domenica 25 settembre 2016

QUEL CALORE DEL PASSATO

XX da ragazzina, come molti altri ragazzini, è stata spedita a imparare l'inglese negli allora lontanissimi Stati Uniti. A differenza di molti altri ragazzini, però, lei ha avuto la fortuna di trovare una famiglia famiglia che l'ha accolta con il calore di una vera casa. Ricorda ancora, a distanza di qualche decennio, le prime parole di papà Godfery, che in bermuda e a piedi nudi entrando sulla soglia le diceva: "Ecco, questa è casa tua." So simple.
Nel corso degli anni la famiglia americana si è sparpagliata per il mondo in più riprese, ma quel sottile e resistente filo dei legami profondi li ha sempre collegati. Tanto che oggi la sorellina americana, con marito in carriera del midwest, sono atterrati a Milano per un viaggio premio e hanno fatto i salti mortali per incastrare qualche ora con i Noicinque.
XX era emozionata da settimane, ma all'avvicinarsi dell'appuntamento non stava più nella pelle. Li ha recuperati in stazione, portati a casa dove le cucciole hanno fatto della mostra del loro non-inglese, la cucciola di mezzo aveva preparato doni che nemmeno Babbo Natale. Loro sono stati accoglienti e accolti, simpatici e curiosi, interessati alle loro piccole grandi avventure. Hanno anche raccontato, con quella sorta di ironia scontata, che soltanto all'idea di vedere XX e i Noicinque in un attimo tutte le resistenze della sorellina a lasciare le figlie, abbondantemente teenagers, si sono dissolte.
Hanno passeggiato, chiacchierato, ricordato, mangiato insieme per un tempo concentrato ma lunghissimo nei loro cuori.
Sono ripartiti dicendosi "cerchiamo di non piangere", è possibile creare gli incastri nel mondo, facciamolo ancora. Il filo è sempre sottile, ma robusto e profondissimo.

Nessun commento:

Posta un commento