venerdì 28 dicembre 2012

CHE COSA NON TI ASPETTI, MA SUCCEDE

XX, ormai al terzo giorno di safari bigiornaliero, non si sarebbe aspettata di:
Lavarsi i denti con il toothbrush tree, un alberino cespuglioso con cui fare splendidi spazzolini da denti ma anche precisi pennelli; ascoltare, tradurre, raccontare e riraccontare mille volte la leggenda africana dell'ippopotamo, che per dimostrare di mantenere la promessa fatta a Madre Natura di non mangiare pesce, ogni volta che fa la cacca la sbriciola con la coda come fosse un tergicristallo, provando di non avere mangiato scaglie o lische di pesce; fermarsi a osservare, oltre ai 'big five', anche i little five, tra cui la tartarugaleopardo, l'uccello tessitore bufalo e il formicaleone; essere affascinata da un facocero giocherellone che si rotola e sguazza nel fango, proprio come Pumba; rimanere senza fiato di fronte a un cucciolo di antilope vecchio di appena un giorno, dopo aver visto centinaia di antilopi; scoprire che esistono i 'mobbing birds', gli uccelli rompiscatole che svolazzano attorno ad aquile, ma anche serpenti e leoni con il solo, ambizioso scopo di innervosirli e indurli ad andarsene (i mobbing birds sono grandi come passeri, e XX e YY li hanno visti con i loro occhi uscire vincitori da una disputa con un'aquila ben più possente); sapere anche che la ragazza dell'uccello tessitore, invitata a vedere il nuovo nido, l'ha distrutto diciassette volte prima di trovarlo di suo gradimento; avere a bordo del pullmino una vedetta specializzata nel rilevare cacche di elefante - la microba, ovviamente; censire manguste e lucertole grandi come alligatori all'interno del campo, oltre a criminali bande di babbuini visti all'opera. E i babbuini non erano solo le scimmie.

giovedì 27 dicembre 2012

UN PO' DI FAUNA ATTESA, O QUASI

È più il tempo, meravigliosamente emozionante, che i Noicinque trascorrono di vedetta durante i safari, sventolati da venti ora gelidi ora caldissimi, che il tempo libero al campo (non molto, tolte le poche ore di sonno e i brevi minuti dedicati al cibo e all'igiene).
I safari sono emozionanti perché magari non succede nulla per ore e poi, all'improvviso, ti trovi vis-à-vis con un grande elefante spuntato da un cespuglio che resta serafico a mangiare la sua mezza tonnellata giornaliera di erba a due metri da te.
Magari stai seguendo un cucciolo di una diffusissima antilope, e ti imbatti in un raro ed enorme uccello dalla pappagorgia rossa.
Magari ascolti soltanto il rumore del motore del pullmino, e scopri che invece è coperto dai GRUGGITI degli ippopotami, che scopri trotterellare via poco lontano.
Magari intravedi tra le cime degli alberi il lungo collo di una giraffa e scopri che le giraffe sono non una ma due, quattro, circondate da zebre, una, due, quattro, in un arcobaleno di fantasie e colori.
Magari stai osservando una lumaca gigante sulla strada ed ecco comparire un facocero dalle zanne minacciose, attraversare il sentiero e trotterellare via.
Magari riesci a trovare due regali leonesse appisolate proprio vicino a te, e poi scopri che la microba viene fissata con sguardo da predatore. Per fortuna la deliziosa ranger Debbie legge gli occhi della leonessa come e meglio di un leone, ha preferito la sicurezza e fatto una manovra diversiva e sedato la microba (a quel punto non più rumorosa, per fortuna), così magari riuscite a scattare un'altra, meravigliosa foto.
Magari hai cercato un leopardo tra gli alberi per ore e ti imbatti in tre ippopotami sommersi, che con il leopardo condividono il territorio, e che spruzzano l'acqua dalle orecchie.
Magari cerchi gli ippopotami nel fiume, mentre sopra di te c'è una tribù di svariate decine di babbuini che si lasciano osservare nelle loro frenetiche e curiose attività, le piccole liti, il grooming (molto, troppo uguale a quando si cercano le uova di pidocchi nelle teste cucciole in seguito all'allarme della scuola), la protezione dei cuccioli, i giochi dei piccoli (molto, troppo uguali alle capriole cucciole condivise con YY).
Magari torni, dopo oltre sette ore di safari, alla tua casetta tonda al campo, e proprio sulla porta almeno cinque scimmie blu (è blu solo il sedere, o quasi, e sono state familiarmente soprannominate "pisello blu") con i cuccioli si arrampicano veloci sull'albero accanto, sfacciate alla ricerca di cibo, il tuo.
Magari mentre sei nella casetta l'urlo cucciolo ti avvisa dell'avvistamento, sempre a pochi centimetri, di una lucertola gigante. Butti l'occhio dalla finestra, certo dell'esagerazione cucciola, e scopri che la lucertola, più che innocuo rettile, assomiglia molto di più ai meno innocui draghi di Komodo, come andatura e dimensioni. Debbie giura che si tratta di lucertola innocua, e le si crede. Magari.

martedì 25 dicembre 2012

UN NATALE DIVERSO

Elenco delle cose che succedono a un Natale Diverso:
- mangiare le ciliegie alla cena della vigilia
- dormire soltanto sotto al lenzuolo, e non avere freddo
- fare colazione sul terrazzo, sotto un sole già caldo, finendo gli avanzi di briciole di biscotti e bevendo succo di guava (o succo di 'iguana', nella personale interpretazione microba)
- celebrare un insolito pranzo di Natale all'aeroporto mangiando insalata e uova in cereghino, alla faccia della tradizione
- perdersi nei peggio quartieri di Jo'burg con l'autista venuto apposta per portarti all'hotel, il quale ha dato passaggi a numerosi sconosciuti nella speranza che lo conducessero lungo una via nota
- occupare quattro stanze per dormire in cinque (e non riuscire a riempirle tutte) - la tappa notturna prevista pare aver regalato un inatteso hotel superlusso
- cenare a base di toast (le cucciole) e riso e lenticchie (XX e YY) seduti per terra ad un tavolino alto due spanne: la cena di Natale

Elenco delle cose che succedono a Natale, non importa dove sei:
- sveglia cucciola intorno alle sei e trenta al grido di BUONNATALEEEE
- entusiasmo cucciolo profondo per un paio di regali scampati al proibizionismo di YY (causa volumi del bagaglio, non scelta etica)
- sveglia telefonica alla nonna MM verso le sette allo stesso grido di BUONNATALEEEE
- la gratitudine per le molte gioie che XX ha intorno a sé
- montare tonnellate di lego insieme a mani minuscole
- raccogliere tonnellate di lego smontate da mani minuscole
- vietare l'ulteriore montaggio di tonnellate di lego da parte di mani minuscole
- dire Buon Natale al gioioso cuginone FF, che anche se non lo senti da mesi è come se ci si fosse lasciati ieri

lunedì 24 dicembre 2012

CAPE TOWN, WATERFRONT

Un cielo nuvoloso accoglie il risveglio (sempre piuttosto mattiniero) delle cucciole, che a dispetto della pioggia battente di qualche minuto dopo chiedono insistentemente di fare il bagno in piscina. Sedate le velleità natatorie, il programma prevede una giornata di turismo alla volta del centro di Cape Town e del suo waterfront, quello che da noi si definirebbe lungomare. Il loro lungomare è però arredato di ruota panoramica (il biglietto prevede quattro giri mentre i Noicinque ne fanno sei e mezzo, con fermate quasi alla sommità del percorso), scivoli a forma di galeone, galeone a forma di scivolo, ma soprattutto una discreta popolazione di animali di varia origine.
"Ehi, cucciole, guardate!! Un delfino, proprio all'interno del porto! Che meraviglia, l'avete visto?"
"EEEHHH, mamma, che fortuna, li vedi sempre tu per prima!"
"Mmh, anche io l'ho visto. Era un tursiope. Di stenelle striate qui non se ne vedono."
"E là mi sembra di vedere delle foche..."
"Ma va, sono cormorani."
"Bah, mi sembrano grandi come cormorani, a me sembrano foche."
"Uuuhhh, venite a vedere qui dietro! Altro che foche..."
Ecco appunto, il 'qui dietro' erano tre enormi, puzzolenti e pigri leoni marini sdraiati sul molo a riposare. Visti davvero da vicino.

domenica 23 dicembre 2012

PINGUINI, PINGUINI E ANCORA PINGUINI


Partenza all'all'alba, destinazione Boulders' Beach. Si tratta di una spiaggia molto celebre grazie ad una simpatica e socievole colonia di pinguini che la abita. Il problema è che in Sud Africa la domenica prima di Natale è più o meno come Ferragosto per noi, sia come temperatura che come affollamento. Così, nonostante la partenza all'alba, i Noicinque arrivano in una spiaggia già parecchio popolosa, anche se sono le otto del mattino passate da poco, parcheggiano a una distanza lunare e si lasciano incantare da uno, due, mille pinguini che escono dalle tane, zampettano goffi sugli scogli rotondi, si sdraiano al sole, si fanno le coccole, si tuffano in acqua, nuotano pigri, aspettano la marea, escono dall'acqua, zampettano verso altri scogli tondi, tollerano pacifici la presenza dei rumorosi bagnanti, dormono all'ombra dei cespugli. Nonostante la temperatura sia da bagno di sole e di mare a Ferragosto, appunto, l'acqua ricorda invece da vicino le acque antartiche, che le cucciole hanno sfidato all'inseguimento dei gruppi di pinguini più numerosi raggiungibili soltanto via acqua. L'evento più eccezionale della gita? L'avvistamento di un pinguino che cova con cura il suo uovo.
"Sicuramente un maschio."

sabato 22 dicembre 2012

DUE CAPRE DI MONTAGNA, UNA CAPRETTA E QUALCHE ALTRO AVVISTAMENTO

La giornata odierna dei Noicinque in versione sudafricana è stata dedicata all'esplorazione della penisola del capo, con qualche mirata digressione spiccatamente faunistica. La prima tappa la ha visti aprire, in anticipo sul normale orario di apertura, una fattoria di struzzi dove una simpatica guida li ha condotti alla scoperta della vita degli uccelli più grandi del mondo (in fattoria), dove ciascuna cucciola è stata omaggiata di una piuma appena persa dalla struzza Giorgina, dove le stesse sono state omaggiate di pezzi di guscio d'uovo di struzzo da mostrare alle maestre e dove la microba è riuscita a farsi beccare un dito dalla stessa Giorgina, che non brillando di intelligenza sopraffina l'ha scambiato per uno dei suoi pellet.
Dopo aver conosciuto struzzoni in coppia (George e Giorgina, per l'appunto), uno struzzetto nato da due giorni e girovagante ancora attorno all'uovo schiuso, svariati stuzzetti di etá variabile tra una settimana e sei mesi, finalmente la giornata prosegue alla volta del Capo. Di Buona Speranza (e non è solo un nome). La strada è una meravigliosa via panoramica in cui vengono avvistati, ancora, altri struzzi ma questa volta selvatici, un mare di colori inimmaginabili e una puntina su cui arrampicare. La cucciola di mezzo si esalta all'idea della scalata - la rocciosa maestra Lux sta allevando esseri pericolosamente spigliati nell'arte dell'arrampicata - quando XX le mostra un meno ardimentoso sentiero con qualche gradino ricavato nella roccia sembra delusa ma, gambe in spalla degne delle migliori capre di montagna, lei e la cucciola grande affrontano una salita a balzi con piglio di alpinisti navigati. Giungono sulla cima ben prima di XX e appena prima della capretta microba, anche lei parte della scalata impegnativa, per scoprire che proprio in cima a questo "ammucchio" roccioso abitano una famiglia, o tribù di dassie per nulla timidi (che sono stati per questo fotografati con ogni possibile angolazione), una lucertola nera e molti uccelli marini.
Dopo la doverosa puntata anche a Cape Point, dove una salita in cremagliera ha reso meno emozionante la vista mozzafiato della fine del mondo, sulla strada del ritorno sono stati avvistati: altri due struzzi, ma ormai ci si era quasi abituati; due antilopi di sottospecie sconosciuta; due tartarughe di terra. Nonostante i ripetuti avvertimenti, con una punta di delusione neppure un babbuino è comparso nel campo visivo dei Noicinque.
Per concludere una giornata emozionante, sulla strada del ritorno i Noicinque hanno fatto una breve fermata alla colonia dei pinguini, avvistati e fotografati numerosi, ma che contano di reincontrare domani per fare il bagno insieme. I pinguini di Boulders Bearch non hanno idea della giornata che li attende.

venerdì 21 dicembre 2012

LA PUZZA, MOLTI BAFFI E UNA GRANDE EMOZIONE

Che cosa accomuna una emozione grandissima, una puzza molto intensa e un numero di baffi spropositato?   Le FOCHE, quelle che abitano su uno scoglio appena un po' al largo di Hout Bay, South Western Cape, South Africa. Sono tantissime, allegre e giocose, si vedono da molto vicino grazie a micro-crociere in partenza a tutte le ore dal porticciolo di pescatori della piccola baia.
Si sceglie (più o meno) con quale barca partire, si paga il biglietto, il capitano naviga a velocità da brivido con dei barcozzi fatiscenti e arriva allo scoglio delle foche alla stessa velocità incompatibile con ogni regola di rispetto dell'altrui habitat. Le foche, moltissime, stanno sullo scoglio, nelle acque lì intorno (scansando le sconsiderate imbarcazioni di passaggio) e giocano sulle onde delle secche lì accanto. Molta emozione, molte foto, il brivido di due delfini che hanno accompagnato la bagnarola fin quasi allo scoglio delle foche, ma soprattutto una fedele imitazione dell'agire fochesco in acqua non appena rientrati a casa, in piscina. Mancavano solo le onde. Puzza, baffi ed emozione erano quasi gli stessi.

mercoledì 19 dicembre 2012

UN PO' DI FAUNA INATTESA

Chi dice Africa pensa ad una fauna imponente e selvaggia fatta di giraffe, elefanti, leoni, rinoceronti Zebre, gazzelle, ippopotami. Invece l'incontro con la fauna africana delle cucciole in questa prima giornata di esplorazione è stato piuttosto diverso: uova di squalo semitrasparenti con microsqualo ben visibile e mobile; i pidocchi delle alghe di kelp (e che pidocchi!); un dassie di cui non esiste traduzione italiana, una specie di roditore locale peloso come un orso, curioso come una scimmia e con la forma di un castoro senza coda; due vermi natalizi che per l'occasione delle imminenti feste sono stati accolti in una tana a forma di albero di Natale.
La fauna domestica con il gatto Benny, poi, ha conquistato il cuore delle cucciole al racconto del gatto coraggioso che si fa grande grande per spaventare un ladro di babbuino che era entrato furtivamente in casa della padrona per sottrarre pane e frutta. Altro che big five.

martedì 18 dicembre 2012

E FINALMENTE SI ARRIVA ANCHE

Un po' di numeri:
26 ore di viaggio door to door, ossia dalla porta di casa di Milano alla porta di casa di Cape Town;
46K, 37E, 45J, 92E (al piano di sopra), 47E: non ce n'è uno uguale all'altro, e questi erano i cinque posti - singoli - assegnati ai Noicinque sul volo intercontinentale. L'entità delle mazzette elargite dall'equipaggio ad alcuni accomodanti passeggeri che hanno permesso di riunire parzialmente la famiglia con modulo 3+2 non è pervenuta;
2, i gatti di casa di cui le cui le cucciole si sono parecchio invaghite;
2, i cani di casa di cui si è invaghita solo la cucciola grande;
200, i metri quadri di una casa troppo meravigliosamente grande, dotata di orto, giardino, piscina, ma soprattutto ALTALENA;
5, gli inattesi frequentatori della casa che i Noicinque hanno dovuto fronteggiare in varia maniera, compreso il cordiale vicino che è entrato in casa da una finestra con tavola da surf sotto il braccio;
almeno 3, le volte in cui per un pelo si ritrovano a guidare contromano nel primo giorno di guida a sinistra;
mille le luci visibili dallo splendido panorama della splendida casa;
mille i ricordi gioiosi di questa prima, emozionante giornata.

lunedì 17 dicembre 2012

SI PARTEEE

È finalmente arrivato il giorno della sospirata, pazza e ardita partenza dei Noicinque per Sudafrica. Una giornata un po' a mezzo servizio, con le cucciole con uscita dopo pranzo da scuola cariche di compiti per le tre settimane di assenza, un YY serafico in ferie dalla mattina e una XX frenetica in ferie, manco a dirlo, non prima della metà pomeriggio.
Nella giornata di oggi, i compiti sono stati assegnati ma YY e cucciola grande sono dovuti rientrare a scuola all'orario di uscita per recuperare il quaderno di italiano disperso.
La frizzante MONI è arrivata a casa giusto in tempo per un felice e giocoso augurio di buone feste, appena prima della partenza.
Il taxi ha faticato a caricare le bambine, più che i bagagli, e si teme abbia sofferto di un incessante chiacchiericcio eccitato.
Al passaggio ai controlli di sicurezza in aeroporto, la cucciola grande viene fermata per aver clandestinamente infilato un enorme paio di forbici nell'astuccio del suo zaino. Forbici sequestrate, cucciola incredula, XX pure.
E non sono ancora partiti.

venerdì 7 dicembre 2012

25X32 PER DUE

Il suo compleanno è passato da qualche giorno (ed è tra l'altro stato il compleanno più lungo di sempre, durato ben 33 ora grazie ad lungo passaggio verso ovest sull'oceano atlantico e il continente americano che le ha regalato nove ore extra di fuso orario), e quando XX rientra a casa dopo una notte insonne, trova un allegro chiacchiericcio del sabato mattina, ma anche una commovente candelina accesa al suo posto a tavola sopra una torta squisita ineditamente vegan preparata nottetempo da un creativo YY.
Accanto alla festa allegra e rumorosa che le saltellanti cucciole le stanno dedicando, XX riceve due opere d'arte simili ma diverse, costate comunque svariati giorni di lavoro. Le caratteristiche: 25X32 (per un totale di ottocento) perline ciascuna di varie sfumature di colore; le perline sono state accuratamente composte sopra un piccolo supporto a formare immagini splendide e poi stirate e sciolte con il calore che ha dato vita un magnifico quadro variopinto. Ciascuna perlina è stata, prima di essere stirata accanto alle altre, accuratamente scelta ed infilata sul suo piccolo supporto. I soggetti: una giraffa, un pinguino, un leone prodromici al prossimo entusiasmante viaggio di famiglia in Sud Africa (autore, manco a dirlo, la cucciola grande), ma anche un arcobaleno, un cespuglio di mirtilli, un cestino di mirtilli, un cielo sereno e una cucciola di mezzo fedelmente rappresentata (autore, manco a dirlo, la cucciola di mezzo). Il tutto reso molto, molto più impegnativo da una microba che, più o meno involontariamente, ha ripetutamente rovesciato i lavori in corso a base di perline nel corso di tutta la settimana - le ore di lavoro sono dunque esponenzialmente cresciute.
Inutile dire che i quadretti di una commossa e orgogliosissima XX sono appesi, ben visibili, accanto alla sua intasata scrivania.

venerdì 30 novembre 2012

JOVANOTTI E UN PO' DI MISTERI

"Oggi abbiamo fatto musica. Però non abbiamo ascoltato i nostri cd."
"No? Che cosa avete ascoltato?"
"Jovanotti."
"Che canzone?"
"La più bella: il più grande spettacolo dopo il big bang - la la la - siamo noi - la la la."
"Chi sa che cos'è il big bang?"
"IO! È un'esplosione fortissima che ha creato i pianeti. E le stelle."
"È vero, ha creato tutto l'universo, e anche il tempo."
"E la ginkgo biloba è l'unica pianta che è sopravvissuta."
"Si, ma a un'altra esplosione, alla bomba atomica, lì l'uomo c'era già da un sacco di tempo"
"Ma quindi è Dio che con il big bang ha creato tutto?"
"Si."
"Ma apposta?"
"..."
"E poi è vero che c'è una leggenda che dice che i primi uomini hanno mangiato una mela e Dio si è arrabbiato e ha mandato il diluvio?"
"Quasi..."
"Ma non potevano mangiare QUELLA mela, oppure tutte le mele?"
"Non potevano mangiare le mele di quell'albero."
"Perché, erano velenose?"

mercoledì 28 novembre 2012

BUONANOTTE

Retaggio del settimanale catechismo del lunedì, la cucciola grande sgrana preghiere al momento di andare a letto. Per spirito di emulazione, si sente a ruota la cucciola di mezzo:
"Del padre e del figlio...padre nostro...che sei in cielo...sia...com'è? Il tuo nome...e rimetti a noi i nostri LIEVITI...amen"
Amen.

mercoledì 21 novembre 2012

CHI HA FATTO COSA, L'ELENCO AGGIORNATO

Conosco una cucciola che...
per chiudere l'acqua della vasca da bagno, ormai pronta, ci è cascata dentro di testa tutta vestita (cucciola di mezzo)
è salita su un albero altissimo con la sua sorella grande, ma poi non sapeva più scendere ed è rimasta appesa in quota un sacco di tempo (cucciola di mezzo)
nelle prime settimane di scuola materna si è nascosta in giardino con due suoi compari mentre tutti erano rientrati e le maestre, sull'orlo dell'infarto, non li trovavano più (microba)
nelle prime settimane di scuola materna, è andata a fare pipì con un compagno più grande, ha aperto lo sciacquone e non è più riuscita a chiuderlo; è tornata in classe facendo finta di niente e il bagno della scuola si è allagato (cucciola di mezzo)
andava alla scuola materna da poco, tutti la salutavano al parco e lei diceva di non ricordare chi fossero gli altri bambini (cucciola grande)
ha lavato i capelli, riempiendoli di schiuma con il sapone per le mani della scuola, al suo amico Luca sempre alla scuola materna (cucciola di mezzo)
ha fatto la cacca liquidissima da neonato (essendo neonata) mentre era nel bagnetto con il suo papà (cucciola grande)
si è dipinta le unghie con i pennarelli della scuola di nascosto; la maestra ha fatto tornare le unghie alla quasi normalità con il sapone per i piatti (cucciola di mezzo)
sempre in tema di unghie, se le è spennellate con lo smalto giallo fosforescente per appiccicare le foglie di felce e fare l'orco dei boschi: impossibile togliere lo smalto e le foglie di felce, poi (cucciola grande e cucciola di mezzo)
è rimasta appesa, sempre in quota, durante una gara di arrampicata outdoors avendo fatto uno dei più elaborati nodi da marinaio con la corda che le faceva sicura (cucciola di mezzo)
ha denunciato il suo amico che ha fatto pipì in giardino a scuola, omettendo di raccontare che lei si è fiondata a giocare nella fanghiglia di pipì con gran diletto (microba)
si è chiusa in una sdraio della spiaggia come il prosciutto nel panino (cucciola di mezzo)
ha ingoiato due noccioli di prugna all'età di otto mesi, i noccioli sono ricomparsi nel pannolino OTTO giorni dopo (microba)
invece di spalmarsi sul viso l'olio per la dermatite, l'ha bevuto (microba)

venerdì 16 novembre 2012

A CENA CON

La cucciola grande e Liluz, la sua vulcanica e un po' monella amica, dopo qualche scaramuccia delle scorse settimane sono tornate a frequentarsi. Così Liluz resta a cena a casa Noicinque, e la conversazione diventa subito surreale.
"Lo sai che all'inizio dell'asilo avevo tutta una gamba ingessata, e poi all'inizio della terza avevo un braccio ingessato?"
"E sai che io sono stata punta da una medusa gigante su mezza schiena, e poi anche nel Mar Rosso mille meduse invisibili mi hanno punto dappertutto e mi hanno fatto venire mille bolle?"
"E sai che io mi sono rotta un piede mettendolo nei raggi della bicicletta della mamma?"
"E sai che la mia sorella Masha è quasi riuscita ad andare sotto una macchina?"
"Certo, è velocissima. Secondo me ha ereditato la tua BIRICHINIZIA."

L'AVVENTURA

XX sta saltellando per l'Europa in una delle ultime, spera, trasferte dell'anno, con sveglie improbabili all'ora dei pescatori e giornate lunghe fino a venti ore.
Questo ritorno, però, nonostante sembri tranquillo, in realtà diventa più avventuroso del previsto: dopo un rocambolesco viaggio in taxi alla peggiore ora di punta intorno a Parigi, per il ritorno XX sceglie, saggiamente (crede) di optare per una ben più affidabile RER, il treno che porta agli aeroporti. Ebbene, dopo aver cambiato due metropolitane giungendo finalmente sulla linea giusta, XX scopre sgomenta che la linea è bloccata per un non meglio definito incidente per un non prevedibile per un tempo non prevedibile (da venti minuti a dodici ore, secondo gli addetti).
XX trascina la valigia per innumerevoli rampe di scale sbucando in quartiere sconosciuto alla ricerca di un taxi. Trova una corsia preferenziale e osserva alcuni altri figuri balzellare in mezzo alla strada alla vista delle auto pubbliche. Pensa che non troveranno mai tanti taxi quanti sono, scopre che hanno la stessandestinazione e secondo la migliore tradizione sulle sventure organizzano una squadra che controlla tre angoli, fermano almeno quindici taxi e finalmente il sedicesimo accetta di portarli in aeroporto. Sono un signore di Amburgo, una ragazza dell'Uruguay diretta in India e un altro signore tedesco, oltre a XX. Il taxista dichiara che ci vorrá oltre un'ora, il volo di XX é novanta minuti dopo e per uno di quei miracoli che talvolta accadono per qualche ragione ignota, riesce a saltare sull'aereo che la riporta, finalmente, a casa.

domenica 11 novembre 2012

FACCIAMO FESTA

La cucciola grande ha appena compiuto otto anni otto, ma pare che la giornata di festa non sia stata propriamente festosa. Pare infatti che in classe sia successo qualcosa di simile al finimondo, non meglio definito, comunque, con castighi, lezioni interrotte e compagni esiliati in altra classe. La maestra di italiano ha addirittura assegnato un tema 'Rifletto e racconto quanto accaduto in classe ieri'.
XX per fortuna aveva già previsto, con la sue simpatica e frizzante amica Fede, di combinare una festa doppia nel week end successivo. Così eccoli qua, i compagni scalmanati, ad ascoltare curiosi e interattivi (forse troppo interattivi) la storia del teatro greco, il mito di Europa e le marachelle di Zeus. Ed eccoli impegnati a realizzare una maschera di argilla, proprio come facevano gli antichi per il teatro greco. La festa è parsa riuscita, nonostante un po' di baccano, e tutti sono andati a casa con una bella realizzazione propria: una maschera di argilla. Così gli ottenni sono rientrati con avuti numerosi tori, il mito di Europa ha evidentemente colpito, una scimmia con i brufoli, un diavolo con i riccioli, due antichi ciceroni e svariate rapunzel.

sabato 3 novembre 2012

E DICONO (SCRIVONO) A LUI

In un due novembre insolitamente caldo e soleggiato (la celebre estate di San Martino in anticipo?) XX e la nonna MM decidono di rendere omaggio, nel loro modo un po' sgarrupato, al nonno Giorgio, oggetto di ricordo e curiosità mai sopite da parte delle cucciole, che di lui hanno ereditato vari aspetti di una carattere forte e divertente e che chiedono di lui sempre più spesso.
Ebbene, visto che tra le 'stranezze' del nonno Giorgio c'é anche quella di non dimorare in un cimitero bensì di aver avuto le proprie ceneri sparse nell'aria, dal suo aereo, sopra gran parte della Brianza e delle Prealpi lombarde, esiste un luogo, un minuscolo accesso ad un piccolo, pacifico lago sopra il quale lui volava spesso, che XX e MM hanno accuratamente scelto come luogo del ricordo. Un pontile, la casetta delle canoe, le canne nel lago, una spiaggetta, le papere che accorrono. E tre cucciole che cercano di capire, si entusiasmano con lucertole, coccinelle e papere, spargono i fiori nel lago, dicono "ciao nonno" e poi cominciano a scrivere messaggi su piccoli cuoricini di carta bianchi accuratamente preparati e ritagliati in precedenza con la nonna MM. I cuori sono in realtà appiccicati uno all'altro e le cucciole li usano come pagine per scrivere i loro libretti, che il nonno leggerà dal lago, dal cielo o da dove si trova (ma li leggerà, sicuro).
CIAO SONO LA CUCCIOLA DI MEZZO IO
altro cuore
TI VOLEVO VEDERE
altro cuore
DA VIVO
È stato il più bel ricordo che XX e MM ricordino.

martedì 30 ottobre 2012

INVECE LEI DICE...

"Bimbeee! Come è andata oggi a scuola? Tutto bene? L'interrogazione di inglese? E matematica?"
"Bene."
"Che cosa avete mangiato?"
"Pasta al sugo. Poi, al posto della carne, un AMMUCCHIO di lenticchie. E poi i fagiolini."
"Ammucchio di lenticchie?"
"Si. Sai che ho letto su un libro che gli elefanti africani possono essere mancini?"
"Come fanno a essere mancini?"
"Usano la zanna sinistra."

domenica 28 ottobre 2012

DICE (E BASTA)

Mentre XX ha scampato a fatica una faticosissima trasferta proprio nel cuore della "tempesta perfetta", quell'uragano Sandy che gli americani non hanno tardato a ribattezzare 'Frankenstorm', ci si gode una serena domenica famigliare tra compiti, shopping e tempo libero.
La microba, che non tace neppure quando dorme e se ha finito le cose da dire (succede di rado), piuttosto che perdere l'allenamento alla parola, canta, ha intrattenuto i Noicinque con fantasiose amenità.
"Guarba, microba, ci sono tutti i tuoi amici, il leone, Gloria l'ippopotamo..."
"SSSSIIIII, GUA-DA, HO VI-STO AN-CHE GUFUPANDA!"
"GufuPanda? Ah, si, eccolo lì. Bella, questa musica, questa è la canzone di Romeo. So' Romeo..."
"SSSSIIII, È ME-LI HAVISTOGATTI."
"Microba, mi aiuti a preparare le castagne? Tu me le passi, io le taglio, poi tu le metti nella padella coi buchi. Ok?"
"NNNOOOOO. QUE-STA NO VA BE-NE. VE-DI CHE DI QUA È TU-TTA BU-FFI-TA?!

venerdì 26 ottobre 2012

DICE DI QUEL CHE FA

"Ciao microba, come stai? Com'è andata a scuola oggi?"
"BE-NE. PAO-LO DI CLA-SSE VIOLA HA FA-TTO LA PI-PÌ IN ZAR-DI-NO. SI È TOL-TO I PA-NTA-LO-NI E AN-CHE LE MU-TA-NDE. AHAHA"
"Bello. Immagino sia stata contenta la sua maestra. L'ha sgridato?"
"SI. E IO E POTTS ABBIAMO ZOCATO CO LA PIPÌ ME-LLA TE-RRA CO I BA-STON-ZI-NI."
"Bello. Saranno state contente le vostre maestre."

sabato 20 ottobre 2012

NON CAPITA SPESSO, MA QUANDO SUCCEDE È BELLISSIMO

In effetti, visti per la gran parte gli orari proibitivi, non capita spesso che XX trovi ad accorglierla gli altri quattro quinti da famiglia. Ma quando succede, é un'emozione grande. Ed é successo proprio oggi, quando XX ritornava da Jo'burg (con scalo provvidenziale a Parigi all'alba in modo da poter perdere la valigia), e in un limpido sabato mattina ha trovato, agli arrivi dell'aeroporto di Linate, tre sorridenti, giocose e canterine cucciole ben oltre le barriere consentite al pubblico non viaggiante

venerdì 19 ottobre 2012

SOWETO, JOBI, ZA

Al termine dei lavori del convegno, dato che i voli dal Sud Africa partono la sera, XX e colleghi sono riusciti a ritagliarsi qualche ora di turismo culturale: visita al museo dell'apartheid e al quartiere di Soweto.
Dopo aver scoperto una serie di curiosi, ma indispensabili particolari (come il fatto che l'indirizzo 62, 10th street, Johannesburg possa indicare almeno sette luoghi diversi a meno che non sia fornita anche l'indicazione del quartiere, non necessariamente disponibile), XX e colleghi saggiamente decidono di affidarsi ad una guida esperta che li porti alla scoperta della storia recente del loro paese.
Così scoprono che il Sud Africa ha undici lingue ufficiali (la guida ne parla solo sette), che i sudafricani decidono quale lingua parlare in funzione delle caratteristiche somatiche (so che lui é di etnia zulu e gli parlo zulu, o tsutu, o molti altri idiomi a seconda dell'occasione), e che l'apartheid é stato un brutto affare non solo per la gente di qui ma per il mondo intero, che con un intervento tardivo contro le regole di segregazione ha perso la faccia agli occhi scuri e profondi dei neri.
Hanno scoperto, XX versando più di qualche lacrima in varie aree del museo, che il premio Nobel per la pace insieme a Mandela era stato riconosciuto all'allora presidente (bianchissimo) De Klerk, che non potevi dire alcune parole come equal rights senza correre il rischio di essere arrestato. Hanno scoperto che molti bambini sono stati uccisi perché non volevano l'afrikaans come lingua ufficiale delle lezioni scolastiche, che oggi le scuole non sono più per bianchi o neri, ma ti sfido a trovare un bianco in una scuola di neri (mentre si comincia a trovare qualche raro, ricco e fortunato nero nelle scuole dei bianchi).
Hanno scoperto che Soweto non è uno slum ma una città nella città in cui vivono quasi quattro milioni di persone orgogliose di Soweto, dove ci sono 140 scuole elementari e 75 licei, dove c'é l'unico ospedale al mondo in grado di prendersi carico di qualsiasi malattia (dal Guinnes dei primati del 1997). Hanno scoperto però che che la strada verso l'integrazione é ancora molto lunga, che se non si comincia da piccoli diventa difficile imparare da grandi, che alcune ferite sono ancora troppo fresche per essere dimenticate.
Hanno scoperto che i matrimoni misti sono rarissimi, quei pochi che si celebrano sembrano fallire troppo presto e che ci sono ancora dodicimila bambini dispersi dalla rivolta di Soweto.
XX torna a casa con il cuore gonfio di emozione che spera di riuscire a raccontare almeno alle due cucciole grandi e di mezzo, tramite una piccola candelina di solidarietà comprata proprio a Soweto.
Tra due mesi si torna nel paese arcobaleno, questa volta tutti e cinque i Noicinque a caccia dei cinque grandi (i 'big five') che per ora XX ha soltanto visto sulle banconote da 100 rand.

martedì 16 ottobre 2012

JO'BOURG, ZA

Questa, per XX, é un po' diversa dalla solita trasferta. Un po' perché la destinazione é di quelle ambite, rare e preziose, di quelle che fanno un po' invidia: Jo'bourg, Johannesburg, Sud Africa. Un po' perché, a differenza di molte altre volte, in questo caso i dati che XX ha da presentare sono sotto forma di poster, non di lecture, quindi per una volta assiste alle conferenze mentre gli altri parlano. Un po' perché a Jo'bourg ci tornerà tra appena due mesi in vacanza, con tutto il resto dei Noicinque (e non vede l'ora).
In queste poche ore, di questa patria così variegata é stata accolta da:
- un elefante di perline a grandezza naturale che campeggia in una sala dell'aeroporto con zanne, orecchie e tutti gli accessori sempre di perline;
- una fila più che chilometrica al controllo passaporti che le ha richiesto oltre un'ora per uscirne;
- una popolazione che parla correttamente un ottimo inglese, ma talvolta non si capisce niente;
- una serie di ruspe ora rosa, ora gialle, ordinatamente disposte appena fuori dall'aeroporto allineate e sonnacchiose;
- un'autostrada con guida a sinistra su cui sfrecciano rapide auto tedesche accanto a lenti camion che trasportano terra e persone, tutti insieme sul pianale posteriore.
La quotidiana comunicazione con casa ha raccontato a XX invece di perline infilate a collana, non a forma di elefante, di lezioni di ginnastica e pianoforte frequentate con diligenza e di una monella microba che pare essersi nascosta in giardino con il suo amico Potts alla scuola materna, attività per la quale ha subito un non meglio identificato castigo di durata incerta, peraltro (che dunque potrebbe durare anche domani e poi chissà). La serafica nonna MM ha commentato che forse, anziché nascondersi, i microbi non avevano sentito il richiamo delle maestre. XX pensa invece che si stessero nascondendo. A tre anni, alla scuola materna, ridendo come matti. La microba naturalmente nega qualsiasi addebito.

venerdì 12 ottobre 2012

'NOTTE

"Ok, bimbe, allora buonanotte. Vi ho rimboccato, scaldato i piedi, dato tutti gli orsi che volevate, ora è proprio ora di dormire. Vi voglio bene, buonanotte."
"'Notte. Ah, mamma: non lasciare accesa nessuna luce in corridoio, che mi hai spiegato che poi c'è la melina della luce che non ci fa dormire."
La melatonina nella speciale interpretazione della cucciola di mezzo.

lunedì 8 ottobre 2012

LE CALDARROSTE

"Bimbeee! Avete voglia di mangiare le caldarroste?"
"SIIIIIII!"
"MMHH, buone. Allora, visto che le castagne le mangiamo oggi per la prima volta quest'anno, possiamo esprimere un desiderio."
"Ok."
...
"Mamma, che desiderio hai espresso?"
"Che siate felici, sempre. E tu?"
"Di non mettere più il muso e sorridere di più."
"WOW, che desiderio, davvero bello. Mi piace molto."
"Anche il tuo desiderio era bello."
"Io invece ho ESPRITO di avere una famiglia di foche."

venerdì 5 ottobre 2012

PRESENTAZIONI

"Oggi a scuola é venuta in classe la preside. Ha detto - ciao, io sono la nuova preside. - Si chiama Crocetta. Come la fermata del tram."
Pare invece che secondo qualche altro compagno la stessa nuova preside si chiami Incrocia...

domenica 30 settembre 2012

ERAN TRECENTO, ERAN GIOVANI E FORTI

O almeno sembravano, trecento. Erano i bambini invitati alla festa della cucciola di mezzo, la cui spiccata socialità, accanto alla collaborazione diligente delle sue insegnanti che hanno distribuito gli inviti a pioggia, hanno contribuito ad innalzarne il numero oltre una possibile ragionevole gestione.
Nonostante gli inviti siano stati distribuiti a pioggia, poi, la pioggia, quella vera, grazie al cielo (è proprio il caso di dirlo!) a dispetto delle più catastrofiche previsioni che si sono susseguite nel corso della settimana ha lasciato a Milano un pomeriggio di tregua, permettendo così il corretto svolgimento di una affollata, ma riuscita, caccia al tesoro.
Dunque l'impressione era che trecento giovani e forti seienni più o meno conosciuti (più meno che più, grazie alla prima elementare iniziata soltanto da un paio di settimane) con baffi variopinti a segnare l'appartenenza all'una, all'altra o all'altra squadra di pirati cercatori, corressero a perdifiato per tutto il parco alla ricerca di indizi, tracce e nel tentativo di superare prove difficoltose al cospetto del capo caccia, un severo YY che tentava in ogni modo di far vincere il banco.
Probabilmente il numero finale dei partecipanti si é aggirato attorno alla quarantina, e come tutte le feste alla presenza di YY si è conclusa con un guizzante spendidYY che scappa rincorso da quaranta nani urlanti che cercano di prenderlo. Per fare che cosa, poi, non si sa.

giovedì 27 settembre 2012

LETTURA CRITICA

XX, dopo lo spuello inatteso della microba che ieri é stata portata al prescuola (ben quindici minuti prima nel normale orario di ingresso della scuola materna), ha tentato di ingannarla usando il tempo da dedicarsi reciprocamente in attenta e consapevole dedizione alla lettura impegnata, quella delle filastrocche scaccia paura.
"Questa storia che adesso vi scrivo
parla di un lupo che era cattivo.
E la sua mamma, molto arrabbiata
un giorno gli diede una bella sgridata."
"NOO-HO! LA GRI-DA-TA NO È BE-LLA. È SE-MPRE BRU-TTI-SSI-MI-SSI-MA, LA GRI-DA-TA." (=in questo mondo che mi affanno a cercare di capire, e in cui voi vi affannate a confondermi con storie di draghi fanfaroni, folletti e streghe che si travestono da fate, il lupo é lupo. Quindi é cattivo. E la sgridata è brutta. Punto.)

lunedì 24 settembre 2012

DA OGGI NE SERVONO DUE

Ne servono due, di mani, da oggi, per fare segno di quanti anni hai (sempre che tu sia impossibilitata a dirlo con le parole, che restano comunque il tuo strumento di comunicazione preferito). Sei anni di curiosità attenta e giocosa che ti hanno portato oggi a passare la gran parte della tua giornata in una altrettanto giocosa (fin troppo, penso talvolta) prima elementare. Dove avevi scelto i pochi amici con cui hai legato per invitarli alla tua complicatissima festa, e non si sa come la maestra pare abbia distribuito i colorati bigliettini a tutti i tuoi venticinque compagni. Così ricevo incessantemente messaggi frizzanti da sconosciute, ciao, sono la mamma di M, M sará felice di venire alla festa. È così per M, C, P eccetera. Questa distribuzione incontrollata riflette in realtà come uno specchio la tua sociale spigliatezza, che ti fa raccontare circa di tutto a circa tutti. Buon sesto compleanno, cucciola di mezzo!

giovedì 20 settembre 2012

L'ACCOGLIENZA E LA CASTAGNA

Le otto e trenta, nell'intorno di una qualsiasi scuola primaria, sono un momento piuttosto concitato. Nella scuola primaria delle cucciole, nello specifico, per ancora qualche giorno i bambini di prima vengono raccolti (si, proprio "raccolti") dalle maestre nel grande e colorato atrio, mentre la fiumana delle classi seconde, terze, quarte e quinte si accalca sciamando rumorosa su per le scale azzurre. In questi pochi giorni di scuola la cucciola di mezzo, oltre ad aver più volte seraficamente osservato che in classe prima non si lavora ma si collegano in continuazione puntini senza fine e non si impara a scrivere niente, e nemmeno a leggere e a contare, si è però dedicata con perizia all'intreccio delle relazioni sociali. Relazioni nelle quali, loro malgrado, i due bambini non udenti della classe sono risultati i suoi preferiti. Così nel salire le poche scale che portano all'atrio di raccolta, lei e Yuri, uno dei suoi nuovi compagni che non sente, si parlano senza parlare, senza LIS, ma solo con i sorrisi e con una castagna. Una castagna matta, che esce svelta dalla tasca tinta del grembiule cucciolo e viene offerta con gioia ad una mano che parla. XX ne ha approfittato per presentarsi alla mamma di Yuri, una mamma dal volto dolce e triste che le spiega con le lacrime agli occhi che il suo bambino ha dovuto lasciare tutti i suoi amici perché vicino a casa non c'era una scuola così. Così, dove una maestra dedicata lavora con chi non sente e traduce per loro le parole dell'insegnante. Ma anche così, dove anche una castagna matta può essere accogliente.

sabato 15 settembre 2012

SPAZIOLAB

Una visione un po' di parte. Di questo si tratta quando si cerca di raccontare una emozionata XX che trascina, loro malgrado, tre cucciole non troppo convinte al primo laboratorio di Spazio - essere bambini è bellissimo, una nuova rivista per bambini furba e spiritosa che racconta cose da grandi in un modo chiaro e immediato.
Il laboratorio, presso una famosa libreria del centro di Milano, vede protagonista il corpo umano. Così ci si sdraia su un foglio, si disegnano le sagome di parte del nostro corpo e le si riempiono con tutto quello che ci sta.
Una interattiva cucciola grande ha disegnato un cuore pieno di animali per rappresentare il suo amore per le creature bestiali di ogni ordine e grado, nelle sopracciglia una linea spezzata perché talvolta le sopracciglia si arrabbiano, le braccia piene di frecce ad indicare il movimento (con profonda soddisfazione di YY che nelle frecce ha subito individuato una accurata rappresentazione vettoriale), il singhiozzo nella gola fatto con puntini e linee spezzate perché quando scrivi e hai il singhiozzo sul quaderno si fanno tutti i baffi con la penna che non si cancella.
Una perplessa cucciola di mezzo ha rappresentato nel naso la puzza e i profumi, le fragole sulla bocca perché lei ama le cose dolci, il vento sui capelli, negli occhi le lacrime e i sorrisi, nel cervello il pulito, la scrittura e il respiro nella pancia.
La microba, che aveva tracciato una precisa sagoma dei suoi sandali, con certosina e chirurgica precisione spaziale ha rappresentato...le UNGHIEDEIPIEDI.
Un caloroso ringraziamento alle geniali Elisa e Federica per aver movimentato e reso curioso un pomeriggio altrimenti pigro della stanchezza post-piscina.

giovedì 13 settembre 2012

E COSÌ...

Così finisce, con oggi, il momento dell'accompagnamento. Il temuto, logisticamente circense periodo nel quale la tua mamma ti ha accompagnato a scoprire gli ambienti nuovi, gli amici nuovi, le figure di riferimento nuove, al nido prima e alla scuola materna ora. Il momento in cui insieme scopriamo perché è bello stare al nido, perché è entusiasmante la scuola materna, quanta ricchezza di stimoli e di relazioni. Da domani non ci sarà più la necessità che qualcuno rimanga con te a vivere e scoprire l'inizio dell'avventura, l'avventura è già iniziata ed è la TUA avventura, che vivrai da sola con la tua competenza e la tua autonomia, cadendo e rialzandoti come speriamo di averti insegnato a fare in questi quasi tre anni.
Si, sono un po' triste. Sono un po' triste perché oggi finisce il mio accompagnamento in classe verde - che tra l'altro stamattina è durato circa quaranta secondi, il tempo di scegliere l'armadietto, scoprire dove sta la cesta in cui depositare i giochi di casa - e ti sei tuffata, come un pesce nell'acqua, in una nuova realtà che sarà il tuo quotidiano per i prossimi tre anni con le solide Barbix e Taat a cui piaci ed che ti piacciono (grazie al cielo). Oggi, cara la mia microba freccia, sei stata scoccata. Nella vita di comunità, senza bisogno di altri.

mercoledì 12 settembre 2012

E OGGI...

Oggi invece non abbiamo tirato tardi per niente, siete comparse in anticipo sulle più ottimistiche tabelle di marcia, vestendovi con insolita cura e facendo colazione in tempi ragionevoli. Alle 7.35, con soli 55 minuti di anticipo sull'inizio delle operazioni scolastiche, avevate i denti puliti, la pancia piena e le scarpe ai piedi, e temo che il miracolo non si ripeterà che, forse, tra un anno solare. Avete ingannato l'attesa leggendo e giocando, e finalmente il portone della scuola si è aperto per accogliere i vecchi amici, bimbi abbronzati, allegri, alcuni più alti di una spanna rispetto soltanto a qualche mese fa. Avete ritrovato con emozionata gioia gli amici di sempre, e tu, cucciola grande, ti sei avviata al galoppo su per la familiare scala azzurra, ridendo e chiacchierando fitto fitto.
Nel frattempo un'affollata schiera di fratelli di mezzo si distraeva a vicenda per stemperare l'ansia dell'attesa del loro primo giorno. All'orario stabilito, settantacinque zaini con le gambe e i loro centocinquanta genitori si sono avviati per la stessa scala azzurra di cui sopra, si sono assiepati in un atrio troppo piccolo per contenerli tutti e hanno ascoltato con il cuore in gola i nomi scanditi, neppure troppo chiaramente, da una fredda e poco comunicativa nuova preside. Le mie lacrime, pronte ormai da ore, si sono sciolte quando, alla chiamata del tuo nome di mezzo, ti sei avvicinata alla tua nuova, autorevole maestra e sei stata abbracciata dagli amici vecchi e nuovi, tra cui il piccolo LUCA, già biondo e serafico compagno di svariate marachelle.
Una volta in classe, la TUA classe, la nuova maestra ha poi chiesto a noi di scrivere, per voi e con voi, il nostro augurio su una scintillante stella gialla (che ogni raggio di questa stella ti porti gioia e la curiosità della scoperta, sempre) che sarà appesa in classe per tutto l'anno. Ti sei naturalmente accomodata al centro della scena (il baricentro della classe cade al millimetro sul tuo banco, in posizione strategicamente centrale), hai chiacchierato con la tua simpatica amicissima Els, da cui ho l'impressione che la maestra ti separerà non più tardi di domani. Nel resto della mattinata pare abbiate giocato a palla, fatto merenda, girato per tutta la scuola, giocato a rincorrervi in giardino, fatto visita alle classi dei fratelli più grandi, disegnato il vostro ritratto. In una giornata dalla logistica operativa, ma anche emotiva, molto complicata, tu mi hai invece mostrato come affrontare, con il sorriso e la curiosità dei tuoi quasi sei anni, l'inizio di un'avventura indimenticabile, e spero che il gioioso ricordo di questa giornata rimarrà nel tuo cuore per sempre.

martedì 11 settembre 2012

L'ACCOGLIENTE, BRILLANTE MAGIA VERDE

Abbiamo tirato un po' tardi la mattina, sistemando le cartelle e i quaderni delle tue sorelle per domani, senza dimenticare la tua sacchetta con il nome ricamato a punto croce. Siamo sbarcate, in formazione completa, davanti alla scuola Pezzi dove un gruppetto di mamme, nanetti trienni e fratelli di varie dimensioni ingannava l'emozionata attesa scattando fotografie e raccontandosi il mare delle vacanze. Tu hai ritrovato, come vi foste lasciati un minuto prima, il tuo amico Potts, con il quale ti sei fatta largo tra la folla per andare a bussare al portone di ingresso. Quando questo si è aperto, le tue amorevoli (in quel momento) sorelle ti hanno guidato sicure e sorridenti alla classe verde, dove ti hanno depositato di fronte alle maestre.
Qui, guidata dal comandante in capo Barbix, ti sei accomodata sul tappeto dove i tuoi nuovi compagni ti e vi aspettavano curiosi e sorridenti. Ci siamo presentati, poi è cominciata una magia fatta di trasparente (l'acqua), di bianco (la polverosa farina), di giallo (il colorante liquido prontamente paragonato alla pipì di gatto), di blu (colorante liquido che non sembra pipì ma per fare il verde ci vuole), di brillante (polvere a pioggia di brillantini d'argento che ti sono stati sparsi prima negli occhi e sulla testa e che poi hai provveduto a sparpagliare ovunque), di salato (il sale). Impastata la pasta, la magia assume una brillante e soffice forma colorata e viene equamente divisa tra tutti voi partecipanti che vi impegnate modellarla nelle più disparate fogge. L'affettuosa Taat, il secondo ufficiale più alto in grado, ha riso con te delle tue buffe forme e creazioni. Dopo una collettiva lavata di mani traghettati in bagno da uno dei grandi, tutti in giardino a far gli esploratori. Ti sei divertita con l'inseparabile Potts, con i cerchi, lo scivolo e la sabbia. A un'ora dal tuo primo ingresso, il suono della campana ha segnato il termine della tua prima giornata di scuola materna. Termine che tu ti sei ostinata ad ignorare, come hai ignorato l'autorevole Barbix che con la voce grossa ti invitava ad ascoltarla, guardarla, e soprattutto ad andartene. Soltanto dopo aver terminato la seconda formina ti sei decisa a biascicare un timido ZAO e lasciarti condurre fuori. Nel complesso mi sembra che tu ti sia entusiasmata, divertita, incuriosita, guardata intorno con lucida attenzione. La regola della riga verde, la prima, fondamentale rigidissima regola da rispettare, l'hai raccontata in maniera buffa e arricciata ad un curiosissimo, papà YY. La riga verde non si supera se non in compagnia di un genitore (o altro accompagnatore autorizzato quale nonna o zia) o di una maestra. Tutti i verdi lo sanno e tu, verde da soltanto un'ora, non fai eccezione. Buona prima giornata di scuola materna, microba.

lunedì 10 settembre 2012

EHM, QUELLA...

"Ehmm, papasplendido, quando sabato ritorniamo in piscina possiamo andare in quel bar con l'orologio verde?"
"Quale bar con l'orologio verde?"
"Siii, daiiii, dove abbiamo mangiato, quella...PROBOSCIDE."
"Abbiamo mangiato una proboscide? Intendi una piadina arrotolata?"
"Noooo, la PROBOSCIDE con dentro il riso."
"Aaah, un arancino! Ok."

lunedì 3 settembre 2012

CHIACCHIERANDO QUA E LÀ

"Allora, cucciole, vi è piaciuto il campus di arte? Vi siete divertite? Avete trovato nuovi amici? Che cosa avete fatto di speciale?"
"Abbiamo disegnato i sentimenti."
"WOW, i sentimenti. E tu, cucciola grande, che sentimento hai disegnato?"
"La noia. Ho fatto delle formine, che sono i pensieri di chi sta pensando a che cosa fare, non sa cosa fare e si annoia."
"Mmhh, e tu, cucciola di mezzo, che sentimento hai disegnato?"
"EEhh, io ho disegnato la felicità. Ho fatto delle formine, e poi ho colorato tutto intorno la felicità."
"E Liluz?"
"Liluz ha disegnato la rabbia, non so se ha fatto le formine, poi si è arrabbiata davvero, allora si è arrampicata, ma dopo è caduta. Ė caduta su un tombino, però la griglia si è aperta e le è finito dentro un piede. E dentro il tombino insieme al suo piede c'era pure un piccione. Morto, però. Mi dai ancora un po' di pasta?"
"Ma non avevi fame media?"
"Siii, lo so, ma è buonissima, è solo GOLOSEZZA."

sabato 1 settembre 2012

LE TRE VERSIONI

DRIIIN!
"Pronto! Ciao nonna MM, allora, dove siete, al casello, state per arrivare?"
"Ciao. Non sono la nonna."
"Scusa, ciao cucciola grande."
"Allora saicheabbiamovistotrearcobaleni, tutti diversi. La prima versione te la racconto io, la seconda la cucciola di mezzo e la terza la nonna MM. Dunque, io ho visto un arcobaleno tutto intero, pure doppio. Ti passo la cucciola di mezzo."
"Prontoooo. EEhh, io ho visto un arcobaleno. Un arco INTERO, DOPPIO, BRILLANTE. Con i brillanti, anzi, i brillantini. Lo sai che piove? Ma da tutte le parti. E poi ieri sera era rosso di sera, e adesso è brutto. Allora diciamo 'brutto si spera'. Vero che allora non ci dobbiamo più credere, al detto?"
"Vero, forse questa volta il proverbio non era vero. Dove siete? C'è un po' di traffico?"
"No, non c'è un po' di traffico. C'è tantissimo traffico. Il terzo arcobaleno l'ha visto la nonna, era un arcobaleno speciale sulla montagna. Ora non te la passo perché sta guidando."
Click.
Dopo poco le tripoline con la nonna MM sono finalmente arrivate a casa, dopo un viaggio complesso quasi tutto sotto un violento diluvio, complicato da pipì varie fatte sulle piazzole in autostrada sotto la pioggia ma rimanendo ben visibili grazie al giubbetto fosforescente.
XX e YY hanno trovato tre cucciole abbronzate, eccitate, chiacchierine, che tra le altre masserizie sono tornate con un discreto volume (e peso!) di sassi da dipingere o già dipinti, parte di un fantasmagorico villaggio degli gnomi di sasso.
Il livello medio dei decibel rilevati in casa non sembra essere neppure confrontabile con la scorsa settimana.

martedì 28 agosto 2012

IL MONDO MARINO

La spumeggiante nonna MM ha ereditato le tripotine per una intera settimana, in attesa dei dell'inizio dei campus prescuola del comune. Le attività di oggi prevedevano di trascorrere l'intera giornata a Marineland, un parco marino non lontano con attrazioni entusiasmanti.
"Prontoooo! Ciao cucciola grande, come stai, come state, fate le bravissime, vi siete divertite?"
"BUUUU! ahahahaha. Si, è bellissimo, ahahahaha. L'orca ci ha bagnate tutte con la coda, dopo che avevano detto di mettere via tutti i telefoni. Ahahahaha. Devo provare un'altra maschera da dinosauro, ciao ciao."
"Prontoooo! EEhh? Si, ci siamo bagnate tutte, l'orca ci ha fatto scendere vicino al vetro e poi ci ha lavato con una codata. Io mi sono bagnata più di tutti, non è rimasta nemmeno una GOCCIA del vestito asciutta! Ti passo la microba, ciao."
"NO-O VO-IO." (= pensavo l'aveste capito, fra tutti, ormai, che non ho assolutamente intenzione di parlare con i miei sciagurati genitori al telefono. Loro mi lasciano ovunque nel mondo e poi pretendono di parlare con me come se niente fosse, figuriamoci. Sono offesa a morte, e già che siamo qui nella boutique di Marineland vorrei proprio comprare questo bello scatolone, sì, proprio bello.)
"No microba, questo è proprio troppo grande. E poi costa settantasette euro. Voi avete dieci euro a testa, ha detto la mamma, nei vostri portamonete a casa. No, quella foca rosa non è bella. Meglio quella bianca. Si, ma non tutte le cose che hai in mano, una sola. Ciao, devo andare, sto cercando di limitare i danni alla boutique."
Click.

venerdì 24 agosto 2012

UN VIAGGIO LUNGO, MEZZO BISCOTTO E LA NOBILE ARTE

Sorelle, condividono una larga parte del loro patrimonio genetico, ricevono la stessa educazione nello stesso ambiente famigliare, ma hanno un approccio profondamente diverso alla nobile arte della condivisione.
Le maggiori differenze emergono nei momenti di difficoltà, emergenza o estrema necessità, come un lungo viaggio in auto, ben fissate ai regolamentari seggiolini d'ordinanza, con viveri scarsi e contingentati.
A peggiorare alcune situazioni, la microba sconta un castigo NIENTECARAMELLE, per cause varie.
XX possiede un pacchetto che contiene circa quindici biscotti croccanti, unico avanzo delle colazioni vacanziere.
"Bimbe, volete una caramella o un biscotto?"
"SSIIIIII!!!!"
"Ok, ecco tre biscotti, ve li distribuite voi? Grazie."
...
Dopo alcune ripetizioni della stessa scenetta:
"VO-RREI PE-PIA-ZE-RE IL BI-CO-TTO." (=ok, ora che mi avete legato come un salame nel mio seggiolino, io sono qui buona da oltre due ore, fa un caldo pazzesco, non mi è chiarissimo perché si debba andare a un altro mare se al mare ci eravamo già, ho mangiato cinque biscotti e ne vorrei un altro. L'ho chiesto bene, dicendo per favore, in più non crediate che io dimentichi l'oltraggio di aver visto le mie sorelle rosicchiare almeno tre caramelle a testa mentre a me non ne avete data nessuna. Bene, il mio biscotto, per cortesia.)
"Microba, i tuoi biscotti sono finiti. Ce ne sono ancora due ma sono delle tue sorelle, che li hanno mangiati con meno voracità."
"VO-RREI IL MIO BI-CO-TTO-OH."(=allora non ci siamo capiti. Non mi interessa chi ha mangiato quali e quanti biscotti, ce ne sono due e li vorrei, per favore, grazie, subito-o.)
La cucciola di mezzo, di cui molto si può dire ma non che sia egoista, spezza a metà il suo biscotto e lo divide con la microba in un gesto di spontanea, commovente e gratuita condivisione.
La cucciola grande, all'avvicinarsi della tempesta microba e per emulazione di un gesto che sa sarà lodato (magari anche premiato) spezza una briciola microba dal suo biscotto e la regala alla microba, che sta già masticando tutta soddisfatta l'altra metà ricevuta dalla sorella di mezzo come se le fosse spettato di diritto assoluto.
XX e YY redigono le personalissime leggi della proprietà applicabili ai beni di consumo:
Microba: se lo voglio mi spetta, se ne voglio ancora mi spetta di più. Se è finito procuratelo e dammelo.
Cucciola grande: esigo la mia parte con precisione. Sono restia a cederla, ma con promesse di tornaconto adeguato posso fare uno sforzo e destinarne circa l'uno percento in beneficenza.
Cucciola di mezzo: se me lo chiedi, te lo do, prima metà, così divido in parti uguali, ma se ne vuoi ancora te ne do ancora. In realtà non serve che tu me lo chieda, con le mie antenne ascoltatutto so quando ne vuoi e te ne darò ancora prima che tu me lo domandi.

domenica 19 agosto 2012

ANCHE UN PO' MEGLIO DI COSÌ

Dopo una serata scoppiettante all'insegna del moto perpetuo di cui si alimentano, oltre alle cucciole, la vivace amica ELE e la di lei sorellina Tins, nella notte YY, forse come conseguenza del moto suddetto, ha sviluppato calore eccessivo non dissipato, leggi un febbrone da cavallo, curiosamente sorto nella giornata più calda dell'anno. Sopravvissuto a stento ad un risveglio cucciolo piuttosto movimentato, YY ha invano tentato di curarsi nella sua tana nelle prime ore della mattinata in cui le cucciole erano ancora casalinghe.
Affinché rimanesse solo a curare e modulare la sua termoregolazione, XX si è avviata alla solita spiaggia (lontana) con il solito mezzo (le bici) e lo stesso numero di cucciole (tre), ma due ruote di meno. La carovana di cicli era dunque composta da una saettante cucciola grande che guizzava sull'Aurelia a velocità inarrivabili, con dietro (molto indietro) un caravanserraglio che arrancava a fatica trasportando una mamma, due cucciole, tre caschi, un metro cubo di accessori da spiaggia sandalidigomma-occhialini-asciugamani-costumi, una cintura galleggiante, un sifolotto galleggiante - entrambi appesi al manubrio - un litro e mezzo di acqua di cui un litro congelato, un kg di frutta, un kg di focaccia dopo la sosta dalla intensa panettiera di Tutankamon, una quantità di sassi non pervenuta che le cucciole nascondono in ogni anfratto di bici e borse.
Alla spiaggia, nella giornata più bollente dell'estate, mancava la compagnia delle amiche ELE e Tins, così le cucciole erano alle prese con la litania bagno-focaccia-gelato-sabbia senza soluzione di continuità. Per godere di un briciolo di ombra nell'immediato dopopranzo, hanno ingaggiato partite a carte triplicando il numero normale di carte da distribuire ad ogni giocatore (così la partita dura di più).
Nel pomeriggio è comparso un sempre febbricitante YY, che almeno ha aumentato il numero di ruote si cui distribuire le masserizie del ritorno.
Finalmente a casa, le cucciole litigiose si sono prese a forchettate mentre la forza di gravità vinceva sull'attrito e una bottiglia di olio, piena, si fracassava sul pavimento appena prima di cena.
Deposte le armi, YY si ė ricomposto per la cena in compagnia, e poi, sempre febbricitante, ha eliminato quasi tutte le tracce di vetri e acidi grassi dalla cucina. XX nel frattempo tentava di eliminare frammenti di vetro da piedi cuccioli e cocciuti che si ostinavano a camminare nudi.
Va detto, nel complesso di solito queste vacanze sono state anche un po' meglio di così.

martedì 14 agosto 2012

DUE UNIVERSI, NEPPURE UNA STELLA IN COMUNE

Dove: alla solita spiaggia di sempre, dove i Noicinque sono ormai di casa e che raggiungono con sei ruote distribuite su tre biciclette che trasportano ogni giorno un volume di alcuni metri cubi di masserizie marine.
Nello specifico, nel piccolo rettangolo di sabbia agghindato di giochi da sabbia, palette, secchielli, formine, setacci, scivoli, palme di plastica, trattori e ruspe, rastrelli, biglie e vari passatempi. Il piccolo rettangolo, in genere piuttosto affollato, è frequentato tutto il giorno da fauna nana di varia dimensione (da sei mesi a sedici anni circa), impegnata nelle attività più disparate, tra cui le più estreme sono il nutrirsi di sabbia e altri minerali disponibili (a sei mesi), o guerreggiare a gavettoni (a sedici anni).
Che cosa: YY e XX hanno assistito sornioni ad una animata conversazione, discussione, confronto, tra due fazioni frequentanti il rettangolo di sabbia. Universo uno, composto da due (poi tre) nani maschi armati di pallone da basket. Universo due, composto da circa cinque nane cinque-settenni, comprese le cucciole grande e di mezzo, impegnato nel ricreare l'atmosfera di un raffinato ristorante che serve polpette, gelati, torte ed altre golosità, tutte rigorosamente in sabbia.
"Scusate, potete stare un po' più attenti che è la seconda pallonata che ci tirate addosso?"
"EEE, allora andate via che noi siamo qui a giocare a palla. E poi voi siete tutte femmine."
"La sabbia è di tutti, noi non stiamo dando fastidio a nessuno. State più attenti con quella palla."
"SSIIII, ma chi vuoi comandare, tu? Guarda che non sei più grande degli altri, e poi sei una femmina."
"A parte che cosa ne sai tu se io sono più grande o no? Vi abbiamo detto solo di non tiraci la palla addosso."
"OOO, guarda che ora vado a chiamare mio fratello che ha dieci anni ed è sicuramente più grande di voi, poi vediamo."
"Che paura." - l'ultimo commento giunge da una vibrante cucciola di mezzo, che per dimensione risultava la più minuta nella disputa ma la cui lingua tagliente e affilata come un bisturi ha generato alcune vittime.
Come è finita? Che le "femmine" si sono saggiamente spostate di circa dieci centimetri. Il fratello grande, giunto sul terreno della disputa come il settimo cavalleggeri, ha chiesto poco convinto chi fossero le "femmine" che infastidivano il piccolo di famiglia senza ottenere risposte chiare, la palla è stata requisita da alcuni sedicenni che giocavano a calcio e la micro cucciola si ė sistemata esattamente nell'area di rigore del campo di gioco. Miracolosamente, pare non sia stata colpita mai, e questa volta nessuno protestava.
I lavori del ristorante di sabbia sono proseguiti serenamente. L'universo uno ha abbandonato il campo.

giovedì 9 agosto 2012

STESSA SPIAGGIA, STESSO MARE

Per quest'anno, non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare. Promessa mantenuta grazie all'entusiasmante invito della zia SIMONBELLE, la zia ganza e speciale a cui confidare segreti e confidenze, con cui bucare le onde più alte e conoscere tutti gli animali del circondario. Le cucciole sono state infatti invitate a trascorrere un'intera giornata al mare di Lavagna, già teatro di divertimento smodato lo scorso anno grazie alla presenza non solo di SIMONBELLE, ma anche di NICO, biondo, bello, simpatico e che lascia le cucciole vincere a calcetto.
Sulla via del ritorno, su un breve tratto di autostrada deserta a causa del l'orario improbabile, di parecchio oltre il consueto coprifuoco, XX e YY tentano di estorcere qualche breve informazione sulle lunghe ore trascorse in libertà.
"Quindi vi siete divertite, avete visto NICO, avete giocato a calcetto e bucato le onde?"
"EEhh, no, pensa che NICO, è andato via subito, alle due, alla pallanuoto e poi non è nemmeno tornato. - l'oltraggio sarà rigorosamente registrato e vendicato quando opportuno - e poi le onde erano piatte, non si poteva bucare un bel niente."
"Sai che c'era una bambina piccolissima, di sole due settimane? Ma soprattutto avevano anche un cane - decisamente più interessante - un cane simpaticissimo."
"Com'era il cane?"
"Com'era come?"
"Era grande, piccolo..."
"Era grande come un leonberger, ma più piccolo."
"EEhh, si, aveva il pelo, come GHEO, ma di meno."
"Si chiamava Trilli. E cercava i gatti. Era bravo, affettuoso."
Soprattutto con i gatti.
Altri frammenti di informazione estorti con l'inganno raccontano di un canotto troppo piccolo per un numero di bambini troppo alto, per cui democraticamente i piccoli dentro e i grandi fuori a remare con i piedi.
SIMONBELLE pare essersi divertita, ha coinvolto tutti i protagonisti della settimana dello scorso anno e si sono ritrovati tutti con gioiosa allegria. Stessa spiaggia, stesso mare.
Stessa, meravigliosa, zia ganza.

domenica 5 agosto 2012

NEI PRIMI DIECI

Nei primi dieci minuti del primo bagno nel limpido mare del Tigullio, la cucciola di mezzo e papàsplendYY sono stati vittime di un attacco marino da parte di invisibili, impunite ma molto urticanti meduse.
La cucciola di mezzo, che nel corso dell'estate ha inanellato una indimenticabile serie di disastri e guai di cui si è resa protagonista (si ricordino le ustioni con il sugo, le bolle proliferanti mai identificate, la maledizione egizia, la corda ingarbugliata, ecc), ha trovato profondamente ingiusto essere stata l'unica vittima, oltre a YY, mentre le sue sorelle, in acqua ad appena qualche centimetro da lei, sono scampate al pericolo.
Bolle rosse e dolorose lungo mezza schiena, le cellule della medusa grattate via con la tessera del supermercato, l'ammoniaca del bagnino che fa poco o nulla. Risultato, tutti, ma proprio tutti i bagni successivi richiedevano d'obbligo la maschera d'ordinanza. Per vedere le meduse prima che loro vedessero lei, che invece pare aver visto dei calamari.

giovedì 2 agosto 2012

LO SPIRITO OLIMPICO

"Maaa...qual è quella squadra che ha due righe rosse ai lati e una foglia in mezzo?"
"Il Canada?"
"Eh, il Canada. Abbiamo fatto una gara contro il Canada."
"Ma a che cosa?"
"Alla pallavolo da due. Italia e Canada."
"Ah, a beach volley."
"Eh, BICHBOLLEI, si. Abbiamo vinto?"
"Si, credo che abbiamo vinto due a uno."
"Ah, si, certo, abbiamo vinto anche il primo set."

mercoledì 25 luglio 2012

DA LORO ANZICHÉ MERLI E LUCERTOLE...

XX si trova in California da cinquantasei ore circa e questo meraviglioso paese non smette di stupirla con le sue bizzarrie. Oltre ad essere in un albergo dal quale NULLA, se non la trafficatissisma freeway, è raggiungibile a piedi a meno di essere un allenato maratoneta, oltre ad avere fontane e fontanelle di bellezza ovunque ma da bere distribuire soltanto coca cola alla spina, oltre ad osservare che nella grande multinazionale con cui si è incontrata ti suggeriscono, inducono o costringono ad avere un contapassi che ogni giorno deve contarne almeno diecimila (e poi dai risultati eleggono il miglior camminatore del mese), è sulla fauna che si trovano le maggiori curiosità.
Da noi, in una giornata estiva, puoi facilmente vedere una lucertola sgattaiolare da sotto un muretto per scaldarsi, al sole di luglio, oppure un merlo saltellare su finestre e balconi in cerca di briciolette da mangiare. In California tutto è più grande, e durante la breve passeggiata sul boardwalk, XX si è imbattuta, anziché in merli e lucertole, in pellicani e leoni marini. I pellicani avevano stretto un patto con i locali pescatori che usavano il pane per darlo a loro e non ai pesci, i leoni marini impegnati in un andirivieni incessante da e per la boa a pochi metri dalla riva.
Gli indigeni sostengono inoltre che la settimana scorsa si siano viste, anche dalla costa, migrare molte balene.
Decisamente tutto molto, molto più grande di merli e lucertole.

sabato 21 luglio 2012

IL CONGIUNTIVO IMPERFETTO

Durante una delle mille scaramucce quotidiane che vedono impegnate le cucciole nelle più varie combinazioni, pare che la cucciola di mezzo abbia commesso l'errore di portare via un micro animale alla microba.
"Noooooo. Basta strillare! Uffa, microba, che cosa c'è?"
"ZÈ CHE LEI MI A RRRU-BA-TO QUE-TO. NON VO-LE-VO CHE ME LO RRRU-BE-SSI." (=c'è la mia sorella quella strana, tanto sorridente e poi capace di trasformarsi nel peggiore mostro urlante, mi ha rubato il MIO, ripeto, MIO, micro animale. Senza chiederlo. E comunque anche se l'avesse chiesto non glielo avrei dato. Perché è e rimane MIO. In sintesi, non volevo che me lo rubasse, e ti prego anche di apprezzare il sapiente uso di un personalissimo congiuntivo imperfetto detto senza dubbio a proposito.)

giovedì 19 luglio 2012

DA RICORDARE

Sono qualche decina gli aerei e gli aeroporti che XX frequenta ogni anno. E come per tutto, con l'esperienza si impara qualche accorgimento che rende la vita più facile: per esempio fare il check-in elettronico e stampare la carta d'imbarco il giorno prima, in modo da poter scegliere liberamente (quasi) il posto a sedere, saltare le code dei banchi del check-in e non dover aver a che fare con le infernali macchinette del check-in automatico, oggi così diffuse in molte parti del mondo. Per esempio scegliendo il posto corridoio. Per esempio scegliendo il bagaglio con opportune tasche e taschine. Per esempio ottimizzando il necessaire in una piccola bustina in plastica con cerniera, per poter imbarcare il bagaglio a mano in ogni occasione.
Nessuno di questi accorgimenti, però, ti cambia la vita se parti in un qualsiasi giorno dell'estate. Non importa quante carte oro di "passeggero professionista" hai nel portafoglio, gli aeroporti nei mesi estivi sono luoghi da non frequentare.
Questa mattina XX era arrivata in aeroporto - fortunatamente - con un discreto anticipo alle ore cinque e venti, la carta d'imbarco già pronta, il bagaglietto mignon, le carte oro-platino a disposizione. Nulla importava, si è trovata davanti una muraglia di valigie di dimensioni incompatibili con l'umano trasporto, una serie di interminabili file (per il drop-off anche con la precedenza, per i controlli di sicurezza, per comprare una bottiglietta d'acqua, per il bagno, all'imbarco e per aspettare il pullmino). Ha contato, per una una coppia variopinta davanti a lei in fila, l'imbarco di quattordici valigie stoccate su cinque carrelli per un totale volumetrico che superava di parecchio i cinque metri cubi e un peso del probabile ordine delle tonnellate. Ha visto bagagli nel cellophane, quello di casa e quello verde pisello dell'aeroporto, passeggini instabili, moltitudini di bimbi assonnati che stringevano i loro orsotti. Ha visto, più di sempre, dei tacchi improbabili usati per caracollare da una fila all'altra, addetti nervosi e frenetici (ed erano solo le cinque del mattino) e folla ovunque.
No, decisamente il mese di luglio è fatto per le vacanze, non per i viaggi di lavoro. Da ricordare, il prossimo anno.

BLA BLA

"Scusa, ma tutti proprio tutti i bruchi diventano farfalle, oppure ci sono bruchi che restano bruchi?"
"Allora, ci sono i bruchi che poi diventeranno farfalle, e poi ci sono le scolopendre, che rimangono scolopendre."
"Ah, le scolopendre, i millepiedi un po' velenosi ma non tanto. Ma invece i bruchi bruchi fanno tutti il bozzolo e poi diventano farfalle?"
"Si, i bruchi bruchi si, ma poi diventano farfalle diverse."
"A proposito, sai che nelle secche del Mar Rosso ho scavato e ho trovato un verme lungo due spanne? DUE SPANNE! E invece Cinzia, la signora del Mar Rosso, ha visto uno squalo balena. Che era lungo tredici metri equalcosa."
"Beh, lo squalo balena può diventare anche più grande."
"Noo, al massimo tredici metri equalcosa. C'era scritto sul libro dei pesci del Mar Rosso. Lei però non l'ha visto nel Mar Rosso. Quindi forse poteva essere anche più grande."
"A proposito di animali, magari il prossimo week end organizziamo con MrDan e andiamo in quel parco di animali dove eravamo già stati con la cuginetta SS. Ve lo ricordate?"
"No. Che animali ci sono? Ah, si. Le tigri siberiane, gli elefanti..."
"No, no, non quel parco. Un altro parco, con gli animali del bosco. Che cosa c'era, i cervi, le papere..."
"Ah, si. Al massimo di sicuro le tortore. E i pappagalli."
Di sicuro.

martedì 17 luglio 2012

QUINDICI

Oggi la mia, la nostra vita senza di te compie quindici anni. Quindici anni che sembrano mille, ma talvolta sembrano soltanto quindici secondi da quel momento doloroso e pungente. Quando ogni tuo respiro sembrava essere l'ultimo e noi, la nonna MM ed io, eravamo lì con te e pregavamo perché i tuoi muscoli respiratori ormai così affaticati trovassero la forza di farne un altro, di respiro. Sono passati quindici anni da quel tardo pomeriggio, poco prima di ora, quando il tuo naso si è inspiegabilmente assottigliato, e mentre passavi dove sei ora, dal cielo si scatenava una tempesta arrabbiata a furente, quanto arrabbiata e furente era la mia ira verso la tua malattia, che aveva reso il tuo corpo prima forte e rassicurante fragile e delicato, che aveva reso il tuo camminare meno stabile e la tua mente, così brillantemente intelligente e spiritosa, girare talvolta in loop sulle stesse parole.
Mi piace pensare che il tuo amore per l'apprendimento, l'idea che c'è sempre qualcosa di nuovo e divertente da scoprire, sia passata da te a me e alla curiosa cucciola grande, che studia con puntiglio ogni cosa che le interessa. Mi piace pensare che le hai trasmesso il tuo amore per la lettura e la scoperta.
Mi piace pensare che la cucciola di mezzo ha ereditato da te (forse in questo caso saltando una generazione) una parlantina spigliata, il gusto per il confronto serrato e l'amore per le motociclette.
Mi piace pensare che la microba, anche se ancora piccina per fare paragoni, abbia ereditato la tua solida determinazione.
Insieme leggiamo i tuoi libri e i tuoi amati fumetti, trattati con la stessa cura con cui tu li maneggiavi, insieme raccontiamo le storie divertenti e stoniamo le canzoni di montagna cantate a squarciagola sulla seggiovia.
Sono nella stanza dove ti ho visto per l'ultima volta, dove prima avevo vissuto la mia infanzia e giovinezza, dove ora, per un curioso ricorso e l'enorme generosità della nonna MM, le tue nipotine vivono la loro rumorosa ed affollata esistenza.
Quindici anni senza di te, eppure così forte e presente nel mio cuore. Ciao, papà.

domenica 15 luglio 2012

ESTRATTI DA DIARIO CUCCIOLO - DI: CUCCIOLA GRANDE, SETTE ANNI E MEZZO

"Dopo 4 ore di volo abbiamo cominciato a vedere le coste egiziane: solo sabbia e niente alberi. All'arrivo a Marza Alam, tutti in uno stanzone per il visto di ingresso: code interminabili e urla arabe dove sembravano tutti incavolati.
[...]
Alla cena nel ristorante all'aperto la cucciola di mezzo continuava a dire:" Ma che puzza di cacca in questo ristorante!" Era vero. La microba si era fatta la cacca addosso, sporcandosi: il vestito giallo con le farfalle, la faccia mettendosi le mani nel sedere e facendosi un bel baffo. Non ti dico quanto ci ha messo la nonna a pulirle il sedere!
[...]
Però al ristorante bisogna sempre fare la caccia al tavolo e bisogna arrivare presto per non avere il tavolo lontano dal cibo. Preparano: lasagne con la carne che pizzica, pasta in bianco, pasta al sugo, patate...
[...]
Alle 12.08 incontro ravvicinato con una murena! Stavamo raggiungendo gli scogli per vedere i pesci quando improvvisamente abbiamo visto una murena lunga un metro che la nonna MM stava per calpestare perché l'aveva scambiata per un'alga. Quando ha visto che si muoveva, la nonna ha cacciato un urlo "LA MURENA!" che poi si è rintanata nella sua tana.
[...]
La cucciola di mezzo deve imparare la parola: snorkelling. Dice sempre "shopping in mare".
[...]
Giornata di snorkelling con una signora di nome: Cinzia. Alla mattina abbiamo visto solo un tritone a macchie blu, una tartaruga marina. Invece alle 4.30 abbiamo visto: 3 pesci lucertola, 1 banco di pesci soldato, un po' di pesci ago, 2 pesci trombetta, 4 pesci leone, 4 pesci pipistrello, 1 imperatore iridescente, 1 triglia a pinna gialla, 7 pesci angeli imperatore, 2 pesci angeli reali, un banco di pesci farfalla filamentosi, un banco di pesci farfalla fasciati, un banco di pesci farfalla mascherati, 2 pesci farfalla bandiera, nemo grosso una spanna dentro un anemone di una spanna e mezza, un po' di damigelle fasciate, un banco di castagnole bianche e nere, 3 pesci pappagallo camusi, 1 blennide Mida, 1 pesce chirurgo nero, 3 pesci chirurgo sahal, 1 pesce chirurgo dalla pinna gialla, 1 pesce balestra blu, 1 pesce balestra dai denti rossi, 1 pesce balestra Picasso, 5 pesci palla mascherati, 1 titano e 2 tartarughe. Una la abbiamo toccata sul guscio ma poi ci ha fatto la cacca davanti.
[...]
Cosa dimenticata: ieri sera dopo cena mentre andavamo a curiosare nel negozietto di spezie (dove ho comprato una pomata magica che in 5 min mi fa passare il mal di testa) io e la nonna abbiamo visto una bellissima stella cadente! Poi quando siamo tornate al villaggio abbiamo visto tutte le luci spegnersi e abbiamo visto anche la Via Lattea e il cielo stellato.
[...]
Oggi è l'ultimo giorno e faccio vacanza anche io dal diario, ma voglio raccontarvi che quando la nonna, la cucciola di mezzo, la microba e SIL sono andate alle bancarelle la sabbia era piatta e invece quando sono tornate si sono trovate davanti delle montagne di sabbia scavate dai granchi."
Emerge chiaramente che l'unità di misura di lunghezza egiziana è la spanna (con ampio uso di multipli e sottomultipli) e l'unità di misura di gradimento della vacanza è direttamente proporzionale alla quantità e varietà di fauna locale avvistata.
La versione integrale del diario cucciolo si legge qui: http://noicinquefamily.blogspot.it/p/diario-cucciolo-di-cucciola-grande.html

sabato 14 luglio 2012

ECCOLE!

La pelle scura scura, i sorrisi a mille denti, tante treccine fitte fitte sulla testa della cucciola di mezzo, un emozionato microbo dito in bocca. Mille racconti da ridere che parlano di dromedari, granchietti, spostamenti notturni di camera (pare che la cucciola grande non si sia accorta di nulla, sospetto sonnambulismo), tartarughe, murene, lasagne che pizzicano, asciugamani a forma di coccodrillo, sabbie colorate. La nonna MM, con la preziosa amica SIL e le cucciole colorate e tintinnanti di treccine e braccialetti sono atterrate all'aeroporto nel tardo pomeriggio, dopo un viaggio lungo un giorno e una sveglia all'alba, e non hanno smesso un secondo di parlare. Pare esista anche un documento ufficiale della vacanza, un diario a quattro mani di cui è autrice la cucciola grande e precisa illustratrice la cucciola di mezzo. La microba é tornata saltellante e fa le capriole senza mani, che assomigliano parecchio ad un salto mortale.

COME IL TELEX, ULTIMO GIORNO

"Siamo in aeroporto (STOP) superate code interminabili (STOP) sembra un esodo (STOP) non si sa se il volo è puntuale (STOP)"

giovedì 12 luglio 2012

mercoledì 11 luglio 2012

COME IL TELEX, GIORNO 11

"Oggi convinto cucc di mezzo a non bagnarsi perchè stanotte si è svegliata per prurito (STOP) messo maschera a microba ma 0 tartarughe (STOP) cucc grande finito tutti i libri, cercato altro in biblioteca (STOP)"
---
"Qui caldo infernale da due giorni (STOP) cucc di mezzo oggi non si è bagnata, nemmeno la doccia serale (STOP) ho fotografato le sue bolle da mostrare alla pediatra (STOP) ne sono uscite altre ma le prime cominciano ad asciugarsi (STOP) microba ha capito il funzionamento di maschera e boccaglio ma 0 tartarughe (STOP) domattina si riprova (STOP)"

martedì 10 luglio 2012

COME IL TELEX, GIORNO 10

"Ciao (STOP) anche cucciola di mezzo ha trovato accompagnatore snork, ha visto 2 squaletti e 4 tartarughe (STOP) le sono uscite altre bolle che le prudono...quanto ci vuole per cicatrizzare? Cucc grande conosce ormai tutta la fauna locale e la microba domani va a vedere le tartarughe con uno svizzero (STOP) sono adorate da tutto il villaggio (STOP)"

lunedì 9 luglio 2012

COME IL TELEX, GIORNO 9

"Giornatona snork per cucc grande (STOP) ha fatto due uscite in mare con signora di Bolzano appassionata di snork, ha accarezzato una targaruga e visto tanti pesci strani (STOP) vi dirà lei, è elettrizzata e complimenti ai genitori per una bimba così (STOP) cucc di mezzo stamane si è alzata con bolle pruriginose su braccia e gambe (STOP) per noi è sesta malattia (STOP) no medico per paura restrizioni (STOP) lei è vivace e fa il bagno e per tutti è eritema (STOP) la curo con foille sole (STOP) microba solita birba simpaticissima (STOP)"

domenica 8 luglio 2012

COME QUASI DUE DECENNI FA

Approfittando del praticamente UNICO weekend orfano di tutto l'anno, XX e YY decidono di sfruttarlo per godere di un apprezzatissimo regalo da parte di Mau&Laura di qualche mese fa. Si tratta di una di quelle scatoline quadrate che contengono un libriccino colorato che si sfoglia per scegliere il regalo più apprezzato. In questo caso, due notti fuori porta che XX e YY hanno scelto di trascorrere nelle Langhe in moto, ripercorrendo, ma questa volta motorizzati, i sentieri e le affascinanti vie del vino che avevano già conosciuto quando andavano all'arrembaggio dei posti più suggestivi d'Italia in bicicletta, con una banda di alcune decine di amici e i bagagli, al minimo, sotto la sella.
Questa due giorni senza fretta, con i ritmi pigri di chi riesce a guardarsi intorno, oltre che meravigliosa ricorda però ai fortunati genitori quanto silenziosa ed incompleta sia la loro quotidianità senza le tre ragioni della loro vita attorno.

sabato 7 luglio 2012

COME IL TELEX, GIORNO 7

"Ieri dopo vs tel piccolo incidente. (STOP) cucc di mezzo si è rovesciata sugo rovente della pasta sul braccio ds. (STOP) ghiaccio foille calendula, tanto affetto e i consigli di una infermiera hanno asciugato lacrime. (STOP) oggi braccio ok e gita fantastica, visti milioni di pesci e coralli e pesce palla, 3 razze e tartaruga. (STOP)"

venerdì 6 luglio 2012

COME IL TELEX, GIORNO 6

"Notte tranquilla. (STOP) domani gita snorkelling o come dice cucc di mezzo, shopping. (STOP) Baci da tutte noi.(STOP)

giovedì 5 luglio 2012

COME IL TELEX, GIORNO 5

"Ciao! (STOP) stanotte alle 3 cucc di mezzo svegliata con mal di gola e febbre. (STOP) tachipirina e spugnature fredde. (STOP) ora sta meglio ma almeno stamane restiamo in camera. (STOP)
---
"Gola arrossata (STOP) aspetterei a chiamare medico. (STOP) con altre mamme e animatrici le ho dato oki antinfiammatorio e stasera altra tachipirina. (STOP) sei d'accordo? (STOP) mangia e vuole fare il bagno in mare, non è mogia e ti manda un abbraccione. (STOP)

mercoledì 4 luglio 2012

COME IL TELEX, GIORNO 4

Le informazioni tra l'Egitto e l'Europa appaiono continuare a viaggiare via telex:
"Notte felice, ora in spiaggia costruiscono tartarughe di sabbia con sig. tedesco. (STOP) microba gli ha chiesto di farle la tartaruga papà. (STOP)"

lunedì 2 luglio 2012

COME IL TELEX, GIORNO 2

La creativa nonna MM, professionista della comunicazione per tutta la vita, pare rimpiangere con affetto le comunicazioni navali con alfabeto morse (nella sua carriera figura anche una invidiabile posizione come ufficiale di marina), pertanto tutte le comunicazioni via SMS giungono a XX in uno stile molto, molto telegrafico. Che riesce a farla ridere a crepapelle, però.
"SIL arriv h 2, noi traslocato h 21.30 con bimbe in pigiama e addormentate. (STOP) n. cam. 303 e 304. (STOP) a cena microba fatto cacca addosso con sorella di mezzo che diceva che puzza in questo ristorante. (STOP) microba svegliata h 5.30 per rumori vari e non ha più dormito. (STOP) ora siamo al mare con cammello e bassa marea. Baci.(STOP)"

domenica 1 luglio 2012

UN TIMBRO D'EGITTO

Il sabato mattina, alle ore 3.45, i Noicinque assonnati ma anche parecchio carichi si sono avviati all'aeroporto per la partenza congiunta delle tre cucciole più la coraggiosa nonna MM, più un'altrettanto coraggiosa amica SIL, allegra ed empatica, impagabile amica della nonna MM. Il problema si presenta al momento del check in, verso le cinque del mattino, quando uno zelante impiegato spiega, probabilmente per la millesima volta, ad un'attonita MM che no, l'amica SIL non può partire perché la sua carta d'identità è stata rinnovata all'anagrafe con un timbro che l'Egitto non riconosce.
"Nessun problema, signora, vada a rifare la carta d'identità, cerchi un altro volo e poi potrà partire."
Certo, nessun problema, nonna MM, parti pure da sola con tre nane da pascolare, quattro valigie, tre zaini di varia misura. Fai pure tranquillamente da sola la coda al check in, poi ai controlli di sicurezza, poi ai passaporti, poi all'ingresso in Egitto, poi al rilascio del visto, poi al ritiro bagagli.
Poi tieni le nane buone sul pullman per tutti i 140 km di deserto, poi tranquillamente all'accoglienza in albergo ti fai dare le meglio camere comunicanti.
Nella realtà le file sono state interminabili, il caldo soffocante, le camere lontane, infestate dallo scarafaggio più grande d'Egitto. Nella realtà la nonna MM era un po' stanca, le cucciole nemmeno un po' e pare sia stato impossibile tirarle fuori dall'acqua.
"Prontoooooo!"
"Pronto, ciao cucciola grande, come stai, come state, fate le bravissime, vi divertite, è bello, fa caldo?"
"Si, sai che non possiamo usare le pinne per andare sulla barriera corallina?! Ho già visto dodici paguri e poi anche un sacco di stelle marine, e poi anche le conchiglie ondulate che fanno la perla. Senza la perla, però."
"Ah, i pettini di Venere."
"Si ti passo la mia sorella di mezzo."
"Prontooooo!"
"Pronto, ciao cucciola di mezzo, come stai, come state, fate le bravissime, è bello, fa caldo?"
"Eeehhh? Non si capisce niente se parlate insieme, vi passo la microba."
"PON-TO."
"Pronto, ciao microba, come stai, come state, fai la bravissima, è bello?"
"SI. FA-ZZO CO-NE-TTA RO-SSA?"
Click.
La buona notizia è che un po' di fatica l'amica SIL è riuscita a ripartire in serata, raggiungendo in piena notte un quartetto addormentato nelle camere non comunicanti.

giovedì 28 giugno 2012

UN FIUME

Un fiume. Di persone. Di colori. Di parole. Di emozione. Di cose grandi, dette chiare. Di teste liscie dei monaci. Di sandali di ogni foggia e colore. Di sorrisi. Di applausi.
Anche MrDan e XX hanno partecipato a una piccola parte degli insegnamenti del Dalai Lama, la guida spirituale buddista, uomo di pace capace di dire e fare cose semplici.
Sono sgattaiolati via dall'ufficio a mezzogiorno (a parte un piccolo imprevisto sui biglietti che li ha costretti a ritornare sui loro passi), sono andati in scooter come i ragazzini sperando di prendere un po' d'aria fresca che non c'era e si sono emozionati all'arrivo di "sua santità".
Lui, sua santità, ha salutato tutti, si è seduto su un divanetto rosso, ha tolto le scarpe, incrociato le gambe e parlato di verità semplici, da vivere tutti i giorni, raccontando gli aneddoti di quando era bambino. Non solo venerato come la nuova guida spirituale, ma anche bimbo monello che gioca e scherza (e litiga!) con i suoi coetanei.
Ha parlato di morte ma soprattutto di vita, di differenze ma soprattutto di unità dicendo "non sono diverso da voi", di affetto, compassione, amore, empatia, felicità.
Ha risposto a domande scomode con semplicità emozionando le diecimila persone che lo ascoltavano. Che bella folla, unita, variopinta e commossa, proprio come MrDan e XX.

domenica 24 giugno 2012

GHEO, CIAO

Caro GHEO, con quanta gioia
hai cancellato un po' di noia,
grande, grosso e assai paziente,
che paura facevi alla gente!
Invece eri, e sei molto buono,
più del gelato spalmato sul cono.
Ora nel cielo sei su una stella
che con te brilla ed è ancora più bella,
ti mandiamo una carezza affettuosa
sulla tua stella un po' pelosa.

venerdì 22 giugno 2012

MECCANICA DEI FLUIDI, SECONDO LEI

"Io lo so come funzionano le gocce: c'è una barriera che contiene l'acqua quando è goccia, poi quando si spiattella per terra la barriera si rompe e l'acqua esce."
La tensione superficiale, secondo la creativa cucciola di mezzo.

mercoledì 20 giugno 2012

GOOONG

C'è poi un altro posto nelle Marche, vicino a Pesaro sulle dolci e ondulate colline dell'Appennino, dove per due settimane nel mese di giugno la vita è scandita dal rassicurante suono di un potente gong. Qui si tiene un ritiro di yoga, quella disciplina da cui XX è profondamente dipendente e di cui aveva grande bisogno per ricaricarsi. Qui XX ha portato, con fiducia ben riposta, le due cucciole grandi, che non hanno tardato a farsi degli amici, più grandi che piccoli, in realtà, dal momento che le uniche due altre bambine della comunità sono molto tedesche e tedesco-parlanti. Si intendono a meraviglia in piscina, ma non interagiscono per nessun'altra attività. Così, mentre questa per XX è una settimana di attività intensa, scandita dal suono del gong, ma anche di ristoro, per le cucciole, reduci dal divertimento stellare del rifugio, è una settimana di inattesa tranquillità. Nonostante ciò, sono già riuscite a salvare un merlo cucciolo dal nido, tentare di accudire una farfalla che non poteva più volare, farsi amici tutti i gatti selvatici del circondario, classificare coccinelle, osservare ammirate i bruchi sulle rose, prendere (per guardarli) tre grilli, inventariare le minuscole lumachine che si trovano un po' dappertutto. Si sono fatte amiche le signore dell'agriturismo con cui hanno giocato a burraco, hanno conquistato il papà tedesco delle bambine tedesche per alcuni infernali giochi d'acqua in piscina, si raccontano storie, si dondolano sull'amaca e aspettano con ansia la festa di venerdì, quando potranno fare abbastanza tardi da riuscire a vedere le lucciole nel buio. Qualcuno ha anche nominato i cinghiali, ma quelli XX spererebbe di riuscire a NON vederli. Goooong.

sabato 16 giugno 2012

SI CHIAMANO SOFFICINO, GODZILLA E MANINTASCA

C'è un posto, al confine tra il Piemonte e la valle d'Aosta, dove alla fine della valle con un torrente c'è un rifugio, raggiungibile soltanto a piedi, con una discreta pendenza, in circa quaranta minuti. In questo rifugio, per una settimana all'anno, abitano trenta nani trenta, guidati dalla rocciosa maestra di roccia Lux, che oltre ad una passione insanabile per l'arrampicata sportiva, è caratterizzata anche da una discreta dose di follia. I trenta nani si chiamano Sofficino, Godzilla, MiniMarghe, Pecora, Sandokan, Istrice, Manintasca, Up, Cicatrene, Cartoonia, Maldipancia, Miao, Bau e in molte altre variopinte maniere. Ognuno di loro di si è infatti guadagnato un soprannome sul campo, il che rende il loro campo di arrampicata un baldanzoso teatro di nomignoli parecchio buffi, urlati a squarciagola in una sorta di tifo motivazionale.
All'arrivo di XX, YY e microba, un po' in anticipo sull'orario stabilito, le cucciole sono state reperite: la cucciola grande di vedetta su un albero; la cucciola piccola impegnata in una gara di arrampicata di velocità a due, supportata da un tifo da stadio e soprattutto ingarbugliata all'arrivo, tanto che la discesa saltellante era molto saltellante e per nulla discesa. Questo ha richiesto l'arrivo della cavalleria, nella persona della rocciosa Lux, che le gridava "Hai fatto un origami con la corda!".
Tutti i nani, comprese le cucciole, erano allegri, sereni e complici. Nel corso della settimana hanno arrampicato, fatto la pizza con i brufoli di mozzarella, gli occhi di oliva e i capelli di prosciutto, arrampicato, giocato a nascondino, arrampicato, fatto la festa di streghe con Godzilla e Fata travestiti da orco (per essere un orco più credibile, pare che Godzilla abbia usato uno smalto giallo fosforescente a mo' di colla per appiccicarsi le foglie di felce alle unghie), arrampicato, contingentato le altalene con un massimo di venti dondolate, arrampicato, osservato scarabei, arrampicato, riso, arrampicato.
Nel corso della settimana la cucciola piccola si è concessa UNA doccia, la cucciola grande neppure quella. Si sono ripresentate con gli stessi vestiti con cui sono partite, anche se giurano di aver cambiato le mutande almeno tre volte (probabilmente contando la partenza e facendo un conto cumulativo per entrambe), ma erano così felici, autonome e indipendenti, che anche le armi batteriologiche incrostate nelle schifunghie giallo fosforescenti (sempre per la festa delle streghe) sono passate in secondo piano.

venerdì 15 giugno 2012

I SORRISI, LE RISATE E LE PAROLE

Quanti, quanti tanti, come diresti tu, sono stati i sorrisi, quante tante le risate, le parole, le canzoni e anche le capriole che ci siamo dedicate in questi pochi giorni in formazione ridotta, senza le tue sorelle che aumentano la baraonda. Cara microba, è stato bello svegliarsi con il tuo allegro cinguettio, scoprire che sei capace di vestirti da sola, se vuoi, ascoltare le tue canzoni urlate a squarciagola, ammirare e godere del tuo sorriso arricciato, delle tue risate contagiose, pararti dalle capriole che ti ostini a fare sul bordo del letto carambolando inesorabilmente sul pavimento. È stato bello riscoprire la tua allegria, troppo spesso diluita nelle altrui esigenze, vederti correre nella classe del nido a distribuire i tuoi inseparabili libri a tutti i tuoi amici, raccontare a tutti che andrai in classe verde insieme al tuo amico Potts (che invece in classe verde pare non abbia alcun desiderio di entrare, peraltro, visto che dovrà assaggiare le zucchine).
Sta per finire, questa luna di miele a tre che abbiamo avuto il privilegio di assaporare in questi giorni. Ma sono felice che ogni giorno tu abbia chiesto di quelle altre tue sorelle, ti sia domandata dov'erano e ti sia assicurata che prima o poi sarebbero tornate.
Ecco, domani sarà arrivato il poi.

martedì 12 giugno 2012

LA CRONACA, QUASI

"Pronto!"
"Prontoooo!"
"Pronto, sono il papà delle cucciole grande e di mezzo, me le potresti passare al telefono?"
"Chiii? Non si sente niente, qui c'è troppo rumore!"
"CUCCIOLA GRANDE E CUCCIOLA DI MEZZO."
"Ahh, sì, un momento."
RUMORISSIMO
"Pronto. Ahahaha. Ahahaha."
"Pronto, ciao cucciola grande, come stai, come state, vi divertite, fate le bravissime?"
"EEHHH? Ahahaha."
"Dicevo, come stai, bene?"
"Si, scusa ma qui tutti i bambini mi fanno ridere un sacco, ahahaha."
"Come state, vi divertite?"
"Si."
"Avete arrampicato?"
"Si, ciao, ti passo la cucciola di mezzo."
"Prontoooooo! NONSISENTENIENTEEEE!"
"Pronto, ciao cucciola di mezzo, come stai, come state, vi divertite, fate le bravissime?"
"Si, NONSISENTENIENTEEEE, ora devo andare, ci divertiamo, abbiamo arrampicato, ciao."
"Cucciola, allora visto che è così difficile parlare con voi, vi saluto, vi mando bacione e se riusciamo facciamo che si sentiamo vener.."
Click.
Appare piuttosto evidente che le due cucciole maggiori, abbandonate in non meglio identificato rifugio montano con altri ventotto nani e la rocciosa e anche un po' matta maestra di roccia non abbiano alcuna nostalgia di casa e si stiano divertendo parecchio. Se riescono, XX e YY proveranno a richiamarle venerdì. Se riescono.

venerdì 8 giugno 2012

LA SAGGEZZA NEL QUADERNO DI ITALIANO, CLASSE SECONDA A

Con il termine della scuola, XX e YY scovano alcune perle di saggezza nascoste qua e là nel quaderno di italiano cucciolo di seconda elementare.

Penso e scrivo: il mio desiderio più grande.
Il mio desiderio più grande è quello di comprare un cane o un gatto. Il mio desiderio preferito è questo perché io amo moltissimo gli animali.
Penso che riuscirò a realizzare questo desiderio crescendo e comperando un cane o un gatto con i miei soldi. Forse con i miei soldi potrei comprare anche un canarino, e se ci riuscirò lo chiamerò Piuma. Insomma: amo un po' tutti gli animali. Anche i dinosauri.
Ma il mio animale preferito in assoluto è il pettirosso.

Imprevisto a scuola: scosse di terremoto a Milano. Racconto la mia "avventura"
Martedì 28 maggio ci sono state due scosse di terremoto. La prima scossa è stata alle 9,00 quando stavamo facendo le verifiche di matematica. Abbiamo sentito la campanella e siamo andati velocemente tutti sotto i banchi.
Dopo un minuto siamo scesi in giardino.
Siamo andati tutti all'albero della seconda A e dopo un po' ci siamo seduti in cerchio.
La seconda scossa è stata all'una proprio quando stavamo mangiando il secondo nella mensa di lettera C.
Abbiamo sentito la campanella e le maestre si sono chieste "un'altra scossa?"
Poi siamo andati in giardino per la seconda volta e i fine siamo restati lì di o alle 16,30 perché c'erano già state due scosse e qui di in giardino era più sicuro. Però prima di uscire siamo saliti su a prendere gli zaini.
Ho avuto paura, era stata una giornata piena di spaventi.

Scrivo io. Descrivi un ambiente che vuoi usando tutti i cinque sensi.
Al parco. Il parco era bello con tanti giochi. Ho visto i fiori, i giochi e gli alberi. Erano un po' di tutti i colori. Queste cose erano grandi, piccole, larghe e stette, insomma, erano di tutte le dimensioni. E ovviamente erano a forma di alberi, di fiori...
Ho sentito urli, strilli e canti di uccellini.
C'era il profumo dei fiori e della felicità.
Ho toccato gli alberi, i giochi, le panchine.
Ho sentito l'aria leggera che mi sfiorava.
A volte se la giornata è bella prendo un gelato prima di andare al parco oppure prendo un calipso, un cornetto, un ghiacciolo al baracchino. Aveva il sapore di gelato.

mercoledì 6 giugno 2012

VERDE, SEMPRE PIÙ VERDE

In una giornata fitta fitta, XX si precipita fuori dall'ufficio un po' prima del solito per partecipare alla riunione introduttiva della scuola materna (alla cui vita partecipa attivamente da cinque anni, peraltro), ma soprattutto per scoprire qual è la classe assegnata alla microba a partire dal prossimo settembre? Da qualche anno, infatti, non è più possibile richiedere alcuna preferenza, e pare anche che i criteri di composizione delle classi si siano fatti via via più complicati. Dopo una breve introduzione dell'ormai ben conosciuto direttore si passa al momento clou, e XX scopre con sollievo che la microba entrerà proprio al posto lasciato libero dalla sua sorella di mezzo. Giusto nella classe verde, la più piccola di tutte le aule, ma che proprio per questo a XX è sempre sembrata la più creativa, con i muri dipinti da murales; con la riga verde in corridoio da non superare che sarà mostrata con autorevolezza durante i primi due minuti del primo giorno di frequenza anche alla microba. La regola, il limite da non superare, il patto da rispettare per poter fruire liberamente di quelle piccole, grandi libertà che le verranno presto concesse, se dimostrerà di poterle meritare.
Sarà in classe con altri 19 amici tra i quali grande gioia è riservata alla presenza dell'inseparabile Potts, che un lungo e congiunto inserimento al nido ha legato inesorabilmente alla frizzante microba.
Accanto alla delusione di non poter partecipare all'annuale spettacolo di fine anno, che per la cucciola di mezzo rappresenterebbe una grande soddisfazione con consegna del diploma, a XX sembra un po' meno amaro il fine d'anno in un fil rouge che continua attraverso l'estate per ricominciare con un altro, avventuroso inizio. Accanto al caporalmaggiore Barbix, che detta le regole e le fa rispettare con piglio più che militare, e la bionda, dolce ma ferma Taat, già perdutamente innamorata della microba combinaguai. La quale, dal canto suo, più che per la classe è strafelice di continuare a condividere il suo futuro destino con il pacioso e testardo Potts, amante come lei di dinosauri e ruspe gialle. L'amichetta NY è stata invece dirottata in classe di altro colore, altro piano e altra gestione. XX rimane convinta che il grande giardino sarà indispensabile nella vita sociale dei futuri treenni.