mercoledì 30 ottobre 2013

BRASILE!

Altra trasferta, lontanuccia stavolta, nello sconosciuto Brasile. Con tempismo chirurgico anche questa volta il convegno a cui XX partecipa si svolge in giorni festivi in Italia (il primo novembre). La variabile di questa trasferta è che non c'erano più stanze disponibili negli hotel vicini al convegno, dunque XX ha chiesto aiuto ad una assortita squadra di colleghi che le hanno prenotato una casa. In affitto. Per tre giorni. Con tutti i pro e i contro dell'essere in una casa, prima fra tutte la difficoltà logistica di doverne recuperare le chiavi dal padrone dell'appartamento, che si rivela essere un calciatore mancato italo-brasiliano, oggi commentatore sportivo. Dopo una serie interminabile di messaggi e telefonate in un italiano arrangiaticcio, descrizioni sommarie per riconoscersi, a notte fonda (per lei, non ancora così tarda in Brasile grazie alle tre ore di fuso) recupera una chiave con targhetta arancione e viene guidata nella nuova casa. La casa, che è grande come una stanza d'albergo ma ha solo un frigo più grande e più vuoto, si trova al dodicesimo piano del quartiere Barra de Tijuca, ad appena pochi metri dalle fragorose onde dell'oceano. Questo assaggio serale di Brasile è, per ora, curioso e divertente, le onde molto rumorose.

venerdì 25 ottobre 2013

PERÒ CONGIUNTIVO...

In un fine di settimana lavorativa "insolitamente" frenetico, XX dopo aver recuperato una cucciola di mezzo, vincitrice di nuovo dell'odierna gara di kung fu secondo un non meglio identificato criterio, recupera la microba invitata a casa dell'inseparabile Potts, che grazie al cielo abita solo dall'altra parte dell'incrocio. Per attraversare il suddetto incrocio, XX carica le cucciole sulla bici e la spinge a mano sugli attraversamenti pedonali.
La cucciola di mezzo dice serafica: "Aaahh, ma spingi? Pensavo che BICICLESSIMO."
Congiuntivo, però.

martedì 22 ottobre 2013

IERI, OGGI E DOMANI

"OK, lo facciamo un po' per uno: adesso lo faccio io e domani lo fai tu?"
"SI OZ-ZI LO FA-I TU E DO-MA-NI LO FAZ-ZO IO. E IE-RI LO FA-I TU."
Non fa una piega.

venerdì 18 ottobre 2013

CI SCALDERAI SEMPRE

Quegli occhi limpidi che hanno incominciato a vedere più tardi degli altri e allora, quasi a rifarsi del tempo perduto erano capaci di vederti in profondità nell'anima. Quelle mani creative, anche se ultimamente affaticate, capaci di realizzare meravigliose magie con ogni materiale - ago, filo, stoffe, legno, paglia, piume, pongo e fimo, corde e spago - con ogni rimasuglio riuscivano a creare il nuovo e il bello.
Quell'indole accomodante ed empatica, che ti rendeva una nonna adottiva straordinaria - "Le bambine? Noo, non sono le mie nipoti...ME LE PRESTANO."
Restano nel nostro cuore, e anche sui nostri letti a scaldare il dolore di oggi, le meravigliose coperte patchwork che hai confezionato per ognuna delle nostre bambine - cogliendo con la tua scelta di stoffe e colori la più intima essenza del loro essere.
Hai raggiunto i tuoi amati Gheo e Shöni, una presenza indimenticabile del quartiere, lasciandoci qui, a scaldarci con le tue magie, confidando che oggi tu possa trovare quella serenità che non sempre ti è stata concessa qui.
Flavia, ti vogliamo bene, sii serena.

lunedì 14 ottobre 2013

IL TOCCO DELLO CHEF

YY si cimenta in creativi (e fulminei, per l'occasione) piatti serali. Il menù odierno, zuppa di funghi freschi con il tocco dello chef, quadratini di polenta brasati.
Varie le reazioni:
"Eehh, io ho chiuso gli occhi e ho assaggiato. Sapeva un po' di zuppa e un po' di funghi, dunque ho detto: ZUPPADIFUNGHI! E ho indovinato."
"Mmhh, ma quelli sono quadratini di polenta?"
"Si quella è polenta."
"Ah, strano, pensavo non le mangiassi, le uova."
...

sabato 12 ottobre 2013

SCUOLA AND AROUND

Sabato di compiti in casa Noicinque. Così XX sfoglia curiosa e compiaciuta il quaderno del tempo libero della cucciola di mezzo e lo trova pieno di colorati anagrammi del suo nome:
RIMATAGHER
RIMAGHERTA
GHERRITAMA
TAMAGHERRI
ATIREHGRAM
Il concetto dell'uso di lettere nell'anagramma è chiaro. Il fatto che dovrebbero essere parole di senso compiuto, meno.
La cucciola grande si cimenta nel frattempo con la lezione di storia - le civiltà.
"Ok, allora ti interrogo. Dunque, vediamo...che cosa rappresenta questa cartina?"
"Questa è una cartina GEÓSTRICA che fa vedere dove sono nate le prime civiltà fluviali."
La cartina, per la cronaca, è geostorica. Nessuna perla nascosta, o forse sì.

giovedì 10 ottobre 2013

ALTRO CHE TOPINO...

"Pronto!"
"PON-TO. ZAO NON PO-SSO PA-LLA RE PE-KKÈ HO LA BO-CCA PIE-NA."
"Ok, se hai la bocca piena, allora parlo io. Buongiorno microba, come stai, fai la brava, fai la bravissima? Devi per favore dire al papà di accendere skype così ci possiamo vedere e parlare insieme, ok?"
"SI MA NON PO-SSO PA-LLA-RE PE-KKÈ HO LA BO-CCA PIE-NA. PA-PÀ DE-VI A-ZZE-NDE-RE CAI. FA-ZZO CO-NE-TTA RO-SSA PE-KKÈ HO LA BO-CCA PIE-NA."
Click.
"Ehi, ciao microba, adesso sì che ti vedo! Fai la brava, fai la bravissima? Stai facendo colazione?"
"SI IN-FA-TTI NON PO-SSO PA-LLA-RE PE-KKÈ HO LA BO-CCA PIE-NA. ZAO."
"Ciao."
"Ahh, dove sono i denti?? Ciao cucciola di mezzo con i capelli a carciofo, come stai, come state, fai la bravissima? Non vedo nemmeno un dente! Fammi vedere quella finestrella gigante, anzi, quella finestrona panoramica che ti è rimasta al posto dei dentini ballerini di prima?!"
"Eehhh, guarda. Nemmeno un dente. L'ho perso a scuola ieri alla penultima ora. Però non l'ho mangiato, sai."
"Meno male, quindi chissà il topino..."
"Siii, ma tanto i soldi oggi me li darà la nonna."
Alla faccia delle leggende del topino dei denti da latte che ha fatto sognare tutti i bambini.

martedì 8 ottobre 2013

DA, MERCÌ E BLOCCATI

Nell'elenco dei posti non esattamente in cima alla lista del viaggio dei desideri di XX di sicuro c'è Bucarest. Capitalotta brutta e moderna della Romania, è qui che questa volta XX è stata invitata da un collega a fare un seminario, o più seminari in realtà, al mercato locale. Così in questa settimana che sembrerà eterna, in cui parla per ore di seguito a platee che si augura parlino l'inglese, scopre che il rumeno è davvero un melange di culture. Dicono "da", come i russi, per dire si. Dicono "mersì" (quasi) come i francesi per dire grazie. E dicono "bloccati", come gli italiani, quando la porta della sala riunioni si è bloccata e tutti gli averi sono rimasti all'interno.
Ultima notazione - in Romania non basta ordinare un caffè espresso, ristretto. Bisogna anche dare l'indicazione volumetrica: non più di 35 ml. Il sistema metrico decimale, grazie al cielo, è internazionale e lo capiscono (quasi) tutti.

mercoledì 2 ottobre 2013

MA UNA SCHEGGIA?

XX si trova con un piede in Asia, nella parte asiatica di Istanbul, appunto. Durante le sue brevi ore turche ha parlato ad un seminario di fronte a una variegata platea a tratti sonnolenta, ha parlato con le cucciole che le hanno raccontato dei regali meravigliosi che hanno ricevuto (tutte!) alla festa microba da nonne e zie (incuranti delle richieste di YY e XX di festeggiare UN compleanno alla volta). Ha dimenticato il suo meraviglioso e-reader nuovo sull'aereo, convinto la reception dell'hotel a chiamare l'ufficio oggetti smarriti dell'aeroporto turco a ripetizione. L'e-reader è stato trovato, uno sconosciuto autista armato di biglietto da visita di XX firmato ha tentato di recuperarlo all'aeroporto di Sabiha ma serve proprio il passaporto di XX. La scuola elementare ha chiamato XX nel bel mezzo del seminario perché la cucciola di mezzo pare avesse una scheggia in un dito, XX non ha risposto, la scuola ha chiamato YY, intanto XX ha visto la chiamata e ha telefonato alla scuola trovando ora occupato ora nessuna risposta. Nel frattempo, la nonna MM era accorsa a recuperare la cucciola e la sua scheggia - ma ti chiamano e mandano a casa i bambini per una scheggia in un dito?? - recuperando la microba la di lei maestra Taat ha provato a travestirsi da chirurgo ed estrarre la scheggia dal dito cucciolo di mezzo, ahimè senza successo. In farmacia hanno consigliato alla nonna MM di andare al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico - al pronto soccorso per la stessa scheggia in un dito?? - la nonna MM, verificata la perfetta funzionalità della mano confermata da capriole qua e là, l'ha invece accompagnata, come previsto, alla prima lezione di kung-fu, incastrato con una lezione di arrampicata microba in cui si sarebbe giocato con gli elastici e una lezione di scherma della cucciola grande in cui si è invece giocato a bandiera con il guanto da scherma nuovo nuovo.

martedì 1 ottobre 2013

OGGI, FINALMENTE

Sono giorni che lo aspetti con ansia ed eccitazione, sorridente e con pazienza. Qualche giorno fa, quando, come troppo spesso accade, eri stata lasciata al tuo posto a fare colazione mentre noi eravamo nel frullatore dello svegliati-alzati-vestiti e fai i letti con le tue sorelle più pigre, ti ho scoperto ad allenarti con le dita per indicare quattro ma con il mignolo piegato, come fanno i grandi. Difficile, io stessa ci riesco appena e solo con la mano destra. Che tenerezza. Nei giorni scorsi chiedevi con il tuo sorriso arricciato quanto tempo mancava, l'esatto scorrere delle settimane (credo tu abbia imparato i sette giorni anzitempo, grazie a questo compleanno così atteso), abbiamo preparato insieme i sacchettini di delizie per gli amici dell'asilo, hai firmato diligente i piccoli triangolini di cartoncino con il tuo nome scritto creativo (ma corretto!) con tratto dorato; ieri sera abbiamo forsennatamente ritagliato/firmato in oro/piegato gli inviti per la tua festa, prevista ancora una volta al parco in un pomeriggio di pioggia.
Questa mattina sei rimbalzata sul letto come una molla - e senza pipì - hai cercato di scuotere dal sonno profondo le tue sorelle dormiglione contagiandole con il tuo entusiasmo leggero e luminoso. Hai spento quattro candeline incastrate in una tortina minuscola che non mi perdono di aver comprato anziché cucinarla, hai aperto un regalo tutto rosso scoprendo una casetta sull'albero di peppapig; hai atteso paziente che la svitassi dalla scatola; tollerante e senza che il sorriso luminoso ti si spegnesse neppure per un attimo hai accettato l'invadente ingerenza della cucciola grande nella gestione dei tuoi nuovi giochi, hai fatto buon viso al cattivo muso della cucciola di mezzo gelosa che la festa, oggi, toccasse a te. Hai corso con l'inseparabile Potts alla volta della porta dell'asilo, hai distribuito con cura gli inviti negli armadietti degli amici. Hai consegnato le caramelle nei sacchettini alle maestre annunciando che oggi era la tua festa - il tuo compleanno - oggi compi quattro anni - ci sono gli inviti negli armadietti - qui ci sono i sacchettini per dopo - tutto con la tua gioia contagiosa.
Sono felice di essere la tua orgogliosa mamma che, oppressa dai sensi di colpa, mentre festeggerai a merenda con papà e nonne sarà su un volo a cavallo del mediterranneo alla volta di Istanbul. Il mio cuore è colmo della gioia che mi hai saputo dare in questi quattro anni, dei quali la mattina di oggi rappresenta un discreto estratto.
Buon quarto compleanno, microba sorridente, allegra ed affettuosa. Ti voglio bene.

La tua mamma