lunedì 17 luglio 2017

POCO MENO DELLA METÀ DELLA MIA VITA

Due decenni. Tanto è passato da quel temporale potente e scuro, come te, che accoglieva il tuo viaggio in quello che abbiamo imparato a chiamare il “mondo luminoso”, con la luminosa speranza che sia davvero così. Venti anni senza le tue mani forti e capaci di aggiustare tutto, senza la tua mente brillante e analitica, la tua parola gentile ed ironica ma anche ferma, sarcastica e decisa al bisogno. Venti anni senza la tua curiosità di capire e scoprire, senza la tua passione del saper fare con cura precisa per i dettagli. Senza il tuo volare sopra la Brianza che avevi imparato a conoscere dall’alto, i campanili e le cime delle prime Alpi, il Resegone, i corni di Canzo, ma soprattutto i laghetti, quegli specchi d’acqua di cui pochi milanesi sanno se non chi li vede e lo gode dall’alto come hai fatto tu.
Venti anni senza le tue letture rapidissime, senza le tue soluzioni ingegnose e precise, i progetti realizzati con cura e rigore. Senza la tua sete di sapere ogni giorno una cosa nuova, fosse un nodo, una parola, un proverbio o grande scienza.
Tutto questo resta con te, resta con noi. Siamo venute a salutarti, sai? Dal basso, pieds dans l’eau, sulla riva di uno dei tuoi laghetti, la mamma aveva preparato i consueti cuoricini di carta su cui abbiamo scritto quanto ci manchi; due fiori in regalo, una giornata per noi. Con te in una pace silenziosa, nel tentativo di riempire di te questi venti, lunghissimi anni. Ti voglio bene, papà.

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