lunedì 29 giugno 2015

QUELLE RIGHE COSÌ SPECIALI

La storia è incominciata con una riga verde. Anzi, con due righe verdi. Sottili ma vistose a rappresentare la prima, la più fondamentale regola della nuova realtà. Si trattava di quasi tre anni fa, quando tu, microba ribelle e io, mamma sfinita, curiose ed emozionate, abbiamo incominciato insieme questa avventura, in quei primi giorni a base di righe verdi da rispettare e di brillantini nella pasta di sale. La riga verde, la prima regola che insegnava: rispettami e io mi fiderò di te. La riga verde, da non oltrepassare MAI senza il permesso della maestra in un corridoio pericolosamente vicino al portone di ingresso, ma che se la rispetti ti permette di girare per tutta la scuola in autonomia, di farla tua e di farti sua.
Da allora la scuola Pezzi, con le sue righe verdi e le sue meravigliose educatrici, è stata accogliente e rigorosa, creativa e stimolante, ha coccolato e spronato, incuriosito e guidato. 
In questa scuola, che per una curiosa abitudine all'essere radicati nelle proprie zone era stata anche la mia scuola materna, siamo entrati ogni mattina di apertura per gli scorsi otto anni e siamo entrati questa mattina, per lasciare te, microba, a trascorrevi le poche ore prima della partenza. Mi piace pensare che le righe, quelle verdi della prima e fondamentale regola, quelle bianche e nere delle piastrelle del corridoio che ho osservato con il cuore soltanto stamattina, nel tentativo di non dimenticarle, poi quelle coloratissime e armoniose delle pareti dell'ingresso - abbellite e rese speciali nel corso di un grandioso progetto con una celebre designer che ha portato la sua arte nella scuola e della scuola si è portata via un pezzetto di arte - saranno per te, per voi, come il filo di un arco, teso e resistente a scoccare le frecce, gli uomini e le donne di domani, dove sceglieranno di dirigersi. Capaci di scegliere in autonomia, come fin dalla loro prima, meravigliosa scuola, hanno avuto la possibilità di sapere di poter fare.
Grazie, scuola Pezzi, con le tue righe rigorose ed accoglienti. Mi mancherai moltissimo.

martedì 23 giugno 2015

STARE NEL SILENZIO

Sempre in Giappone, sempre in silenzio. XX sta lentamente adattandosi a questa maniera rigorosa e rispettosa, mai urlata o eccessiva, di stare nelle cose che sembra propria del popolo giapponese. Ebbene, qui le si chiese di fare mille riunioni alle quali arriva dopo aver saltellato sui treni di mezzo impero. C'è un rito speciale, quello dei biglietti da visita, che si scambiano prima con l'ospite che viene da più lontano - cioè lei - non ci si siede mai prima di averlo fatto, il biglietto si legge insieme con intento esplicativo, si porge rigorosissimamente con due mani e ci si inchina dopo lo scambio. Dopo aver ripetuto il rito con tutti i presenti, soltanto allora ci si siede.
Poi quando inizia la discussione, in realtà non inizia una vera discussione. Succede che in questi casi XX spiega i suoi risultati e gli altri ascoltano, a tratti magari qualcuno traduce dall'inglese. Quando lei ha finito, eccolo, quel momento magico in cui è proprio bello imparare a stare. Tutti in silenzio, a riflettere. Si tratta di un silenzio pieno, pieno di gratitudine per la spiegazione, di riflessione intensa. Ed è bello stare in questa magia che da noi viene invece riempita da parole vuote per la paura del vuoto del silenzio, che invece vuoto non è, ma noi non lo sappiamo vedere. Il Giappone. Il paese del silenzio pieno.

domenica 21 giugno 2015

IL SILENZIO IMPERIALE

Un inizio estate di corse e saltelli per XX, oltre che di emozioni forti generate dalle tre cucciole che finiscono due delle tre scuole in cui sono impegnate, mille lacrime e sorrisi.
Il primo di questi saltelli d'estate è in realtà un po' più di un saltello, un saltone a cavallo di due continenti per raggiungere il Giappone, paese sconosciuto e lontano.
Il primo assaggio di Giappone: il silenzio. Il silenzio sull'aereo, pieno come un uovo di cittadini dell'impero d'oriente ma quieto e silenzioso. Subito dopo, il silenzio in aeroporto, un aeroporto internazionale in una mattina domenicale, affollato e silenzioso ma efficiente ed ordinato. Il silenzio sul bus che la porta in albergo, il quieto bisbiglio delle conversazioni sussurrate nella lobby dell'hotel dove la sua stanza non sarà pronta prima di quattro ore, che si sommano all'ora di trasferimento dall'aeroporto Narita, le undici di volo, le due di anticipo in aeroporto in Italia e cominciano ad essere un bel po'.
XX in quest'attesa non ha ancora colto molti aspetti di costume di questo paese così diverso e complesso, se non una certa tendenza al silenzio. Senza imbarazzo, quel silenzio di chi parla soltanto quando ha qualcosa di davvero significativo da dire. Non come in Italia, dove troppo spesso "si parla perché è gratis".

domenica 14 giugno 2015

QUELLE MONTAGNE NEI LORO CUORI, E NON SOLO

Al termine della settimana "tranquilla", quella in cui le cucciole erano ad arrampicare con la rocciosa Lux e che come settimana di tranquillo in effetti ha avuto proprio pochino, ecco arrivato il momento di recuperarle. Come le altre volte, il rifugio si raggiunge dopo una breve salita nei boschi di circa mezz'ora, si arriva alle falesie dove sono aperte, e frequentate, almeno sei vie dalle corde variopinte. Variopinti sono anche loro in parete, appesi con gli imbraghi alla roccia grigia. Variopinti sono i sempre più creativi soprannomi assegnati in questa come in altre occasioni, dunque oggi si faceva il tifo per Squallido, Kleenex e Bulldozer. Loro, anche i nani piccoli, hanno guadagnato il loro nome sul campo, dunque mentre Potts è diventato Botta - diciamo che tende a cascare piuttosto spesso, ma senza lamenti - la microba, più giovane partecipante al campus di arrampicata, è ormai per tutti Goccia.
Fiera nel suo nuovo nome, che fa riferimento alla sua certa permalosità, pare aver arrampicato senza sosta e partecipato a tutti i giochi proposti, anche quando bisognava scrivere e lei la regola della G morbida o dura non la conosce ancora.
Queste montagne, scaldate dall'entusiasmo di Lux e dei suoi aiutanti Silente, Pecora e Godzilla, sono ormai entrate nel cuore delle cucciole che purtroppo le vivono una settimana soltanto, ma per ricordarne l'emozione non mancano di spalmarsi di residui dell'ambiente e non lavarsi, per portarsi un pezzettino di monti con sé. Tre a zero, tre cucciole, zero docce all'attivo.
Qualche racconto del ritorno: "Cucciola di mezzo, scusa, sto smontando il tuo zaino, ma l'asciugamano mi sembra pulito e piegato molto bene. Non l'hai usato?" "No." "NOOO? Ma le mani, la faccia, il muso quando ti lavavi i denti dove li asciugavi?" "Nel tappetino. Le mani, la faccia e anche il sedere."
Potts-Botta chiede alla sua mamma: "Ma l'altra sera, quando mi hai telefonato, era sera o mattina?" "Sera." "Era sera anche qui." Pensa!
Le montagne nel cuore, sulle ginocchia e sotto le unghie. Una settimana di vita gioiosa ed educativa come poche altre.

lunedì 8 giugno 2015

BAGNATI DI GAVETTONI E LACRIME

Atteso, agognato, un po' temuto, è arrivato l'ultimo giorno di scuola. Che per la cucciola grande è in realtà l'ultimo giorno di scuola elementare, addio scale azzurre, addio cortile di cemento e addio classe intensa, a tratti faticosa.
In mattinata XX ha scattato le più inutili fotografie di un anonimo ingresso a scuola carico sì di emozione ma che verrà rappresentato nelle immagini come uno dei tanti anonimi ingressi a scuola. Verso le 16 iniziano i preparativi a base di commozione e coriandoli esplosivi, cominciano ad uscire tutte le classi mentre le quinte vengono lasciate per ultime a raccogliere gli applausi, i sorrisi e le lacrime. Loro sono felici ed allegri, lanciano in aria il tocco di cartoncino nero alla moda americana e parlano fitto fitto di come fare a festeggiare. C'è chi è armato di pistole ad acqua, chi si è organizzato con i gavettoni e chi si arrangia con vecchie bottiglie. Le cucciole vengono in realtà trascinate a casa molto in fretta, non c'è tempo per le battaglie d'acqua, ci si veste da montagna perché Lux è in attesa delle tre (tre!) cucciole al rifugio per arrampicare, dunque si parte. Appena bagnati di gavettoni e molto di lacrime (XX). Di questa giornata intensa due sono le immagini indimenticabili: l'abbraccio stretto di XX con la cucciola grande, XX che singhiozza di commozione e la cucciola che la guarda perplessa chiedendole "Ma perché piangi?" con occhi che dicono "Ma sei matta? Guarda che non potrei essere più felice di così..." ; e poi lo zaino da 40 litri arancione e grigio che si muove nel bosco grazie ai sottili piedi della microba, che si allontana felice con due sorelle, due amiche e due educatrici per raggiungere finalmente il rifugio. Nessuna lacrima, solo sorrisi.

mercoledì 3 giugno 2015

E POI LA LORO MILANO, CON LO ZAMPINO DI LUX

Un po' più in periferia, in un caldo pomeriggio di giugno, loro invece giocano a fare il giro dell'isolato. Senza toccare il marciapiede con i piedi. Attraversando cancellate, circumnavigando in quota piloni e colonne, graffiandosi sulle siepi ma caschi il mondo i piedi non a terra non si mettono. Una batteria di circa venticinque nani colorati e sorridenti, i più grandi dei quali caricati anche di materassi sulle spalle, sono stati avvistati su svariate cancellate, davanzali e portoni di un isolato assolato, zona Milano sud. La rocciosa Lux guidava la comitiva armata di scopettone d'ordinanza con cui indicare ai nani le prese migliori. Obiettivo: niente piedi a terra. Eccola, la loro Milano.

martedì 2 giugno 2015

LA NOSTRA MILANO

Palazzo Marino è la sede del comune di Milano e nel giorno della festa della Repubblica era aperto alle visite. La frizzante Fede ha creato una guida interattiva che raccontando dei suoi primi inquilini ha guidato le cucciole attraverso la sala del consiglio, la sala verde dove è nata la monaca di Monza e perfino l'ufficio del sindaco, con il quale una sorridentissima cucciola di mezzo si è fatta fotografare in uno scatto di cui è orgogliosissima. Orgoglio, cultura, senso civico, amore, affetto per la propria città. In questa calda giornata di festa, tutte queste emozioni si sono stemperate anche nella visita alla nuova darsena, la riapertura delle vie d'acqua, gli antichi canali che fanno Milano ancora più bella.