Ennesima puntata della saga passaporto cucciolo di mezzo. Sono passati un paio di mesi, la cucciola ha già passato un pomeriggio sul marciapiede davanti la questura aspettando di ritirarlo, per sentirsi dire ‘chiudiamo tutto, i sistemi sono down’. ‘Ma devo solo ritirare, non serve il computer.’ ‘L’ufficio è chiuso, torna un’altra volta.’
Questa, accanto all’incredibile storia della richiesta del passaporto stesso (si ricordi: serve un documento in corso di validità, tu vai col passaporto ancora valido, loro lo annullano e tu non hai più i requisiti per chiederne uno nuovo. Che le comiche sono nulla in contronto), ha segnato la linea rossa: lei, del passaporto, non ne vuole più sapere. Ritiene aver dedicato già ben oltre il necessario del suo preziosissimo tempo, deve studiare, ha la maturità e le amiche, chetticredi.
XX comincia a diventare inquieta e paventare scenari apocalittici tipo passaporto disperso ma valido, inaccessibile e non rinnovabile; chiama la questura per sapere che tipo di delega serve per andare lei, le rispondono che serve una delega notarizzata. Dal notaio riceve l’informazione che non se ne parla, di fare una delega per ritirare passaporti; allora si mette d’accordo con la cucciola, serve proprio lei, ma XX può andare a fare la fila sul marciapiede della questura. Se no chissà, il passaporto se lo ridanno alla questura centrale poi bisogna inseguirlo per tutti i rivoli della burocrazia italiana. E visto come è andata fino ad ora..
La cucciola accetta, XX si presenta davanti alla questura, stranamente poco affollata. Sarebbe la prima in fila quando l’ufficio apre, quindi chiama la cucciola dicendo sbrigati, qui facciamo in fretta. Le aprono, lei entra pronta ad aspettare all’interno, va all’ufficio passaporti, dice devo ritirare il passaporto di mia figlia, a che nome, cucciola di mezzo, eccolo, grazie, buongiorno.
Non un documento, non una delega, notarizzata o no, non il nome di XX, non la parentela, nulla di nulla è stato chiesto prima di consegnare il passaporto.
Lei, la cucciola, intanto arriva a passo marziale (pare che lungo la via un ragazzo straniero l’abbia notato, il passo deciso, e fermandola le abbia detto, in inglese: ‘sai, con la tua andatura e la tua espressione sembra che tu stia andando ad uccidere qualcuno.’). In effetti. Meno male che in questura non è nemmeno dovuta entrare, se no forse avrebbe tentato di uccidere qualcuno anche lì.
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