martedì 20 agosto 2024

LE CHICCHE DEL MARE - 2024 EDITION

Alla spiaggia di sempre si fanno anche le parole crociate. Che, quando le fanno le ragazze, diventano un superbo spettacolo di cabaret.

Definizione: ‘Sultanato del medio oriente’

Risposta: ‘Il sultanato di Omar’

XX e YY in un giorno di mezza pioggia fanno una gita a San Fruttuoso. Al racconto, si sentono domandare: ‘Ma il Cristo degli Abissi è lì APPOSTA?

Che dire, non deludono mai.

martedì 13 agosto 2024

FARE IL BAGNO È SPORT PERICOLOSO

Stessa spiaggia, stesso mare, gli ombrelloni sgarrupati di sempre, il ping pong pure di più ma è divertente giocare lo stesso, le sfide mai finite. Ed è proprio una sfida di ping pong all’origine di questa piccola tragedia: XX e YY, sfidati in doppio, giocano con gli amici Sa e Sì, quelle splendide persone con cui condividono un occhio sul mondo teen accurato e talvolta sfinito (lo sguardo, sfinito, non il mondo teen).

La partita finisce, la giornata è calda, Sì propone una doccia, gli altri tre ribattono dai, facciamo un tuffo invece! L’acqua è bellissima.

La spiaggia di sempre è attrezzata con scalette di metallo e alghe che consentono l’accesso in acqua, ma fa caldo e c’è un po’ di gente che sale e scende. Così Sì va alla scaletta più lontana, comincia a scendere, ha i sandali di gomma, scivola e con tutto il corpo finisce contro il braccio destro, intrappolato nella scaletta. Il braccio si frantuma come un gessetto di scuola, lui grida, qualcuno grida ‘un infarto!’, i bagnini si attivano, lui finalmente esce dall’acqua e quasi sviene dal dolore. Ripensa alla dinamica ed è convinto che gli manchi un pezzo di braccio. Grandissimo spavento per tutti, arriva l’ambulanza, riparte per Lavagna.

Il dolore resterà ancora molti giorni, con un’operazione a cavallo del ferragosto si guadneranno due placche in acciaio di cui andare fieri come Rambo.

In effetti, fare il bagno può essere sport pericoloso.

domenica 11 agosto 2024

GIORNI DI VIAGGIO

Nelle trentasei ore del week end, le cucciole di sparpagliano e riparpagliano per il mondo.

Le microba ha preso un bus e tre treni per atterrare finalmente al mare di famiglia. E dopo un viaggio così intraprendente, dichiara di non saper arrivare a casa dalla stazione, percorrendo i circa ottocento metri di carruggi che separano l’una cosa dall’altra, carruggi che percorre ogni estate da quattordici estati.

La cucciola grande, con una combriccola non meglio identificata, rientra il sabato dalla Romagna scoprendo, al momento della partenza, che no, non fanno tutti lo stesso tragitto. Si parte all’ora tale dal punto a, si arriva all’ora talaltra al punto b con un cambio. Solo che il cambio non se lo sono detto, quindi qualcuno cambia a Bologna e qualcuno a Faenza, pare che i treni si incrociassero più volte come la metropolitana quindi ad un certo punto si sono ritrovati anche sul secondo treno.

La cucciola grande ha come obiettivo di far fondere la lavatrice di casa l’avando lintero guardaroba equino, che è parecchio fornito. Si mostra in video dichiarando che noooo, non lava mica tutto subito, prima mette a bagno, da brava, e ne offre video testimonianza inquadrando un mastello pieno d’acqua e chissache, mentre si gode l’agognata solitudine milanese.

venerdì 2 agosto 2024

ACCENDERSI

Accade questo. Mi sono trovata, quasi mio malgrado, radicata in un punto di vista dischiuso con l’ultimo corso della nostra classe alla scuola speciale, quella che ti cambia il modo. Di vedere il mondo, te, gli altri. È accaduto alla mostra di Dolce e Gabbana che si sta chiudendo a Milano, ‘Dal cuore alle mani’. A me, che di moda poco mi interesso per non dire che me ne infischio proprio. Nelle sale di Palazzo Reale si snodano pezzi incredibili, abiti e accessori e gioielli di ogni possibile foggia, creati e decorati con i materiali piu diversi. Dal vetro alle nappe di seta, dalla rete ai ricami in rafia, dalle piume al macramè. Ma non è questo. In ogni sala si rappresenta un elemento di ispirazione, l’opera con i palchi della scala prioiettati sui muri e gli abiti di Aida, Turanot e la Traviata, accanto a molti altri parimenti scenognafici. Ma non è questo. In ogni sala un’esperienza diversa, dal policromatico shock per gli occhi dei carretti siciliani alla sala successiva che celebra il barocco bianco, e allora via di ali angeliche e putti appollaiati sulle spalle degli abiti. Magistralmente costruita. Ma non è questo. E poi ogni sala stimolava più sensi. Musiche diverse, il battito del cuore che subito mi ha portato all’origine con la mia scuola speciale, le luci, i profumi. Ma non è nemmeno questo. Accade che, nel passeggiare tra pezzi di haute couture scelti con cura, sono diventata vulcano acceso, accesissimo. Mi sono entusiasmata nel vedere le mani che rendono fisico il cuore, che lo fanno andare al mondo. E tutte eravate lì con me, ad infiammarci di meraviglia ed entusiasmo per il bello. Accade che raramente mi sono sentita così salda in un punto di vista, e solo il cielo, e noi, sappiamo quanto è balsamo questa bellezza. Senza la mia scuola speciale non sarebbe accaduto, non così.