domenica 21 giugno 2015

IL SILENZIO IMPERIALE

Un inizio estate di corse e saltelli per XX, oltre che di emozioni forti generate dalle tre cucciole che finiscono due delle tre scuole in cui sono impegnate, mille lacrime e sorrisi.
Il primo di questi saltelli d'estate è in realtà un po' più di un saltello, un saltone a cavallo di due continenti per raggiungere il Giappone, paese sconosciuto e lontano.
Il primo assaggio di Giappone: il silenzio. Il silenzio sull'aereo, pieno come un uovo di cittadini dell'impero d'oriente ma quieto e silenzioso. Subito dopo, il silenzio in aeroporto, un aeroporto internazionale in una mattina domenicale, affollato e silenzioso ma efficiente ed ordinato. Il silenzio sul bus che la porta in albergo, il quieto bisbiglio delle conversazioni sussurrate nella lobby dell'hotel dove la sua stanza non sarà pronta prima di quattro ore, che si sommano all'ora di trasferimento dall'aeroporto Narita, le undici di volo, le due di anticipo in aeroporto in Italia e cominciano ad essere un bel po'.
XX in quest'attesa non ha ancora colto molti aspetti di costume di questo paese così diverso e complesso, se non una certa tendenza al silenzio. Senza imbarazzo, quel silenzio di chi parla soltanto quando ha qualcosa di davvero significativo da dire. Non come in Italia, dove troppo spesso "si parla perché è gratis".

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