mercoledì 4 novembre 2015

QUEL MIRACOLO

Benarrivata, Arianna. Benarrivata da quella tua culla dolce, tiepida e accogliente, benarrivata in questo mondo di estremi. Le luci forti, cosí diverse rispetto alla quieta penombra del pancione. I rumori forti, magari improvvisi, cosí diversi dai regolari suoni fisiologici del corpo che ti ospitava, dal regolare tum tum del cuore della tua mamma, dalla sua voce familiare. Ed eccoti. Sei arrivata in un soleggiato pomeriggio di novembre, un giorno di anticipito sulla tabella di marcia dei medici. In un attimo hai reso la tua mamma e il tuo papà LA TUE MAMMA e IL TUO PAPÀ. È con un affetto e una commozione grande che ho visto come in un attimo sei diventata tutto per loro, come profondamente hai cambiato il loro intimo. Loro sono, per te. Sono e basta, in un modo che prima non si immaginavano nemmeno. Grazie, Arianna, per averci portato ancora una volta la magia di questo amore cosí gratuito e incondizionato. Che tumpossa adattarti in fretta alle luci forti, ai rumori forti e a tutto quanto di forte la vita di proporrà, che tu possa percorrere con la leggerezza con cui sei arrivata questo sentiero appena iniziato. Benarrivata, Arianna.

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