Sono in ventisei, loro, insieme ad altre classi, i compagni sordi accompagnati dall'affetto e dall'integrazione per cui, si, ci sono anche loro. I ventisei partono sotto un diluvio che in questi giorni di fine aprile non si era mai visto, ma non importa. Le notizie, non che servissero reportage live, arrivano puntuali. Sono arrivati, hanno dormito bene, oggi laboratorio di pesto, domani spiaggia. Ciascun frammento di informazione dava il la alle mille sfumature di sentimenti mammeschi, da "poverini, piove..." a "e io qui a lavare i piatti".
Soltanto molte, molte ore dopo il ritorno, la cucciola di mezzo, rientrata completamente senza voce complici le scatenate serate mondane, si riesce ad avere qualche briciola di racconto: è esploso un finestrino del bus che ha colpito un ramo, lo stesso bus avrebbe tamponato il bus davanti, l'amico sordo si è tranquillizzato quando ha visto il messaggio dlla sua mamma sul telefono della maestra, il letto era bitorzoluto, i maschi hanno lavato i capelli ma le bambine no. In compenso è andata rovesciando sabbia dalle scarpe per i successivi tre giorni.
Un mazzo di tulipani simbolo di una gratitudine grande per il coraggio delle insegnanti. Non vi dimenticheremo.