domenica 22 marzo 2020

L’UNITÀ DEL QUARTIERE

La nonna MM, la cui socialità non scema neppure in tempo di lock down dell’intera nazione;e, fra i molti fa parte anche di un gruppo di quartiere, ‘Le belle di via Bi’. La via Bi risponde generosa ed entusiasta al richiamo dei vari flash mob quotidiani, si canta l’inno di Mameli, si applaude, si mostra la bandiera e si espongono ed agitano lucine. Il gruppo della via, vista la ritrovata socialità da balcone, chiede alla nonna MM di inserire nella frizzante comunità anche XX, la cui limitata socialità l’aveva invece mantenuta lontana fino ad oggi. La nonna MM accoglie la richiesta, entusiasta, e nella bagarre dei gruppo chiama, senza necessariamente volerlo, la segretaria del notaio e il perito immobiliare, in una domenica sera di quarantena, nel tentativo di aggiungere XX ad un gruppo whatsapp con un nome diverso da IN CASE of EMERGENCY. Che però resta un nome piuttosto adatto.

sabato 21 marzo 2020

SPRINGTIME

Eccola lì la primavera,
poi si è scoperto che da sempre c’era:
nel suo lettino-violetta
a prendere il sole senza fretta
di fare crescere i fiori
tutti pieni di colori
utilizzando la sua magia
per dare alla vita il via. 

                                    Microba

venerdì 20 marzo 2020

LA STAGIONE

“Guarda che ci sono anche le susine.”
“Ma è già stagione delle susine? Non sono estive?”
“Ah...pensavo ESTINTE...”
In effetti, in tempo di emergenza.

sabato 14 marzo 2020

OGNUNO LA SUA

Richiesta unanime. Le cucciole vorrebbero ognuna la propria stanza. Ed è possibile, dal momento che gli ambienti ci sono, sono soltanto destinati ad uso promiscuo. Una stanza per dormire, una per studiare e giocare, insieme. E a XX il cuore si stringe un po’, all’idea che la sorellanza delle chiacchiere che si inoltrano nella notte abdichi ad un aumentato bisogno di stare da sé e con sé. Tant’è, però. Il tempo sospeso dell’emergenza lo consente, le ore di convivenza sono aumentate esponenzialmente e ci sono ben più di una buona ragione per accogliere la richiesta.
Dunque in un sabato mattina sospeso, in cui YY esce per la ragione migliore che ci sia (donare il sangue, happening a cui un’ampia partecipazione della città ha permesso di durare oltre sei ore), XX tenta di guidare la sua squadra di smontatrici. Primo: si elimina il letto a castello sopra il giaciglio della cucciola grande, ormai inutilizzato. Intanto che XX si dedica alla sua priorità, le smontatrici hanno tolto tutte le viti del letto alto della microba. XX urla, intanto che il letto sta insieme unicamente grazie alla memoria storica. Si rimettono le viti; obiettivo, smontare solo le zampone alte, dividere il letto in due e spostarlo così. Peccato che le zampone alte non si riescano a smontare. Dunque parte il progetto al contrario. Si disegna il letto in pianta, poi si fa la proiezione ortogonale e ogni pezzetto di legno acquisisce un nome in codice scritto si scotch di carta e appiccicato sul legnetto stesso che ne identifica, in modo si spera inequivocabile (...), la posizione. Poi si tolgono tutte le viti, e siccome ogni smontatrici faceva un po’ a sè è arrivato il momento in cui i pezzi di legno cadevano al suolo che non bastavano le otto mani e gli otto piedi per evitarlo. Nel momento di massimo pathos, rientra YY, un po’ pallidino, ma sufficientemente in forze per dedicare le sue mani, e non solo, ad uno smontaggio e rimontaggio ottimali.
In serata le ragazze si dividono. La camera microba è piccina, piena piena ed accogliente, un po’ come lei. La camera di mezzo è in mezzo, appunto, in attesa che vengano tempi migliori per riempirla della necessaria mobilia. Nel frattempo la sua padrona si sente la regina del castello, possiede, ed usa, due scrivanie contemporaneamente e si gode una luce del tramonto dell’ovest che nemmeno in Polinesia. La mattina, dopo una prima notte da single, la microba confessa di essersi sentita un po’ isolata. Ma vuoi mettere quella scrivania che sta sotto al letto, il sistema solare che si illumina nella notte e una porta da chiudere? Ne vale la pena.

giovedì 12 marzo 2020

LA GUERRA DEL SEGNALE

Si scoprono cose curiose. Il segnale internet è affare misterioso, non si vede, tu ti fidi e forse non sempre dovresti. Pare, ad esempio, che siccome a casa Noicinque c’è una rete originaria e un’estensione (a cui si collegano in contemporanea XX e la cucciola grande), ebbene, pare che i sistemi di sicurezza del pc aziendale di XX confliggano con le lezioni online di greco. Attraverso porte rigorosamente chiuse, si consumano discussioni del tipo:
“Guarda cucciola che sono sulla VPN...”
“No, mi cade la connessione, ESCIDALLAVPNCHESTOFACENDOGRECOOOOOO!!!”
Salvo poi riconnettersi ed essere interrogata dalla prof di ginnastica. Che anche lei, per non essere da meno e rispettare l’orario, fa lezione online. La prof. di ginnastica. E interroga.

mercoledì 11 marzo 2020

UN DONO ANTICIPATO

Lunghi, i tempi delle giornate, soprattutto per la microba, le cui insegnanti assegnano compiti da svolgere in autonomia senza scandire il tempo delle lezioni, lei che i tempi li aveva scanditi fino all’ultimo secondo. E allora un confronto familiare virtuale si è fatto venire l’idea di anticiparle il tradizionale dono della Cresima, come è stato per le sue sorelle, un pc. Ordinato online, consegnato da corriere con mascherina, installati i programmi, si decide di consegnarlo con un momento (virtualmente) conviviale. Dopo un primo tentativo, andato deserto, di connessione zoom con nonne e zia, le promotrici e sponsor del regalo, si opta per una piú immediata chiamata virtuale di gruppo. La microba è strabiliata e abbraccia il telefono, le nonne non stanno in silenzio un secondo rendendo la comunicazione incomprensibile, oltre che francamente divertentissima. Così lei ha un nuovo pc (XX si domanda, vista la tendenza alla sperimentazione online, se non sia opportuno, oltre alle più pressanti raccomandazioni, non mettere anche dei blocchi formali sotto forma di parental control...visto che al minuto due del possesso del pc, sul profilo della mail microba campeggiava una sua bella foto sorridente. Al minuto quattro aveva già mandato mail a maestra e zia. Al mi tuo otto fatto dei video di sè stessa che scompare. Si, forse, nonostante la fiducia (non esattamente cieca), una sorta di parental control è da valutare. Decisamente.

martedì 10 marzo 2020

LOCKDOWN

A casa. Come milioni di altri italiani, i Noicinque sono tutti a casa. Nella stessa casa che normalmente si ritrova vuota per molte ore della giornata si accalcano ora in ogni angolo, ognuno con le proprie piccole, grandi necessità. YY che indossa cuffiette fancy per le sue molte riunioni virtuali, costretto a smascherare il fatto che in giornata parli moltissimo, lui noto uomo dalle parole essenziali; la cucciola di mezzo che della scuola virtuale farebbe a meno, costretta in sedici ore a registrarsi su tre diverse piattaforme perchè i suoi professori hanno fatto scelte diverse. Si segnala l’indomita prof Maps, pensionanda che riteneva di concludere la sua luminosa carriera con l’esame di stato dei suoi pulcini, costretta a reinventarsi una didattica a base di tecnologia, a raccogliere e correggere e restituire compiti fatti al computer, ad istituire classi virtuali con precise istruzioni per la registrazione - lei, che già non amava particolarmente il registro elettronico. La cucciola grande, in eremitaggio nella sua stanza, ma che talvolta circola in cerca del miglior segnale intanto che la prof di greco fa una diretta su YouTube. La microba, che passivamente raccoglie le consegne delle maestre con faccine tristi e proteste, salvo poi finire i compiti a tempo di record, e qualche volta divertirsi pure. XX un po’ smarrita dalla routine casalinga, installata nella lussuosa postazione prodromica al lavoro da casa, i contatti con i colleghi sono sporadici e sente ognuno alla deriva, alla vigilia del suo shift professionale dalla data e modalità sempre più incerte. E poi c’è la granitica nonna MM, anzi, lei non c’è in casa, è nella sua, ma accoglie le cucciole a pranzo tutti i giorni. Loro escono e vedono il cielo per i due isolati che le separano da casa della nonna, lei scandisce la giornata con i manicaretti più succulenti. E sono passati solo due giorni.s

lunedì 9 marzo 2020

MAMMA GUARDA CHE...

Al termine del primo giorno di smart working, smart schooling, eccetera, arrivano nuove disposizioni restrittive.
“Ragazze, tutta la Lombardia, anzi, tutta Italia è sottoposta a misure molto drastiche. Quindi niente uscite con gli amici, niente merende insieme, niente giri fuori. Insomma, niente contatti con gli altri. Ok? Cucciola grande?”
“Mamma, guarda che lei sono quindici anni che rifugge il contatto con gli altri.”
In effetti.

mercoledì 4 marzo 2020

LE ONDATE

Di tutto, i Noicinque sono stati colpiti in varie fasi: un pacato stupore quando, durante la settimana di sci, si è scoperto che le scuole sarebbero state chiuse. Ok, non c'è niente da recuperare, tanto sono solo pochi giorni. E poi la maestra di matematica della microba alcuni recuperi, ai piccoli sciatori, li aveva già assegnati – il contraddittorio verteva sull'irreprensibile logica: siccome quei compiti loro li avrebbero fatti IN CLASSE, ma non li hanno fatti perché in classe non c'era nessuno, ebbene, non li faccio nemmeno io. Spiegale invece che proprio perché quelle erano le cose previste per la settimana, siccome non era una settimana di vacanza per nessuno, erano assolutamente dovute.
Al netto delle schermaglie iniziali, hanno cominciato a manifestarsi alcuni eventi: l'esplosione delle chat delle mamme della classe, con condivisione di alcune bufale e loro più o meno immediato rientro, inutile appellarsi al senso critico, più sensato far notare che, forse, in un decreto ministeriale lo stemma della Repubblica Italiana sarebbe stato dritto, e non a testa in giù.
La seconda ondata è stata preceduta dall'attesa sospesa per la seconda settimana di riposo forzato, quando ancora le scuole dovevano capire che fare. Con modalità e scenari diversi, poi, più o meno tutti i docenti si sono messi in contatto con le pecorelle da educare.
Le sfumature: il nuovo dirigente manda ai bambini delle elementari un delizioso messaggio sul tempo della noia, sulla lettura, chiede ai ragazzi di tenere allenato il cervello con la settimana enigmistica. La microba si illude di cavarsela con i rebus. Poi si fa viva la maestra, che manda i messaggi vocali alla rappresentante di classe. Ed è subito chiaro che la settimana enigmistica è stato un bel, breve sogno. Le consegne riguardano gli impegni per la settimana e prevedono il ripasso del programma da circa il 2015, poesie a memoria, frasi di analisi grammaticale e altre varie amenità. Ma almeno, con un vocale di cinque minuti, le consegne sono state date tutte insieme. Non come quelle di matematica che, esaurito il contraddittorio sulle attività della settimana di Carnevale, vengono condivise in puntate successive, ognuna delle quali genera tsunami di faccine tristi in risposta. (Le faccine sono una reazione interna, si ritiene, anche se non è acclarato, che non raggiungano la maestra).
La scuola media della cucciola di mezzo usa la mail. Un messaggio alla rappresentante di classe con le attività di inglese (il temutissimo professore li nomina tutti, i suoi ragazzi, per nome o soprannome) matematica, italiano, eccetera. Vuoi vedere che i programmi li finiscono in anticipo? Ah e, meraviglia: NON ESISTE LA CHAT DEI GENITORI DELLA CLASSE. Incredibile, ma felicemente rassicurante. Esistono invece i compleanni, e la voglia dei quattordicenni di festeggiarlo insieme, dunque si è passati dall'invito standard per una merenda ad una formale richiesta di adesioni a condizioni note: ‘Saranno in nove, stanno a casa, siete d'accordo?’. Inutile dire che la cucciola di mezzo non contempla una risposta negativa, anche se a XX qualche dubbio era venuto.
E poi c’è il liceo. Quel momento in cui si suppone che i ragazzi, con la tecnologia, siano autonomi e indipendenti, e si assume lo stesso per i di loro professori. E allora, via con le prove di lezione virtuale di latino. Si mandano le autorizzazioni per la privacy – grandi e grossi e musoni finché vuoi, ma pur sempre minorenni. E poi loro, pronti alle nove, la classe virtuale creata, qualcuno si disconnette riconnette talmente tante volte che il sistema, al raggiungimento dei 55 utenti (in classe sono ventritre) alla fine va in crash. Il giorno dopo ci riprovano e va in crash il computer del professore. La chat dei genitori della classe vive allora un momento di brillante fermento a tema piattaforme di e meeting gratuite, zoom, skype, teams e chi più ne ha più ne metta. Tra tutti i gruppi, questo entra rapidamente nella pole position per prolificità di messaggi. Nel frattempo si leggono, su qurll'indispensabile strumento che è diventato il registro elettronico – oddio, l’abbiamo detto! - comunicazioni quasi commoventi da parte dei più conservativi, quegli insegnanti che sfruttano le piattaforme virtuali già collaudate. ‘Cari fanciulli, non ho ancora ricevuto la soluzione dei vostri problemi di geometria'. O ancora ‘Ho pensato di farvi trascorrere del tempo in compagnia di un bellissimo libro...sarà per voi un viaggio meraviglioso alla ricerca dell’unicità dell’uomo!'.
XX assiste a tutto questo da remoto, impegnata nella (probabilmente ultima) trasferta prima del blocco dei viaggi. Riceve rassicuranti chiamate dall'amministratore delegato, preoccupato che la mettano in quarantena chissàdove (dove peraltro lei ha rischiato di finire prendendo un treno sbagliato dall’aeroporto e dirigendosi in Svizzera anziché verso casa).
YY assiste anche lui alle di scuola remota virtualmente: per lui le settimane di smart working sono ormai consolidate, dunque al risveglio si rintana cercando quiete per le sue riunioni virtuali, dalle quali riemerge a sera inoltrata senza avere alcuna visibilità delle attività cucciole in autogestione (al netto di telegrafici messaggi a tema‘devo fare la cacc..’ mentre lui è in riunione virtuale, naturalmente.