martedì 29 gennaio 2019

UNA COSA BELLA

La cucciola di mezzo ha, in classe, un compagno speciale. Alto fin quasi allo stipite della porta ma ancora margolino, i piedi che calzano scarpe numero quarantasei, un’energia difficile da contenere ma accolta con affetto da tutti, una diagnosi complessa: autismo. In classe vige una marziale organizzazione di tutoring con amici che di settimana in settimana si alternano nel compito di scrivere i compiti sul diario di Fy, i turni all’intervallo per fare la merenda con lui (e occhio a non farsela rubare che Fy è celiaco e se mangia un boccone della merenda sbagliata poi sta malissimo), si turna a stare in banco accanto a lui - e certo che la nuova prof di sostegno non è forte come quella di prima, che è andata in pensione, un po’ brusca ma che alla fine riusciva a stare.
Ebbene, la meravigliosa mamma di Fy, donna dalla dolcezza e dalla forza straordinarie, si accorda con la prof. Maps, le cui virtù sono più che evidenti, e con le rappresentanti di classe. Facciamo una chat con Fy, per poter avere i compiti anche nelle ore in cui Fy non è a scuola. 
Parte la chat. La mamma di Fy ringrazia tutti, pensando ad una chat operativa al servizio dei compiti e poco più. E loro no, cominciano a capire che Fy magari non parla ma con la tastiera, dal telefono della mamma forse può scrivere, nonostante la grave disprassia. E così nella prima mezz’ora di vita della chat, il gruppo viene investito dalle meglio barzellette in circolazione. A base di sarcasmo amaro, talvolta, di caricature di Harry Potter altre. 
XX si chiede se Fy le capisca, quelle barzellette, perchè in effetti lei su qualcuna di esse ha qualche dubbio. La cucciola di mezzo conferma che Fy non ha nessuna difficoltà con le barzellette - sai, quando c’è da ridere...e tutti ne cercano altre, nel sublime tentativo di aprire i canali della connessione profonda.
In effetti chi l’avrebbe detto, che una vignetta con Voldemort avrebbe avuto un simile valore.

Nessun commento:

Posta un commento