domenica 13 novembre 2022

AL DI QUA E AL DI LÀ DEI CONTINENTI

La cucciola grande passa i sabati sera a divertirsi, questa volta a fare finta di farsi la guerra, con agguati e tutto quanto. XX aveva qualche remora su questo tipo di gioco per le cucciole bambine, ma ora, a diciotto anni…diciamo che diamo per assodato che possano scegliere pace o guerra (pace, via…). Torna tardi, ma quando si tratta di cavallo da montare la mattina non c’è tardi che tenga, la cucciola grande trascina YY per finalizzare la burocrazia dell’arrivo di Gino in famiglia. Il veterinario ha detto che sta bene, non si capisce bene come funzionino le radiografie alle zampe di un organismo da mezza tonnellata, ci si fida. La cucciola monta, si lascia addirittura fotografare con il lungo muso bianco (lei direbbe grigio) di Gino accanto, la foto è prevalentemente a beneficio della famiglia allargata che sarà impegnata, con i regali di Natale, a fornirgli un guardaroba. 

Nel frattempo, parecchio più a est nel mondo, XX è arrivata in quell’India che porta nel cuore. In India non è tutto oro quello che luccica (e lì luccicano molte cose…), così l’hotel in cui si trova ha più l’aria del residence al risparmio in cui vanno a sciare.

La prima giornata ‘libera’ di India XX la trascorre in parte al telefono con l’help desk della carta di credito aziendale, che conta male e non le permette di pagare. Non male come debutto di una trasferta intercontinentale di due settimane. Così passa qualche ora in linea con operatori vari seduti tra Istanbul e Lisbona, e poi decide di uscire e tuffarsi in questa India così…indiana.

Alla concienge le avevano indicato, con un dito che puntava dietro una folta siepe, dove andare per cercare il mercatino più vicino. Lei esce, apre google maps per non perdersi proprio subito, le segnalano che la fermata del bus sarebbe stata più indietro. Lei vuole andare a piedi, ma niente, non c’è verso, cominciano i segnali di fumo al rickshaw di fronte. Si negoziano prezzi e destinazioni, e il tutto finisce con XX scarrozzata da Rokiy, come il pugile ma scritto all’indiana, tra mercatini e templi sick e indu. 

XX non si spiegherà mai il successo del traffico indiano, dove in effetti tutto scorre, tutto suona (uso di clacson e frizione hanno frequenza paragonabile) il codice della strada non esiste e sulle carreggiate si trovano mezzi di ogni genere e grado. 

Oggi ha visto in strada mucche, cani e scimmie, queste ultime della zona esclusiva del parlamento dove le persone non possono andare ma i macachi si.

Ha visitato il tempio di Lakshmi, dove si accavalla grande raccoglimento e grande ressa nel consegnare le offerte alla dea. Ha imparato che gli animali simbolici dell’India, oltre al pavone che la rappresenta, sono l’elefante per superare le difficoltà, il cavallo per il potere e il cammello per la pace. Non è chiaro quale sia il protettore della sicurezza stradale, che ce ne sarebbe parecchio bisogno, deve essere un essere potentissimo.

E dunque Gino, saresti simbolo di potere ed energia in India…che tu possa portare gioia e serenità, empatia e amore a quetsi Noicinque ora diventati Noicinque + 4 zoccoli.

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