martedì 25 agosto 2015

UN PO' DI BARAONDA

Il rientro a casa dopo il lavoro, in una giornata di agosto che sembra novembre in cui le cucciole sono rimaste confinate a casa, poteva essere più tranquillo. XX ha chiesto ad un sempre meraviglioso MrDan non solo di prestarle un passeggino per favorire la mobilità esterna della microba con stampelle, ma anche di portarle il passeggino a casa perché lei era in bici la cui pur enorme capacità di carico non consentiva il trasporto del passeggino.
Al portone XX e MrDan incontrano la vicina del piano di sotto, una frizzante signora dai capelli rossi, armata di un nipotino (di due gemelli) in braccio e la di lei figlia con l'altro gemellino. Le signore con i gemellini prendono l'ascensore, aprono la porta di casa e il loro gatto scappa sul pianerottolo di XX. Qui nel frattempo sono atterrati MrDan e XX, un passeggino rosso in prestito. Sulle scale ci sono anche: un gatto bianco e grigio che non ha nessuna intenzione di muoversi, la vicina dai capelli rossi con un gemellino in braccio, la di lei figlia con l'altro gemellino in braccio. Nessuno riesce a prendere il gatto, dunque XX apre la porta di casa e chiede alle cucciole, impegnate in un gioco di travestimenti dunque agghindate à la façon, di cercare di recuperare il gatto. La cucciola grande, dall'interno di una lunghissima sottoveste di raso grigio perla, si fionda sulle scale alla caccia del gatto. Il gatto prima sale, poi scende, poi entra in casa di XX, la cucciola di mezzo cerca di farlo uscire affinché entri nella sua, di casa, la microba zompetta con le stampelle all'inseguimento (non sulle scale, per fortuna). La vicina strilla di non farlo scendere troppo perché altrimenti il gatto arriva fin giù e poi hai voglia a farlo risalire, la cucciola grande continua ad inseguirlo e finalmente lo prende ma la porta di casa è chiusa per paura che escano gli altri gatti domestici. XX e MrDan inebetiti scaricano il passeggino e si lanciano anche loro all'inseguimento del gatto. Finalmente la porta di apre, il gatto scappato entra come pure la vicina+figlia con i loro gemellini. XX, MrDan, le cucciole e la vestaglia di raso rientrano anche loro in casa soltanto per incominciare un nuovo circo a base di carrucole, animali da salvare e vulcani che eruttano, tutto a beneficio di un sempre allegrissimo MrDan. Passeggino consegnato, gatti a casa loro, gesso firmato. Ma che baraonda.

venerdì 14 agosto 2015

UN OSSO, UNA PICCOLA DONNA CORAGGIOSA, LE CHIACCHIERE AL PRONTO SOCCORSO

Le giornate allungate di fine vacanza, gli amici stretti del mare, un aperitivo insieme. Un gioco di bambine, ci rincorriamo, saltiamo e giochiamo a rialzo. Qualcuna scivola, il sandalo la tradisce, un dito del piede sinistro assume una posizione innaturale. Molto innaturale e molto storta. Il ditone del piede sinistro appartiene alla frizzante microba che in queste ore si è rivelata una piccola, grande donna molto coraggiosa. Il ditone storto viene accompagnato in ambulanza all'ospedale della vicina Lavagna, dove esiste un reparto di pediatria allegro e colorato ma non curano le fratture pediatriche. Curioso, no? La piccola donna coraggiosa con frattura scomposta all'alluce del piede viene ricoverata all'ospedale (lei sceglie di stare con papà, che dormicchia in una branda lunga la metà di lui), XX grazie agli amici stretti riesce a rientrare a casa a tarda notte e inizia le attività di chiusura casa, valigie, bucati e dispensa. Alle sette del mattino successivo si catapulta all'ospedale per dare il cambio a YY che si incarica di caricare le valigie formate nottetempo in quell'accrocchio valigie/bici che rendono le vacanze Noicinque così stile "famiglia Brambilla anni Sessanta". Nel frattempo XX negozia con pediatri e ortopedici liguri una dimissione che li autorizzasse a viaggiare fino a Milano, non soltanto fino all'ospedale dei bambini di Genova dove hanno tentato di indirizzarli nelle precedenti didici ore. Finalmente la famiglia si ricompone, la dimissione, non priva di stecca di cartone che le rendeva il piede microbo, pur rotto, pericolosamente simile a un piede hobbit, li autorizza ad arrivare a Milano dove, ancora in versione auto carica di mille bici e bagagli, la microba con piede da hobbit e XX sbarcano all'istituto ortopedico di riferimento.
Qui, dopo un paio d'ore d'attesa, il brillante ortopedico fa una puntura al piede - prima dose di coraggio vero della piccola grande donna - e poi le riduce la frattura con l'aiuto di due colleghi nel tentativo di scongiurare un probabile intervento. Lei strilla, lui racconta storie di barattoli di lacrime e la conquista con il solletico - seconda, enorme dose di coraggio - infine la ingessa con un rigido, enorme stivale bianco. Lei non vede l'ora di farsi firmare il trofeo del coraggio, rimane ad occupare l'ambulatorio intanto che una stravolta XX corre a prenotare le prossime visite e radiografie e li ritrova che chiacchierano come vecchi amici lui, il brillante ortopedico e lei, la piccola donna coraggiosa con uno stivale di gesso. Si raccontano storie, si raccontano di amici e di cani. XX è davvero grata all'istituto ortopedico e al simpatico medico che ha dedicato dieci minuti extra di chiacchiere allungate alla sua paziente cinquenne.

L'ESSENZA

L'essenza di un amico: fa quello che è necessario fare, prima ancora che tu abbia la consapevolezza di che cosa serve. Non chiede, agisce rendendoti la vita infinitamente più facile e felice. Grazie Sara, grazie Simone, amici di cuore e di sorrisi. Grazie ELE, grazie Tins, amiche di mare e di vacanza, di cuore e di sorrisi come la vostra mamma e il vostro papà.

domenica 2 agosto 2015

QUANDO CI VUOLE

Il passo, in genere frettoloso e affannato, rallenta. L'orologio rimane a casa, abbandonato inutile sul comodino. Il telefono, quell'infernale aggeggio che tiene ormai tutti collegati, sempre, a dispetto del riposo e dei fusi orari, giace sepolto in fondo alla borsa. Viene degnato di un'occhiata ogni tanto, giusto per mettersi d'accordo con gli amici che verranno alla stessa spiaggia.
Ecco, queste solo le vacanze. Dopo un anno di frenesia, impegni, giornate zeppe di tutto, vacanza è lasciare l'orologio, rallentare il passo e non stupirsi più se sulle strisce pedonali le auto ti fanno passare, senza clacson indiavolati. Vacanza, al solito, rassicurante mare. Il ritmo insolito che ci voleva.