lunedì 24 settembre 2018

DO-DI-CI

Per mantenere la tradizione...
Do-di-ci meraviglie di te.

Uno, la tua parlantina forbita ed efficiente che rende il contraddittorio un esercizio intellettuale via via più oneroso
Due, gli sguardi che sanno essere addirittura più eloquenti delle tue già sapienti parole
Tre, il tuo saper guardare, vedere e raccontare gioie e ricchezze
Quattro, l’orgoglio con cui porti la tua preziosa cintura azzurra dell’arte del kung-fu
Cinque, l’indole della “signora Debora”, la portinaia che tutto sa e tutto controlla. Potrebbe anche essere Mata Hari, in effetti
Sei, le pagine, fitte fitte di parole senza cui non sai stare, che leggi, scrivi, sogni ed interpreti
Sette il tempo senza tempo delle giornate a mille all’ora e dei momenti dilatati, tutto contemporaneamente
Otto le storie di te, che non sei mai paga di ascoltare
Nove la tua cieca determinazione d’acciaio, che ti permette di arrampicare nella classe degli universitari (con cui esci gioconda a fare bagordi, sotto lo sguordo sbigottito dei tuoi genitori)
Dieci il tuo cuore generoso e profondo che legge gli altri e li sostiene
Undici un sorriso pronto e presente, quasi sempre - quando non oscurato da già citato sguardo eloquente
Do-di-ci la scoperta di te e del mondo, attimo per attimo

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