venerdì 22 marzo 2019

CHRONICLES

Cronaca semiseria di una mattinata scolastica

BIP BIP BIP. Apro gli occhi assonnati e, prima ancora di realizzare che giorno sia o di spegnere la sveglia vedo il temutissimo prof. Philpps mentre mi mette quattro in civiltà. Oggi è mercoledì, il giorno più pesante di tutta la settimana. L’orario si configura così: Grammatica, noiosa ma sopportabile. Letteratura, un po’ pesante; Civiltà (inglese!) ovvero un suicidio; Geografia e, per finire in bellezza, Geometria e Scienze, con la prof. che ci fa vedere i documentari sugli Zar ma poi ci dà trenta pagine da studiare con centinaia di esercizi che non ha spiegato.
Sto ancora camminando per strada come uno zombie quando, in lontananza, sento una campanella suonare e vedo un’informe massa colorata muoversi. Mi metto a correre, zig-zagando per via Orti, un campo minato di cacche di cane. Quando arrivo in classe trovo già la prof. Maps che cerca di far funzionare il registro elettronico che, al solito, non collabora. Mi preparo per la prima ora di letteratura con la “Divina Commedia” che poco di commedia ha. Mentre la prof. spiega la Preghiera alla Vergine mi perdo nei miei pensieri e per poco non mi addormento, fino a quando non scorgo un’ombra gigantesca fuori dalla finestra. Mi giro lentamente e, come già sapevo, vedo il prof. Philpps con la faccia schiacciata contro il vetro della finestra del corridoio che guarda dall’alto la classe. Anche l’ora di Grammatica passa piuttosto veloce, tra complementi inutili e analisi logica. Suona la campanella dell’intervallo e tutti ci catapultiamo fuori dalla classe armati solamente del libro di Civiltà. Io mi rifugio nel bagno fino a quando sento la super-bidella urlare. Ad un ragazzo di prima sono cadute tutte le monete che teneva in mano e, inevitabilmente, tutti si fiondano sulle monetine come falchi affamati. Ci sono parecchi feriti, ma fortunatamente nessun morto (a parte la macchina delle merendine, si intende). Arriva tutto il corpo dei pompieri, gli insegnanti, che cercano di ristabilire la calma. Finisce l’intervallo. Il prof. Philpps entra in classe e, come al solito, ci sono le corse per tornare al proprio posto. Cala un silenzio agghiacciante. Lui tira il dado a trentadue facce e appena il dado si ferma, la tensione sale alle stelle. Per una qualche benedizione non mi interroga, ma questa volta sto attenta all’interrogazione dato che non ho studiato benissimo.
C’è il cambio d’ora e ritorna la prof. Maps. È il turno di Geografia, che non mi piace molto, ma cerco comunque di stare attenta. 
Dopo l’intervallo c’è la prof. di matematica che inizia a parlare di Falcone e di Mary’s Meals, degli Zar e di Pompei, senza un apparente filo logico. Dopo due ore di documentario ci dà i compiti: “Allora di scienze studiate da pagina C2 a pagina C21 e invece di geometria fate gli esercizi dal 7 al 58 delle pagine 389-390-391-392-393 e poi fate tutti gli esercizi delle pagine 421-422-423-424. Tutto chiaro?”.
Suona la campanella e usciamo da scuola, schiacciati sotto il peso delle cartelle.

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