Loro, alla guida, hanno gli abiti arabi tradizionali, tutti bianchi che ti viene da chiederti che cosa ci sta sotto. Le jeep hanno le gomme un po’ sgonfie, adatte alla sabbia; la carovana si avventura verso il deserto che sembra lontanissimo e invece è lì accanto, appena fuori città. Le dune color miele, l’auto che ospita le ragazze più giovani che fa le manovre più azzardate (nel sillogismo ‘guido bene= sono figo e vi faccio divertire e non avete ancora visto niente’ che in tutto il mondo, e soprattutto lì, è ancora troppo vivo; ci si sbatacchia ovunque, come quando al mare con gli amici in canotto si faceva apposta a prendere le onde di traverso e saltabeccare di qua e di là, e si arriva al ristorante in mezzo al deserto.
Lo spettacolo è organizzato naturalmente per i turisti, c’è la falconeria con una falchetta che viene quando vuole lei più che quando vuole il suo falconiere. Le danze, le musiche, le luci e un passaggio di cammelli sulle dune completano una scenografia spettacolare.
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