mercoledì 30 settembre 2020

LA SERA PRIMA

Fervono i preparativi, qualcuno sta (di nuovo!) per compiere gli anni. E questa volta non basteranno più nemmeno due mani ad indicarli, si passa oltre la decina. Può, una microba, avere già undici anni? Eppure. In una di quelle serate dove non si sa chi c’è e ci si dimentica della cena di una cucciola grande in temporanea trasferta di qualche ora ‘a muovere i cavalli’, YY si appresta alle procedure Covid pre-allenamento, XX improvvisa una torta vegana su ricetta della festeggiata.

Le sorelle si presentano con pacchetti decorati di origami, scatole impacchettate da lunghe mani mancine che sono meravigliose ma i pacchetti vengono così, le parole colorate con il nome microbo e, negli occhi e nel cuore di tutti, l’attesa di quella gioia che domani sarà il ‘suo’ giorno, il giorno microbo undicenne.

Nel frattempo, la torta è cotta e sotto la sua sedia c’è una massa enorme di doni, che aspettano la sua gioia.

venerdì 25 settembre 2020

COME L’ACQUA TRA LE DITA

Frequenti la scuola media da due settimane, quasi. E in queste due settimane è successo. È successo che da pulcino di casa tu ti stia trasformando nella meravigliosa creatura indipendentemente che stringe le sue relazioni e cammina la sua strada. A parte lo shock iniziale della nuova prof. di matematica, personaggio celebre e storico delle cronache scolastiche, che ti ha assegnato una ricerca sul coronavirus il secondo giorno e per la quale ti sei parecchio offesa; concluse le schermaglie e trovato un modo di stare anche con la nuova autorità, sei andata. Andata al parco con gli amici, ne hai trascinato qualcuno a casa citofonando alla vecchia maniera, fai dei capannelli di bici in questo tiepido inizio di autunno, chiami, scrivi e chiacchieri serena con i tuoi pari. Chiedi il permesso  per questa nuova libertà, ma non sempre ‘Tanto mi dite sempre di sì.’ - non abituarti, che potrebbe venirci la tentazione di dire di no solo per rompere la tua statistica. Stai andando da noi, sfuggita, come l’acqua tra le dita. Come l’acqua che sceglie i percorsi più inaspettati per arrivare al mare.
Buon mare, microba mia.

giovedì 17 settembre 2020

LE SCIENZE E LA FILOSOFIA

Sono iniziate le schermaglie scolastiche con un sacco di cose da fare: provare la febbre, la mascherina, niente intervallo in corridoio, percorsi definiti, niente assembramenti. In più, in casa si discute di una ricerca sul Covid prontamente assegnata alla microba, che considrera la consegna di una ricerca data il secondo giorno di scuola un fiero affronto alla sua libertà.

“Quindi l’ingresso del virus può avvenire da bocca, naso e occhi. Ma anche dalle orecchie? Ah, no, lì c’è il cerume.”

E poi si discute, sempre con lei, di filosofia: le sorelle raccontano di nuove materie del liceo, lei chiede che cos’è la filosofia. La cucciola di mezzo inscena una rappresentazione, XX sorride e racconta di Aristotele e il suo sillogismo. Le sorelle sapute sostengono che fosse un matematico, piuttosto. XX tenta di raccontare che le differenze erano molto sottili e molti filosofi erano matematici, e viceversa, ma la frase esce lenta: ‘Filosofi e matematici erano...’ ‘AMICI’. La microba visione del mondo amiciziocentrica.

I CALABRONI, IL LUCIDALABBRA E LE PROVE DI OUTFIT

E così è arrivato anche il primo giorno. La microba compare all’alba, con tre ore di anticipo sulla tabella di marcia. Sa, forse, che cosa la aspetta. O almeno sa che i suoi desideri di classe e di amici sono stati esauditi, complice la trasparenza di internet e del registro elettronico e di qualche curioso che è andato a sbirciare la sera prima. Si veste composta, jeans e polo, si presenta con uno zaino enorme e semivuoto e una grande curiosità. Siccome XX - il genitore prescelto per questa attività attorno al primo giorno di scuola - è incastrata in una delle mille call della giornata fino alle 9.30, lei esce con i suoi amici, così, per stare insieme un po’. Si riscoprono più alti, con i capelli più lunghi, i pantaloni più corti e i denti più grandi. Si raccontano di aspettative, e quando finalmente si apre il cancello a fare compagnia alla sedia di XX è un nido di calabroni che la distrae dall’eccesso di commozione. La classe microba è la prima ad essere chiamata, lei l’ultima dell’alfabeto. Scatta come Bolt, raggiunge il gruppo e sparisce, sotto lo sguardo severo del nuovo prof di italiano, quello della cui competenza e severità sono piene le cronache scolastiche.

Buon futuro, microba.

Nel frattempo, a casa Noicinque, arriva anche l’ora della cucciola grande. Non si vestiva prima di mezzogiorno da mesi, a parte in viaggio, e dichiarava di stare benissimo in pigiama. Al momento di uscire, però, spunta un inedito lucidalabbra a raccontare di una voglia forte di stare insieme. 

Tutto rimandato invece per la scuola di mezzo, la cui giornata è dedicata alla scelta dell’outfit insieme alle amiche, dalle quali si presenta con uno zaino che scoppia e che contiene l’intero guardaroba. 


domenica 13 settembre 2020

LA VIGILIA

Una vigilia, tre modi profondamente diversi di viverla. Una vigilia del rientro a scuola, dopo innumerevoli settimane di lockdown totale, parziale, dopo il tempo della noia, le vacanze contingentate e i viaggi internazionali.

La scuola, quel posto speciale che speriamo contribuisca a formare le vostre giovani e avide menti senza dimenticare i vostri giovani cuori pulsanti, riapre domani. In realtà per te, cucciola di mezzo, questa è l’anti-vigilia, perchè quelli del primo anno vengono accolti a scuola solo dal secondo giorno, nella speranza che tutti gli altri abbiano già capito dove andare e si evitino gli assembramenti di chi si perde, chi non sa da dove entrare e chi ha dimenticato dov’è la sua classe (è possibile anche questo, basta chiedere alla tua sorella grande).

Così domani fai le prove della sveglia, chissà se funziona ancora dopo tanti mesi, chissà se sei ancora capace di impostarla. Fai programmi con le tue amiche, quelle con cui sei finita in classe, sulla fiducia della parola di una di loro e speriamo che il Covid non abbia stravolto troppo le carte in tavola. Domani non andrai ancora a scuola, hai preparato uno zaino pieno di vestiti per discutere con le amiche l’outfit del primo giorno. Hai pianificato la colazione insieme, martedì, con il classico anticipo di cinquanta minuti.

Che ti sia favorevole questo vento.

E tu, microba? Che fino all’ultimo momento utile non hai deciso quale genitore volevi al tuo fianco (entrambi, abbiamo l’ambizione di sperare), la scelta caduta su XX solo per un contrappeso che riguarda una certa assenza per tuo compleanno, ne parleremo. Si attende con ansia l’accoglienza e l’annuncio delle classi ma si sa, internet è potente e qualcuno scopre che i nomi sul registro elettronico sono già stati abbinati alle classi. E così pare proprio che sia primaA, la classe richiesta. In più, sembra che la solerte nuova prof di inglese abbia già mandato gli inviti sulla classe digitale. Così addio sorpresa, ma forse la notte sarà più serena.

E poi ci sei tu, cucciola grande. Tu che pagheresti per continuare a fare le lezioni di greco in pigiama, anche se il professore è nuovo e non si sa chi è. Tu che staresti nella tana sempre, salvo poi girellare fuori casa con alcune compagne- ne parli talmente poco che non sappiamo neppure i loro nomi, e ripresentarti sorridente per cena. Tu che riconosci che il turno di entrata delle dieci porta via un sacco di tempo ma poi metti la sveglia alle nove, e passi la serata ad acconciare i capelli, lunghi come mai prima, con attrezzi di cui ignoro funzione ed effetto.

Buona vigilia, ragazze.

sabato 12 settembre 2020

CIAO, QUINTABÌ

Ciao Mitica Quintabì!

Pensavo di mandarvi un vocale ma c'ho ripensato perché magari poi mi emoziono e la mia voce tremante non è un granché!

Ci siamo.

Domani si parte per un altro viaggio. Sia io che voi ci tufferemo in un mare sconosciuto ma ricco di chissà quante sorprese...!

Sarà un nuovo inizio talmente "strano" e particolare che quasi quasi, ci porta a dire con positività:" che unicità che stiamo vivendo!" 

So che aleggia un po' di timore. Spaventa sempre nuotare in nuove acque. Ma avete menti, braccia e gambe che vi permetteranno di non perdere la meta e semmai doveste disorientarvi, ricordatevi che avete  dei genitori o dei professori che vi guideranno per immettervi verso la giusta via...

Io ci sarò sempre per voi.

Con un sorriso

Con un abbraccio 

Con una parola di incoraggiamento

Oggi, l'augurio che vi faccio è quello di essere semplicemente VOI STESSI.

Così unici. Così veri. Così gioiosi 

Le mascherine non vi toglieranno l'entusiasmo e la curiosità.Ne sono certa.So che saprete comunicare anche con lo sguardo. Tramite quegli occhi vispi e pieni di vita che per 5 anni hanno incrociato i miei.

Buon viaggio cari talenti della Quintabì.

Applausi vincenti per tutti

Con affetto, la vostra maestra Lil

Il messaggio compare sulla chat di classe, che questa volta regala commozione e storia di un legame profondo.


domenica 6 settembre 2020

CHE BOTTA!!!

Appuntamento con la gioiosa mamma di Potts al parco, Potts e microba a giocare insieme. Il tempo di raccontarsi in due minuti, bere un sorso di vino ed ecco che ricompare Potts dicendo, ehm, la microba si è fatta male. ‘Dobbiamo venire?’ ‘Si, magari è meglio.’. Nel frattempo si osservano mamme in agitazione che procurano ghiaccio, il tam tam del quartiere completamente in allerta. La microba è sostanzialmente stata sbalzata fuori dalla nuova giostra che si avvita, è atterrata di faccia, si è rotta un labbro, ha il mento molto gonfio e sanguina copiosamente. Si è parecchio spaventata. A casa, con ghiaccio e fazzoletti, la guardia medica telefonica manda un’ambulanza. A YY e XX sembra quasi troppo, forse se la potevano cavare con qualche consiglio telefonico, invece arrivano tre soccorritori solerti ed e pratici.
‘Come ti chiami?’
‘Microba.’
‘Ciao Microba, io sono Luca. Raccontami che cosa è successo.’
E così, con la relazione diretta, si sono fatti spiegare la dinamica, le hanno misurato i parametri vitali, un brivido sulla ‘temperatura’ a 37.2C? Lei si tranquillizza, il labbro medicato sembra smettere di sanguinare e il mento sembra non aumentare ulteriormente di volume. ‘Allora, volete andare al pronto soccorso?’ ‘Magari passiamo la notte e vediamo come va’.
Intanto si era già preparata la borsa da ricovero overnight. Accompagnatore selezionato, YY. Quante cose da scegliere.

sabato 5 settembre 2020

PARENTAL EQUITY

Vita dura, quella dei presidi, di questi tempi. Le linee guida per la ripresa sono arrivate con colpevole ritardo dal ministero, si naviga a vista e i ragazzi non siedono nel loro banco da ormai sette mesi. Vita ancora più dura quella del preside della nuova scuola della microba, tutto nuovo anche lui. Si è insediato il primo settembre e deve garantire la ripresa di una scuola materna, due elementari e una media per un totale di oltre mille ragazzi. Così la prima comunicazione che arriva è dalla vicepreside che spiega che le nuove classi saranno annunciate in giardino, nel meraviglioso ed enorme giardino che costeggia il parco. Ingresso aperto da una mezz’oretta prima per evitare assembramenti, UN SOLO genitore ammesso ad accompagnare le crisalidi che si affacciano alla prima media. Il messaggio si legge pubblico in famiglia Noicinque, la microba commenta: “Mmhh, quante cose devo scegliere. Anche se mi accompagna la mamma o il papà.”
Risultato della parental equity: accomplished! Quando non si da per scontato che quelle cose di accompagnamento emotivo le fai per forza con la mamma, perché entrambi i tuoi genitori sono abili e arruolati per farlo, come quando a cinque anni e con una frattura scomposta al piede la stessa microba ha scelto papà per stare con lei in ospedale la notte. Come quando, rarissimo, risuona nella notte, per un brutto sogno o perché si casca dal letto, il grido di aiuto ‘Papà!’ - forse perché nell’era pre-Covid erano molte le notti in cui XX era in trasferta, forse perché YY ha il sonno leggero e sente prima, forse, semplicemente, perché è giusto così.
E a YY il grande merito di aver scardinato, con garbo e naturalezza, il più grande stereotipo genitoriale.

mercoledì 2 settembre 2020

SONO TUA

È il momento di andare a dormire, mi arrampico sulla traballante scaletta per arrivare a darti un bacio.

‘Buonanotte, fai dei sogni bellissimi.’

‘Si. Sogno te.’

E così sono tua per sempre, Microba mia.