domenica 30 settembre 2012

ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI

O almeno sembravano, trecento. Erano i bambini invitati alla festa della cucciola di mezzo, la cui spiccata socialità, accanto alla collaborazione diligente delle sue insegnanti che hanno distribuito gli inviti a pioggia, hanno contribuito ad innalzarne il numero oltre una possibile ragionevole gestione.
Nonostante gli inviti siano stati distribuiti a pioggia, poi, la pioggia, quella vera, grazie al cielo (è proprio il caso di dirlo!) a dispetto delle più catastrofiche previsioni che si sono susseguite nel corso della settimana ha lasciato a Milano un pomeriggio di tregua, permettendo così il corretto svolgimento di una affollata, ma riuscita, caccia al tesoro.
Dunque l'impressione era che trecento giovani e forti seienni più o meno conosciuti (più meno che più, grazie alla prima elementare iniziata soltanto da un paio di settimane) con baffi variopinti a segnare l'appartenenza all'una, all'altra o all'altra squadra di pirati cercatori, corressero a perdifiato per tutto il parco alla ricerca di indizi, tracce e nel tentativo di superare prove difficoltose al cospetto del capo caccia, un severo YY che tentava in ogni modo di far vincere il banco.
Probabilmente il numero finale dei partecipanti si é aggirato attorno alla quarantina, e come tutte le feste alla presenza di YY si è conclusa con un guizzante spendidYY che scappa rincorso da quaranta nani urlanti che cercano di prenderlo. Per fare che cosa, poi, non si sa.

giovedì 27 settembre 2012

LETTURA CRITICA

XX, dopo lo spuello inatteso della microba che ieri é stata portata al prescuola (ben quindici minuti prima nel normale orario di ingresso della scuola materna), ha tentato di ingannarla usando il tempo da dedicarsi reciprocamente in attenta e consapevole dedizione alla lettura impegnata, quella delle filastrocche scaccia paura.
"Questa storia che adesso vi scrivo
parla di un lupo che era cattivo.
E la sua mamma, molto arrabbiata
un giorno gli diede una bella sgridata."
"NOO-HO! LA GRI-DA-TA NO È BE-LLA. È SE-MPRE BRU-TTI-SSI-MI-SSI-MA, LA GRI-DA-TA." (=in questo mondo che mi affanno a cercare di capire, e in cui voi vi affannate a confondermi con storie di draghi fanfaroni, folletti e streghe che si travestono da fate, il lupo é lupo. Quindi é cattivo. E la sgridata è brutta. Punto.)

lunedì 24 settembre 2012

DA OGGI NE SERVONO DUE

Ne servono due, di mani, da oggi, per fare segno di quanti anni hai (sempre che tu sia impossibilitata a dirlo con le parole, che restano comunque il tuo strumento di comunicazione preferito). Sei anni di curiosità attenta e giocosa che ti hanno portato oggi a passare la gran parte della tua giornata in una altrettanto giocosa (fin troppo, penso talvolta) prima elementare. Dove avevi scelto i pochi amici con cui hai legato per invitarli alla tua complicatissima festa, e non si sa come la maestra pare abbia distribuito i colorati bigliettini a tutti i tuoi venticinque compagni. Così ricevo incessantemente messaggi frizzanti da sconosciute, ciao, sono la mamma di M, M sará felice di venire alla festa. È così per M, C, P eccetera. Questa distribuzione incontrollata riflette in realtà come uno specchio la tua sociale spigliatezza, che ti fa raccontare circa di tutto a circa tutti. Buon sesto compleanno, cucciola di mezzo!

giovedì 20 settembre 2012

L'ACCOGLIENZA E LA CASTAGNA

Le otto e trenta, nell'intorno di una qualsiasi scuola primaria, sono un momento piuttosto concitato. Nella scuola primaria delle cucciole, nello specifico, per ancora qualche giorno i bambini di prima vengono raccolti (si, proprio "raccolti") dalle maestre nel grande e colorato atrio, mentre la fiumana delle classi seconde, terze, quarte e quinte si accalca sciamando rumorosa su per le scale azzurre. In questi pochi giorni di scuola la cucciola di mezzo, oltre ad aver più volte seraficamente osservato che in classe prima non si lavora ma si collegano in continuazione puntini senza fine e non si impara a scrivere niente, e nemmeno a leggere e a contare, si è però dedicata con perizia all'intreccio delle relazioni sociali. Relazioni nelle quali, loro malgrado, i due bambini non udenti della classe sono risultati i suoi preferiti. Così nel salire le poche scale che portano all'atrio di raccolta, lei e Yuri, uno dei suoi nuovi compagni che non sente, si parlano senza parlare, senza LIS, ma solo con i sorrisi e con una castagna. Una castagna matta, che esce svelta dalla tasca tinta del grembiule cucciolo e viene offerta con gioia ad una mano che parla. XX ne ha approfittato per presentarsi alla mamma di Yuri, una mamma dal volto dolce e triste che le spiega con le lacrime agli occhi che il suo bambino ha dovuto lasciare tutti i suoi amici perché vicino a casa non c'era una scuola così. Così, dove una maestra dedicata lavora con chi non sente e traduce per loro le parole dell'insegnante. Ma anche così, dove anche una castagna matta può essere accogliente.

sabato 15 settembre 2012

SPAZIOLAB

Una visione un po' di parte. Di questo si tratta quando si cerca di raccontare una emozionata XX che trascina, loro malgrado, tre cucciole non troppo convinte al primo laboratorio di Spazio - essere bambini è bellissimo, una nuova rivista per bambini furba e spiritosa che racconta cose da grandi in un modo chiaro e immediato.
Il laboratorio, presso una famosa libreria del centro di Milano, vede protagonista il corpo umano. Così ci si sdraia su un foglio, si disegnano le sagome di parte del nostro corpo e le si riempiono con tutto quello che ci sta.
Una interattiva cucciola grande ha disegnato un cuore pieno di animali per rappresentare il suo amore per le creature bestiali di ogni ordine e grado, nelle sopracciglia una linea spezzata perché talvolta le sopracciglia si arrabbiano, le braccia piene di frecce ad indicare il movimento (con profonda soddisfazione di YY che nelle frecce ha subito individuato una accurata rappresentazione vettoriale), il singhiozzo nella gola fatto con puntini e linee spezzate perché quando scrivi e hai il singhiozzo sul quaderno si fanno tutti i baffi con la penna che non si cancella.
Una perplessa cucciola di mezzo ha rappresentato nel naso la puzza e i profumi, le fragole sulla bocca perché lei ama le cose dolci, il vento sui capelli, negli occhi le lacrime e i sorrisi, nel cervello il pulito, la scrittura e il respiro nella pancia.
La microba, che aveva tracciato una precisa sagoma dei suoi sandali, con certosina e chirurgica precisione spaziale ha rappresentato...le UNGHIEDEIPIEDI.
Un caloroso ringraziamento alle geniali Elisa e Federica per aver movimentato e reso curioso un pomeriggio altrimenti pigro della stanchezza post-piscina.

giovedì 13 settembre 2012

E COSÌ...

Così finisce, con oggi, il momento dell'accompagnamento. Il temuto, logisticamente circense periodo nel quale la tua mamma ti ha accompagnato a scoprire gli ambienti nuovi, gli amici nuovi, le figure di riferimento nuove, al nido prima e alla scuola materna ora. Il momento in cui insieme scopriamo perché è bello stare al nido, perché è entusiasmante la scuola materna, quanta ricchezza di stimoli e di relazioni. Da domani non ci sarà più la necessità che qualcuno rimanga con te a vivere e scoprire l'inizio dell'avventura, l'avventura è già iniziata ed è la TUA avventura, che vivrai da sola con la tua competenza e la tua autonomia, cadendo e rialzandoti come speriamo di averti insegnato a fare in questi quasi tre anni.
Si, sono un po' triste. Sono un po' triste perché oggi finisce il mio accompagnamento in classe verde - che tra l'altro stamattina è durato circa quaranta secondi, il tempo di scegliere l'armadietto, scoprire dove sta la cesta in cui depositare i giochi di casa - e ti sei tuffata, come un pesce nell'acqua, in una nuova realtà che sarà il tuo quotidiano per i prossimi tre anni con le solide Barbix e Taat a cui piaci ed che ti piacciono (grazie al cielo). Oggi, cara la mia microba freccia, sei stata scoccata. Nella vita di comunità, senza bisogno di altri.

mercoledì 12 settembre 2012

E OGGI...

Oggi invece non abbiamo tirato tardi per niente, siete comparse in anticipo sulle più ottimistiche tabelle di marcia, vestendovi con insolita cura e facendo colazione in tempi ragionevoli. Alle 7.35, con soli 55 minuti di anticipo sull'inizio delle operazioni scolastiche, avevate i denti puliti, la pancia piena e le scarpe ai piedi, e temo che il miracolo non si ripeterà che, forse, tra un anno solare. Avete ingannato l'attesa leggendo e giocando, e finalmente il portone della scuola si è aperto per accogliere i vecchi amici, bimbi abbronzati, allegri, alcuni più alti di una spanna rispetto soltanto a qualche mese fa. Avete ritrovato con emozionata gioia gli amici di sempre, e tu, cucciola grande, ti sei avviata al galoppo su per la familiare scala azzurra, ridendo e chiacchierando fitto fitto.
Nel frattempo un'affollata schiera di fratelli di mezzo si distraeva a vicenda per stemperare l'ansia dell'attesa del loro primo giorno. All'orario stabilito, settantacinque zaini con le gambe e i loro centocinquanta genitori si sono avviati per la stessa scala azzurra di cui sopra, si sono assiepati in un atrio troppo piccolo per contenerli tutti e hanno ascoltato con il cuore in gola i nomi scanditi, neppure troppo chiaramente, da una fredda e poco comunicativa nuova preside. Le mie lacrime, pronte ormai da ore, si sono sciolte quando, alla chiamata del tuo nome di mezzo, ti sei avvicinata alla tua nuova, autorevole maestra e sei stata abbracciata dagli amici vecchi e nuovi, tra cui il piccolo LUCA, già biondo e serafico compagno di svariate marachelle.
Una volta in classe, la TUA classe, la nuova maestra ha poi chiesto a noi di scrivere, per voi e con voi, il nostro augurio su una scintillante stella gialla (che ogni raggio di questa stella ti porti gioia e la curiosità della scoperta, sempre) che sarà appesa in classe per tutto l'anno. Ti sei naturalmente accomodata al centro della scena (il baricentro della classe cade al millimetro sul tuo banco, in posizione strategicamente centrale), hai chiacchierato con la tua simpatica amicissima Els, da cui ho l'impressione che la maestra ti separerà non più tardi di domani. Nel resto della mattinata pare abbiate giocato a palla, fatto merenda, girato per tutta la scuola, giocato a rincorrervi in giardino, fatto visita alle classi dei fratelli più grandi, disegnato il vostro ritratto. In una giornata dalla logistica operativa, ma anche emotiva, molto complicata, tu mi hai invece mostrato come affrontare, con il sorriso e la curiosità dei tuoi quasi sei anni, l'inizio di un'avventura indimenticabile, e spero che il gioioso ricordo di questa giornata rimarrà nel tuo cuore per sempre.

martedì 11 settembre 2012

L'ACCOGLIENTE, BRILLANTE MAGIA VERDE

Abbiamo tirato un po' tardi la mattina, sistemando le cartelle e i quaderni delle tue sorelle per domani, senza dimenticare la tua sacchetta con il nome ricamato a punto croce. Siamo sbarcate, in formazione completa, davanti alla scuola Pezzi dove un gruppetto di mamme, nanetti trienni e fratelli di varie dimensioni ingannava l'emozionata attesa scattando fotografie e raccontandosi il mare delle vacanze. Tu hai ritrovato, come vi foste lasciati un minuto prima, il tuo amico Potts, con il quale ti sei fatta largo tra la folla per andare a bussare al portone di ingresso. Quando questo si è aperto, le tue amorevoli (in quel momento) sorelle ti hanno guidato sicure e sorridenti alla classe verde, dove ti hanno depositato di fronte alle maestre.
Qui, guidata dal comandante in capo Barbix, ti sei accomodata sul tappeto dove i tuoi nuovi compagni ti e vi aspettavano curiosi e sorridenti. Ci siamo presentati, poi è cominciata una magia fatta di trasparente (l'acqua), di bianco (la polverosa farina), di giallo (il colorante liquido prontamente paragonato alla pipì di gatto), di blu (colorante liquido che non sembra pipì ma per fare il verde ci vuole), di brillante (polvere a pioggia di brillantini d'argento che ti sono stati sparsi prima negli occhi e sulla testa e che poi hai provveduto a sparpagliare ovunque), di salato (il sale). Impastata la pasta, la magia assume una brillante e soffice forma colorata e viene equamente divisa tra tutti voi partecipanti che vi impegnate modellarla nelle più disparate fogge. L'affettuosa Taat, il secondo ufficiale più alto in grado, ha riso con te delle tue buffe forme e creazioni. Dopo una collettiva lavata di mani traghettati in bagno da uno dei grandi, tutti in giardino a far gli esploratori. Ti sei divertita con l'inseparabile Potts, con i cerchi, lo scivolo e la sabbia. A un'ora dal tuo primo ingresso, il suono della campana ha segnato il termine della tua prima giornata di scuola materna. Termine che tu ti sei ostinata ad ignorare, come hai ignorato l'autorevole Barbix che con la voce grossa ti invitava ad ascoltarla, guardarla, e soprattutto ad andartene. Soltanto dopo aver terminato la seconda formina ti sei decisa a biascicare un timido ZAO e lasciarti condurre fuori. Nel complesso mi sembra che tu ti sia entusiasmata, divertita, incuriosita, guardata intorno con lucida attenzione. La regola della riga verde, la prima, fondamentale rigidissima regola da rispettare, l'hai raccontata in maniera buffa e arricciata ad un curiosissimo, papà YY. La riga verde non si supera se non in compagnia di un genitore (o altro accompagnatore autorizzato quale nonna o zia) o di una maestra. Tutti i verdi lo sanno e tu, verde da soltanto un'ora, non fai eccezione. Buona prima giornata di scuola materna, microba.

lunedì 10 settembre 2012

EHM, QUELLA...

"Ehmm, papasplendido, quando sabato ritorniamo in piscina possiamo andare in quel bar con l'orologio verde?"
"Quale bar con l'orologio verde?"
"Siii, daiiii, dove abbiamo mangiato, quella...PROBOSCIDE."
"Abbiamo mangiato una proboscide? Intendi una piadina arrotolata?"
"Noooo, la PROBOSCIDE con dentro il riso."
"Aaah, un arancino! Ok."

lunedì 3 settembre 2012

CHIACCHIERANDO QUA E LÀ

"Allora, cucciole, vi è piaciuto il campus di arte? Vi siete divertite? Avete trovato nuovi amici? Che cosa avete fatto di speciale?"
"Abbiamo disegnato i sentimenti."
"WOW, i sentimenti. E tu, cucciola grande, che sentimento hai disegnato?"
"La noia. Ho fatto delle formine, che sono i pensieri di chi sta pensando a che cosa fare, non sa cosa fare e si annoia."
"Mmhh, e tu, cucciola di mezzo, che sentimento hai disegnato?"
"EEhh, io ho disegnato la felicità. Ho fatto delle formine, e poi ho colorato tutto intorno la felicità."
"E Liluz?"
"Liluz ha disegnato la rabbia, non so se ha fatto le formine, poi si è arrabbiata davvero, allora si è arrampicata, ma dopo è caduta. Ė caduta su un tombino, però la griglia si è aperta e le è finito dentro un piede. E dentro il tombino insieme al suo piede c'era pure un piccione. Morto, però. Mi dai ancora un po' di pasta?"
"Ma non avevi fame media?"
"Siii, lo so, ma è buonissima, è solo GOLOSEZZA."

sabato 1 settembre 2012

LE TRE VERSIONI

DRIIIN!
"Pronto! Ciao nonna MM, allora, dove siete, al casello, state per arrivare?"
"Ciao. Non sono la nonna."
"Scusa, ciao cucciola grande."
"Allora saicheabbiamovistotrearcobaleni, tutti diversi. La prima versione te la racconto io, la seconda la cucciola di mezzo e la terza la nonna MM. Dunque, io ho visto un arcobaleno tutto intero, pure doppio. Ti passo la cucciola di mezzo."
"Prontoooo. EEhh, io ho visto un arcobaleno. Un arco INTERO, DOPPIO, BRILLANTE. Con i brillanti, anzi, i brillantini. Lo sai che piove? Ma da tutte le parti. E poi ieri sera era rosso di sera, e adesso è brutto. Allora diciamo 'brutto si spera'. Vero che allora non ci dobbiamo più credere, al detto?"
"Vero, forse questa volta il proverbio non era vero. Dove siete? C'è un po' di traffico?"
"No, non c'è un po' di traffico. C'è tantissimo traffico. Il terzo arcobaleno l'ha visto la nonna, era un arcobaleno speciale sulla montagna. Ora non te la passo perché sta guidando."
Click.
Dopo poco le tripoline con la nonna MM sono finalmente arrivate a casa, dopo un viaggio complesso quasi tutto sotto un violento diluvio, complicato da pipì varie fatte sulle piazzole in autostrada sotto la pioggia ma rimanendo ben visibili grazie al giubbetto fosforescente.
XX e YY hanno trovato tre cucciole abbronzate, eccitate, chiacchierine, che tra le altre masserizie sono tornate con un discreto volume (e peso!) di sassi da dipingere o già dipinti, parte di un fantasmagorico villaggio degli gnomi di sasso.
Il livello medio dei decibel rilevati in casa non sembra essere neppure confrontabile con la scorsa settimana.