martedì 22 dicembre 2015

UN NATALE ACCOGLIENTE

Pensavano che quest'anno non ci fosse, la tradizionale baraonda scolastica attorno al Natale, complice una circolare della preside arrivata con un preavviso scarsissimo. E invece. E invece hanno portato a scuola cappelli rossi e corna di renne, hanno indossato magliette rosse o bianche e hanno cantato, segnato, recitato poesie. Tutto da manuale, se non fosse che nella classe della cucciola di mezzo (che aveva prontamente esibito virus gastrico il giorno prima facendosi rispedire a casa da una commessa un po' seccata), si è cantato in inglese, si è segnato, suonato il violino, la chitarra, un compagno sordo ha accompagnato la musica ritmando (a ritmo!) con i tamburi. I loro desideri per il Natale, una captatio benevolenzae che spera che il Natale porti infinita pazienza alle maestre, recitati con voce squillante e pathos da attori navigati, una poesia di Madre Teresa che invita all'ascolto e alla speranza. Il bimbo sordo che segna i suoi desideri - un Natale di gioia per tutti - e tutti lo capiscono.
I piccoli amici nella classe microba, un filo meno composti, hanno segnato con energia e precisione, indossato piccoli coni di cartoncino rosso e bambagia, novelli microbabbi, recitato poesie e sorriso, corso, mangiato a quattro palmenti e fatto capriole a piú non posso.
XX ha pianto commossa all'esibizione live della cucciola di mezzo e pianto in differita davanti al filmino prontamente condiviso dalla meravigliosa maestra microba. Un buonissimo Natale, una comunità accogliente, un commovente esempio di integrazione.

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