mercoledì 17 ottobre 2018

IL DISCORSO

Repentina, la tua trasformazione. Non ci ha concesso il tempo di prepararci a dovere. Hai sempre fatto così, da quando hai scelto di sorprendere il mondo con il tuo arrivo, con quel giusto anticipo da scongiurare qualsiasi possibilità di sentirci genitori preparati (che non sarebbe comunque successo). Qualche spunto, qualche anticipazione a questa tua subitanea metamorfosi avrebbe potuto aiutare. Invece eccoti con il tuo tu, e magari molto diversa dalla tua tu del mese prima. Ecco, adesso sta succedendo questo, nello spazio di un amen, sei diventata da orso in letargo a re del bosco, da bruco nel bozzolo a farfalla splendente. Soltanto che noi siamo ancora abituati all’orso in letargo che sta nella sua tana, al bruco protetto al buio del suo bozzolo, e quando il re del bosco, adesso, esce dal letargo e va a scoprire il suo regno, quando la farfalla esplora il cielo svolazzando, ecco, il problema è che noi non sappiamo più dov’è il limite. Dov’è il limite del bosco, dov’è il limite del cielo. O dove fissarlo, il limite del bosco, il limite del cielo.
Ti sono bastati venti giorni di scuola superiore per scoprire, o far scoprire a noi, la tua curiosità sul mondo, la tua curiosità sulle mille esperienze che questa vita ti può offrire, ai tuoi splendidi quasi quattordici anni. Così noi, che ci crogiolavamo all’idea della tua mondanità e socialità parca e limitata ai, pur viveur ai nostri occhi, “boulder party”, le feste dell’arrampicata, ci troviamo a fronteggiare richieste inedite.
“Mamma, volevo chiederti: il 31 ottobre c’è una festa, giovedì non c’è scuola, posso andare? Vado con Am e altre mie compagne a comprare un vestito sabato, poi il giorno della festa andiamo tutte a casa di Am, ci prepariamo (per tutto il pomeriggio, ndr) e andiamo alla festa.”
“Ehm, ne parliamo. Dovremmo saperne un po’ di più. Dov’è la festa? Con chi? Con chi torni? Cose così...”
La contingenza di questa richiesta, che ci coglie impreparati al pari della tua trasformazione, ci offre l’occasione di riflettere insieme e tentare di costruire un discorso un po’ più ampio, che riguarda la nostra e la tua ricerca dl limiti del bosco, dei limiti del cielo.
Non facile, la riflessione. Non facile, cercare i limiti di un perimetro che fino a ieri non avevamo neppure considerato, ma la tua richiesta ci ha offerto più di uno spunto, di quelli di cui i nostri genitori non hanno forse avuto bisogno: tutto sembrava scorrere con naturalezza, forse senza bisogno di confronti o limiti specifici, al netto di qualche regola di base.
Oggi la realtà sembra infinitamente più complessa: il mondo digitale, ma non solo, vi espone a stimoli ed informazioni inimmaginabili fino a poco fa, qualsiasi domanda trova una risposta, ragionevole o meno, nella rete, ma gli strumenti per capire se la risposta che la rete restituisce è ragionevole o no non sono banali.
Abbiamo cercato alcuni spunti, per dar voce con belle parole a quello che il nostro cuore sente di dirti. Così vorremmo che leggessi (per intero, ci sono molti spunti interessanti) la lettera di Umberto Eco “Impara la vispa Teresa”, al suo nipotino. Un passo ci ha colpito in particolare, eccolo:
“ […] Quindi vorrei soffermarmi su una sola raccomandazione, che sarai in grado di mettere in pratica anche ora, mentre navighi sul tuo iPad, né commetterò l’errore di sconsigliartelo, non tanto perché sembrerei un nonno barbogio ma perché lo faccio anch’io. Al massimo posso raccomandarti, se per caso capiti sulle centinaia di siti porno che mostrano il rapporto tra due esseri umani, o tra un essere umano e un animale, in mille modi, cerca di non credere che il sesso sia quello, tra l’altro abbastanza monotono, perché si tratta di una messa in scena per costringerti a non uscire di casa e guardare le vere ragazze. Parto dal principio che tu sia eterosessuale, altrimenti adatta le mie raccomandazioni al tuo caso: ma guarda le ragazze, a scuola o dove vai a giocare, perché sono meglio quelle vere che quelle televisive e un giorno ti daranno soddisfazioni maggiori di quelle on line. […]”
E poi anche un anonimo “Manifesto per una bambina” che spiega con altre parole semplici quello che abbiamo un po’ nel cuore:
“[…] Non ci sono limiti alla tua volontà di essere libera. Il meglio che possa accadere nella vita è scegliere aldilà del tuo genere, senza condizioni, e che le tue scelte siano il frutto dei tuoi desideri. […] Non smettere mai di chiedere perché le cose sono come sono. Non accettare mai la prima risposta. Non rimanere mai con dubbi. La conoscenza è luminosa e ti apre porte.
Fuggi dalla violenza. Non perché sia patrimonio degli uomini, ma perché è lo strumento degli imbecilli. Nessuno ti amerà di più perché sarai magra o avrai tette grandi. Almeno nessuno che valga la pena di conoscere.”
Vorremmo che queste parole fossero lo spunto pe una discussione insieme, per fissare e contestualizzare il mondo all’interno del nuovo, enorme confine che stai scoprendo. Ma al di là delle mille raccomandazioni, regole, divieti, suggerimenti e inviti che emergeranno dal nostro confronto e che si applicheranno a tutte le novità della tua esperienza, sono due le parole a cui ci aggrappiamo, a cui ti chiediamo di aggrapparti:
RISPETTO. 
SCELTA.
In questo nuova scoperta di limiti, esperienze, relazioni, non abdicare mai al rispetto per te, per il tuo corpo, le tue emozioni e la tua anima. Non abdicare mai al rispetto per gli altri, per il loro corpo, le loro emozioni e la loro anima.
Non rinunciare alla possibilità di scegliere, la scelta è sempre nelle tue mani. Ci potrebbero essere situazioni in cui di scelta ti sembra di non averne, pena il non sentirsi parte del gruppo di pari (che apprezzi e condividi da qualche giorno appena, ci sembra, anche se forse ci sbagliamo). Invece la scelta c’è sempre, è lì alla nostra portata, va soltanto riconosciuta e perseguita con l’ascolto profondo di te.
All’interno (e all’esterno) dei limiti che ci daremo, il rispetto e la scelta sono i due fari che guideranno i tuoi movimenti. Ci saranno delle regole, che ci aspettiamo siano rispettate. Non tutti i tuoi amici avranno le stesse regole - anche tra noi genitori gli approcci potrebbero essere leggermente differenti - e soprattutto non tutti i tuoi amici avranno lo stesso rigore nel rispettarle. 
Le neuroscienze oggi spiegano con la fisiologia dello sviluppo del cervello quella certa tendenza degli adolescenti ad una sorta di imbecillità innata: una più lenta mielinizzazione delle fibre della corteccia frontale potrebbe essere responsabile, in questi vostri cervelli spugna, di alcune delle scemenze più epocali. 
Alla fisiologia, ancora una volta, si risponde con rispetto e scelta. Chiediti sempre, nella tua nuova scoperta, se stai rispettando te stessa e gli altri. Chiediti sempre, nella tua nuova scoperta, se quello che fai hai scelto di farlo, e se non hai scelto, non farlo. Sii sempre nelle condizioni di farti queste domande. 
Parleremo della contingenza, dell’evento festaiolo che richiede la definizione cristallina dei limiti di manovra. Parleremo di alcol, che non ci aspettiamo ci sia ma non si sa mai, di pasticche e droghe nelle sue varie forme, che ci aspettiamo non ci siano ma non si sa mai. Se vuoi possiamo guardare insieme che cosa succede al cervello esposto a consumo acuto, e cronico, di alcol e droga - anche se in effetti sempre le neuroscienze spiegano che a quattordici anni come mai prima si vive nel qui e ora amplificato all’ennesima potenza, dunque forse la valutazione delle conseguenze potrebbe non essere una priorità per voi. Parleremo di esperienze con il corpo, di naturale attrazione e scoperta, di sesso, e di come il rispetto e la scelta risuoneranno come un mantra nel prendere tue decisioni. 

Repentina la tua trasformazione, repentina la trasformazione del nostro ruolo. Che diventa, nello, spazio di un amen, la speranza, o forse la certezza, di aver seminato nel tuo cuore il germe per una vita colma di capacità di rispetto e scelta.

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