‘Gutta cavat lapidem’, dicevano i latini. Quella goccia che cade sempre nello stesso posto e dai e dai scioglie la pietra. Si vede che il latino, per questa saggezza, la microba deve averlo studiato e capito benissimo, perché ne ha fatto una mozione da mesi.
Vorrebbe uno scooter per scorrazzare in giro (e non arrivare tardi a scuola quando c’è la versione in prima ora, sostiene lei. Basta partire prima, sostiene YY.)
Tant’è che ha passato pomeriggi estivi a fare scouting di scuole guida e concessionari, la prima settimana di settembre si è iscritta al corso di teoria di scuola guida, frequenta regolarmente per imparare il codice della strada. E poi il pressing, quello sul tipo di scooter, e mi raccomando non elettrico che non fa rumore ed è pericoloso (sottotesto: da sfigati).
Il risultato di tutto queste guttae, come direbbero i latini, sono due scooter nuovi fiammanti che si possono guidare con la patente B (qui di chi guida la macchina può guidare anche quelli). Sono uno nero e uno bianco, nomi di battaglia Nerotto e Biancolo. La cucciola grande li ha già rodati, ha un casco e un giubbotto nuovo, chiama in emergenza perché non riesce a chiudere la catena. La microba li ha provati in cortile, le piacciono molto e studia il codice della strada.
La cucciola di mezzo per ora guida la macchina, prima o poi farà anche lei il test drive per poi scoprire quanto tempo si risparmia, e quanto tempo risparmia XX, soprattutto quando c’è sciopero.
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