima gara di salto ad ostacoli, regalo di Natale alla cucciola grande).

‘I cavalli partiranno domani mattina verso le dieci.’

Pensiero: come ‘partiranno’? Da soli? Non li portava il filosofo François?

‘File: sabato sera cena a buffet e musica.

Unica ricognizione LB80 B90 B100 B110 circa alle 14.30. A seguire cat a tempo. Controllo passaporti in campo. Prova i primi dieci cavalli. Le firme per le categorie saranno ritirate giovedì alle ore 18. È possibile firmare dal sito.’

‘Ho dovuto spostare i vostri box ora F 19-20.’

‘Il programma ha dato degli errori per alcune testiere se qualcuno manca o devo cambiare la gara mandatemi un messaggio e domani mattina sistemo.’

‘Super cucciola grande.’

‘Doppio netto e sesto posto.’

Un’altra lingua. In effetti, un altro mondo.

martedì 30 gennaio 2024

BUON VIAGGIO, RACHI

Mi hai accompagnato in tutta la vita che ricordo. Avevo forse sei anni, quando non so come sei arrivata nella nostra famiglia ad aiutare a gestire casa. Così qualche ora a giorni alterni, li ricordo ancora, il lunedì, mercoledì e venerdì a casa nostra. Il martedì e il giovedì a casa della mia nonnina che ti chiamava Santina, addolcendo un nome con la erre ispirandosi al tuo cognome.

Stiravamo i fazzoletti, insieme, qualche volta, quando mi capitava di essere a casa con te. O meglio, tu stiravi e ogni tanto mi davi un fazzoletto, che io inondavo d’acqua per sentire il ferro da stiro sfrigolare di vapore. Forse qualcuno l’ho bruciato.

Le patate bollite da pelare calde, il tuo gatto bianco Pallino, il dialetto di Cremona, le mille e mille parole. Quando arrivavi in casa era come una potenza, tutto si rinfrescava all’improvviso.

Le mille difficoltà che la vita ti ha proposto, e che tu hai accolto con il sole nel cuore, nonostante tutto.

I tuoi occhi azzurri azzurri, i capelli colorati dal tuo amato Mario - vi siete stati accanto, tu così piena di energia e lui così riservato e solido, una vita intera. ‘Il mio Mario’, dicevi.

Ecco, ora sei con lui, da lui, e ci lasci il senso che la vita è bella, si può fare bella, no matter what.

Buon viaggio Rachi, ti portiamo nel cuore.

venerdì 19 gennaio 2024

CAVIA

Si è prestato a fare da cavia per il loro apprendimento. E loro si sono prestate ad apprendere usando come cavia il loro papà.

Accade questo: YY viene dimesso dall’ospedale del chirurgo robot con, tra le altre, una terapia che prevede punture giornaliere di eparina. Normalmente le siringhe sono piccole, l’ago è corto, la somministrazione sottocute e le iniezioni si fanno in autonomia nella pancia. Soltanto che la pancia di XX ha già tutti i bucherelli del chirurgo robot e anche i punti, dunque meglio nel braccio. Solo che nel braccio non riesci a fartele da solo.

Così, con l’idea che ‘è sempre bene saper fare una puntura’, XX, che però ha imparato sulle arance, non su un papà, caldeggia che YY si offra come cavia. 

Lui si presta, e loro a turno pure. Così comincia la microba che va bene adesso ho imparato, lo so fare e tutte le prossime volte lo fate voi. Poi è il turno della cucciola grande da cui ci si aspetterebbe magari maggiore consapevolezza sulla questione ‘ti disinfetto’, che sparge alcol da una parte e poi punge da un’altra. La cucciola di mezzo pare avere la manina più delicata che quasi non si sente.

Se lo ricorderanno, di disinfettare, di togliere l’aria, di non toccare l’ago, di avere movimento fluido e deciso?

sabato 13 gennaio 2024

PER ENTRARE A TEATRO IN GENERE CI VUOLE IL BIGLIETTO

Alla fine di una settimana un po’ così, dove  pensieri e sollievo e incombenze pratiche si sono intrecciate come nella trama di un tessuto, XX decide che due ore di cinema se le merita, allo spettacolo del tardo  sabato pomeriggio. La serata prevede un teatro microbo con due amiche, la microba si é rivenduta anche un ‘si, ci viene a prendere mia mamma e poi io dormo da te.’ Quindi la serata già di per se, cinema o no, non sarebbe stata delle più tranquille. La cucciola di mezzo fuori a dormire anche lei, la cucciola grande a ballare con orario di rientro ignoto. XX unica ufficiale di stanza.

Questi gli eventi: XX si gode il meritato cinema, all’uscita chiama la microba per accordarsi sul recupero. Le risponde una voce urlante e in affanno: erano a teatro, ma lei ha dimenticato i biglietti, quindi stanno tornando a casa a prenderli. A piedi, casa è a circa 3-4 chilometri. Lo spettacolo inizia ventun minuti dopo.

A meno di non estrarre dalla tasca uno ‘Scotty: energia’ e teletrasportarsi di qua e di là, la missione appare impossibile nel nostro universo. Così XX si agita, torna come una pazza dal cinema in scooter, si precipita a casa recuperare i biglietti, corre a prendere la macchina, intercetta le ragazze che stanno tornando a passo di maratona, le carica e le riporta al teatro, sbrodolandole davanti all’ingresso appena appena in tempo.

Non senza berciare di agitazione, naturalmente. 

Il ritorno é andato appena meglio:

‘Dove siete. Vi aspetto qui davanti, ho le doppie frecce.’

‘Si mamma, usciamo tra venti minuti, aspettiamo gli attori per fare una foto.’

I minuti diventano trentacinque, dal teatro ormai non esce più nessuno e loro ancora non si vedono.

Compaiono quando ormai anche le pulizie sono concluse, felici dello spettacolo e dispiaciute per la mancata foto, pronte alla notte insieme per ricordare ancora meglio.

Anche XX la serata non la dimentica. Che poi, serata…diciamo che la notte si conclude al rientro dal ballo maggiorenne, quindi parecchio parecchio più tardi, o presto nel giorno che arriva.