lunedì 9 giugno 2025

IL SEGUITO

XX trova una nonna MM un po’ pesta, con il labbro rotto, lividi sul viso, le ginocchia più gonfie e blu. 

‘Mamma, sei tutta pesta, hai picchiato anche la testa. Ti fa male qualcosa?’

‘No, niente, solo un pochino il braccio a girarlo così.’

‘Andiamo al pronto soccorso.’

‘Neanche per idea’.

‘Mamma, hai picchiato la testa e sei piena di lividi, e non si sa nemmeno bene come hai fatto a cadere…secondo me bisogna andare al pronto soccorso.’

‘Neanche per idea. Poi non ho picchiato la testa’’

‘Ah, no? La faccia mi risulta sia il davanti della testa, sei tutta piena di lividi…allora facciamo così, se proprio non vuoi andare che non ti posso trascinare, scrivi subito alla tua dottoressa e le chiedi una visita urgente. Così poi almeno hai un minimo di controllo medico.’

La storia prosegue con una nonna sempre più pesta, che in serata si convince ad andare al pronto soccorso. Esce dal primo PS ortopedico con gamba destra e braccio destro ingessati, trasportata in ambulanza ad in secondomps per tacnalla testa, da cui esce, il giorno dopo, con l’aggiunta dimtutore al naso, rotto pure quello.

Che dire? YY suggerisce corso di Tai chi con focus sulle cadute. Ai nostri nonni e nonne, che cascare cascano, insegniamo a cadere. Almeno magari non si rompono le ossa.

domenica 8 giugno 2025

INTELLIGENCE DI QUARTIERE

Da Frac a XX: ‘Ciao, scusa se ti disturbo, volevo avvisarti che Marti ha vosto cadere la tua mamma in strada, l’ha aiutata e riaccompagnata a casa. Magari vuoi fare un check.’

Da XX a Frac: ‘Grazie mille davvero, la chiamo subito che ora non sono a casa.’

Driin ‘Pronto, ciao Maus, come stai?’

‘Bene.’

‘Mmhh, non é che sei caduta?’

‘CHINTELHADETTO?’

‘Il punto non è chi me l’ha detto, il punto è che tu non dici niente, uffa. Come stai? Sono a yoga, sto arrivando.’

Click.

QUEL DIRITTO DA SALVAGUARDARE

È la prima volta, oggi. È la prima volta che le tue idee possono essere ascoltate attraverso una scheda elettorale. Non è tanto tempo che le donne possono votare, in Italia, il film di Paola Cortellesi ce l’ha mostrato chiaro e netto ‘stringevamo le schede elettorali come lettere d’amore’.

Così ti auguro di stringerla sempre, la scheda elettorale che siete andati a recuperare all’ufficio competente qualche giorno prima, voi neodiciottenni al primo voto. Che bella e simbolica questa vostra ‘tessera elettorale date’, l’appuntamento per farlo tutti insieme. Incombenza burocratica, certo, e anche una lettera d’amore da stringere per dire la tua. Qualsiasi sia la tua.

giovedì 5 giugno 2025

LO DICIAMO PIANO PIANO

Giorni pieni pieni questi. Pieni pieni, si penserebbe, di ripassi, di scuola, di mappe concettuali, collegamenti, che la maturità è fra poco.

Sono giorni pieni, questi, si, ma mi sembrano pieni di altro, che forse nemmeno so. Giorni pieni di organizzazione, di feste, di balli, di scuola guida, di celebrazioni.

Ieri sei stata alla festa della scuola, che iniziava alle sei di sera e come alla scala poi chiudevano le porte, meno male che la bidella signora Filomena ti conosce e ti ha fatto sgattaiolare dentro. Non so bene che cosa fosse, la festa del liceo in abito lungo e tacchi con il preside che balla. E poi la festa è finita alle dieci, e che è, vorrai mica tornare a casa, cosa siamo, all’asilo? Così via a fare serata altrove, per poi presentarti a notte più fonda.

E poi tra qualche giorno si vota, non il voto della vita ma la prima volta che eserciti un diritto, e allora ecco la spedizione di voi a ritirare la tessera elettorale.

E poi la scuola guida, che le lezioni te le fissano una al mese quindi tocca farla, e poi bisogna caricare il capolavoro per la maturità, e fare pure l’orale di prova.

E poi ci sarà la festa al parco, quella della scuola ma senza il preside, per dire, dove mi sa tanto che si ballerà fino a mattina.

E poi c’è domani. Ci penso e vorrei dirtelo, che domani è il tuo ultimo giorno di liceo. Non l’ultima volta che entrerai in quella scuola, ma l’ultima volta che ci entri per avere orario e lezioni, anche se mi sa che ormai le ore scorrono a fare altro.

Sono vicina al tuo cuore e ai tuoi passi veloci di domattina, chissà che strada sceglierai di fare, quella tutta dritta oppure la scorciatoia attraverso il parco. Con quali emozioni salirai i gradini della scala D o B, chissà, insomma quella nascosta in fondo al corridoio di sinistra. Chissà come guarderai il tuo banco, o come lo sguardo curioso di mondo e con un po’ di nostalgia guarderà fuori dalla finestra.

Chissà l’esplosione di grida al suono dell’ultima campana (no, non ho letto le circolari quindi non so a che ora sarà) quando tutta la scuola sarà gioiosa e voi pure e forse anche un po’ tristi.

Abbiamo letto insieme, prima, le parole di una prof di quelle che ce ne vorrebbero tante, Valentina Petri. Ha scritto ai suoi ragazzi e alle sue ragazze : ‘Questa é l’ultima volta che siete costretti a stare a sentire una che vi spiega una poesia. Magari no, magari andrete in rete a cercare dei versi da scrivere su un bigliettino, magari invece non succederà più, non poserete più gli occhi su delle parole che qualcuno ha accuratamente scelto perche stessero insieme e vi dicessero qualcosa, anche qualcosa di diverso rispetto a quello che pensava l’autore. La poesia è di chi gli serve.’ E conclude: ‘ credo che una delle cose più belle della scuola sia il privilegio di poter scegliere delle parole da regalare agli altri.’

E così, anche senza poesia, vorrei regalarti queste parole, dedicate alla tua giornata di domani e al tuo cuore che le vive, anima bella.

domenica 25 maggio 2025

LE PERSONE IMPORTANTI

XX è partita per la Cina ieri, basta lasciare il forte un’attimo ed ecco che succedono cose.

Tipo: la nonna MM oggi ha conosciuto, LUi, la persona importante della cucciola grande. Sono andati tutti e tre insieme in maneggio, era parecchio che la nonna non vedeva il suo nipote con gli zoccoli e soprattutto la sua amica Rosetta, la mamma della signora del maneggio. Così i tre in macchina, LUi parla e parla e ride e fa ridere (YY dice che in fondo deve parlare per due, non ha tutti i torti). La nonna si diverte, fa compagnia a Rosetta, vede gli sbaciucchiamenti tra LUi e il cavallo e decide che si, è proprio simpatico.

Nel frattempo accade anche che la microba rivende ripetizioni del suo papà e oggi che è domenica pomeriggio vengono promosse ripetizioni di matematica a base di disequazioni e sistemi di disequazioni alla persona importante microba, il suo Mak. 

Pensare all’imponente Mak che scrive maggiore o minore sotto gli occhi vigili di YY, dopo una cena non cenata di qualche giorno fa, fa una tenerezza grande.

giovedì 22 maggio 2025

ALTRE COSE DI SCUOLA

Mart è una delle meglio amiche microbe. Però Mart con l’inglese non ci azzecca mica tanto. Quindi in una serata di fine settimana, a una manciata di giorni dagli scrutini, avviene la seguente conversazione:

‘Facciamo così: glielo chiedo io, se possiamo andare insieme, anche se mi ha già interrogato. Tu impari le frasi a memoria, io ti rispondo e vedrai che va bene.’

La sua particolarissima tenerezza nell’aiutare la sua amica Mart a recuperare.

COSE DI SCUOLA

‘Si, si, è andata bene l’interrogazione di scienze. Sette!’

‘Brava microba! Che cosa ti ha chiesto?’

‘Boh, l’evoluzione, ma mica l’avevo studiata.’

‘Ah no?! E come mai? Ti ricordavi la brillantissima spiegazione della tua mamma?’

‘Un po’ quella, e un po’ mi ricordavo quella delle medie.’

‘Ah, si, spiegata dalla prof di scienze complottista che pensa che l’uomo non sia mai stato sulla luna? Ottimo.’

‘E poi mi ha interrogato anche in inglese, con la madrelingua. Si, si, è andata bene, inglese… Comunque questa storia che il voto conta al 40% non è mica giusto, cioè, tu studi per un voto tutto intero e poi conta di meno’.

Perché, che cosa hai studiato per inglese?’

‘Nooo, ma va, mica io…dico per gli altri, non è mica giusto, per quelli che studiano.’

Ah, ecco.

mercoledì 21 maggio 2025

QUELLA STORIA SENZA FINE

Ennesima puntata della saga passaporto cucciolo di mezzo. Sono passati un paio di mesi, la cucciola ha già passato un pomeriggio sul marciapiede davanti la questura aspettando di ritirarlo, per sentirsi dire ‘chiudiamo tutto, i sistemi sono down’. ‘Ma devo solo ritirare, non serve il computer.’ ‘L’ufficio è chiuso, torna un’altra volta.’

Questa, accanto all’incredibile storia della richiesta del passaporto stesso (si ricordi: serve un documento in corso di validità, tu vai col passaporto ancora valido, loro lo annullano e tu non hai più i requisiti per chiederne uno nuovo. Che le comiche sono nulla in contronto), ha segnato la linea rossa: lei, del passaporto, non ne vuole più sapere. Ritiene aver dedicato già ben oltre il necessario del suo preziosissimo tempo, deve studiare, ha la maturità e le amiche, chetticredi.

XX comincia a diventare inquieta e paventare scenari apocalittici tipo passaporto disperso ma valido, inaccessibile e non rinnovabile; chiama la questura per sapere che tipo di delega serve per andare lei, le rispondono che serve una delega notarizzata. Dal notaio riceve l’informazione che non se ne parla, di fare una delega per ritirare passaporti; allora si mette d’accordo con la cucciola, serve proprio lei, ma XX può andare a fare la fila sul marciapiede della questura. Se no chissà, il passaporto se lo ridanno alla questura centrale poi bisogna inseguirlo per tutti i rivoli della burocrazia italiana. E visto come è andata fino ad ora..

La cucciola accetta, XX si presenta davanti alla questura, stranamente poco affollata. Sarebbe la prima in fila quando l’ufficio apre, quindi chiama la cucciola dicendo sbrigati, qui facciamo in fretta. Le aprono, lei entra pronta ad aspettare all’interno, va all’ufficio passaporti, dice devo ritirare il passaporto di mia figlia, a che nome, cucciola di mezzo, eccolo, grazie, buongiorno.

Non un documento, non una delega, notarizzata o no, non il nome di XX, non la parentela, nulla di nulla è stato chiesto prima di consegnare il passaporto.

Lei, la cucciola, intanto arriva a passo marziale (pare che lungo la via un ragazzo straniero l’abbia notato, il passo deciso, e fermandola le abbia detto, in inglese: ‘sai, con la tua andatura e la tua espressione sembra che tu stia andando ad uccidere qualcuno.’). In effetti. Meno male che in questura non è nemmeno dovuta entrare, se no forse avrebbe tentato di uccidere qualcuno anche lì.

martedì 20 maggio 2025

INVITO A CENA

Telefona, lui, e lei scende, comprano il gelato insieme, forse lei suggerisce i gusti più graditi. Salgono in casa, in realtà lui si presenta dietro un mazzo di fiori che XX così grandi non ne aveva mai visti. Sono la microba e il suo Mak, la sua persona importante. Hanno scelto, o forse si sono sentiti un pochino forzati, di fare questa cosa ‘formale’, di essere a cena insieme a casa Noicinque. Menu risotto giallo, aspetta possiamo mettere il vino che ha l’alcol? Ma in realtà l’alcol va via, non è meglio se facciamo i burritos, no dai facciamo il risotto, ok, il vino ha detto che va bene se l’alcol va via. In realtà forse non andava tanto bene o forse non era tanto di suo gusto il risotto.

La cena scorre tranquilla e forse un po’ silenziosa, lui racconta di essere alla stessa scuola microba, va in palestra, non ci azzecca tanto con il francese.

La microba era emozionata, lui ha l’aria simpatica e innamorata, lei sollevata di questa cena.

lunedì 19 maggio 2025

QUANDO PENSI DI AVERLE VISTE TUTTE

Una delle amiche storiche della nonna XX, quella frizzante che guida sempre che ama i cani e cambia le case come maglioni, le ha recentemente regalato una pianta. Una pianta un po’ strana, che ha foglie verdi che poi diventano rosa confetto e sembrano proprio di plastica.

‘Chissà che pianta è’, deve aver detto la nonna alla microba durante uno dei quotidiani pranzi che offre alle ragazze che devono crescere (come non fossero cresciute a sufficienza, ndr). E lei, che è creatura del nostro tempo, le mostra le risorse dell’intelligenza artificiale. Fai la foto, la mostri a Gemini, e lui (o lei) ti dice che pianta è, e anche come prendersene cura al meglio, quante volte bagnarla, eccetera.

La nonna è entusiasta, ora chiede all’intelligenza artificiale parecchie cose. Per esempio: ‘sai, dovevo andare dal commercialista nell’ufficio nuovo. Ho chiesto a Gemini, ma poi ho chiesto anche al tranviere che mi ha detto che la strada che volevo fare era sbagliata, ormai i tram non attraversano più il centro. Invece quell’altra, ciats qualcosa, la strada me l’aveva detta giusta.’

XX ride, riconosce alla microba il merito di aver introdotto la nonna al futuro, e lei ‘si, infatti, le piace un sacco, la usa per tantissime cose.’

Grazie microba, e nonna, che sparigliate il tempo e gli stereotipi.