domenica 28 luglio 2024

NOMI DI FAMIGLIA

Non si sa bene come è nato, il discorso sui nomi di famiglia. Del cavallo. Che a pensarli per una saga fantasy, non sarebbero venuti così bene. E così, con buona bace di Ombromanto, si scopre che il nonno materno dell’equino Gino si chiama Odermus, padre di Vanniki, cavalla vichinga mamma del delicato quadrupede. E poi il nonno paterno, Mr. Blue, padre di Zirocco Blue, padre di Gino. Gino Blue?

LO SGUARDO NUOVO

Ciao maestre della scuola più bella del mondo. Che bello sapervi  con me. E quella lettura della cerimonia di apertura delle olimpiadi mi ha fatto dire ‘ecco, si, proprio così. Quello che è mancato.’ Aggiungo che, lo sapete, come Pippi, ho un’attenzione particolare (ereditata da una figlia che in questo mi è madre) per i cavalli.  E che la differenza tra lo scenografico cavallo di acciaio che galoppa sulla Senna in un movimento grandioso e innaturale rispetto al ticchettio degli zoccoli dei cavalli veri sulle pietre di Parigi, e lo sguardo un po’ spaurito e tristarello del cavallo grigio che va al passo verso la torre Eiffel rimarranno nel mio cuore. La scenografia e l’autenticità.

Le Olimpiadi mi piacciono da sempre. E oggi, con voi, ancora di più.

Così, con questa idea di condivisione diffusa, mi piace scrivervi della prima partita della nazionale femminile di pallavolo, allenata da quel Julio Velasco della nazionale dei fenomeni degli anni novanta che ha capito e saputo lavorare sulla differenza. Ecco che cosa ho visto con voi, di dettaglio in dettaglio.

Le mani nelle mani. Al momento dell’inno, le ragazze della nazionale italiana che si tenevano per mano in un unicum di vibrazione insieme. A dire non da sola. Gesto tanto più forte della mano sul cuore, che le avrebbe separate. Il nastro sulle dita a proteggere dai colpi  a muro, fasciati soprattutto i mignolini, forse più deboli ed esposti.

Ricci e crocchie e code e mollette e treccine lunghe e corte di molti colori, che dicono di loro.

E poi l’esserci. Su ogni palla. Dimenticando quella prima, sia andata bene o no, soprattutto se no. E imparando da ogni gesto, per perfezionare il successivo.

Ci siamo, in questa prima partita, che immaginiamo sia cominciata molto prima delle nove del mattino, con sveglia all’alba o prima alla ricerca della giusta energia. 

E questa energia era tutta lì, in quel campo color legno raffinato e sofisticato, sul quale scarpe di ogni colore saltano e atterrano per giocarsi un posto nella storia olimpica.

Che incanto vedere queste ragazze fiere di noi.

sabato 27 luglio 2024

QUATTRO È MEGLIO DI DUE, TAKE TWO

‘Pronto, cucciola, allora ce la fai a venire al cinema?’

‘Si, solo che lascio il cane da noi. Se no non faccio in tempo.’

Quindi, per capire la logistica: la cucciola ha passato la mattinata in una casa non sua in compagnia di una cane festoso e due gatti. Si ripresenta per pranzo. A stomaco pieno, sia avvia verso il cavallo, non prima di aver ripreso il cane che cura nel week end. Lo infila nel bagagliaio, lo porta dal cavallo. Loro diventano quasi amici, solo che il cane ama nuotare, quindi fa quattro volte il bagno nello stagno melmoso, e il cavallo no, perché lo spaventa il rumore degli schizzi (…). Alla fine del pomeriggio lei saluta il cavallo, rimette il cane, a questo punto melmoso pure lui, nel bagagliaio, lo sbarca a casa Noicinque e tutti escono.

‘Ma non abbaia?’

‘NOOOO, ma va è abituata. ‘

Chiudono la porta e dall’ascensore si sentono uggiolii udibili anche a sei piani di distanza. Sperano che la vicina di casa nemica delle zanzare e di tutto quanto sia meno che sterile (compreso cane ricoperto da quattro strati di melma) sia fuori per molto tempo. E zittiscono il telefono al cinema.

QUATTRO È MEGLIO DI DUE, TAKE ONE

Di zampe, si intende. La storia è questa: l’amica antica Liluz pare avere impegni improrogabili nel week end, la casa è vuota, ‘cucciola grande, se sei qui posso darti le chiavi e ti occupi del cane?’

‘Ok.’

Così prima delle otto del mattino di un afoso sabato di fine luglio, quando ormai perfino lei ha qualche settimana di vacanza dall’università, la si vede uscire con le chiavi di casa di Liluz. E uno zaino pieno di libri. ‘Scusa, ma vai a studiare dal cane di Liluz?’ ‘Eccerto. Secondo te rinuncio alla possibilità di restare in una casa da sola?’

Poco importa che la casa non sia la sua, che ci siano almeno altre dodici zampe. Quelle sono pelose e vanno a quattro a quattro, non a due a due come quelle dei suoi genitori.

lunedì 22 luglio 2024

‘NIZZA, FERMATA (QUASI) DI NIZZA’

Abiti i treni di mezza Italia e oltre, saltellando di regione in regione, di amiche in amiche, di casa in nonna. Ed è stato proprio all’arrivo della casa della nonna che me l’hai raccontata, questa epopea. L’odissea del treno pienissimo, con gente ovunque, la valigia grande lasciata a inizio carrozza, si la vedo ma se uno la prende e scende io non posso fare nulla. Arriva una stazione di Nizza, ti fai largo tra la folla con la valigia larga più dello spazio per passare. Scendi. E non è la Nizza giusta.

Con un’ironia sublime dichiari che non saresti mai tornata, sullo stesso treno, per orgoglio. Così aspetti il prossimo treno, pieno uguale, e finalmente scendi a Nizza, fermata di Nizza. Quella tua.

domenica 21 luglio 2024

SE NON SAPESSI COSA SONO

XX ha fatto le pesche ripiene, delizia e tradizione estiva.

E questo è il sublime commento cucciolo grande.

‘Mmhh, le pesche ripiene. Se non sapessi cosa sono, direi vomito di cane.’

Ah, le soddisfazioni.

giovedì 4 luglio 2024

MI COMMUOVE

Mi commuove saperti. Saperti curiosa, avida di mondo, competente, pronta a scoprire quel che c’è. Sapere che desideri. Saperti amica, complice, autrice e protagonista di questa avventura. E di mille altre. Mi riempie di orgoglio e di gioia assistere a come tu vai, come vai al mondo. Con quella carica di energia, quello sguardo così intenso che scopre, il pensiero critico di chi riflette, l’anima che si scioglie e si commuove alla bellezza. Così ascolto i tuoi racconti rapidi, le gemme di mondo che hai fatto tue. E mi perdo nel tuo sguardo sul mondo. Così speciale e così tuo.

martedì 2 luglio 2024

IL VIAGGIO CHE FINALMENTE

Ci si riprova oggi. Partenza verso l’aeroporto quasi all’alba, meglio arrivare presto che chissà che cosa si possono inventare stavolta. La valigia era pronta e immobile, sulla porta, in attesa di essere rimessa in viaggio. La cucciola di mezzo pure. XX resta in allerta, monitornado il viaggio, questa volta tutto sembra filare liscio, le ragazze arrivano nella capitale catalana, trovano la pensione, si installano, escono a mordere il mondo a partire dalle Ramblas.

lunedì 1 luglio 2024

IL VIAGGIO CHE QUASI

L’ha desiderato. Chiesto, richiesto con un accerchiamento accorto che non ha lasciato scampo (se mai scampo si fosse voluto trovare): un viaggio a Barcellona, la cucciola di mezzo con e per la preziosa amica Bi, neomaggiorenne. Loro due, alla scoperta del mondo.

Voli e hotel e taxi dall’aeroporto e per il resto sarà loro la scoperta; il giorno della partenza arriva, solo che partenza non è. Come troppo spesso accade nei giorni d’estate, i viaggiatori ostaggio di voli cancellati senza un vero perché. Così non partono, memorabile e drammatica la telefonata di questo lunedì: ‘pronto, cucciola, ciao, tutto bene, siete in aeroporto?’ ‘HANNOCANCELLATOILVOLOOOOOOOOO!!!’

Con manovra a tenaglia, le ragazze al check in naturalmente preso d’assalto, XX online, riescono a trovare un volo per il giorno dopo. Perse circa venti ore di vacanza, oltre ad una discreta ed inconsolabile delusione cucciola.

E stasera, anziché essere alla scoperta del mondo saranno nei loro lettini. Mondo, domani arrivano!