martedì 7 novembre 2017

QUELLA PRIMA GIORNATA DI NOI

Impossibile non pensarci. A quel giorno di un tiepido autunno di tredici anni fa, quando la cucciola grande, che allora di grande non aveva proprio nulla, aveva scelto di sorprendere i suoi genitori e il mondo con un arrivo inaspettato. Sono strani i meccanismi della memoria, che colorano vividi alcuni momenti di quella giornata. Il celeste delle uniformi dei medici, la sensazione bruciante del cerottino per la cannula dell’anestesia su una spalla, il viso neonato magro e spigoloso, le indelebili amorevoli prime parole di YY che favoleggiavano di peli scimmieschi.
Da quel primo giorno da genitori operativi sono passati tredici anni, qualche sorella, varie mutazioni (l’ultima da piedi a pinne ancora non se la spiega nessuno) e la cucciola grande sta affinando il suo essere, nonostante le metamorfosi delle appendici e non solo. Così si inventa dog sitter di fiducia dell’amica Liluz, che le affida casa e quadrupedi per intere giornate. Si scopre competente e curiosa, talvolta si diverte a fare la sorella grande e sorprendendo tutti gli adulti che ha intorno riesce a risolvere, con la sottile arte della diversione, i piccoli e grandi empass in cui casca la microba. 
Compila tabelle e liste e appunti di tutti i licei milanesi selezionando accuratamente i parametri più irrilevanti tra i quali primeggiano una settimana di corso di vela e la settimana corta. Tiene un calendario dei numerosi openday ma propabilmente sceglierà la scuola dal nome più intrigante. XX e YY contano di mantenere un solido diritto di veto.

Quanto sono diverse le giornate, oggi, da quel primo giorno da genitori in carica. Buon tredicesimo compleanno, cucciola grande.

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