venerdì 31 dicembre 2021

PAPELEO

Papeleo è la parola (spagnola) che meglio rappresenta la giornata. A quarantott'ore da una sperabile partenza verso il grande nord, XX si arma della pazienza di Giobbe (che non è sufficiente) e continua ad affrontare le mille incombenze burocratiche legate alle tratte aeree.

Primo, si chiama la Lufthansa per una conferma sui biglietti, che essendo stati cancellati già tre volte nelle scorse settimane e talvolta rimpiazzati da tratte diverse che si concludevano a Monaco di Baviera, per esempio, se si possono confermare sotto data è meglio. Cos', due chiamate e una ventina di minuti di conversazione in inglese con operatrice dall'accento indiano, i voli sembrano confermati, i documenti meno.  

Secondo, scoprire i documenti: per transitare in Germania serve fornire prova di vaccinazione, da caricarsi online. Il sito chiede uno per uno i certificati vaccinali (compresi quelli di oltre sei mesi fa, come il primo di XX, che sono scaduti e XX non li ha), non accetta il green pass europeo. Ottimo. Si cerca di recuperare la certificazione della prima dose, ma quella del centro vaccinale, perché anche il primo green pass non viene accettato dal sistema - benedetta tecnologia. YY suggerisce di accedere al fascicolo sanitario dove si trovano tutte le informazioni richieste, XX tenta di accedere con lo spid, questa chimera degli accessi ufficiali - lo spid ti porta sull'app delle poste, la password è scaduta, bisogna rimettere un'altra password dai criteri davvero stringenti, ok, trovata una nuova password che viene accettata, aspetta, prima va memorizzata sull'app delle password che poi se uno se la dimentica è un macello, e anche sul file backup del pc. Ok, password campbiata, ora si torna sul sito delle poste per avere l'accesso al fascicolo sanitario. Il sito è in down, non è possibile accedere al fascicolo sanitario. Ok, riproviamo tra un po'. Va bene, da qui è possibile scaricare l'elenco delle vaccinazioni. Però anche l'elenco non viene accettato dal sistema. E poi il sistema chiede anche il form di registrazione in Norvegia, quello solo elettronico per cui non è arrivata alcuna copia né ricevuta. Quindi, per ognuno dei Noicinque, bisogna ri-registrarsi con il telefono (univoco, impossibile pensare che un minore che entra in Norvegia non abbia il suo telefono, di questi tempi - XX non è stata necessariamente contenta di inserire i numeri delle sue figlie sui server del governo norvegese, ma vabbè), recuperare i dati inseriti, crearne un pdf, salvarlo sul pce finalmente caricarlo sul sito lufthansa. Nel frattempo YY riesce, non si sa bene con quale cracking, a fare accettare al sistema anche l'elenco delle vaccinazioni, che va recuperato dose per dose, figlia per figlia. 

Il tutto, nell'attesa, domani, di fare un test di sicurezza pre viaggio per evitare di essere quarantenati al nord.

La giornata papeleo. Elettronico, però.

martedì 21 dicembre 2021

UN ADDIO CHE SUONA ARRIVEDERCI

Lei viaggia, è ufficiale. Con la forza, la determinazione, l'energia che ha mostrato e condiviso in tutti questi anni, la rocciosa Lux ha scelto di viaggiare. E lo fa in uno dei momenti in cui, da Cristoforo Colombo in poi, il senso del viaggio, ma anche la sua concretezza, la possibilità di muoversi, sono ai minimi storici. Lo stesso, lei sceglie di fare questo in questa sua nuova fase della vita, lasciando la sua comunità di quelli che arrampicano ai suoi eredi, quelli che sono cresciuti con lei: la Coccinella detta Cocci, il Mostro, la Wallie - tutti meravigliosi ex, ed attuali, allievi di un'arrampicata per il piacere di farlo e di sfidarsi, più che di sfidare gli altri.

Come Lux, anche loro sanno inventarsi vie e giochi meravigliosi.

Ma oggi è la sua ultima lezione. Così si sentono rimbombare, fin da fuori la palestra, le grida, il tifo, l'incitamento, gli applausi e le risate a crepapelle dei giochi che oggi ha organizzato. Le t, bandiera, l'arrampicata alla cieca - ogni tanto si vedono volare palline attraverso la palestra ed arrivare quasi a colpire i tapis roulant su cui indefessi atleti corrono con gli auricolari, incuranti della bagarre che si incendia intorno. Oltre il vetro, una sfortunata lezione di Tai-chi trova un ambiente decisamente diverso dal silenzioso ascolto tipico della disciplina.

Così, con un po' di magone, i lucciconi agli occhi (soprattutto la Cocci, ma anche molti altri) e un grandissimo in bocca al lupo per questa ennesima, coraggiosa scelta delle tue, ascoltiamo le parole che hai per tutti, ma anche per ciascuno dei tuoi "nani", o ex nani, visto che ormai molti superano il metro e ottanta. Una parola, un pensiero, un ricordo a ciascuno di loro, che li rende e speciali e unici e la rende speciale e unica.

Le parole Noicinque in occasione dei saluti:


Lux, ciao.

In questi tuoi ultimi giorni di lezione di arrampicata quando costruisci e inventi giochi, entusiasmo e tifo che nemmeno alle Olimpiadi, mi piace ripensare e condividere i ricordi speciali che serbo nel cuore.

Fin da quella quasi anonima mamma della scuola materna che, al mio piccolo ‘allarme’ sul fatto che Tea – la tua Otto - si arrampicasse ovunque, e al mio desiderio che imparasse a farlo in sicuzezza – pensavo – mi ha suggerito ‘oh, per arrampicare c’è una palestra in via Ripamonti’.

Ecco – così siamo arrivate io, genitore inesperto, lei, quattrenne non socievole – e si è incendiata la passione per te, quello che fai, per come lo insegni, per chi sei.

Lei, piccola tra i piccoli, ora valchiria quasi maggiorenne che trova in te e nei tuoi modi il suo porto sicuro.

E io, cui hai insegnato la leggerezza, l’autorevolezza, l’autenticità. La tua leggiadria, la tua capacità di stupirti, di rivoluzionare la tua vita ma anche quelle che tocchi, come le nostre. L’autorevolezza, la figura maestra, e non solo di quale presa prendere o come mantenere l’equilibrio.  L’autenticità in noi e negli altri. La partecipazione vera, l’empatia, il supporto, la cura, l’attenzione, l’ascolto.

Mi vengono in mente mille momenti in cui hai reso le nostre giornate speciali: 

- la prima Traversella di Tea, quando è tornata con i vestiti del primo giorno (che ridere!) e le felci appiccicate alle unghie con lo smalto forforescente giallo – tipiche degli “elfi dei boschi”

- la festa di Natale al buio e in segreto, ravvivata da lampade UV

- quando sei saltata sulla falesia delle Speranze perchè Marghe – la tua Mini - aveva fatto un ingrarbuglio con la corda che non si sbrogliava

- la festa di fine anno arrampicando sulle case del quartiere Ravizza e tu indicavi le “prese” con uno scopettone

- il crash pad sotto gli alberi, sempre del Ravizza, dove avevi fatto arrampicare un grappolo di nani

- le mele che spezzi in due con le mani come fossero una michetta

- i meravigliosi soprannomi con cui regali a ciascuno il suo essere speciale

- il tifo che fai, per tutti, e che insegni a tutti a fare, per tutti

- l’idea di “fare sicura” – con l’imbrago e nella vita. Che bella la fiducia.

E poi sei stata speciale nel farci vedere i tuoi angoli preferiti di mondo: la Lapponia, le aurore di Abisko, l’Islanda estiva.

Ci, mi mancherà moltissimo il tuo bianco outfit del lunedì (l’outfit è di sempre, a dire la verità, ma ultimamente lo vedo il lunedì) quando con una parola o uno sguardo sei capace di raddrizzare una giornata. Tutte le giornate, in effetti.

Sarà bello continuare a viaggiare con te. Ci mancherai nel tuo ruolo guida di questa speciale metafora della vita che è l’arrampicata.

Grazie, Lux. Grazie. Per chi sei stata (e sei) per tutti noi.

Con grande affetto.


Firmato: XX


Lux, ciao.

In quest tredici anni di arrampicata, di prese tenute, prese mollate e prese in giro, ho mille ricordi della nostra ‘Maestra Bianca’: la ragnatela nei giorni di pioggia di Traversella, la coppa del mondo di palloncino assassino, le battaglie di magnesite e gli incontri sulle vie.

Ci manchetà tutto ma...la tua scelta ti porterà lontano - e qualche volta noi con te ;).

E quando sei qui, ci vediamo in parete.


Firmato: Cucciola grande, aka Otto


Lux, ciao.

Mi dispiace tanto che questa sarà la tua ultima lezione, ma almeno ci vedremo alle Lofoten e chissà dove altro :).

Tra palloncini, ragnatele, vipere e corde mi sono divertita un mondo, tutto grazie a te e alle tue bellissime lezioni.

Con te qualsiasi cosa diventa divertente.

Spero che ci rivedremo in altri viaggi nella neve, bianca e immacolata come te.

Ciao, Lux.


Firmato: Microca, aka Goccia


Lux, ciao.

Ormai mi conosci da dodici anni, da quando ero una bambina piccola e ingenua e pensavo che su fossi esclusivamente un’insegnante di arrampicata, eccessivamente ed extra severa.

Ecco, la penso ancora così riguardo la parte della tua stravagante creatività, alla quale ho dovuto sopravvivere il più delle volte, ma che ho anche imparato ad ammirare, ma non potevo sbagliarmi di più riguardo al resto.

Infatti, oltre all’abilità di abbarbicarmi su rocce inaccessibili al più della gente, mi hai lasciato ricordi di pura gioia, nella gran parte dei quali ci siamo ci siamo noi “costretti” a cimentarci nelle attività più stupide che ti potessero venire in mente (come mangiare patatine con le bacchette cinesi o cotruire costumi da troll minuti di un paio di ciuffi d’erba e smalto fluorescente) e poi ci sei tu, che vedendoci obbedire ad ogni pazzia tu riesca ad inventarti ridi a crepapelle e, occasionalmente, documenti il tutto.

Per questo ti ringrazio, per tutto quello che mi hai insegnato, dal rinviare una corda all’usare la turca, e per tutto quello che ancora mi insegnerai. 

Ci hai guardato crescere e ci hai aiutato ad iniziare  a volare, come una madre fa con i piccoli appena nati. Adesso sappiamo volare da soli e non vogliamo più costringerti nel nido. Quindi vola, fai un buon viaggio, e magari qualche volta torna a ricordarci che non sappiamo arrampicare.



Firmato, Cucciola di mezzo, aka Mini


sabato 18 dicembre 2021

EARTHQUAKE

Quelli che nel loro floridi diciassette-diciotto anni si mettono tutti accartocciati sotto i banchi di scuola che sono piccini, ci sta solo la testa e gambe e braccia stanno fuori.

Quelli che stanno facendo la verifica di matematica e mentre la terra trema il prof tuona ‘ Non vi muovete!’.

Quelli che escono da scuola con la cartella, speranzosi, per poi rientrarci un minuto dopo.

Quelli che il prof di scienze ‘Mettersi sotto i banchi non serve’.

Quelli che la prof di greco è sparita, probabilmente cercando informazioni su che cosa fare.

Quelli che ‘L’avete sentito?’ sulla chat di famiglia.

Quelli che si è sentito anche dal marciapiede ‘Apperò quanto si sentono le vibrazioni del metrò!’


giovedì 16 dicembre 2021

UNA GIORNATA DI QUELLE

 XX ha timidamente provato ad andare oltre confine, per poter intavolare di persona una giornata di discussione sul futuro con il suo capo, che in diciannove mesi di collaborazione ha frequentato per non più di quattro ore totali. Così riempie una pila di documenti, dichiarazioni giurate in ogni lingua e arriva, in comode otto per e tre aeroporti, nella ridente Tolosa.
Intanto che lei è oltralpe, il governo italiano cambia le regole per il rientro. Serve un tampone rapido a non più di 24 ore dall’ingresso in Italia. Così parte la ricerca forsennata di come fare un tampone dalla zona industriale in cui si trova. Mentre sta per rivoluzionare la giornata, il meeting sul futuro con il capo, eccetera, intravede una mail di Air France, che le cancella uno dei voli di rientro. Ottimo, bisogna rivoluzionare la ricerca del tampone per rimanere nel limite delle 24 ore. Però il volo cancellato è solo il secondo, e la riprogrammazione prevede comunque una partenza all’alba e uno stopover eterno. Il tutto incompatibile con la questione delle 24 ore. Così si mette al telefono per riorganizzare i voli, online per cercare un tampone l’indomani. In serata, anche il secondo volo è cancellato per un arrivo altre la mezzanotte. In una Italia scossa da uno degli scioperi generali più generali di sempre, che sembra quasi di essere rimasti in Francia.
Nel frattempo, l’assistenza al tampone prenotato con il nome della segretaria viene gestita con la complessità della burocrazia indiana; il tassì che la scorrazza per tutta la regione dei Midi Pyrenées la aspetta mentre lei spiega alla farmacia Lafayette di Ramonville la questione del tampone per viaggiare, loro si chiedono come registrare il tampone di chi non è francese, la spingarda nel naso sembra arrivare ben oltre la corteccia prefrontale e all’aeroporto le dicono che sul certificato manca la data.
Che quasi quasi, forse era più facile accettare di essere portati in Italia dal tassí di Christopher, il sosia di Raul Cremona.

IL CERCHIO E L'INFINITO

Il segno dell’infinito, ma messo in verticale. Il cerchio della continuità della tua madrità che segue il suo corso in me e nelle ragazze. Eccoli, i tuoi splendidi ottanta anni della mia splendida mamma.
Avrei voluto farlo prima, e che questa lettera virtuale arrivasse puntuale, ci ho messo un po’ a mettere in fila tutte le cose da dirti. Non hai voluto festeggiamenti in pompa magna, sorprese né antiche amicizie. Ti sei circondata di noi, noi e basta. Noi che tu tieni insieme con la tua dolcezza, con la tua cura, con il tuo ascolto di quelli veri. Che esempio mirabile sei per me, mamma. Garbata, positiva e generosa in un mondo maschile urlato ed ego riferito: così ho visto la tua vita professionale crescere e fiorire. E guarda un po’, ad un certo punto ti premiano, una specie di premio alla carriera dei giornalisti. Che bello. E poi oltre a mamma speciale che mi ha insegnato quel pochino di ambizione quella buona, non sopra agli altri ma al meglio di se; mi hai mostrato, con esempio impareggiabile, l’indipendenza, la curiosità del nuovo, che mi trasmesso la passione smodata per il mondo (guarda un po’, mentre scrivo sono nel cielo su un aereo).
Sei diventata una stra-mamma per le ragazze, queste nipoti tutte al femminile. Con ciascuna di loro hai un legame speciale, unico e diverso, che si modella al loro essere. Che bello. Che bello sapervi insieme, che privilegio essere testimone di te che racconti le storie di famiglia e loro ti introducono ai segreti di Netflix. Che bello, questo mondo che ho intorno, che tu modelli e nutri di giorno in giorno e che mi racchiude in una coccola senza tempo. Proprio come il segno dell’infinito, ma in verticale, che è l’otto di questi tuoi anni tondi, accanto al cerchio dello zero che ci racchiude in un abbraccio caldo e pieno di amore. Buon compleanno infinito e tondo, mamma.

domenica 28 novembre 2021

SEMPRE DIVERSA

Nella famiglia Noicinque, per i buchi alle orecchie c’è una storia. Una storia che comincia con i buchi della nonna MM, che li ha fatti in età adulta in uno sgabiotto dei molti disponibili e ne è uscita con un buco dritto e uno storto. Sulla base di questa esperienza, quando, a quella che ora sembra una veneranda età di quindici anni, XX ha chiesto di fare i buchi alle orecchie, la nonna MM, forte di impareggiabile sicurezza, ha prenotato una visita specialistica dall’otorino. La conversazione con il medico ‘qual è il problema?’ ‘vorremmo i buchi alle orecchie.’ detto con tono che non ammette repliche, è ancora vivida nella memoria di XX, come pure la sbalordita espressione del medico. Il quale, facendo buon viso a cattiva sorte, con mano ferma (e dritta) ha bucato le orecchie, peraltro già asimmetriche, di XX con qualcosa di parecchio simile ad uno spillone da malocchio.
Siccome qualcuno dice che la storia sia ciclica, ecco il turno della cucciola grande, che chiede i buchi alle orecchie. Un po’ prima dei quindici anni, in realtà. Oggi l’operazione avviene in sicurezza in farmacia, ed è così che succede. Il farmacista guadagna sulla crema antibiotica che vende insieme agli orecchini, in realtà. Poco dopo, ecco la richiesta di un secondo buco. Ad un solo orecchio, però. Cosa che a XX non piace per nulla, mentre YY sornione tende a non prendere posizioni troppi ostili, in questo frangente. Negozia oggi, negozia domani, alla cucciola viene accordato un secondo buco su entrambe le orecchie. 2 + 2. Nel frattempo, anche la cucciola di messo pretende i suoi buchi, uno per ciascun orecchio, per cominciare. Esatto, ha detto proprio ‘per cominciare’. In effetti poco dopo, ecco la rivendicazione sul secondo buco. Che a XX proprio non piace, ma sul cui tema è davvero sfiancata dalla fresca negoziazione cucciola grande. Così accorda un secondo buco a un orecchio. Poi va in farmacia con la cucciola per farlo, e siccome si pagano gli orecchini ma non la pistolettata che li infila, i due orecchini sono già pagati, al farmacista nulla importa della simmetria e la cucciola di mezzo esce trionfante con due buchi addizionali allo stesso orecchio. 3 + 1. XX decisamente rammollita. Non pensiate sia finita, perché c’è sempre chi spariglia le carte con grande sapienza. La microba, in quel suo corpo lungo e dinoccolato che cresce a vista d’occhio, che si diverte con le puzzette e fa la maschera per i punti neri, sembra cominciare a divertirsi al pensiero degli orecchini e chiede i buchi alle orecchie. Anzi un buco. 1 + 0. XX non osa pensare al credito di ‘pistolettata’ residua. Alla faccia del suo cervello che ama la simmetria, concetto che serve a spiegare il successo di nientemeno che George Clooney. Chissà se ha mai avuto buchi alle orecchie, George.

GEOGRAFIA

 In preparazione all'interrogazione di geografia.
‘Che cos’è l’industria siderurgica? Non lo so dalla quarta elementare quando abbiamo fatto la Lombardia.’

venerdì 26 novembre 2021

ANIME GEMELLE

Due giorni alla settimana della vita cucciola grande sono dedicati al quadrupede alto, quello con l’apostrofo. Quando lei (lei bipede) è di buon umore, succede che lasci dare un’occhiata alla sua esistenza in simbiosi con Armoni’ con l’apostrofo. Una bestia che, alle povere affinità animalesche di XX, era sembrata piuttosto socievole. Si era addirittura lasciata fare due carezzine sul muso, proprio da XX, che di musi di cavalli così da vicino ne ha visti pochini.
Così invece si scopre che l’aggraziata bestiola ha una sua ferma volontà; che quando vede qualcun altro scendere da cavallo, ritiene che anche per lei il lavoro sia finito e in quella lingua esclusiva tra loro si ferma, gira la testa verso la cucciola che le sta in groppa e dice ‘Embè, non vedi che abbiamo finito? Scendi, grazie.’ Inoltre, ed in questo si scoprono davvero anime gemelle, anche Armoni’ con l’apostrofo non ama i suoi simili: non li vuole vicino, nemmeno se le devono passare accanto. Così appena capita che, negli spazi che per le sue dimensioni sono per forza angusti, un altro quadrupede le si avvicinò, lei entra in modalità ostile con le orecchie all’indietro e tutti scappano. Proprio come la cucciola grande. Ora le resta solo da imparare a mettere le orecchie indietro. 

giovedì 25 novembre 2021

OUTFIT

Una fiera a Milano, la prima da tempo. Una partecipazione allo stand di un partner. E nella giornata della sensibilizzazione della violenza contro le donne, la compagine femminile della squadra era tutta abbigliata in uniforme. Bella, per amor del cielo. Però. Tacchi a trampolo, taglia quaranta, pantaloni a vita alta blu elettrico e camicettina bianca trasparente. Gli uomini del team, vestiti come volevano. XX si è indignata, ne ha parlato con I, grande capo francese dando voce al disturbo emotivo, alla dissonanza che questa scelta ha provocato (a lei, e ad altri che hanno avuto percezione analoga). Il miope responsabile francese risponde che si, magari è una maniera di vedere le cose, ma in realtà sono proprio loro che hanno scelto. Sicuramente, delle professioniste sono felicissime di stare in vetrina sui trampoli per dieci ore a montare e smontare stand. Sicuramente.

martedì 23 novembre 2021

LA SUA FRUTTA

La microba ha un compito di ginnastica: tenere, per una settimana, un diario alimentare registrando tutto quello che mangia. Così chiede, a se e alle sorelle: ‘Che cosa abbiamo mangiato di frutta? Ah, si, la tarte tatin, scrivo mela che se no non capisce.’

domenica 21 novembre 2021

MERCURIO O VENERE?

 I teatri, i cinema e altri luoghi di cultura hanno finalmente riaperto, così XX coglie la palla al balzo ed acquista due biglietti per uno spettacolo di divulgazione scientifica al Planetario. Ci va in una fresca domenica mattina con la microba, reduce da un pigiama-party in cui dichiara di aver dormito solo tre ore. Meno male che al Planetario fa buio. Così comincia uno spettacolo di stelle e pianeti, ‘preferiresti andare su Mercurio o su Venere? Su Mercurio si vedono le aurore boreali sotto i piedi perché l’atmosfera è sottilissima. Su Venere piove acido solforico e saresti schiacciato come una lattina di Coca Cola.’ E poi le storie della Luna e di Marte, di come si diventa uno spaghetto di atomi all’ingresso di un buco nero e le leggende delle costellazioni. XX e la microba si sono divertite, hanno riso moltissimo alle battute dei due simpatici divulgatori che seguono da tempo. Autografi sul libro e foto incluse.

sabato 20 novembre 2021

LEI E LEI

 Al grido di ‘Gutta cavat lapidem’, la cucciola grande, addandonato temporaneamente il maneggio sgarrupato, ha insistito, chiesto, richiesto, re-insistito ed infine ottenuto che si firmasse un contratto di sei mesi in cui una cavalla alta, maestosa e dalla coda lunghissima, che risponde al nome di Armoni’ con l’apostrofo, le venga affidata in maniera semi-esclusiva. Questo comporta, oltre ad un esborso mensile massivo, qualche diritto-dovere: a lezione si salta e si salta di più, ‘possiamo comprare le mele piccole che gliele porto, visto che sto finendo i biscotti per cavalli? Ah, e anche le carote, per favore.’, si può/si deve stare nel box con lei per la toilette, il pedicure agli zoccoli e chissà cos’altro.
La cucciola grande rinasce, nella sintonia con l’altissimo o quadrupede, e la sua gioia si tocca. Si tocca nel suo sorriso dall’alto, quando XX le ha fatto intuire, al di là della staccionata del maneggio, che ok, avevano trovato un accordo sui tempi di questo impegno. E che Armoni’ con l’apostrofo sarebbe stata sotto la sua quasi esclusiva responsabilità, pedicure compresa.

LA FESTA DELL'ALBERO AND MORE

 La festa dell’albero non c’era ancora stata. Invece oggi la scuola microba celebra gli alberi, la natura; la festa di oggi celebra anche  il significato che alcuni alberi hanno assunto nel tempo. Ad esempio a Palermo c’è un albero, quello accanto al quale fu ucciso il generale Dalla Chiesa, che è diventato simbolo della lotta alla  mafia. 
In questa giornata dai molti significati, la microba e i suoi compagni sono stati coinvolti in un tour de force che comprendeva fumetti, schede botaniche, leggende e storia da presentare alle autorità in un sabato di apertura straordinaria della scuola proprio in occasione della festa dei molti ricordi. Il frassino, Odino, il legno degli archi e molto altro nel lavoro microbo, apprezzato da docenti e autorità. La partecipazione leggermente inquinata da una (ingiusta, dice lei) reprimenda sul registro, su cui si legge: ‘Tira un calcio ad un compagno davanti ai carabinieri forestali’. Lei nega, e probabilmente in questo caso ha ragione, e la collezione dei richiami si arricchisce di uno a tema forestale, guadagnato a scuola chiusa. In odore di record.

sabato 13 novembre 2021

TIMIDO RITORNO OVERSEAS

 Si ritorna a viaggiare, un pochino, e con un carico burocratico non indifferente. L’8 novembre viene ritirato il divieto di ingresso in USA ai cittadini dell’area Schengen; il 9 novembre XX è su un volo Milano-NY. C’è una delle prime fiere in presenza, c’è l’occasione di incontrare il team locale, di discutere insieme senza gli schermi di mezzo…insomma, una ghiotta opportunità. 
Così riprendono le alzatacce, gli aeroporti quasi deserti e gli aerei pienissimi, i mille documenti di viaggio che ogni volo, ogni frontiera richiede, naturalmente ognuno il suo diverso dagli altri. L’hotel - non uno dei migliori in cui sia stata, a dirla tutta - adduce al Covid risparmio sull’housekeeping, che viene garantito ogni tre giorni. Ma per il Covid, XX si domanda, non si dovrebbe pulire di più, anziché di meno? La fiera è quasi deserta, lei insiste con il tecnico per fare le mille prove del suo intervento e nel frattempo l’altro tecnico, alla sua postazione, suona con grazia il flauto traverso. Sembra un altro mondo. Come pure NY, quasi a Natale, sembra un altro mondo: pochissimi per le strade, luci sottotono e perfino Time Square sembra meno brillante. Nell’attesa di brillare a pieno a fine pandemia.

giovedì 28 ottobre 2021

COME GLI ORSI

‘Pronto!’

‘Eh’

‘Pronto, dico. Ciao, microba, come stai?’

‘Bene.’

‘Mmhh. Ok, e a scuola. Avere fatto qualcosa di bello?’

‘È venuto Maurizio.’

‘È Maurizio è?…’

‘Lo psicologo.’

‘Ah, quindi avete parlato? Di che cosa?’

‘Naaa, mette la musica molle come la tua e ci fa dormire.’

Il potere della sintesi. Lo psicologo che li fa dormire come si fa con gli orsi quando si avvicinano troppo ai centri abitati.


martedì 19 ottobre 2021

È PASSATO SOLO UN MESE, EPPURE…

Il diario (di scuola) microbo è luogo da frequentare con cura. Nel giro di attimi da quando viene consegnato viene personalizzato in varie maniere, non necessariamente tendenti ad abbellirlo. Gli angolini di alcune pagine vengono strappati e diventano messaggi ‘in bottiglia’, (nascosti in palline o nelle penne biro), i compiti sono scritti a matita e qualche comunicazione arriva anche dai professori..

Come per esempio la grafia ampia ed elegante dell’insegnante di sostegno che descrive un comportamento microbo inadeguato. Lei sostiene che qualcuno ha fatto una battuta e l’ha fatta ridere, XX riflette sul fatto che altro che una risata, se il prof se ne è accorto con lei piazzata in ultimo banco e la mascherina sul viso. Tant’è, la comunicazione recita ‘Ride a più non posso.’

E questo segna l’inizio dei giri di giostra delle comunicazioni casa-scuola.


lunedì 11 ottobre 2021

ZOCCOLI E MUSO LUNGO, NON RIESCE A STARE SENZA

Dopo il rocambolesco ritorno delle cucciole dal maneggio sgarrupato dell’estate, sono passate varie settimane e la cucciola grande è in crisi di astinenza. Astinenza da quella relazione intima, profonda e quasi inaccessibile che lei ha con gli zoccoli e le criniere degli animali da sei quintali. Così, motu proprio, comincia uno screening ad ampio raggio dei manéggi della zona; ed essendo la zona Milano, naturalmente i manéggi in zona non sono. Si comincia con l’hinterland, vicino ma forse non così facilmente raggiungibile. Si inventa passaggi con amiche di amiche sconosciute, ma matte per i cavalli quanto lei, fa passeggiate nella pianura padana e lascia credito per i prossimi giri.

Identifica un nuovo maneggio il cui indirizzo recita ‘Milano’, telefona per prenotare una lezione e ci va in bicicletta, in un pomeriggio feriale, grazie all’assistenza di Google maps, che le permette di attraversare l’intera città sbagliando strada solo un paio di volte. Tempo di pedalata, 58 minuti one way. Si monta, lei recupera tutte le informazioni richieste e torna con comodo, sempre in bici, questa volta impiegando un’ora e un quarto perché era stanca. 

I cavalli però…maestosi, educati e altissimi.

Decide che questo sembra essere il suo nuovo posto a cui dare fiducia, cura e dedizione (oltre ad una discreta quantità di danari), ci trascina, in momenti successivi, XX e la nonna MM, che sempre meravigliosamente si è detta disponibile ad accompagnarla qualche pomeriggio risparmiandole la pedalata.

Così è incominciata l’epoca di Rappidon, Zazinaa, Dabella e Armonì con l’accento sulla i, che compongono il parco animali del pulitissimo e precisissimo maneggio sotto la tangenziale ovest, al polo opposto della città.


martedì 5 ottobre 2021

SATURNO CONTRO

La giornata di oggi, per XX, non finisce mai. È stata ingabbiata come scrutatrice di seggio elettorale. Il suo collegio è composto da: un private banker che non ha mai fatto il presidente di seggio, due universitarie che hanno votato una volta sola, la figlia di una poliziotta a guardia del seggio appena diciottenne (la figlia, non la poliziotta) chiamata in extremis per carenza di persone, e lei. Non può succedere molto di buono, e infatti. 

Al netto delle bizzarrie degli elettori e delle elettrici (soprattutto elettrici, in effetti) - da quella che esce dalla cabina con la scheda aperta e il voto in evidenza e cinguetta ‘scusi, ho sbagliato, me ne da un’altra?’, alla signora sessantenne che domanda come mai si vota con la matita che si può cancellare, XX avrebbe molta voglia di incontrare vis a vis i figuri che hanno fatto le regole di questo voto e i regolamenti dello scrutinio. 28 liste per il comune, per ciascuna una quarantina di candidati alcuni dei quali alcuni indicati con molti nomi e alias, tipo il nome da macho di Instagram o le assonanze Luca…detto Niki Pentola. A queste si sommano 13 liste di zona, una trentina di candidati ciascuna. I signori elettori e le signore elettrici sono creativi, dunque scrivono nomi simili, storpiati o di fantasia. Hanno scritto i nomi dei candidati della zona sulla scheda del sindaco, magari con una vocale diversa. E per ognuno ecco la squadra dello scrutinio che controlla le centinaia di nomi e nomignoli dappertutto. Non si poteva fare presto, no. Il tutto avviene sotto gli occhi vigili e distanti di un rappresentante di lista di una piccola minoranza battagliera. Rinchiusi nel seggio dalle 15, alle nove di sera si fanno consegnare una pizza. Alle undici di sera si rendono conto di aver contato in modo non corretto i voti disgiunti (o meglio, più che non corretto non compatibile con le tabelle fornite). Verso mezzanotte cominciano ad avere i poliziotti troneggianti sulla porta che mettono fretta. A mezzanotte e mezza due scrutatori del seggio accanto li raggiungono, impietositi, per dare una mano. Il tutto si conclude oltre le due del mattino.

Nel frattempo: XX è naturalmente impossibilitata a telefonare ma i mezzi di comunicazione alternativi hanno crashato a livello mondiale. Niente comunicazione con le cucciole in autogestione, una pioggia torrenziale e XX che ha dimenticato le chiavi di casa. YY anche esce in versione sottomarina per i suoi allenamenti consegna le chiavi al poliziotto all’entrata. La cucciola di mezzo all’arrampicata, cade e si rompe un piede. La palestra la accudisce, il prezioso Osteopata la visita e la accompagnano a casa in macchina. La lastra del giorno dopo rivela infrazione al malleolo, stampelle e fasciatura rigida.


venerdì 1 ottobre 2021

L’ETÀ MINIMA

La giornata di oggi, per XX, non finisce mai. È stata ingabbiata come scrutatrice di seggio elettorale. Il suo collegio è composto da: un private banker che non ha mai fatto il presidente di seggio, due universitarie che hanno votato una volta sola, la figlia di una poliziotta a guardia del seggio appena diciottenne (la figlia, non la poliziotta) chiamata in extremis per carenza di persone, e lei. Non può succedere molto di buono, e infatti. 

Al netto delle bizzarrie degli elettori e delle elettrici (soprattutto elettrici, in effetti) - da quella che esce dalla cabina con la scheda aperta e il voto in evidenza e cinguetta ‘scusi, ho sbagliato, me ne da un’altra?’, alla signora sessantenne che domanda come mai si vota con la matita che si può cancellare, XX avrebbe molta voglia di incontrare vis a vis i figuri che hanno fatto le regole di questo voto e i regolamenti dello scrutinio. 28 liste per il comune, per ciascuna una quarantina di candidati alcuni dei quali alcuni indicati con molti nomi e alias, tipo il nome da macho di Instagram o le assonanze Luca…detto Niki Pentola. A queste si sommano 13 liste di zona, una trentina di candidati ciascuna. I signori elettori e le signore elettrici sono creativi, dunque scrivono nomi simili, storpiati o di fantasia. Hanno scritto i nomi dei candidati della zona sulla scheda del sindaco, magari con una vocale diversa. E per ognuno ecco la squadra dello scrutinio che controlla le centinaia di nomi e nomignoli dappertutto. Non si poteva fare presto, no. Il tutto avviene sotto gli occhi vigili e distanti di un rappresentante di lista di una piccola minoranza battagliera. Rinchiusi nel seggio dalle 15, alle nove di sera si fanno consegnare una pizza. Alle undici di sera si rendono conto di aver contato in modo non corretto i voti disgiunti (o meglio, più che non corretto non compatibile con le tabelle fornite). Verso mezzanotte cominciano ad avere i poliziotti troneggianti sulla porta che mettono fretta. A mezzanotte e mezza due scrutatori del seggio accanto li raggiungono, impietositi, per dare una mano. Il tutto si conclude oltre le due del mattino.

Nel frattempo: XX è naturalmente impossibilitata a telefonare ma i mezzi di comunicazione alternativi hanno crashato a livello mondiale. Niente comunicazione con le cucciole in autogestione, una pioggia torrenziale e XX che ha dimenticato le chiavi di casa. YY anche esce in versione sottomarina per i suoi allenamenti consegna le chiavi al poliziotto all’entrata. La cucciola di mezzo all’arrampicata, cade e si rompe un piede. La palestra la accudisce, il prezioso Osteopata la visita e la accompagnano a casa in macchina. La lastra del giorno dopo rivela infrazione al malleolo, stampelle e fasciatura rigida.

venerdì 24 settembre 2021

I QUINDICI

E oggi sono quindici, gli anni che porti nel tuo cuore, gli anni in cui ci hai reso, ancora di più, famiglia, gli anni che ti anno permesso di schiuderti, da bellissima ed energica neonata a bellissima ed energica quindicenne (non è cambiato molto nella tua energia, in effetti, a parte le dimensioni dei pantaloni, del letto e delle scarpe).

Il significato esoterico del numero quindici, gli anni che compi oggi, racconta di un numero forte e potente, come te, nel quale le energie si uniscono per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi. Ed è proprio questa tua forza, questa tua determinazione che ti rende così unica. Il quindici della cabala rappresenta la forza e la potenza, la forza positiva dell’universo, quella forza che è in te. Quasi sempre molto positiva, ogni tanto anche le fibre del cervello si ricordano di avere quindici anni e si comportano da quindicenne esplosiva.

Per quelli della nostra generazione ‘I Quindici’ sono una collana quasi enciclopedica di succulente storie, poesie e rappresentazioni di quello che del mondo veniva raccontato ai ragazzi di allora. Poco rappresentativo del mondo attuale, ma mi piace pensare che le storie dei Quindici e le tue storie, quelle che organizzi con parole sapienti ed appropriate, siano vicine.

Che ti siano lievi e forti, ricchi di energia e colore, questi tuoi meravigliosi quindici anni, cucciola mia.




martedì 14 settembre 2021

MODERNO GALATEO

‘Mi ha scritto A., del maneggio di Andrea.’

‘Uh, è che cosa dice? Come vanno le cose?’

‘Boh, ho visto l’anteprima ma non so che cosa ha scritto, non ho mica letto.’

‘In che senso? Non leggi il messaggio?’

‘Ma va. Se no lei vede che ho letto e non ho risposto…come sul gruppo di classe, se nell’anteprima vedi un punto di domanda il messaggio non si apre perché vuol dire che qualcuno ha scritto, tu hai letto e l’hai ignorato.’

(Intervento microbo) ‘Se per esempio tu hai una mamma matta che scrive sul gruppo delle mamme - ah, aspetta, è vero che le mamme non lo sanno, come si vede se hai letto un messaggio sul gruppo…’

‘Ma se dovete chiedere qualcosa a qualcuno, perché non vi telefonate?’ (inguaribile ottimismo materno)

‘Figurati, mica si risponde…se telefono a qualcuno lui o lei non mi risponde perché non sa che cosa voglio chiedergli o chiederle. Cioè, alla Cat rispondo, ma se mi chiama qualcun altro con cui parlo di meno non rispondo.’

Le nuove regole del ehm, ‘galateo’.



lunedì 13 settembre 2021

CARA SCUOLA

Un po’ come Sally dei Peanuts…

Cara Scuola,

Oggi tutto riparte. Per te in realtà è già qualche settimana che fervono le attività di riorganizzazione, affinché oggi sia tutto pronto per la grande rentrée. Sono settimane ti prepari per oggi, per il grande assalto, per tornare ad essere quello che sei. Oggi infatti un fiume di zaini con le gambe corte, o lunghissime cresciute al sole dei mesi d’estate, ti riempiranno di nuovo. Per continuare a farlo. Per stare insieme, appassionarsi, riconoscersi, imparare e riscoprire la curiosità del mondo e di ciò che non si vede. Per immaginare il futuro a colori, un futuro fino ad ora schermato da schermi e pixel e dalla carenza di odori, sapori, tocco.

Cara scuola, sii gioiosa con questi zaini sulle gambe. Per troppo tempo non hanno portato uno zaino, le gambe non li hanno portati a scoprire nulla se non i quattro angoli della loro camerette, il perimetro di casa e nulla più. Per troppo tempo le tue aule sono state scatole vuote.

Sii gioiosa, sii entusiasta, sii appassionata per appassionare, perché dopo i lunghi mesi delle paure, delle quarantene, tu possa essere collettore di vita, sguardo radioso sul futuro.

Accoglili, con un sorriso, senza dimenticare il buio del recente passato, magari invece leggendolo insieme, c’è n’è bisogno.

Cara Scuola, buon primo giorno a te, soprattutto a te. Che tu sappia regalare il seme della passione in ciascun cuore.

martedì 7 settembre 2021

CHECKPONT COMPITI

L’approccio ai compiti estivi delle tre cucciole è stato vario. La cucciola grande, in genere organizzata ed efficiente, adduce mesi persi a non aver potuto scrivere a causa del morso di cavallo. Sicuramente vero, per carità; non si capisce tuttavia come mai, a sei giorni dall’inizio della scuola, le rimangano ancora due libri e mezzo da leggere.

La cucciola di mezzo ha investito settimane di tempo in una programmazione accuratissima a base di cromie e mosaici dando praticamente fondo alla carta da origami. Un lavoro decisamente certosino. Peccato che all’arrivo a Nizza il foglio delle attività del mese di luglio sia scivolato dietro un mobile, scomparendo per l’eternità. Inutili i tentativi alla ‘McGiver’ di recuperarlo. Tale evento sembra abbia avuto un impatto non trascurabile sulla programmazione. Programmazione, peraltro, che fin dall’origine non teneva conto del fatto che tutti i compiti siano stati fatti in brutta copia e che richiedano copiatura amanuense parecchio time consuming.

Capitolo a parte quello microbo, per cui sono stati stilati un primo programma generale ed infine il programma di fine estate a base di ‘pacchettini’, i suoi ‘quanti’ di compiti, che sembra funzionare.

La cena è naturalmente il momento deputato alla verifico della situazione.

‘Quindi a che punto siete?’

‘Mi mancano tre problemi di geometria. Però sono sulle proiezioni, che non mi ricordo.’

(Intervento cucciolo grande). ‘Le proiezioni: l’ombra, praticamente.’

Il suo innato potere di sintesi.

sabato 4 settembre 2021

SE FOSSI…

Con la scuola non ancora così presente nella vita Noicinque, si comincia solo tra una settimana e i compiti delle vacanze sono un tiepido argomento di conversazione serale, si gioca a ‘Se fossi…’.

Se fossi una città? 

‘Ah, per il papà Il Cairo. Senza dubbio.’

‘Stavo pensando la stessa cosa.’

‘Mmhh, no piuttosto…come si chiamano le capitali del Sud Africa?’

‘’Pretoria. Città del Capo. Johannesburg….’

‘Ecco, si, Città del Capo.’

‘E la cucciola di mezzo?’

‘Napoli!’

‘Per me più…Singapore. Che è in…?

‘Sicil…Asia! Quella era Siracusa.’

Magari domani giochiamo a ‘Se fossi un dolce’, va.

sabato 28 agosto 2021

RIORGANIZZIAMO

Tempo di riorganizzare. I libri di scuola, quelli nuovi, quelli vecchi, i quaderni, lo spazio sulla libreria, lo zaino, i vocabolari. XX c’è l’ha radicato nel profondo, questo senso di necessità di preparare quando si comnincia qualcosa di nuovo. Organizzare gli spazi fuori per trovare lo spazio dentro di noi. Così comincia la sua campagna volta a promuovere un riordino sostanziale delle carabattole cucciole.

‘Domani fai ordine. Ti aiuto. Se no lo faccio io.’

‘No, tu butti sempre tutto.’

‘Ma voi tenete la spazzatura.’

‘Non è spazzatura. Ci sono cose che hanno un valore affettivo.’

‘Come i lavoretti dell’oratorio di sei anni fa e la merenda sbriciolata?’

E riorganizzo sia.

mercoledì 25 agosto 2021

LA BANDANA GLACIALE

Giornate lunghe e un po’ vuote, queste della fine di agosto. Soprattutto nelle ore microbe che, esauriti i sette minuti di compiti giornalieri (per i quali a tratti le proteste si estendono nel corso delle quattro ore precedenti) si riempiono di trucchi digitali per i quali servono il telefono, il pc, il Wi-Fi (e robusto, gentilmente), la go pro, la macchina fotografica e da uno a due iPad. I trucchi tentano di emulare alcune performance viste chissà dove e in genere richiedono un numero di tentativi sopra i mille. Come quello di oggi: la mini palla da basket avrebbe dovuto fare due rimbalzi su due pareti della stanza e finire nel canestro. Tutto partendo dall’alto del letto alto.

Il risultato è stato il riempimento a tappo della scheda di memoria della macchina fotografica, il sequestro degli strumenti digitali nel pomeriggio con blocco della connessione al Wi-Fi da remoto, e un breve video di rimando a momenti migliori. La microba si inquadra, la fronte fasciata dal cuscinetto del ghiaccio del pronto soccorso perché fa caldo, riconosce gli oltre mille tentativi falliti e rimanda un pubblico inesistente (si spera), informando l’audience, sperabilmente immaginaria, che ritenterà domani. Una palla, due pareti, due rimbalzi, un canestro e qualche terabyte di memoria.


giovedì 19 agosto 2021

CRUCIVERBA

Estate, mare e spiaggia, tempo, anche, di enigmistica. Che poi, se l’enigmistica è cucciola, riserva alcuni siparietti interessanti. Quasi come fossero non alfabetizzate. Qualche esempio.

‘Una delle Baleari. Comincia per I…mmhhh…ITACA.’ 

Volendo guardare la parte mezza piena di bicchiere, qui già sappiamo che le Baleari sono isole e Itaca è un’isola che comincia per I.

‘I partenopei. Boh…chi sono i partenopei?’

(Intervento adulto) ‘I napoletani.’

‘Ma va. Non li chiama nessuno così.’

‘La parte concava dell’onda. Ah, sì, questo l’abbiamo studiato in scienze. L’ombelico. L’ombelico dell’onda.’

Sarebbe il ventre…fuochino, va.


sabato 14 agosto 2021

GLI OUTFIT

Gli impegni estivi cuccioli si accavallano uno sull’altro, tentando di incastrarsi con perfezione millimetrica. Così in spiaggia le cucciole, con Ele e Tins, fanno programmi bellicosi (aperitivo al Miami, no, dai, non mi piace il Miami, poi andiamo a mangiare da Elle, ah, si dobbiamo comprare la pasta, occhio che qui chiude tutto alle otto, si ma oggi è ferragosto, no veramente è domani, mah, allora siccome è anche oggi dura due giorni, vabbè e domani cosa facciamo? Domani pizzata in spiaggia, ma non alla spiaggia di sempre, è troppo lontana e la pizza arriva fredda…).

Appena XX e YY rientrano dal mare, sperando in una doccia fresca nella giornata di Lucifero, il caldo bollente di agosto 2021, partono dei frenetici preparativi con le cucciole e Ele impegnate nella ricerca del miglior outfit per i mille impegni mondani. L’armadio scansito per la scelta dell’abito che nemmeno le perquisizioni dell’FBI, lo scotch appiccicato sotto gli occhi (‘non sono capace senza’), il lettone trasformato in locale di raffinato hair stiling, la piastra bollente che scalda i capelli dove nemmeno Lucifero è ancora arrivato, ventisette collane distese in bella mostra per scegliere quella più giusta, mi presti questi orecchìni?, ma non hai dei pendenti, aspetta che mi metto le lenti, microba se vuoi piastro i capelli anche a te, la prossima volta ci vuole l’olio, le spalline non si devono vedere.

E dopo circa quarantatré minuti di frenesia, in tre escono alla volta del loro ferragosto no. 1 (di due). Non si sa dove, né con chi. Ma è vacanza, e tra poco, con un po’ meno frenesia outfit, anche XX e YY, riguadagnato un accesso quasi privato alla doccia, escono per il loro aperitivo di ferragosto. Sotto casa.

giovedì 12 agosto 2021

I COMPITI DELLE VACANZE

Il relax dopo il mare, per YY, diventa intenso lavoro mentale. Si divide tra versioni di Plutarco, sistemi a tre incognite e frasi varie di greco e latino. Quasi meglio della settimana enigmistica con cui si cimenta in spiaggia. 

Oggi è il tempo del greco del ginnasio, proposti per la revisione in un milione di fogli di brutta scritti matita sul tavolo del terrazzo. Un colpo di vento minaccia di farli volare via.

‘Occhio al vento, che se vola via il compito lo devi rifare tutto.’

‘Ho fatto le foto.’ (sottotitolo: per chi mi hai preso?)

lunedì 9 agosto 2021

REGROUPING

Il mare è lo stesso mare di sempre, e anche in tempo di pandemia si riesce a fare vita da spiaggia. Con qualche aggiustamento, a dirla tutta, perché mancano la zattera e il ciambellone e il pontile per i tuffi, infausti vettori del contagio. Non così sono invece né i lettini, né le sdraio, né i tavolini del bar o le racchette del ping pong. Curiose, le preferenze di questo virus. Comunque la vita di mare è vita di mare anche senza la canoa o il pedalò o il ciambellone.

Ma la vacanza, soprattutto dopo un anno come questo, è diventata davvero vacanza dal momento dell’arrivo di Aps e Dod, gli amici del mare ma anche di città, quelli per cui XX e YY sentono un’affinità e un affetto profondi. Così, da oggi, i tempi sono un po’ più scanditi. È bello, è prezioso ascoltarsi e sostenersi e confrontarsi e scoprirsi, in questo momento difficile dell’essere genitori di ragazze adolescenti la cui socialità è stata forgiata dalla prima pandemia mondiale.


venerdì 6 agosto 2021

QUATTRO QUINTI E UN QUINTO

Oggi è il D-day. O V-day, anche. Con un incastro degno della migliore logistica, oggi due cucciole su tre hanno fatto la dose finale della vaccinazione contro il covid. In più, in un’andata e ritorno dal mare in tredici ore circa, si è anche riusciti ad ottemperare ai doveri della medicazione finale del dito sub-amputato dal cavallo.

Quindi, riassumendo: i quattro quinti dei Noicinque (meno una piccola parte di dito dispersa e che consente comunque una discreta approssimazione) sono protetti grazie all’ampio sforzo della ricerca mondiale, che facendo leva su risultati preesistenti ha ottimizzato, in tempi insospettabili, l’unico scudo possibile a questa pandemia. E poi c’è l’altro quinto, quello microbo, di quelli nati nell’anno di mezzo, nel 2009. Quelli che hanno finito le elementari ciascuno a casa sua, che la foto di classe sono un collage di visi pallidi, seppur sorridenti, ognuno nei propri appartamenti, oppure uno dei mille screenshot della dad. Quelli che hanno iniziato la prima media e dopo qualche giorno erano chiusi in una delle molte quarantene che sono toccate loro. Quelli che per una delle quarantene hanno saltato la Cresima. Quelli che hanno fatto sport una settimana si e quattro mesi no. Quelli che hanno imparato a confrontare la grandezza delle mani senza toccarsi. Quelli che facevano l’intervallo in videochiamata, ognuno a farsi le cose sue. Quelli che ‘si torna a scuola’ ed erano i primi a tornare, sempre rispettosi delle norme ma sempre più esplosivi nei comportamenti.

Quelli che compiono dodici anni quest’anno, l’età limite per poter essere vaccinati. Così chi è nato nella prima parte dell’anno rientra nel gruppo dei ‘grandi minorenni’ e ha diritto ad essere vaccinato; ma chi gli anni, i fatidici dodici, li compie nella seconda parte dell’anno, si sente, ancora una volta, in un mondo di mezzo - le famiglie monitorano quotidianamente le prenotazioni - e molti di loro passeranno il dodicesimo compleanno a fare la prima dose del vaccino. La microba non fa eccezione.

Così nonostante i mille articoli che XX ha consultato, non si capisce se da oggi i Noicinque potranno, tutti insieme, accedere, chessò, ad una pizzeria. Non si capisce se si può prendere il treno, o il traghetto per S. Fruttuoso. Non si capisce se, dal rientro a settembre, si potrà fare sport.

Nell’attesa che i quasi dodicenni si trasformino, da piccoli hobbit della terra di mezzo, mano a mano che compiono gli anni, in ‘grandi minorenni’.

giovedì 5 agosto 2021

ASTROLOGIA VARIA

Non si sa come nè perché, la conversazione di questa sera arriva ad un qualche segno zodiacale di astrologie lontane, perlopiù sconosciute. Parecchio sconosciute.

‘Si, me lo ricordo. Il papà è topo d’acqua ascendente topo. Tutto topo, insomma.’

‘Tu invece eri facocero d’acqua ascendente cinghiale.’

‘Io ero capra di fuoco.’

Forse l’accuratezza è migliorabile.

martedì 27 luglio 2021

INDEPENDENCE WEEK

Non tutto il male viene per nuocere. Così i programmi della cucciola grande (soltanto i suoi, però) di passare una settimana nella casa al mare con le amiche storiche dell’arrampicata, Squit e Fata, non vengono alterati dalla sub-amputazione (da referto dell’ospedale) del dito.

Così le tre, incastrando la seconda dose del vaccino, l’esame di teoria della patente e le medicazione all’ospedale di V., decidono di partire in treno dotate di manuale d’uso, preciso e dettagliato, fornito da YY per l’apertura della casa.

Intanto di tre partono in due, il vaccino ha colpito duro e ci vuole un giorno in più alla Fata per smaltire il febbrone. Poi le raggiunge il giorno dopo.

Loro nel frattempo arrivano a casa, accendono la luce e cominciano una mitragliata di videochiamate che hanno svariati temi:

  • il tubo del lavandino della cucina perde, non lo possiamo usare, ha lasciato un biglietto enorme la signora delle pulizie;
  • c’è un nido di vespe sul terrazzo;
  • non si accende lo scaldabagno;
  • non si apre il rubinetto del gas (aspetta, ma qual è il rubinetto del gas? - metto il telefono qui sotto il lavandino così vedi anche tu che non c’è.)
  • dove sono i fiammiferi, una volta aperto il gas?
  • è saltata la luce; no, abbiamo acceso solo il forno per cuocere le patate;
  • ora (h 21, ndr) andiamo a fare la spesa;

Per il resto, dalla cucciola non giungono altre notizie. Lei non può fare il bagno a causa della sub-amputazione di cui sopra, non è chiaro come si nutrano nè come strutturino le giornate. 

Ma va bene così, nella loro ‘Independence’ (…) week, frammentata da ritorni in treno per le medicazioni del dito. Diciamo ‘quasi Independent’, va.

sabato 24 luglio 2021

LA CITTÀ DEGLI INNAMORATI

E infatti…doveva essere un week end tranquillo, con le ragazze sparpagliate per lidi patri e non. Così XX, assetata di nutrimento e di cose nuove da post pandemia, prenota una due giorni a Verona, città che non conoscono, non troppo lontana, che li incuriosisce.

Invece. Il ritorno rocambolesco dal maneggio fa sì che nel week end ci siano anche due cucciole al seguito, qualcuna - indovinate chi - neppure troppo entusiasta. Avendo dovuto rivedere la prenotazione del minuscolo, accogliente e centralissimo B&B a un giorno dalla partenza, le ragazze per una notte dormono in una stanza di servizio, che non ha il bagno.

Ecco il resoconto microbo della notte:

‘Abbiamo passato la notte in bianco. Faceva troppo caldo, quindi facevamo i turni per stare per terra accanto alla finestra. Poi mi scappava fortissimo la pipì. Ho valutato di farla:

  • nel cestino, 
  • nel lavandino, 
  • fuori dal balcone 
  • nel sacchetto delle ciabatte.’

‘Mmhh. Tutte ottime idee. E poi?’

‘E poi scappava la pipì anche alla cucciola grande e alle tre siamo venute da voi.’

Ah, ecco, infatti.

‘La città degli innamorati.’ Proprio.

domenica 11 luglio 2021

CHE OCCASIONE

Tema: la nazionale italiana di calcio gioca la finale del campionato europeo. Contro gli inglesi, a Londra.

Svolgimento: l’Inghilterra segna al secondo minuto. Tutto il resto della partita è una rincorsa, fino ad un (quasi insperato) pareggio alla fine del secondo tempo. La vittoria si decide alla roulette dei calci di rigore, e ne usciamo (fortunati, tenaci, determinati) vincitori.

L’Italia esplode di gioia, e l’Europa con lei. Ma esplode anche l’Inghilterra, che grida allo scandalo, non riconosce la vittoria, organizza cinque (cinque!) raccolte di firme per chiedere di invalidare la partita - giocata in casa, in uno stadio tutto a favore e che fischiava senza requie appena la palla era agli avversari - l’arbitro sarebbe stato a favore dell’Italia.

Così il pubblico inglese se ne va prima della premiazione, senza riconoscere la vittoria. La stessa cosa fa il principe William, l’erede al trono.

Un po’ come se non sapessero che un fallimento è la migliore spinta per le vittorie del futuro.

Conclusione: grazie ad una partita di calcio, evento raramente atteso e goduto in casa Noicinque, si è potuto discutere di vittorie e di sconfitte. Aggiungendo, si spera, il tassello del riconoscimento degli avversari, che, oggi, sono stati più bravi, o più fortunati, o più determinati, o un altro piccolo ‘più’ che ha fatto la differenza.


venerdì 9 luglio 2021

GNAM

Il cavallo, di base, è un animale mansueto. Di base. Perché anche tra gli stalloni, ci sono quelli che si divertono a fare i prepotenti. Così quando la cucciola grande, ormai stanziale al maneggio sgarrupato, è presa dalle attività di ragazza di scuderia, mentre nutre l’uno e l’altro dei due stalloni prepotenti, uno dei due, che tentava di mordere il rivale, morde…il dito cucciolo. La scena è un po’ da film dell’orrore, c’è sangue e si cerca il pezzo di dito che manca, piccolo in effetti. Poi si corre al vicino ospedale di V., dove i medici chiamano YY chiedendo autorizzazione ad un piccolo intervento, essendo la cucciola, seppur altissima, ancora minorenne. ‘Si, però dovrebbe venire qui a firmare.’ E YY fila via in autostrada, a firmare le carte dell’ospedale di V.

Lei non sembra molto colpita o sofferente, le moderne anestesie fanno miracoli. Da qui parte il circo delle medicazioni, da fare ogni tre giorni, la doccia con il sacchetto sulla mano, guai a bagnare la ferita, la vaccinazione antitetanica, da fare il più presto possibile. 

Lei, serena, con un ditone incappucciato e medicato, continua serena la sua vita di ragazza di scuderia.

venerdì 2 luglio 2021

YUM

YY si diletta con nuovi piatti a base di melanzane dell’orto, il suo orto. Alcuni hanno nomi particolari, come quello di stasera, che si chiama ‘Imam sdraiato’.

‘Ma che cosa vuol dire imam?’

‘Gli imam sono i predicatori dell’Islam. Un po’ come preti, insomma, ma musulmani.’

‘Mh. E si chiamano MAM? I mam?’

mercoledì 30 giugno 2021

IN EMERGENZA

Con preoccupazione crescente di XX, alcuni social, ed in particolare Instagram, sembrano essere la fonte di informazione cucciola prediletta. Così loro a cena si divertono mimando versi e facce diffusi online, cantano le canzoni più gettonate dei reels e sembrano contente così. Non avendo account del genere, XX cerca di capire qualcosa in più delle dinamiche.

‘Ne avete uno solo, di account, giusto?’

‘Beh, io sul mio telefono ho anche quello di Bi.’

‘Si, anche io ho anche l’account di una mia compagna - di cui non si rivela neppure il nome, ndr - perché ogni tanto i suoi le tolgono il telefono e così può accedere.’

XX non si capacita. ‘Ma PERCHÉ???’

‘Beh, sai, in emergenza…’

EMERGENZA. Che cosa mai al mondo potrebbe legare l’accesso a Instagram con una situazione di emergenza? Che cosa?


domenica 27 giugno 2021

TITTA, TIPOUF E MORDICCHIO SULLA VIA DEL SALE

La microba si gode una settimana al maneggio sgarrupato. Dorme poco, lavora, monta un po’ e fa esperienze nuove, come cominciare a domare un puledro appoggiando la sua pancia contro una schiena mia montata, con la delicatezza e la naturalezza dell’empatia, montare a pelo e fare la passeggiata notturna con la superluna.

L’occasione è un po’ geografica, un po’ temporale: nella giornata di oggi i Noicinque hanno colto l’occasione della prossimità geografica del nonno GG, che quando è in campagna è sulla collina accanto a quella sovrastata dal maneggio sgarrupato, e ne approfittano per fare una passeggiata a cavallo lungo l’antica via del sale. Così pare che all’alba la microba fosse nei pascoli a cercare i cavalli, è stato ingaggiato un fanciullo tecnologico munito di drone che ha documentato la performance, la nonna MM ha sperimentato, in macchina con Andrea, la vera essenza del fuoristrada su una 106 tenuta insieme con la forza della speranza, inclinandosi con angoli impossibili nei campi di erba medica delle colline dell’Oltrepò. 

Un ramo per frustino per incitare Mordicchio, la testiera e le redini sfilate di Rapidash, il puledro montato dalla cucciola di mezzo, le scorpacciate di erba medica di cui tutti si sono mostrati golosissimi, il mal di piedi di Tipouf, il cavallo tra i preferiti della cucciola grande, che sceglie improbabili percorsi piuttosto che i ciottoli del sentiero, il drone che vola alto e riprende tutto e lo splendido panorama.

Così, la domenica bucolica sulla via del sale.


martedì 22 giugno 2021

LA SEZIONE AUREA

Hai cercato su internet senza posa, ti sei appassionata alle tecniche batik, hai guardato tutorial in ogni lingua per ore. Mi hai trascinato al colorificio a cercare i colori opportuni, quelli hanno cercato di rifilarci dei pastelli per la stoffa e allora il buon caro vecchio amazon ha fatto il suo dovere, e in una calda domenica pomeriggio ha consegnato polveri colorate, bottigliette dal tappo a punta e un sacco di elastici. Così, dopo esserci protette con magliette e grembiuli, mi hai accompagnato ad affrontare la tua prima maglietta batik. La spirale, rossa su fondo bianco. I millilitri di acqua, le equivalenze con i FLOC, le fluid ounces delle istruzioni americane. L’immancabile documentazione video, con il tuo telefono in un angolo, silente testimone delle nostre incertezze, in attesa di diventare uno slow motion con musica buffa. Il primo risultato è una pagnotta di maglietta, un po’ rossa e un po’ no, molto magnata, che tinge dappertutto. Il tempo tecnico di 24 h fa si che la postproduzione sia a mio carico: i guanti di gomma, i risciacqui numerosi, gli ammollo con il detersivo dei piatti, la lavatrice. Non un processo rapido, no.
Ma alla fine il risultato è bellissimo. Magari la spirale più che vederla la si intuisce come il fossile di una chiocciola, ma non è forse l’intuizione il bello dell’arte?

IL NODO

La foto che arriva sulla chat del gruppo dell’arrampicata ritrae sei gambe magre, che finiscono in sei scarponi lunghi, tre caschi colorati ma soprattutto un enorme nodo di decine di metri di corde da arrampicata, tutte aggrovigliate. La microba, il suo amico Potts e qualcun altro alle prese con chilometri di corda da sgarbugliare. 

domenica 20 giugno 2021

AUTONOMIA

È un’estate all’insegna dell’autonomia, questa. Chi va, chi torna, chi resta. La cucciola di mezzo va, torna, va di nuovo, resta poco. In particolare la destinazione prediletta dei mesi estivi è la casa del weekend dell’amica del cuore, la cui famiglia è originaria di paesino delle valli bergamasche. Così tra laghi verdi punteggiati di pedalò e zone pedonali lastricate di acciottolato nuovo, la cucciola di mezzo va e resta, con due amiche. Stanno in casa da sole, dormono sotto le stelle traslocando i materassi sul terrazzo, si nutrono di pasta in bianco e piadine, lèggono, vanno in piscina. Vanno e tornano da Milano con la corriera di linea per le vaccinazioni e si godono, finalmente, il tempo insieme, il tempo trasformativo dell’autonomia.


sabato 19 giugno 2021

PIERO

È tornata dopo il doppio turno di arrampicata, dopo essere ospitata nella casa zucca di Lux, tutta fatta a mano con le sue meraviglie di falegnameria create dalle rocciose mani, per stare con Gazza, l’amica di Ivrea sua monade della sicura in parete.

Felice con quel che di selvaggio nello sguardo che hanno tutte quando tornano dall’arrampicata, qualche graffio e le immancabili bolle di ortiche, che sono sempre le stesse, sono sempre lì e lei le prende lo stesso, o, diciamo, si fa prendere. E poi il morso di cane sulla mano sinistra.

‘Stavamo giocando a palla e Piero, il cane del rifugio, si è sbagliato e mi ha preso la mano al posto della palla. Ma non ha fatto apposta, Piero è bravissimo.’

Bravissimo, si, un incidente senza dolo, va bene, ma se il cane non è vaccinato per la rabbia la vaccinazione la si deve far fare a lei, la cucciola di mezzo.

Così, una volta acclarata la dinamica di morso e disinfezione, è partito un circo di messaggi notturni: a SJ, l’amica antica portatrice della saggezza della medicina moderna. A Lux, a Effe per avere lo status vaccinale di Piero. Il tutto con lo spettro di una notte da passare al pronto soccorso in attesa della vaccinazione antirabbica.

E invece Lux conferma di aver chiesto a Effe, Effe chiama XX allarmata e sulla difensiva ma alla fine tutto sembra a posto: Piero in regola con le vaccinazioni e, semplicemente, stava giocando a palla con loro.


lunedì 14 giugno 2021

AMARCORD

Ricordi d’infanzia.

‘Comunque la scuola Pezzi mi ha rubato il mio mappamondo con gli animali.’

‘Quale, quello precisissimo con i pinguini al Polo Nord e l’orso bianco disegnato al Polo Sud?’

‘Si, comunque alla Pezzi c’era Tobi che era allergico ai pomodori e io lo invidiavo tantissimo…’

giovedì 10 giugno 2021

PIAZZA

‘ProntoRifugioPiazzaaaaa’

‘Pronto, buongiorno. Sono la mamma di due ragazze che verranno ad arrampicare con Lux. L’appuntamento è previsto per lunedì mattina alle 9, ma arrivare da Milano il lunedì a quell’ora è molto complicato. Possiamo portarle su la domenica sera, cenano e dormono da voi e la mattina si incontrano con Lux?’

‘Ehm, non saprei…non mi è mai capitato…sono minorenni…chi sarebbe responsabile?’

‘Si, lo so, sono minorenni, ma hanno tra i 15 e i 17 anni (largheggiando un po’) e vengono al Piazza da quando hanno cinque anni…devono stare una notte, pensi sia possibile?’

‘Ehm, guarda, proprio non so, richiamami dopo.’


‘ProntoRifugioPiazzaaaaa’

‘Buongiorno Effe, sono di nuovo la mamma delle minorenni…’

‘Ah, si, ho palato con Lux, tutto OK.’

Così narra la cronaca di un abbandono minorenne in rifugio raggiungibile solo con un sentiero dal bosco, di un tentativo di abbandono e di una rocciosa parola di Lux, che ha garantito per conto delle sue ragazze. As simple as that.


mercoledì 9 giugno 2021

LA SUA PERSEVERANCE

Con le immagini del robot Perseverance nel cuore, quelle che da Marte alla terra ci hanno fatto sognare di nuove avventure di altri mondi, il primo giorno di ‘non scuola’ microbo è all’insegna dell’esplorazione. Un’esplorazione prossima, non lontana come Marte, ma che dal punto di vista ingegneristico ha richiesto una discreta preparazione. Così sotto il letto di casa, alla ricerca dell’origine della polvere e di qualche formica, viaggia un robottino che a Perseverance in effetti assomiglia abbastanza, su cui è montata una telecamera. Il tutto a sua volta ripreso da una ulteriore macchina fotografica e comandato a distanza con il telefono. Il perseverance terrestre sembra anche avere sensori che lo guidano sui percorsi scuri, dunque ad un certo punto l’esplorazione prevede che i sei metri di corridoio siano completamente ricoperti di fogli di carta, su cui forse tracciare un percorso scuro con il pennarello nero (e speriamo che il nero non passi sul parquet, pensa XX passando di lì), per promuovere l’autonomia del robot.

Il tutto si tradurrà in opportuno reportage video, con tanto di regia, commento e musica integrata, con l’assoluto veto alla condivisione social di qualunque genere. 

martedì 8 giugno 2021

LA FARINA E ALTRE AMENITÀ

Come la festa dei colori in India, la tradizionale Holi, celebrazione di rinascita spirituale e in cui in tutta la nazione ci si rincorre lanciandosi addosso tutti i colori dello spettro del visibile, così in alcune scuole, come l’enorme complesso della scuola media microba, secondo la tradizione l’ultimo giorno di scuola ci si rincorre con lanci di farina, uova, schiuma da barba e gavettoni.
Passi per i gavettoni, delizia rinfrescante delle giornate estive (e pazienza se fino a ieri la temperatura e il meteo non ne raccomandavano l’uso), ma uova e farina, secondo XX e molti altri genitori della scuola, sono una pratica sconsiderata e da disincentivare.
Così il preside organizza uscite scaglionate e a sorpresa, più o meno, riattiva percorsi inusi da decenni per sparpagliare gli studenti il più possibile, l’intelligence genitoriale si attiva per identificare i nascondigli delle ‘armi’ nei parchi dei dintorni e tutto sembra procedere senza vittime. Nel pomeriggio squadre di pulizia sono state organizzate per ripulire il quartiere da quel po’ di bagordi che hanno comunque avuto luogo.
E che fine anno scolastico sia.

venerdì 28 maggio 2021

DUE ORE DI SPERANZA

La microba, dopo l’entusiasmo iniziale, ha realizzato di essere finita in una classe frizzante, come lei, che all’esuberanza non ha esattamente mai rinunciato, ma diciamo che a partire del lock down di maggio ne ha fatto un modus vivendi un po’ faticoso e sopra le righe. Per lei e per gli altri, a partire dalle comunità in cui passa la gran parte del suo tempo, che sono casa Noicinque e la scuola. Qui, nonostante tutto, sembra intendersi a meraviglia con la prof di matematica, che con un uso sapiente di bastone e carota con lei e con la comunità della classe cerca di tranquillizzarla. Tutti tutti tranquilli non sono, però, tanto che tra zuffe e castighi (e non sempre, o non solo, c’è lei di mezzo), in questo fine anno le famiglie hanno cominciato a farsi qualche domanda. Così XX, insieme alle altre rappresentanti di classe e alla speciale Cril, anche lei impegnata a gestire l’esuberanza undicenne di Potts, si sono presentate a colloquio con il preside della scuola. Alla ricerca di un confronto e possibili soluzioni.
Prima impressione: che bello parlarsi dal vivo, anche se con le mascherine e sedute sulle piccole sedie dei banchi di scuola.
Seconda impressione: che grande capacità di ascolto, quella dell’uomo che ha ricevuto il timone di questa scuola il primo settembre, in piena pandemia. 
Terza impressione: che belle le soluzioni che propone, dopo aver ascoltato attento (e preso parecchi appunti alle descrizioni che hanno visto la microba protagonista).
Così  sembra che l’anno prossimo la classe sarà ingaggiata a darsi delle regole, scelte da loro. 
Per adesso tutti contano le ore che mancano alla fine delle lezioni e speriamo che il pensiero e l’impegno di questo preside, che intende partecipare a tutti gli scritti - che significa un ascolto e un pensiero per ciascuno degli alunni della scuola - funzioni. 
La speranza, nelle due ore di confronto, ha preso quota.
Stay tuned...

 

venerdì 21 maggio 2021

UN RITORNO UN PO’ COSÌ

La cucciola grande, in genere, al maneggio sgarrupato sta bene. Segue ritmi tutti suoi e qualche volta dei cavalli, che conosce, insegue e gestisce come e meglio di un cane da pastore. E anche con il dito ferito e senza montare, tutto sembrava andare abbastanza bene. Sembrava. Perché un po’ non si capisce, un po’ forse non si dice, ma al maneggio con Liluz questa volta il clima è meno bucolico del solito. Così si discute spesso, non solo di cavalli ma di massimi sistemi, di rispetto di regole e molto altro che XX e YY non hanno del tutto capito.

In soldoni, al maneggio, in questo momento, non si sta più bene e sia le cucciole vogliono tornare, sia l’istruttore le vuole riportare a casa. Ma non insieme, per motivi oscuri, dunque parte tutto un balletto di chiamate incrociate che si conclude con YY che recupera le cucciole e Liluz in un autogrill dove si erano fermati (a fare benzina, a continuare la discussione e chissà che altro).

Così in un pomeriggio si sbriciolano i programmi delle successive due settimane. Non male, come imprevisto estivo. Non male, le ripercussioni sul futuro. A suivre…


lunedì 17 maggio 2021

PRIORITÀ

Da cucciola grande a XX (e ritorno, in surreale conversazione whatsapp):
->Hai una sciarpa nera?
E abbiamo un remo?
->Una sciarpa nera si. Un remo no.
->thumb up. E un bastone?
->Il bastone di tua sorella del kung fu.
per???
->La foto di classe.
La facciamo a tema divina commedia.
E io sono Caronte.
->Ti manca la barca.
Gli occhi di bragia li hai.
->Per la barca, mi metterò su una panchina.