sabato 28 settembre 2019

CITOFONA

“Mamma quando torni citofona”. Che se hai lasciato otto tredicenni a casa da sole, poi magari non torni.

martedì 24 settembre 2019

I TREDICI MODI DI TE

La determinazione, che rasenta una cocciuta testardaggine, con cui fai...tutto.
La generosità di pensiero e di fatti.
La chiarezza di idee, di parole e di azioni, solo leggermente offuscata da turbolente tempeste tredicenni.
La forza, sviluppata in parete attaccata alle prese, attaccata ad una sciabola o un bastone e, più di recente, ad un pallone di pallovolo nuovo nuovo.
Il tuo tempo, che si dilata a dismisura, salvo ricompattarsi di fronte all’emergenza di un apparentemente irrecuperabile ritardo.
La capacità di creare, dal niente e con niente, grazie alla quale accumuli i cartoni dei rotoli di carta igienica dal 2014.
I mondi dei libri, divorati avidi, che ti raccontanto di variopinte saghe fantasy, avventure investigative, vite vissute con forza e fatica, regine egizie del passato.
I doni, che cerchi per tutti, riempiti da affetto commovente.
La serie dei lupi vista in inglese, dove parlano così veloci...
L’empatia, quella che ti fa riconoscere come stiamo. E accoglierci nei tuoi abbracci avvolgenti.
Il rigore, a scuola, nello sport e in qualunque genere di impegni. Con un paio di eccezioni che riguardano la biancheria da lavare, sparsa per la via, e il volume di masserizie accumulato sulla scrivania.
Il tuo saper stare bene, ovunque e con molti: dalla camerata dell’ashram danese alla nuova ventina di amiche della pallavolo. Come se tutto fosse sempre stato il tuo.
L’energia che porti con te. Di fuoco, di mare, tempesta o brezza. Quando non ci sei, si sente.

lunedì 16 settembre 2019

SEMBRA FACILE

Qualcuno forse ricorda la precedente maestra di matematica della microba che stracciava cartelloni in nome di un legittimo, seppur evidentemente severo, ripulisti. L’anno scolastico di quinta elementare inizia in silenzio, con qualche mattina qua e là, aspettiamo almeno un pio di settimane a fare l’orario prieno. E anche la nuova maestra di matematica si presenta in silenzio, dopo qualche mattina. Eppure. Dai primi minuti, sembra facile, per lei, ingaggiare la classe in indovinelli che la riguardano. “La mia età? Un secolo, diviso a metà meno un anno.”
E sembra ancora più banale ingaggiare loro, la mandria di decenni, a raccontare qualcosa di loro, sempre per rebus e indovinello. Così nascono le soluzioni creative “Il mio colore preferito? È un colore della bandiera italiana ed è un colore primario.”
Ok, sembra facile, probabilmente non lo è. Ma XX trova finalmente meraviglioso che una nuova insegnante con questi espedienti sia, dopo due ore, più vicina alla classe che qualche personaggio precedente dopo un intero anno. In fondo, non si impara con le emozioni positive?