giovedì 30 maggio 2024

E, PERÒ, PEACE AND LOVE…

‘Pronto, ciao MM, come stai?’

‘Oh, bene, XX. Sono proprio contenta. Peace and Love nella visita di oggi mi ha fatto un sacco di complimenti. E poi mi ha detto che non solo posso guidare, ma che DEVO guidare. Che é ginnastica per il braccio. Quindi vado a Nizza in macchina, dopo la visita con l’ortopedico.’

‘…ma sei sicura? Perché un conto é guidare mezzoretta, un conto su quell’autostrada sciagurata dove magari devi stare in macchina anche cinque ore…’

‘Si si, mi ha detto proprio che guidare mi fa bene.’

Eccoci, alla prima visita della nonna MM in autonomia, lei riporta una serie di dichiarazioni di Peace and Love, secondo le quali la guidata fino in costa azzurra sarebbe più che benefica per una spalla rotta e in aggiustamento. Mah…

venerdì 24 maggio 2024

CLACK!

XX è in una di quelle trance logistiche nelle quali spera di aver ottimizzato tempi e attività. Rientra da Parigi, ma direttamente nell’oltralpe della nonna MM, dove la attende un appuntamento amministrativo improrogabile. Così approfitta della casetta della nonna, che è sempre bello stare lì, anche se si battaglia con il Wi-Fi perché non ci si riesce più ad attaccare tanto facilmente alla rete dell’hotel di fronte, vabbè, userà i dati. E poi c’era la scelta del ritorno, treno, ma con due cambi e non si infila con gli orari delle call già programmate…proviamo il bus, che non ha cambi e ha il Wi-Fi a bordo, per le call. Così esce di casa, la valigia, la spazzatura, ho chiuso tutto, la porta fa clack e…le chiavi sono in casa. La porta è una di quelle che quando te le tiri dietro, o hai le chiavi o non entri più. E infatti. Prova inutilmente a chiamare il fido guardien, che naturalmente non risponde. Chiama la nonna MM spiegando il fattaccio ed esponendole lo scenario del ‘io devo andare che sennò perdo il bus e tu chiami il guardien dicendogli di venire a chiudere…’, lei suggerisce di citofonare a questa entità onnipotente di guardien. Così dopo tre belle citofonate energiche, finalmente lui risponde, apre la porta con le sue chiavi e salva la situazione.

Se solo fosse finita qui.

A quel punto XX è un po’ in ritardo per il bus, che si prende in un remoto e desolato parcheggio bus come solo i parcheggi bus sanno essere desolati e remoti, e il bus non c’è, perché è in ritardo pure lui. Poi arriva, guidato da un autista già parecchio arrabbiato per motivi suoi, che guida come al Camel Trophy, e infatti sembra di essere su un cammello. Il bus accumula sempre più ritardo, il mitologico Wi-Fi di bordo è, appunto, solo mitologico. Poi ad un certo punto il bus si rompe un po’, fa un certo rumore che insomma, ci fermiamo all’area di servizio e nel frattempo cambiamo bus. XX ha tentato inutilmente di scrivere qualche mail, ma sul cammello non era semplicissimo. Grazie alla guida tranquilla più di un passeggero sta male e si aggira tra sedili con sacchetti vuoi e pieni, le call sono quasi tutte un po’ spostate e al momento della migrazione di bus lei sta discutendo in francese dei recentissimi dati di ricerca sul cardo. Quando non è in call, chiacchiera con un bizzarro regista di Dubai che ha fatto un cortometraggio su un piccione e un bambino, non ha capito benissimo. Arriva all’altrettanto desolato e remoto parcheggio bus di Milano con oltre tre ore di ritardo, tre call ancora da fare in un venerdì che no, diciamo, poteva andare meglio.

martedì 14 maggio 2024

IL CAPOLAVORO

Cena al femminile.

‘Ma lo devi fare anche tu, il capolavoro?’

‘Eh?’

‘Ma no, è per la maturità. Ma tu lo devi fare adesso? Non manca ancora un anno?’

‘Macchenesò, non si capisce niente.’

‘No, io non l’avevo fatto. Ma ho visto una che conosco che l’ha fatto.’

‘E come l’hai saputo?’

‘Ho visto un be-real.’

Per chiarire. Il ‘capolavoro’: è un progetto che dovrebbe ‘rappresentare il lavoro svolto a scuola nell’ultimo triennio della scuola superiore e va caricato sulla piattaforma del ministero dell’Istruzione. Potrebbe diventare oggetto di colloquio orale’. Sarebbe la novità della maturità 2024, sta facendo scervellare gli studenti di tutta Italia, è rivolto ai ragazzi degli ultimi tre anni prima dell’esame di stato e chiede il caricamento di un capolavoro ogni anno.

E, sempre per chiarire, la cucciola grande pare sia sgusciata come un’anguilla da questa nuova consegna per diritto di nascita. Lo conosce perché ‘ha visto un be-real’…cheppoi, ‘real’, insomma. Intrigante. Primo, che le informazioni passino così, a fil d’etere con supposizioni e ‘io che ti mostro quello che cavolo sto facendo quando l’app be-real manda la sua notifica, ho due minuti per mandare una foto con la fotocamera verso di me e un’altra che inquadra quello che sto vedendo.’ Ah, le fonti affidabili.

Secondo, interessante che il ministero al vertice del quale sta qualcuno che non solo pensa Times Square sia a Londra, ma lo dice pure alla tv nazionale, ecco, questo ministero, sprema ancora di più con consegne nebulose e oscure milioni di adolescenti già strizzati in ogni direzione. Chissà il suo, di capolavoro, del ministro. Possiamo puntare sulle competenze geografico-culturali?

lunedì 13 maggio 2024

PEACE AND LOVE

Altro che truppe americane che scaricano a Omaha beach…oggi è il vero D-day degli ultimi due secoli per la nonna MM, che attende con impazienza la liberazione dal tutore. L’attendeva già tre settimane fa da i medici dell’ospedale francese, essendosi convinta di aver visto ‘una righina’ sul suo osso, che quindi sarebbe guarita più veloce che con l’acqua di Lourdes. Oggi è il D-day, si diceva, perché il luminare in trasferta negli USA per un congresso ha dato mandato alla fine scudiera fisioterapista di toglierlo lei, il tutore alla nonna MM, in occasione della prima seduta di fisioterapia.

E così accade. Liberata dall’armatura, lei che sperava di qualificarsi alle Olimpiadi per il lancio del giavellotto scopre che l’immobilità costa. Costa muscoli, costa gonfiore, costa mobilità. PeaceandLove, la dolcissima e delicata fisioterapista, le spiega, ascolta, tocca, muove con cautela, assegna movimenti, spiega di nuovo, ascolta moltissimo.

E la nonna MM tutta ringalluzzita, anche se un po’ dolorante, ritrova il sorriso, anche se sfumato dal dolore della libertà.

giovedì 2 maggio 2024

LA NONNA E LE UOVA

La nonna MM e la sua spalla rotta sono rientrate a casa, sono state viste da un luminare di spalle rotte che ha promesso fisioterapia e solo quattro settimane di tutore. Con il tutore, però, non si cucina, dunque YY in versione Picard-express cucina per la nonna i mangiari i che piacerle: il minestrone fresco, l’insolita con i carciofi, il pollo, gli asparagi. E siccome lei ha due uova in casa, pensa di farsi un tipico piatto di primavera: asparagi con le uova. Solo che per rompere le uova in genere si usano due mani, mentre lei ne può usare una sola. Così il primo uovo finisce con un pollicione nel buco del guscio, e briciole di guscio in padella. Pensa di dare una martellata al secondo uovo direttamente nella padella, non si capisce come si arrivi a farlo cuocere e di certo c’è che la nonna ha integrato la dose di calcio quotidiana con i gusci con gli asparagi.

mercoledì 1 maggio 2024

CHIAMATA DI EMERGENZA

Per degli accordi barocchi tra Apple e Google, le chiamate whatsapp non fanno vibrare lo smart watch. E siccome XX è in fiera a parlare con un milione di persone, il telefono è quieto in borsa. 

Le ragazze possono chiamare con whatsapp, ma non con il telefono. Quindi se chiamano XX, lei non sente.

Dunque, quando sulla strada del ritorno in Europa l’emergenza si palesa, loro fanno sponda con YY dall’altra parte dell’Atlantico per chiamare XX al telefono (dopo avere inutilmente mandato centinaia di gif a XX sperando nella vibrazione al polso di XX e lo stesso oltreoceano alla cucciola grande, che non rispondeva, come pure YY, che non rispondeva subito).

Poi finalmente il ponte di comunicazione avviene.

(YY, voce concitata che non gli appartiene): ‘C’è un problema con le ragazze, all’aeroporto non le fanno partire. Devi andare tu.’

XX le chiama, bofonchia qualcosa alla prima collega che trova circa una piccola emergenza in aeroporto, raccoglie parte dei suoi effetti personali (per fortuna ha il buonsenso di prendere passaporto e carta di credito) e salta sul primo Uber disponibile, direzione aeroporto, spiega all’autista i mille motivi per cui deve fare in frettissima e incrocia le dita con in batticuore.

Nel frattempo parla con le ragazze, che erano state felicemente autonome nel sorvolare l’oceano all’andata, per giunta con un volo con scalo. Si fa passare la hostess del check in che con la grazia di del sergente maggiore Hartman in Full Metal Jacket le dice che no, siccome hanno un biglietto insieme, nemmeno la più grande può partire, e non c’è nulla e nessuno al mondo che venga meno a quella regola. La regola: i ragazzi di meno di 15 anni devono essere portati all’aeroporto da maggiorenne abilitato che si qualifica, paga 150 dollari (soprattutto), fornisce i dati anagrafici di chi recupererà la minore all’arrivo, la accompagna al gate, aspetta che imbarchino tutti e poi a porte chiuse può finalmente andarsene. Non è chiaro che cosa accada se all’arrivo non c’è nessuno, verrebbe chiamata la polizia aeroportuale con tutta probabilità. A XX non è nemmeno chiaro perché se ha pagato i centocinquanta dollari che dovrebbero coprire l’accompagnamento microbo, poi è lei che la deve portare al gate e aspettare - con passaporto requisito dalla hostess.

Insomma, dal punto di vista dei diritti forse ci sarebbe da dibattere un po’. Dopo averle imbarcate, cerca Jesus l’autista di Uber che l’aveva portata lì a tutta birra, si fa riaccompagnare nella city e gli striscia una carta di credito da centinaia di dollari.

Tutto perché la cucciola di mezzo riesca a fare il suo esame di matematica in inglese, furbescamente piazzato il giorno di rientro dal ponte in cui la scuola era chiusa.