lunedì 8 settembre 2014

IL CONTRABBANDO MODERNO

Prima trasferta intercontinentale del dopo estate per XX, che dopo aver perso l'anno scorso quattro pagelle su sei, ora perde il primo giorno di scuola. Stavolta si tratta di Brasile, dove la aspettano riunioni e seminari e un collega italiano, ormai trapiantato brasileiro, che si scontra con la burocrazia italo-brasiliana ogni giorno (ancora da definire quale sia la peggiore...).
Per questo, nei giorni appena precedenti la partenza, a XX sono arrivate le richieste più disparate di importare in Brasile campioni di varia natura, pastiglie anonime in scatole anonime, oli e polveri che manderebbero chiunque in galera salvo poi essere liberati dopo opportuna analisi cromatografica, forse. Così XX ha inzeppato la valigia di carta e documenti, pastiglie, polveri e il sempre sospetto - ma immancabile - tappetino di yoga e ha passato fiduciosa i controlli doganali di San Paolo.
Qui però, come forse c'era da attendersi, prima di uscire, tutti i bagagli, grandi e piccoli, a mano e spediti in stiva, vengono passati un'ultima volta ai raggi X. Ed ecco che casca l'asino. La zelante signorina ai controlli attiva un per fortuna meno zelante poliziotto per controllare la valigia grande. Al momento di aprirla, una nuvola di assorbenti sparsi si sparpaglia sul tavolo. In bella vista le scatole degli integratori, che però non contenevano affatto quanto indicato sulla scatola (pastiglie anonime in scatole di altro trafugate - le scatole - alla nonna MM che fa uso abbondante di integratori). Il poliziotto sembrerebbe però più interessato a non meglio identificati "libri" - anche in questo caso XX trasporta faldoni e documentazione per almeno quindici chili. Visto un angolo di una cartelletta, si è ritenuto soddisfatto e l'ha lasciata andare. Fiuuuu.
Bene, a completamento di questo contrabbando in entrata in Brasile, a XX è stato appena richiesto un traffico di farmaci da banco per il mal di testa, questa volta in entrata in Italia. "Sembrano miracolosi, si vendono solo in Brasile, quattro o cinque scatole, se puoi."
Eggià, serve altro, per caso?

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