domenica 29 novembre 2020

LE HO TELEFONATO

La cucciola di mezzo, in trance pasticciera, è al supermercato di zona alla ricerca di ingredienti esotici. Quando YY scopre che la lista della spesa, integrata da un’ottimista sta XX, si è arricchita di paccottiglia ingombrante (e.g. 4 panettoni), si offre di andarle incontro per il trasloco della spesa stessa.

Ecco il racconto delle comunicazioni intercorse:

‘Le ho telefonato per sapere a che punto fosse, ma figurati...’

‘NON ERO IN CONDIZIONE DI RISPONDERE.’

‘Ma avevi sentito?’

‘No.’

martedì 24 novembre 2020

I RACCONTI (ASCIUTTI) DI SCUOLA

‘Comunque il prof. ci ha detto che Neville Paciock di Harry Potter si chiama O’Connor, in inglese. Paciock sta meglio.’

‘State facendo Harry Potter in inglese.’ A XX sembrava una bellissima idea.

‘No, in latino. A lui piace. Poi ci ha anche parlato del Signore degli Anelli.’ Che cosa non ci si inventa per tenere svegli dei sedicenni in dad.

‘È un amante del fantasy?’

‘Boh, pare. Fa anche la settimana enigmistica’

‘Quella non è fantasy.’

No, in effetti...e poi:

‘Comunque - altra cucciola, stesso incipit pre-adolescente - la teacher di inglese è simpaticissima. Adesso sa anche come mi chiamo.

‘E come ti chiama?’

‘Microba.’

‘E prima come ti chiamava?’

‘Tu.’

venerdì 20 novembre 2020

LA GIORNATA DEI BAMBINI

Oggi è la giornata dei diritti dei bambini. Ho qualche ricordo della deliziosa maestra Lil che a te, cucciola grande, e a te, microba, ha parlato di che cos'è un diritto, di quali sono i diritti inalienabili dei bambini e vi ha chiesto di riflettere su quale diritto davvero fosse indispensabile, per voi. Avete delle meravigliose magliette della scuola che rivendicano il ‘diritto a sporcarsi’, sottile metafora di un più generale diritto a essere bambini. 

E allora, in ricordo di tutti i messaggi, disegni, doni di varie fogge che sono arrivati negli anni in occasione della festa della mamma e della festa del papà, ecco una letterina per la vostra festa.

È vero, per alcune di voi ‘la giornata dei bambini’ sarà considerata non pertinente, assumendo che vi ritenete fuori dall'infanzia. È vero, siete (quasi) tutte in quello stato di mezzo, quando si sta costruendo la persona che sarete. Allora perché non partire dalle bambine che siete state, e che a tratti siete ancora? In un mix di caratteristiche, vediamo quelle in cui vi rispecchiate di più.

Siete state, siete e probabilmente sarete determinate, affettuose, meno affettuose, puntigliose, curiose, intelligenti, empatiche, solitarie, creative, socievoli, allegre, sorridenti, meno sorridenti, profonde, ‘tuned in’ con la natura, in comunicazione con gli animali, in comunicazione con gli altri, silenziose, non silenziose, agili, sportive, pigre, generose, organizzate, meno organizzate, studiose, competenti (a parte la geografia e un paio di altri dettagliucci di cultura generale...), entusiaste, attente, osservatrici, meno osservatrici, riservate, caciarone e un sacco di altre cose.

Magari potreste trovare voi le parole che vi descrivono meglio, soprattutto in questo momento di ponte tra l’infanzia e la non più infanzia - anche se ho l’ambizione di pensare che una parte dei bambini che siamo stati sarà sempre in noi. 

Così in questa festa di voi, mi piace lasciarci una riflessione su quanto siamo parole: Alberto Pellai scrive : ‘Le parole costruiscono il mondo. Anche se non hanno materia, danno materia. Sono ponti. Ci cammini sopra e vai dall'altra parte. Ti portano là dove si trova chi le ascolta. Trasformano te e lui in noi. Possono però anche distruggere. Allora sono pugnali che infilzano il cuore. E tutto sanguina. Noi siamo le parole che ci sono state dette quando ancora non sapevamo dirle noi stessi. Noi siamo anche le parole che impariamo a dire a noi stessi. Soprattutto siamo le parole che scegliamo di dire agli altri. Le parole sono una grande responsabilità che ci è assegnata. Sono ciò che ci rende umani.’

Con queste brevi, incisive frasi spero che potremo trovare sempre le parole, questi fili immateriali che creano connessioni, possono generare ponti o distanze, e che insieme sapremo sceglierle, cesellarle al meglio.

Le nostre parole, per costruire il mondo.

Vi abbraccio, ragazze, in questa vostra giornata un po’ speciale.

mercoledì 18 novembre 2020

NETTUNO

‘Nettuno è il dio di mari, dei venti e dei porcellini’.

Quando procellisque viene letto porcellisque.

By cucciola di mezzo.

domenica 8 novembre 2020

LA GEOGRAFIA

Sarà stata la didattica a distanza, le consegne forse non perfettamente esplicite sul numero delle pagine da studiare, dei temi forse non propriamente appassionanti per se. Insomma, XX ripassa geografia con la microba. E ad un certo punto il libro parla di ‘morfologia del territorio’. ‘È sostanzialmente la forma del territorio’. Spiega. ‘Ah, quindi...FORMOLOGIA’.

Sempre più futuro nel naming.  

sabato 7 novembre 2020

I TUOI SEDICI ANNI

Sedici anni, oggi. Potrei ripensare a quella mattina presto di sedici anni fa, quando sei arrivata inattesa, come tante delle tue cose sono arrivate inattese. Questa giornata invece è un segno. È il segno di questo tempo sospeso, chiuso tra le mura di casa - più facilmente dalle geometrie oblique e limitate della tua stanza, da cui esci di rado - con la finestra virtuale sul mondo, sugli altri, che del mondo e degli altri racconta non abbastanza. 

Ne abbiamo parlato un pochino, di questo tempo (il fluire delle tue parole rimane sempre piuttosto essenziale, in un’eredità che non posso non ricondurre alle parole essenziali di YY), ho capito che sei resiliente, non per dote ma per necessità. ‘Me ne sono fatta una ragione’, hai detto. Della didattica a distanza, del non potersi vedere ed ed abbracciare e raccontare fitto con le amiche (talvolta perfino la tua essenzialità viene meno), del non arrampicare, non andare a cavallo, non uscire se non in quei pranzi brevissimi e clandestini alla ‘Taverna della nonna’. Te ne sei fatta una ragione, la resilienza è piena di proverbi: di necessità virtù, e allora via a cercare tutti i lati positivi del tempo chiuso: si guadagna una mezz’ora buona di sonno ogni mattina, niente spostamenti, tempo risparmiato. 

Eppure. Eppure il mio cuore si stringe, a pensare che a sedici anni si cresce e la personalità si forgia anche, se non soprattutto, grazie alle interazioni con i pari. La musica scelta durante l’adolescenza sarà quella che rimane più profondamente nei nostri cuori, e talvolta la scegliamo o impariamo ad apprezzarla per un ascolto casuale dal compagno di banco. Così come tanti altri aspetti della personalità in formazione.

Così, da genitori, non sappiamo bene come fare, e forse non si deve neppure fare niente, perché i tuoi genitori, oggi, rappresentano gli antagonisti. E sono invece i compagni, gli amici, i pari o i leader che scegli (me ne vengono in mente un paio e la dama bianca è in cima alla lista) a crescere con te e in te.

Insomma, in un compleanno chiuso mi vorrei stringere a te, ma forse è invece di spazio che hai bisogno. Di quello spazio fisico che non si riesce ad avere, di quello spazio privato indispensabile alla tua età ed invece popolato dagli altri Noiquattro, anche loro chiusi nella stessa casa. Siamo fortunati, ad averci. E ad avere una casa con qualche spaziuccio ognuno il suo, anche se ci si sente attraverso i muri e ci si indovina attraverso le porte. Così siamo stati vicini ma non troppo e tu hai sorriso, ritrovando (forse) una famiglia che cerca di fare il meglio e in cui ogni tanto, in questa novella reclusione, sembra troppo stretto stare.

Buon compleanno chiuso, cucciola grande. Che sia chiuso soltanto per poco e che il tuo cuore sappia restare aperto al mondo.