Il mio sarà un ricordo parzialissimo di uno zio che ha saputo essere brillante e acuto, giocherellone ed affascinante e che mi ha insegnato alcuni gesti indispensabili nella vita di tutti noi. Come fare la gara e sputare i noccioli delle ciliegie più lontano degli altri, ad esempio, nel giardino della sua mamma.
Il primo sorriso che spunta sul mio viso mentre pesco tra i cassetti dei ricordi è una foto. La foto rappresenta una bambina paciocca e infagotta come una cipolla di circa un anno. In un cestino di quella carta straccia, di quelli che c'erano a Milano alcuni decenni fa, grigi e con una fila di buchini rotondi. ecco: Massimo mi aveva messo, per ridere e fotografarmi, in un cestino nel quale peraltro sembravo stare benissimo. Soltanto un'immagine, che ci racconta con quanta gioia e giocosità sapeva vivere.
Un altro ricordo gioioso di bambina di cui vi vorrei raccontare è la felicità di ritornare dall'asilo con lui sulla sua lambretta su cui stavo, in barca alle più elementari norme di sicurezza, in piedi sulla pedana davanti. E poiché con la sicurezza non si scherza, una volta c'è anche stato qualcuno che ha parte la portiera dell'auto, proprio mentre passava la nostra lambretta, con qualche livido e un ginocchio sanguinante.
Di Massimo ho nel cuore la profonda passione per le barche, il lago, il suo lago, lo sci nautico, le miniature, la storia e la sua profonda conoscenza dei personaggi famosi di cui leggeva avido le biografie, i quadri, la mano ferma e i pennelli fini. E in tempi più recenti il suo essere bambino con le mie, di bambine, e farsi gli scherzi a tavola e giocare con la pastasciutta.
Ho nel cuore i suoi grandi e limpidi occhi grigi o azzurri a seconda della luce, la parlata fornita e brillante che lo ha reso un professionista stimato, lo spirito ironico e affascinante e la grande generosità che si sono trasmessi immutati nel bell'Alessandro. Quello,spirito che purtroppo una malattia crudele ha allontanato da tempo, ma che non è sbiadito nel ricordo di quel che è stato e che ha lasciato a tutti noi nel mostrarci come amare la vita.
Vorrei lasciarti con questa preghiera, caro Massimo: che il tuo amore giocoso per la vita possa essere eredità preziosa per noi che ci stringiamo nel salutarti nella certezza che il tuo spirito sia vivo e vitale in noi.
Ti vogliamo bene.
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