domenica 30 settembre 2018

IL SIMILE SCIOGLIE IL SIMILE

Cinque, anche se dovevano essere sei. Le amiche scelte perchè con loro è bello semplicemente “stare”. C’è quella che sorride e parla tantissimo, quella alta due spanne più di lei che parla un po’ meno. La biondissima amica delle elementari con cui l’essere simili è una scoperta quotidiana, quella che proprio non vuole disegnare. Tutte, insieme alla cucciola di mezzo, per una sera-notte-mattina insieme. Oggi si chiamano “pigiama party”.
Loro non vedono l’ora. Lei non vede l’ora. E poi, quando arrivano, cominciano a parlare fitto fitto. Giocano. Scelgono un film. Giocano a raccontarsi, fino alle tre del mattino, quando YY è dovuto intervenire per ricondurre lo schiamazzo ad un prudente e breve sonno.
La mattina sono felici, assonnate e unite più di prima, con la certezza nel cuore di saper, semplicemente stare. Con la gioia della scoperta, che insieme emoziona di più. Con la scoperta dello scoprirsi, proprio adesso che la personalità si forma, intorno a noi e intorno ai nostri simili. E sono proprio dei bei simili, quelli che circondano la cucciola di mezzo.

lunedì 24 settembre 2018

DO-DI-CI

Per mantenere la tradizione...
Do-di-ci meraviglie di te.

Uno, la tua parlantina forbita ed efficiente che rende il contraddittorio un esercizio intellettuale via via più oneroso
Due, gli sguardi che sanno essere addirittura più eloquenti delle tue già sapienti parole
Tre, il tuo saper guardare, vedere e raccontare gioie e ricchezze
Quattro, l’orgoglio con cui porti la tua preziosa cintura azzurra dell’arte del kung-fu
Cinque, l’indole della “signora Debora”, la portinaia che tutto sa e tutto controlla. Potrebbe anche essere Mata Hari, in effetti
Sei, le pagine, fitte fitte di parole senza cui non sai stare, che leggi, scrivi, sogni ed interpreti
Sette il tempo senza tempo delle giornate a mille all’ora e dei momenti dilatati, tutto contemporaneamente
Otto le storie di te, che non sei mai paga di ascoltare
Nove la tua cieca determinazione d’acciaio, che ti permette di arrampicare nella classe degli universitari (con cui esci gioconda a fare bagordi, sotto lo sguordo sbigottito dei tuoi genitori)
Dieci il tuo cuore generoso e profondo che legge gli altri e li sostiene
Undici un sorriso pronto e presente, quasi sempre - quando non oscurato da già citato sguardo eloquente
Do-di-ci la scoperta di te e del mondo, attimo per attimo

lunedì 17 settembre 2018

“LA CONOSCI?”

L’assedio è finito. Le sue mura invalicabili, costruite per sopravvivere alla infelice scuola media, si sono sciolte come neve al sole con l’inizio della scuola superiore. Una scelta fatta insieme, un po’ lei e un po’ loro, i suoi genitori, hanno portato la cucciola grande ad un inizio di liceo classico. Felice.
Non più sotto assedio, la cucciola grande sembra aprirsi al mondo, compreso quello di scuola, con un approccio curioso e positivo. 
Sono passati quattro giorni ed è fuori a pranzo con i compagni. Alla scuola media tre anni non sono bastati.
A tavola, a cena, chiacchiera raccontando aneddoti divertenti. XX e YY si guardano sbigottiti, chiedendosi chi sia quella nuova (e bellissima) persona che siede con loro a cena sbellicandosi dal ridere quando la prof. di matematica sbaglia orario e li lascia incustoditi, oppure facendo sbellicare loro dal ridere quando, il secondo giorno di scuola, si perde dentro la scuola, non trova la sua classe e, insieme ad altri tre campioni di orienteering, arriva in classe in ritardo di dieci minuti.
“La conosci?” si chiedono stupiti. E no, non la conoscono. Oppure si. E finalmente quella luce di gioia che trasuda normalità di relazioni, che racconta di una vita sulla rampa di lancio, che racconta di scoperte ed entusiasmi, è diventata visibile al mondo.

domenica 9 settembre 2018

IL TRAMONTO TRA LE VIGNE

Qualcuno ricorderà il capocarovana Andrea, gestore di un bucolico maneggio nell’Oltrepò pavese. A lui vengono affidate, tutti gli anni nel corso di una settimana di fine estate, le cucciole a pensione dal nonno GG. Da Andrea si sa quando si arriva ma non quando si andrà a cavallo: i leggiadri animali, destinati alla fatica della passeggiata, sono infatti in genere bradi per le vigne del circondario e bisogna andare a cercarli. Trovarli per i pascoli tra le colline, talvolta stanarli tra le vigne, indirizzarli come e meglio dei cani da pastore verso i pascoli noti - talvolta intrecciando rodei estemporanei con fuoristrada sui prati in salita. E poi acchiapparli per la criniera, loro che tutto vogliono tranne che farsi acchiappare. E quando un quadrupede muscoloso di seicento chili ti parte addosso al galoppo, beh, in genere ci si sposta. Una volta acchiappati i cavalli vengono sellati, portati al cospetto del capocarovana che, con la sua Audi scassata, percorre le colline e i vigneti in lungo e in largo alla guida o al seguito dei suoi animali da passeggiata.
Questa volta alla carovana partecipano, oltre che le cucciole, anche la frizzante Liluz e pure XX e YY. XX costretta a cambiare cavallo perchè non in grado di convincere il suo quadrupede a non brucare l’erba ogni minuto. YY al trotto che si chiede se non sia opportuno dotarsi di biancheria intima rinforzata.
La passeggiata si dipana tra vigneti e dolci pendii alla luce obliqua, allungata e calda del tramonto di settembre.
Le conseguenze della giornata si leggeranno nei prossimi temi della microba.