mercoledì 18 dicembre 2013

TRE IN UNO

Una giornata speciale, fitta fitta di natali. Un po' di corsa, ma ne è valsa la pena. Ne è valsa la pena perché ancora, alla settima festa di Natale della scuola materna, non riesco a non commuovermi quando tutti i microbi, insieme alla nostra microba, diligentemente vestiti di rosso e blu come da consegna, entrano emozionati e felici e cantano a squarciagola, più stonati che no, le canzoni che si sono allenati a cantare anche a casa, a squarciagola, più stonati che no. Qualcuno balla, qualcuno sbadiglia, qualcuno dorme, molti salutano, tutti cantano e tutti sorridono. La scenografia di grande effetto, la firma di Barbix ben evidente nel grande albero di Natale fatto di lamiera appeso sulle loro teste (speriamo che regga), l'affollato entusiasmo dei genitori, la conclusione in una classe verde addobbata a festa. Qui, cara microba, ti ho visto felice insieme agli amici, primi fra tutti l'inseparabile Potts, ridere e mangiare, scherzare e divertirti come ogni quattrenne dovrebbe fare. Scattata l'ora X, eccomi traslocare alla scuola elementare, le cui classi inaccessibili erano inaspettatamente aperte all'accoglienza dei genitori per una canzone, un augurio sorridente e una fetta di panettone. Trovata la quarta A, ho giocato a indovinare quali erano i tuoi disegni tra gli altri mille disegni, cucciola grande, e confesso che in qualche occasione ho imbrogliato leggendo il nome, piccolo e mancino, scritto a fianco. Ho salutato le tue pazienti maestre e i tuoi esagitati amici, ringraziandole di essere pazienti con i tuoi compagni esagitati (rimane un mistero come voi possiate imparare il congiuntivo, gli ittiti e le divisioni a due cifre nella baraonda che pervade le vostre giornate!).
Un saltello di due porte più in là ed eccomi nella precisissima seconda B, dove ho perso il tuo coro, cucciola di mezzo - nessuno sapeva che avreste cantato - ma dove la tua precisissima maestra dagli occhi azzurri mi ha detto quanto speciale sei quando parli, scrivi e fai di conto. Qui abbiamo fatto lo stesso giochino degli indovinelli, dunque ho cercato di indovinare la quale fosse la "tua" uva - e con il nome nascosto hai dovuto rivelarmelo tu -, il "tuo"acquario e il "tuo" autunno. Ma soprattutto sono stata felice di entrare un po' almeno per qualche momento, nel vostro universo, quello di cui talvolta raccontate bizzarrie e curiosità. Tre universi in un pomeriggio, i vostri universi.

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